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Sabato sera di adorazione e testimonianze al santuario della Madonna del Riposo di Pandino per i giovani delle zone pastorali 1 e 2

L'iniziativa, un po' rovinata dal maltempo, il 21 novembre, promossa santuario della Madonna del Riposo di Pandino. L’iniziativa, promossa dalle Suore Adoratrici del SS. Sacramento insieme alle Serve del Focolare

Serata di adorazione, preghiera e testimonianza la sera di sabato 21 novembre presso il santuario della Madonna del Riposo di Pandino. L’iniziativa, promossa dalle Suore Adoratrici del SS. Sacramento insieme alle Serve del Focolare, ha visto la presenza di una sessantina di giovani e scout appartenenti alle parrocchie delle zone 1 e 2 della diocesi, che hanno dato il via a un cammino che inizialmente si presentava più faticoso del previsto, caratterizzato dal silenzio, dalla preghiera del rosario e da alcune provocazioni che avrebbero scandito il pellegrinaggio notturno da Agnadello a Pandino. Ma la pioggia ha “benedetto” un pellegrinaggio virtuale, fatto non con i piedi ma con il cuore, davanti a Gesù Eucarestia Continua a leggere »

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Anche a Cremona il film “Chiamatemi Francesco”: dal 3 all’8 dicembre al CineChaplin

Il film è un viaggio umano e spirituale di Jorge Mario Bergoglio, che da figlio di emigranti in Argentina arriva a Roma come Pontefice

Dopo l’anteprima mondiale in Vaticano il 1° dicembre, giovedì 3 dicembre esce nelle sale italiane “Chiamatemi Francesco”, il primo film sulla vita di Papa Francesco, ripercorrendo la vita di Jorge Mario Bergoglio dalla giovinezza fino al 13 marzo 2013, giorno dell’elezione a Pontefice. La pellicola, diretta da Daniele Luchetti, prodotta da TaoDue e distribuita da Medusa, sarà proposta anche a Cremona, presso il CineChaplin di via Antiche Fornaci. Nel giorno del lancio, il film sarà proposto alle 15.30 e alle 21; stessi orari anche venerdì 4 dicembre. Sabato e Domenica le proiezioni saranno alle 17, alle 19 e alle 21. Ultime possibilità nelle serate di lunedì 7 e martedì 8 dicembre, sempre alle 21. Continua a leggere »

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Messa di ringraziamento per la canonizzazione di Grossi

Il Vescovo Lafranconi ricorda in Cattedrale il Santo cremonese

A una settimana esatta dalla canonizzazione di san Vincenzo Grossi, il sacerdote cremonese (Pizzighettone 1845 – Vicobellignano 1917) fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, domenica 25 ottobre alle 11 nella Cattedrale di Cremona il vescovo Dante Lafranconi ha presieduto la Messa di ringraziamento, espressione del desiderio della Chiesa cremonese perché «goda, esulti, ringrazi il Signore – ha detto il Vescovo – e imiti le virtù del Santo». Sull’altare una reliquia del sacerdote originario di Pizzighettone. Prossima importante scadenza il 7 novembre, giorno della memoria liturgica del nuovo Santo. In questa occasione l’urna con il corpo di san Grossi farà ritorno in diocesi con tappe a Regona, Vicobellignano e Gombito.

Omelia del Vescovo (mp3)

Insieme al Vescovo, hanno concelebrato l’Eucaristia i canonici del Capitolo della Cattedrale, con il presidente del Capitolo mons. Giuseppe Perotti e il parroco del Duomo, mons. Alberto Franzini. Presente anche il parroco delle parrocchie di Pizzighettone, don Enrico Maggi, che ha preso posto in piazzetta senatoria proprio accanto alla reliquia del Santo: alcuni frammenti ossei dei braccio e della mano, conservati in un urna di cristallo solitamente conservata nella chiesa di Vicobellignano e per l’occasione trasferita a Cremona. Reliquie che sono state incensate dal Vescovo all’inizio della Messa.

