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Ecumenismo, Papa Leone XIV: «Cristiani chiamati a diventare artefici di riconciliazione»

Il Santo Padre ha inviato un messaggio ai partecipanti della Settimana ecumenica di Stoccolma

“Ciò che ci unisce è molto più grande di ciò che ci divide”. Lo ha scritto Papa Leone XIV nel messaggio inviato ai partecipanti alla Settimana ecumenica di Stoccolma nel centenario dell’Incontro ecumenico del 1925. Continua a leggere »

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La teologia risponde: indulgenza giubilare

Il senso profondo dell'indulgenza è legato alla libera cooperazione della persona vivente alla propria conversione e purificazione, una cooperazione che non può essere sostituita da altri

L’indulgenza giubilare si può ricevere solo per sé stessi o per i defunti, ma non per amici o parenti viventi, questo perché la dottrina cattolica insegna che i vivi possono agire personalmente per la propria conversione e purificazione, mentre i defunti, che non possono più fare nulla per sé, possono ricevere aiuto spirituale tramite le preghiere e suffragi degli altri fedeli. In altre parole, l’indulgenza è applicabile ai defunti come forma di suffragio, poiché essi dipendono dall’intercessione dei vivi durante la purificazione del purgatorio, ma non si può “donare” un’indulgenza a un altro vivente, perché ogni persona responsabile della propria conversione deve ottenere l’indulgenza personalmente con l’intenzione e le opere richieste dalla Chiesa. Il Codice di Diritto Canonico (can. 994) afferma infatti che un fedele può lucrare indulgenze per sé o applicarle ai defunti a modo di suffragio.

Non è prevista la possibilità di applicarle direttamente ad altre persone vive perché queste ultime devono avere la propria intenzione e volontà di conversione; non si può demandare agli altri la propria purificazione se si sceglie di rimanere nel peccato. Inoltre, l’indulgenza plenaria richiede condizioni specifiche quali confessione sacramentale, comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Papa e distacco da ogni peccato, che devono essere compiute personalmente da chi riceve l’indulgenza. È importante sottolineare che, mentre per i defunti l’indulgenza è sempre una forma indiretta di aiuto (un suffragio), per i vivi è un dono spirituale che deve essere personalmente accolto e realizzato con almeno l’intenzione generale e le opere prescritte dalla Chiesa. Quindi, la ragione fondamentale per cui l’indulgenza giubilare può essere ricevuta solo da personalmente o applicata ai defunti è che il senso profondo dell’indulgenza è legato alla libera cooperazione della persona vivente alla propria conversione e purificazione, una cooperazione che non può essere sostituita da altri, mentre i defunti sono oggettivamente incapaci di agire e hanno bisogno di suffragi esterni. L’indulgenza giubilare è un dono spirituale che esprime la misericordia di Dio attraverso la Chiesa e che libera il fedele dalle conseguenze temporali del peccato, residui anche dopo il perdono sacramentale. L’indulgenza giubilare è un’esperienza di grazia mirata al rinnovamento interiore, in continuità con il cammino sacramentale e la testimonianza di vita cristiana, resa disponibile soprattutto nei tempi giubilari per stimolare fedeli alla conversione profonda e alla misericordia verso sé stessi e verso gli altri, vivi o defunti. Questo spiega anche perché non può essere ricevuta “per amici o parenti viventi”: il cammino di conversione e purificazione è personale e richiede la cooperazione libera e consapevole di chi la riceve. Invece, per i defunti, incapaci di agire, l’indulgenza può essere applicata come suffragio in loro aiuto.

Paolo Morocutti (AgenSir)

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“Giochiamoci i talenti”: dal 31 agosto al 2 settembre la Scuola animatori diocesana a Pinarella di Cervia

Iscrizioni entro il 20 luglio per partecipare all’esperienza formativa promossa della Federazione Oratori Cremonesi

Chiudono il 20 luglio le iscrizioni alla Scuola animatori diocesana “Giochiamoci i talenti” 2025, un’esperienza formativa che quest’anno si sposta in una nuova location a Pinarella di Cervia, presso il Mare e Vita Village, dal 31 agosto al 2 settembre. Continua a leggere »

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Messaggio di Papa Leone XIV al Meeting di Rimini: “Per la pace, se non si riesce a far prevalere il dialogo, le comunità religiose e la società civile osino la profezia”

“Non possiamo più permetterci di resistere al Regno di Dio, che è un Regno di pace”. E “là dove i responsabili delle Istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo, le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia. Significa lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente”. Lo scrive Papa Leone XIV a mons. Nicolò Anselmi, vescovo di Rimini, nel messaggio per il 46° Meeting per l’amicizia fra i popoli. Continua a leggere »

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La Fondazione Sospiro sta vivendo il proprio Giubileo. In questi giorni gli operatori, gli ospiti dei dipartimenti disabilità e anziani, e le famiglie hanno intrapreso un cammino comunitario che ha trovato, nella mattinata di lunedì 25 agosto, uno dei suoi momenti più significativi nel pellegrinaggio giubilare in Cattedrale, una della quattro chiese giubilari della diocesi di Cremona. Continua a leggere »

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Il 22 agosto una giornata di digiuno e preghiera. La Chiesa cremonese con tutte le diocesi italiane aderisce all’invito del Papa

Nella mattinata di mercoledì 20 agosto, al termine dell’Udienza Generale, Papa Leone XIV ha invitato “tutti i fedeli a vivere la giornata del 22 agosto in digiuno e preghiera, supplicando il Signore che ci conceda pace e giustizia e che asciughi le lacrime di coloro che soffrono a causa dei conflitti in corso”.

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