Etica e Intelligenze artificiali, don Compiani: «È in gioco il futuro dell’umanità»

Alla vigilia dell'incontro in Università Cattolica con padre Paolo Benanti, don Maurizio Compiani propone spunti e chiavi interpretative per una riflessione sulla crescente presenza delle IA nella nostra vita

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Nel pomeriggio di venerdì 10 maggio, alle ore 18 nel chiostro del Campus Santa Monica di Cremona (ingresso libero e gratuito, con accesso da via Bissolati 74), si terrà l’evento dal titolo “Dov’è il sapiente? Intelligenze artificiali tra algoritmi e libertà”, che vedrà l’intervento di padre Paolo Benanti, tra i massimi esperti a livello mondiale in materia di algoretica (l’etica applicata allo sviluppo degli algoritmi). L’appuntamento – promosso dall’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Cremona e dall’Università Cattolica con il mensile Riflessi Magazine, conclude il ciclo di conferenze che il Centro pastorale del Campus di Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, insieme al corso di Laurea magistrale di Imprenditoria e Innovazione digitale, hanno promosso per offrire un articolato approfondimento sul tema delle intelligenze artificiali secondo diverse prospettive, tra tecnica, relazioni e spiritualità.

Ne abbiamo parlato con don Maurizio Compiani, docente di Teologia e assistente pastorale della sede di Cremona dell’Ateneo e incaricato diocesano per la Pastorale universitaria, e ideatore del ciclo di incontri intitolato “Intelligenza artificiale chi sei?”

Che cosa ha motivato la decisione di dedicare a questo tema un così ampio e articolato spazio? Avete registrato un interesse particolare da parte della cittadinanza?

«Il tema delle IA è di grande attualità e non può essere altrimenti. A partire dalla realtà digitale stiamo assistendo a un cambiamento del mondo impressionante, in tutti i campi. E c’è da ritenere che tale pervasività e potenza trasformatrice non abbia ancora svelato tutta la propria portata. Attraverso le IA sono date all’uomo opportunità straordinarie, fino a ieri impensabili, accompagnate da comprensibili timori per i pericoli che stiamo correndo. Poiché è in gioco il futuro dell’umanità, come centro pastorale del campus di Cremona, insieme al corso di Laurea magistrale di Imprenditoria e Innovazione digitale, abbiamo pensato a un ciclo di incontri, tenuti da esperti del settore e aperti a tutta la città, per aiutare a prendere coscienza di ciò che sta avvenendo e quale impatto ciò ha nella nostra vita. Del resto si tratta di una missione che l’Università Cattolica ha nel proprio statuto: quella di non limitare la propria attività a una ricerca e a una trasmissione del sapere entro le sue mura, ma di essere una presenza viva e significativa nel territorio in cui è inserita e nella vita sociale del Paese. La grande e costante partecipazione a tutti gli incontri ha evidenziato non solo il vivo interesse ma anche l’apprezzamento per la proposta»

Il ciclo di incontri si concluderà con l’intervento di padre Paolo Benanti, che porrà l’accento sulle implicazioni etiche degli sviluppi della IA e dei suoi utilizzi. Perché ritiene importante sottolineare e consolidare questo legame tra tecnologia e valori umani?

«Tra tutti gli esseri viventi, l’uomo è l’unico capace di assumersi una responsabilità nel cosmo per le decisioni che assume. L’unico capace di rispondere delle conseguenze delle proprie azioni. Può decidere e decidersi, perciò ha intrinsecamente una dimensione “morale”. La tecnologia è il modo e il mondo dove queste sue dinamiche avvengono. Le IA si inseriscono qui: sono nuovi agenti che stanno guidando la trasformazione in atto e, per la prima volta, gli attori della trasformazione non sono solamente l’’élite umana ma delle macchine. È illusorio pensare che tecnologia sia “neutra”… per qualunque finalità si progetti, si realizzi, si diffonda, si venda e si acquisti, si utilizzi sempre alla base vi è un’intenzionalità “etica”. Il legame è indissolubile e necessario. Siamo umani! Padre Benanti sicuramente parlerà di cosa significa applicare l’etica agli algoritmi».

Non sfugge all’attenzione il fatto che Papa Francesco l’intelligenza artificiale abbia dedicato in pochi mesi due importanti messaggi, quello della giornata per la pace e quello per la giornata delle comunicazioni sociali. Da cosa nasce in particolare l’interesse della chiesa cattolica per questo aspetto? e qual è il contributo che può portare ad un dibattito decisivo per lo sviluppo dell’umanità?

«L’IA elabora in forma digitale un linguaggio che ogni tecnologia utilizza. È lo strumento che permette a tutti i campi del sapere di comunicare contemporaneamente in un modo nuovo e diverso. Mentre modifica il nostro modo di vedere il mondo, modifica anche la comprensione che l’uomo ha di sé. La missione della Chiesa è squisitamente religiosa: annunciare al mondo il Vangelo della salvezza. Ma la salvezza è tale solo se riguarda tutti gli uomini, nessuno escluso, e ogni uomo in ogni suo aspetto. La voce dei credenti e della Chiesa si caratterizza perciò come un apporto, illuminato dalla fede, entro una riflessione che è fatta a più voci da tanti attori: i governi, i produttori di IA, gli esperti delle scienze umane… Si tratta di aiutare lo sforzo comune per indirizzare lo sviluppo delle nuove tecnologie nel rispetto della persona umana e per il bene di tutti».

Locandina dell’evento del 10 maggio in Cattolica

 

 

“Dov’è il sapiente? Le IA tra algoritmi e libertà”. Padre Benanti a Santa Monica il 10 maggio per l’evento promosso da Diocesi, Riflessi e Università Cattolica

TeleRadio Cremona Cittanova
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