Nelle prime fila una delegazione delle Figlie dell’Oratorio. Tra di loro anche colei che fino poche settimane fa è stata la superiora generale, la pizzighettonese madre Marilena Borsotti: proprio lei ha proclamato la prima lettura. In prima fila in fascia tricolore anche il vicesindaco di Cremona, Maura Ruggeri.

Nell’omelia il Vescovo ha subito voluto richiamare la canonizzazione di san Vincenzo Grossi, che Papa Francesco ha presieduto in piazza San Pietro, in Vaticano, la domenica precedente, spiegando quindi il senso di questa Messa di ringraziamento: contemplare ciò che Dio ha operato in lui e farne motivo di gloria. Motivo di gloria «un po’ anche per noi stessi – ha aggiunto con un pizzico di orgoglio mons. Lafranconi – perché un santo è sempre espressione della benevolenza di Dio. Se un santo esce dalla nostra terra vuol dire che Dio ha guardato con un occhio di particolare misericordia a questa nostra terra: e noi ce ne sentiamo onorati».

Quindi mons. Lafranconi ha voluto sottolineare alcuni aspetti della figura di san Vincenzo Grossi, partendo dal fatto che fu «un prete molto normale, un cristiano che ha vissuto con intensità propria sequela, ma senza fare cose straordinarie. Un Santo vicino a noi!». Ma per onorare un santo non basta ammirarlo: «la sua vita – ha sottolineato il Vescovo – deve essere per noi stimolo a vivere più intensamente la sequela».

Il brano evangelico è stato lo spunto per una riflessione sulla fede, che – come per il cieco – offre la possibilità di guardare con un occhio nuovo. Proprio come san Grossi fu capace di vedere le necessità del suo tempo.

Mons. Lafranconi ha poi richiamato alcuni passaggi della vita del Santo. A cominciare dalla fanciullezza quando, per rispondere alle necessità economiche della sua famiglia, posticipò l’ingresso in Seminari, pur, però, con una fede che lo mantenne tenace rispetto a quello che aveva riconosciuto come rispondente alla volontà di Dio. Un esempio che il Vescovo ha auspicato tutti possano seguire: «Quale vantaggio ne verrebbe per tutta la società!».

Poi il Vescovo ha richiamato la caratteristica di instancabile predicatore di san Vincenzo, in particolare nell’ottica educativa per la gioventù. Un altro esempio che, con un riferimento al recente Sinodo, il Vescovo ha riletto come necessità della «nuova evangelizzazione», che «non è solo compito di preti e suore, ma della famiglia».

Quindi il riferimento a quanto Papa Francesco ha detto di San Vincenzo Grossi in occasione della canonizzazione: «L’esempio di san Vincenzo Grossi sostenga l’impegno per l’educazione cristiana delle nuove generazioni». «Un impegno che facciamo nostro, lo sosteniamo e lo viviamo, chiedendo – ha concluso il Vescovo, con un riferimento alla reliquia del Santo presente in Cattedrale – che quella mano che tante volte ha benedetto i suoi parrocchiani, ha benedetto i giovani, ha accompagnato tante persone nei momenti belli e tristi della vita, continui a benedire anche noi: la nostra Chiesa, la nostra Diocesi, l’intera società».

La celebrazione, animata con il canto dal Coro della Cattedrale diretto da Graziano Ghisolfi e con l’Associazione Nazionale Carabinieri che ha garantito il servizio d’ordine, si è conclusa con la benedizione del Vescovo, rivolta in particolare alla Figlie dell’Oratorio, chiamate a conservare il carisma del Fondatore nella loro opera nel campo dell’educazione delle giovani generazioni.

I festeggiamenti per il nuovo santo cremonese proseguiranno a partire da sabato 7 novembre, giorno della sua memoria liturgica, quando in diocesi potranno essere venerate le reliquie del corpo di don Grossi, grazie alla presenza dell’urna che solitamente è conservata a Lodi nella cappella della Casa madre delle Figlie dell’Oratorio (e in questi giorni, eccezionalmente, nella Cattedrale di Lodi).

