La Casa della Comunicazione

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La “Casa della comunicazione” della Diocesi di Cremona, situata a Cremona nell’area del Centro pastorale diocesano di via Sant’Antonio del Fuoco 9A (ingresso autonomo dal civico 3 di via Stenico), è stata inaugurata il 12 novembre 1996, vigilia della festa patronale di sant’Omobono.

Nicolini

Il Vescovo Giulio Nicoli davanti alla nuova Casa della Cominicazione insieme a mons. John Patrick Foley

A effettuare il taglio del nastro e benedire i locali della nuova struttura dedicata ai mezzi di comunicazione sociale della diocesi fu l’allora vescovo di Cremona, mons. Giulio Nicolini, ideatore e promotore di questa Casa. Alla giornata, aperta da un convegno presso il Centro pastorale diocesano, erano presenti mons. John Patrick Foley (al tempo presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali), le principali autorità locali con l’allora sindaco Paolo Bodini, gli operatori e i volontari della comunicazione sociale diocesana, l’allora responsabile dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali don Marino Reduzzi e i direttori del settimanale e della radio della diocesi, mons. Vincenzo Rini e don Attilio Cibolini.

Il telegramma giunto per l’occasione dal Vaticano

Il seme della Casa della comunicazione fu gettato il 13 novembre 1993 dal Vescovo Giulio Nicolini che, nella solennità del patrono sant’Omobono, annunciò l’iniziativa della “Casa della Comunicazione” proponendo le comunicazioni sociali come scelta pastorale privilegiata nel contesto della nuova evangelizzazione, poiché «l’evangelizzazione in ogni suo atto è un comunicare educativo». L’annuncio del Presule, che per anni fu vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, trovò terreno fertile e frutti abbondanti, soprattutto in occasione delle “campagne” lanciate durante i tempi quaresimali, improntate appunto sulla “carità del comunicare”. «La Casa della Comunicazione – affermò mons. Nicolini durante l’inaugurazione – è una istituzione nuova sulla soglia della stagione post-sinodale e vuole essere l’avvio di una nuova stagione comunicativa».

Nella Casa hanno sede l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali e TeleRadio Cremona Cittanova, la società cooperativa che gestisce tutti i mezzi di comunicazione della Diocesi.

 

L’area della Casa nella storia

L’area occupata oggi dal Centro pastorale diocesano e dalla Casa della comunicazione fonda le proprie origini del Quattrocento con il convento dei monaci ospitalieri di Sant’Antonio di Vienne, meglio conosciuto come Sant’Antonio del fuoco, protettore dei malati di “herpes zoster”, il “fuoco di sant’Antonio” appunto. Questa comunità fonda un ospedale, situato dove oggi si trova l’ex chiesa di San Facio (meglio conosciuta come “del Foppone”).

Distrutti la chiesa e il convento, l’intera area fu inglobata nella proprietà dei padri Teatini di Sant’Abbondio che nel 1630 vi ospitarono gli appestati.

Negli anni ‘20 del Novecento l’allora parroco di San’Abbondio, don Tinelli, cedette l’area per la costruzione dell’ospedale dei bambini, sotto gli auspici della regina Margherita: nella memoria di molti cremonesi questo luogo è ancora il vecchio “Ospedalino”.

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