Mons. Napolioni ai Primi Vespri di S. Omobono: «Missionari della carità»

Durante la celebrazione del 12 novembre in Cattedrale il Vescovo ha conferito il mandato ai ministri straordinari della Comunione ed è stato ammesso agli Ordini il seminarista William Dalè

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Vigilia solenne in Cattedrale alla celebrazione dei Primi Vespri di sant’Omobono, patrono della città e della diocesi di Cremona, sabato 12 novembre, alle 17, presieduti dal Vescovo Antonio Napolioni.

Alla preghiera liturgica, che ha aperto l’annuale festosa memoria del primo laico canonizzato dalla Chiesa, hanno partecipato il vescovo emerito, mons. Dante Lafranconi, il vicario generale don Massimo Calvi, il vicari episcopale don Gianpaolo Maccagni, il Capitolo della Cattedrale, gli studenti e i formatori del Seminario diocesano insieme ad altri sacerdoti e ad una numerosa assemblea di laici e religiose. Tra loro in particolare i ministri straordinari dell’Eucaristia, che proprio nel pomeriggio hanno celebrato il loro Giubileo in Cattedrale, promosso dall’Ufficio diocesano per il Culto divino, guidato da don Daniele Piazzi, e presieduto dal parroco del Duomo, mons. Alberto Franzini.

Nel clima spirituale del Vespro si è anche tenuto il rito di ammissione come candidato al Diaconato e Presbiterato di un giovane di Soncino, seminarista da alcuni anni – William Dalé – quest’anno a servizio nelle parrocchie cittadine di S. Francesco, S. Bernardo e Immacolata Concezione.

Il coro “Voci Virili di Cremona”, diretto dal maestro don Graziano Ghisolfi, ha introdotto la preghiera con l’inno latino “Beate Pauperum pater” (O beato padre dei poveri), e il canto dei salmi ha coinvolto tutta l’attenta assemblea.

La breve riflessione del Vescovo ha preso avvio dalla domanda sul senso della fastosità e della bellezza con cui la liturgia circonda la memoria di un santo, tra l’altro dedito alla fattiva condivisione coi poveri. Il pensiero è andato al destino di gloria di ogni credente che davvero abbia vissuto la carità: essere rivestiti della dignità di figli, avvolti nella misericordia infinita e nella tenerezza di Dio. Una veste nuova e immortale, impareggiabile, di fronte alla quale impallidisce ogni misura di grandezza e bellezza terrena.

Riferendosi alla felice circostanza della ammissione di un giovane tra i candidati al sacerdozio, il Vescovo ha ricordato come la scelta di rispondere alla vocazione presbiterale significhi disporre la propria vita a sostenere non tanto il peso di solenni e ricchi paramenti, quanto – e molto di più – a portare il peso di un amore fedele ed esigente.

E ai ministri ausiliari dell’Eucaristia – che hanno ottenuto il mandato per il triennio 2016/2019 – ha voluto raccomandare di non sentirsi importanti per il servizio che li associa intimamente al Cristo; piuttosto di sentirsi un po’ smarriti dinanzi alla fiducia che il Signore ripone in ciascuno di loro, chiamati ad essere nel loro servizio “una carezza di Dio” per tanti malati o anziani.

Terminata l’omelia mons. Napolioni ha chiesto al giovane seminarista di esprimere pubblicamente la sua libera e matura volontà di mettersi in cammino verso il sacerdozio; e successivamente ha rivolto analoga domanda ai nuovi ministri – laici e religiosi – per il servizio all’Eucaristia. Per tutti ha invocato, unito alla Chiesa, la benedizione di Dio.

La preghiera dei Primi Vespri della Solennità patronale – trasmessa in diretta streaming dal nostro portale e dall’emittente radiofonica RCN-InBlu – si è quindi conclusa con il tradizionale corale inno a sant’Omobono.

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