Il corpo del Santo arriverà a Regona di Pizzighettone (dove don Grossi è stato parroco dal 1873 al 1883) nel pomeriggio di sabato 7 novembre: prevista la processione dal piazzale del cimitero sino alla chiesa di S. Patrizio. Alle 21 la solenne Messa presieduta dal vescovo Lafranconi e concelebrata dai sacerdoti di Pizzighettone e della Zona. Dalle 23 veglia di preghiera notturna, fino alle ore 8 di domenica 8 novembre.

Dopo le Lodi mattutine, l’urna di don Grossi sarà trasferita a Vicobellignano (dove fu parroco dal 1883 sino alla morte, avvenuta il 7 novembre 1917), dove alle 11 il Vescovo presiederà una solenne Eucaristia. Alle 16.30 la celebrazione del Vespro.

Prima del ritorno alla Casa madre delle Figlie dell’Oratorio, l’urna farà tappa anche a Gombito, dove si canteranno i Vespri e sarà esposta l’Eucaristia per l’adorazione tutta la notte. Lunedì 9 novembre, dopo la Messa delle 9, l’urna riprenderà il viaggio alla volta di Lodi. La tappa a Gombito a motivo della presenza come parroco, dal 1918 al 1923, di don Ubaldo Grossi (nipote di don Vincenzo Grossi), che in precedenza aveva fatto il vicario a Vicobellignano con lo zio sacerdote. Altro legame è dovuto al fatto che don Angelo Bernabè lasciò nel 1918 la guida di Gombito proprio per succedere a don Vincenzo Grossi come parroco di Vicobellignano.

 

Lo speciale del Giorno del Signore

Nel fine settimana in tv sarà proposto anche uno speciale del “Giorno del Signore”, la rubrica televisiva diocesana prodotta da TRC, dedicata alla canonizzazione di san Grossi con il resoconto della solenne celebrazione presieduta lo scorso 18 ottobre in piazza S. Pietro da Papa Francesco e il reportage del pellegrinaggio diocesano a Roma, con le immagini della Messa di ringraziamento celebrata all’indomani dai vescovo di Cremona e Lodi nella basilica di San Giovanni dei Fiorentini, con interviste, tra cui quella al postulatore padre Antonio Saez de Albeniz.

Il “Giorno del Signore” è trasmesso da:

  • Cremona1 (canale 211 del digitale terrestre; in streaming suwww.cremona1.it): sabato alle 8, alle 11.30 e alle 20.30, domenica alle 12.30;
  • Studio 1 (canale 80 del digitale terrestre; in streaming suwww.studio1.it/streaming.html): sabato sera alle 20.30;
  • TelePace (Sky canale 850; canale 187 del digitale terrestre; in streaming su www.telepace.it): venerdì alle 14 e alle 20, sabato alle 2.15, domenica alle 5.35.

Tutte le puntate del “Giorno del Signore” possono essere inoltre scaricate in podcast dal sito internet www.teleradiocremona.it.

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Mani in pasta: al via sabato a Casa famiglia “Spinelli” di Rivolta d’Adda il percorso di formazione al volontariato per giovani dai 18 ai 30 anni proposto dalle Suore Adoratrici

Seguirà la possibilità di servizio e animazione presso questa realtà sociale abitata da ospiti disabili e anziani

Prende il via sabato 28 novembre, presso Casa famiglia “Padre Francesco Spinelli”, a Rivolta d’Adda, “Mani in pasta”, il percorso di formazione al volontariato proposto dalle Suore Adoratrici del SS. Sacramento per i giovani dai 18 ai 30 anni. Si tratta di u itinerario che prevede in un primo tempo l’approfondimento del tema del servizio, partendo proprio dalla realtà di Casa famiglia Spinelli, realtà sociale abitata da ospiti disabili e anziani, e la possibilità di momenti di servizio e animazione all’interno della struttura stessa. Continua a leggere »

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SANT’OMOBONO
Le celebrazioni episcopali
e le iniziative della
Settimana della Carità

Solennità di sant’Omobono:

 

