Il Perinsigne Capitolo della Cattedrale

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Il Perinsigne Capitolo, denominato ufficialmente “Capitolo dei Canonici della Beata Vergine Assunta nella Chiesa Cattedrale di Cremona”, è il più antico e illustre collegio della città. La sua esistenza è attestata dallo storico Giuseppe Bresciani già nell’VIII secolo.

L’attuale fisionomia del collegio dei canonici è chiarita nell’art. 3 dello Statuto del Capitolo della Cattedrale di Cremona che, riecheggiando il can. 503 del Codice di diritto canonico, recita: “Il Capitolo Cattedrale è il collegio dei Canonici dediti in primo luogo all’esemplare esercizio del culto divino in Cattedrale, (…) alla celebrazione quotidiana della liturgia delle Lodi e dell’Ora media e della Messa conventuale e, nel rispetto dell’attività pastorale della Parrocchia, alla disponibilità per le celebrazioni dell’Eucaristia e della Riconciliazione sacramentale e per la predicazione sacra, specie nei giorni festivi e nei tempi più significativi dell’anno liturgico”.

Tanti i poteri, le proprietà e i privilegi appartenuti nella storia al Capitolo, i cui membri, solitamente cadetti del patriziato, nel IX secolo sono chiamati “fratelli canonici” o “cardinali della Santa Chiesa cremonese”. Oggi l’unico privilegio è l’uso della croce patriarcale (concessa nel 1414 da Giovanni XXIII, l’antipapa Baldassarre Cossa, per l’ospitalità ricevuta).

Quanto all’abito, dopo il Concilio Vaticano II il Capitolo ha rinunciato ai rivestimenti sontuosi dell’ermellino, della cappa magna (concessa nel 1591 dal papa cremonese Gregorio XIV, già cardinale Niccolò Sfondrati per trent’anni vescovo di Cremona, che regalò al Capitolo anche la reliquia della Sacra Spina), della veste filettata di rosso con fascia violacea e fiocchi, della veste paonazza e del fiocco rosso sul tricorno, nonché della mantellotta paonazza, oltre a quelli confermati da Pio XI nel 1923 (i privilegi dei protonotari apostolici “ad instar partecipantium”, col privilegio dei pontificali, della mitra e della croce pettorale, con l’anello gemmato).

I canonici, che oggi hanno conservato il titolo di monsignore e con la facoltà di indossare la mozzetta violacea, hanno sempre esercitato un rilevante ruolo nel governo della diocesi, con la facoltà di elezione dei vescovi (fino alle bolle in contrario di Papa Bonifacio VIII). Oggi hanno perso tutta questa rilevanza, compresa la nomina dell’amministratore diocesano in sede vacante e l’esame delle pratiche amministrative di maggior importanza, attualmente demandato al Collegio dei Consultori. Dal 1990 il Capitolo non si occupa più nemmeno dell’amministrazione della Cattedrale: un solo canonico fa parte, per diritto, del Consiglio della Cattedrale, nominato dal Vescovo.

Gli statuti prevedono che il Capitolo sia composto da 15 membri effettivi

Attuale composizione del Capitolo:

  1. mons. Mario Barbieri
  2. mons. Achille Bonazzi
  3. mons. Pietro Bonometti
  4. mons. Felice Bosio
  5. mons. Attilio Cibolini
  6. mons. Primo Margini
  7. mons. Luigi Nozza
  8. mons. Giuseppe Perotti
  9. mons. Marino Reduzzi
  10. mons. Carlo Rodolfi
  11. mons. Libero Salini
  12. mons. Giuseppe Soldi
  13. mons. Antonio Trabucchi, cancelliere
  14. mons. Ruggero Zucchelli, presidente
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