Resoconto della Settimana della Carità:

Il programma completo della Settimana della Carità 2016

 

Altri eventi nell’ambito della festa patronale:

 

Materiali liturgici e di approfondimento:

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Domenica 18 ottobre la canonizzazione con il Papa in piazza S. Pietro Il 25 Messa di ringraziamento a Cremona

A novembre peregrinazione del corpo del Santo in diocesi

La mattina di domenica 18 ottobre, alle 10.15 in piazza San Pietro, in Vaticano, Papa Francesco celebrerà il rito di canonizzazione di quattro nuovi santi: tra questi il sacerdote cremonese don Vincenzo Grossi (Pizzighettone 1845 – Vicobellignano 1917), fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, proclamato beato da Papa Paolo VI il primo novembre dell’Anno Santo 1975. Molti i cremonesi che parteciperanno alla solenne celebrazione, a partire dalle parrocchie che hanno un particolare legame con il Santo o l’Istituto da lui fondato. A guidare la delegazione diocesana sarà il vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi.

Insieme a don Vincenzo Grossi saranno canonizzati Maria dell’Immacolata Concezione (superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce) e Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin (genitori di santa Teresa di Gesù Bambino, più conosciuta come santa Teresa di Lisieux).

La Messa di canonizzazione, grazie alla collaborazione con TRC (il centro televisivo della diocesi cremonese) e in sinergia con TelePace, sarà trasmessa in diretta su Cremona1 (canale 211 del digitale terrestre) e in streaming sul nostro portale. Un maxi schermo con la diretta dell’evento sarà allestito nella chiesa di S. Giuseppe, a Pizzighettone, dove nel pomeriggio, alle 17, nella chiesa di S. Bassiano, sarà celebrato il Vespro solenne.

All’indomani della canonizzazione, sarà celebrata a Roma la Messa di ringraziamento: l’appuntamento è alle 9.30 presso la basilica di S. Giovanni dei Fiorentini (di cui è cardinale titolare l’arcivescovo di Bologna Caffarra). Saranno presenti i vescovi di Cremona e Lodi, con i fedeli delle rispettive diocesi, insieme alle Figlie dell’Oratorio con il Consiglio e la superiora generale, madre Rita Rasero. Un luogo scelto non a caso: qui, infatti, per dieci anni fu parroco san Filippo Neri, fondatore della Congregazione dell’Oratorio, cui don Grossi si ispirò dando vita all’Istituto delle Figlie dell’Oratorio. Al termine della Messa il gruppo cremonese si sposterà nella vicina parrocchia di S. Maria in Vallicella per la vista alle Camere di san Filippo Neri.

Altra Messa di ringraziamento per la canonizzazione di don Vincenzo Grossi sarà celebrata dal vescovo Lafranconi a Cremona, in Cattedrale, domenica 25 ottobre (ore 11).

All’inizio di novembre un ulteriore momento di particolare significato, che coinvolgerà le comunità di Regona di Pizzighettone, Vicobellignano e Gombito dove, a partire dal giorno della memoria liturgica del nuovo Santo (7 novembre), potranno essere venerate le reliquie del corpo di don Grossi, solitamente conservate a Lodi nella cappella della Casa madre delle Figlie dell’Oratorio.

Il corpo del Santo arriverà a Regona di Pizzighettone nel pomeriggio di sabato 7 novembre: prevista la processione dal piazzale del cimitero sino alla chiesa di S. Patrizio. Alle 21 la solenne Messa presieduta dal vescovo Lafranconi e concelebrata dai sacerdoti di Pizzighettone e della Zona. Dalle 23 veglia di preghiera notturna, fino alle ore 8 di domenica 8 novembre.

Dopo le Lodi mattutine, l’urna di don Grossi sarà trasferita a Vicobellignano, dove alle 11 il Vescovo presiederà una solenne Eucaristia. Alle 16.30 la celebrazione del Vespro.

Prima del ritorno alla Casa madre delle Figlie dell’Oratorio, a Lodi, l’urna farà tappa anche a Gombito, dove si canteranno i Vespri e sarà esposta l’Eucaristia per l’adorazione tutta la notte. Lunedì 9 novembre alle 9 la Messa, quindi l’urna ripartirà alla vota di Lodi. La tappa a Gombito a motivo della presenza come parroco, dal 1918 al 1923, di don Ubaldo Grossi (nipote di don Vincenzo Grossi), che in precedenza aveva fatto il vicario a Vicobellignano con lo zio sacerdote. Altro legame è dovuto al fatto che don Angelo Bernabè lasciò nel 1918 la guida di Gombito proprio per succedere a don Vincenzo Grossi come parroco di Vicobellignano.

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Il 1° dicembre, nella giornata mondiale contro l’Aids, visita di mons. Lafranconi a Casa della Speranza

Appuntamento alle 15 con gli ospiti, gli operatori e i volontari

Il primo dicembre ricorre la Giornata contro l’AIDS. In questa occasione, l’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi visiterà, come consuetudine, Casa della Speranza, la struttura della Caritas Cremonese che, nel quartiere Borgo Loreto di Cremona, ospita persone sieropositive. Alle 15 mons. Lafranconi incontrerà non solo gli ospiti, ma anche gli operatori e i volontari che gestiscono la struttura. Dopo il momento di preghiera e riflessione, l’incontro si concluderà con un momento di convivialità. Continua a leggere »

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Fondo dei sacerdoti per il sostegno a un confratello in servizio nella diocesi di Almata in Kazakhstan

Richiesta dall'Ufficio missionario diocesano per sostenere l’argentino don Eduardo Stefani che opera a 500 km dalla città sede della diocesi

Da undici anni i sacerdoti della diocesi sono impegnati ad alimentare un fondo dal quale attingere quanto serve annualmente per sostenere un sacerdote della diocesi della Santissima Trinità di Almata, in Kazakhstan. L’iniziativa, che era partita dopo la richiesta pervenuta a mons. Lafranconi da parte del Vescovo della Santissima Trinità, servirà, secondo l’indicazione di mons. José Luís Mumbiela Sierra (in foto), titolare della Chiesa di Almata, per sostenere l’argentino don Eduardo Stefani, che opera a 500 km dalla città sede della diocesi. Continua a leggere »

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Lettera del Vescovo alla Diocesi in vista della canonizzazione: «Ottenga dal Signore vocazioni di autentici educatori»

Lettera del vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi, indirizzata all’intera diocesi, in vista della canonizzazione del sacerdote cremonese don Vincenzo Grossi (1845-1917). Il nome del prete pizzighettonese sarà ufficialmente iscritto nel catalogo dei santi domenica 18 ottobre nella solenne cerimonia che Papa Francesco presiederà a S. Pietro, in Vaticano. Attraverso il Segretariato diocesano pellegrinaggi e l’agenzia ProfiloTours (tel. 0372-460592) viene offerta la possibilità di prendere parte alla canonizzazione di don Grossi. Una proposta che si concluderà con la Messa di ringraziamento che lo stesso vescovo Lafranconi presiederà lunedì 19 ottobre nella Capitale.

Nella lettera, indirizzata a tutti i sacerdoti, i religiosi e i laici della diocesi di Cremona, mons. Lafranconi ricorda i passaggi più significativi della vita di questo sacerdote diocesano, nato a Pizzighettone il 9 marzo 1845 e ordinato presbitero dal vescovo di Brescia, mons. Girolamo Verzieri, essendo vacante la sede di Cremona per la morte del vescovo Novasconi.

I suoi primi incarichi furono nelle parrocchie di San Rocco in Gera di Pizzighettone e a Sesto Cremonese, seguiti, nel 1871, da quello di economo spirituale a Ca’ de’ Soresini. Il primo mandato effettivo come parroco fu, dal 1873, a Regona di Pizzighettone. «La popolazione del luogo – sottolinea mons. Lafranconi – era da tempo lontana dalla pratica religiosa, ma don Vincenzo vi si dedicò con tanta cura che dopo pochi anni trasformò il piccolo borgo in un “conventino”, come appunto venne definito dai suoi confratelli». Nel 1883 il trasferimento a Vicobellignano (dove morì il 7 novembre 1917), «un terreno – ricorda ancora il Vescovo – particolarmente delicato per la presenza di una vivace comunità protestante».

«In lui – scrive di don Grossi il Vescovo, nel messaggio rivolto alla Diocesi – ravvisiamo la figura classica, anche se straordinaria, del sacerdote diocesano dedito con fede appassionata alla cura pastorale dei fedeli a lui direttamente affidati, ai quali intendeva presentarsi anzitutto come esemplare discepolo di Gesù nel seguire il Vangelo nonché come umile e avveduto pastore in piena comunione con la Chiesa. Il riconoscimento della sua santità è motivo di lode e di gratitudine al Signore, che, come dice sant’Agostino “coronando i meriti dei Santi, corona la sua stessa opera”; ma è motivo di gioia e richiamo per tutti noi – anzitutto per noi sacerdoti – a tendere effettivamente alla santità».

E ancora: «Egli era consapevole, come lo siamo noi, che per preparare il futuro buono della Chiesa e della società, è indispensabile formare la gioventù. Per favorire la loro educazione cristiana occorrevano persone dedite a questa opera con lo spirito e la dedizione di chi si consacra totalmente a una missione. Formò pazientemente quelle donne che costituirono il primo nucleo di una Congregazione religiosa (Figlie dell’Oratorio, ndr). Per favorire il loro inserimento nella vita pastorale, particolarmente tra i giovani, volle che anche nella loro foggia esteriore si presentassero non nella tradizionale divisa delle suore, ma in abito semplice simile al comune vestire femminile».

Quindi due richiami. Anzitutto rispetto a «il valore della vita consacrata – afferma mons. Lafranconi – che merita la nostra preghiera e il nostro apprezzamento, particolarmente in questo anno in cui il Papa ha voluto porre all’attenzione della Chiesa il carisma della vita consacrata nelle sue varie forme che continuano a segnare la storia della Chiesa, risvegliando in tutti i cristiani il riferimento a Dio “sommamente amato”».

«Il secondo richiamo – continua il Vescovo – riguarda l’urgenza educativa che la Chiesa, assieme alla famiglia e ad altre Istituzioni, da sempre ha avuto a cuore e che nei nostri paesi ha trovato una sua peculiare espressione attraverso gli Oratori. Essi costituiscono una presenza ancora valida, anche se ha bisogno di essere ripensata e rinnovata come si sta facendo. Ora, al di là di nuove prospettive o cambiamenti, quello che più conta è la riscoperta della passione educativa e la dedizione – che è qualcosa di più della disponibilità – di adulti che vogliono investire tempo, energie e creatività in questo ambito prezioso per il presente e per il futuro. Chiediamo al nuovo Santo che ottenga dal Signore vocazioni di autentici educatori per la Congregazione delle Figlie dell’Oratorio e per le nostre parrocchie. Alla sua intercessione uniamo la nostra preghiera e la testimonianza di una vita veramente cristiana».

Attraverso il Segretariato diocesano pellegrinaggi e l’agenzia ProfiloTours (tel. 0372-460592) viene offerta la possibilità di prendere parte alla canonizzazione di don Vincenzo Grossi a Roma. Una proposta che si concluderà con la Messa di ringraziamento che lo stesso vescovo Lafranconi presiederà lunedì 19 ottobre nella Capitale.

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Messaggio di mons. Lafranconi alla Diocesi: “Accompagniamo il Papa in Africa”

Dal 25 al 30 novembre il Santo Padre sarà in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana

Si è imbarcato nella mattinata di mercoledì 25 novembre all’aeroporto di Roma/Fiumicino Papa Francesco con destinazione Nairobi. Inizia da qui il viaggio apostolico che sino al 30 novembre vedrà il Pontefice incontrare le popolazioni di Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. In occasione di questo viaggio, l’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi ha rivolto un messaggio alla diocesi. Continua a leggere »

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