Archivi della categoria: La vita della Chiesa

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Il castelleonese don Daniele Tornelli ordinato diacono a Lugano

Anche una delegazione della sua parrocchia d'origine e della Comunità Neocatecumenale di Cremona in cui è cresciuta presenti in Svizzera insieme alla famiglia

Nella mattinata di sabato 9 giugno nella Cattedrale di Lugano il castelleonese Daniele Tornelli, del Seminario diocesano missionario Redemptoris Mater di Lugano, uno dei centri di formazione teologica del Cammino Neocatecumenale voluti da Papa Giovanni Paolo II per raccogliere le vocazioni provenienti dal Cammino Neocatecumenale per formare presbiteri per la nuova evangelizzazione, è stato ordinato diacono. Continua a leggere »

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Il castelleonese Daniele Tornelli il 10 giugno sarà diacono

Studente del Seminario Redemptoris Mater di Lugano è in formazione verso il presbiterato

Nella mattinata di sabato 10 giugno, alle 9.30 nella Cattedrale di Lugano, il 31enne castelleonese Daniele Tornelli sarà ordinato diacono. Una importante tappa nel suo percorso di formazione presso il Seminario diocesano missionario Redemptoris Mater di Lugano in vista del presbiterato. La celebrazione sarà presieduta dall’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, mons. Alain de Raemy, che ordinerà diaconi in vista del presbiterato anche altri due seminaristi del Seminario diocesano San Carlo, oltre a quattro diaconi permanenti. Continua a leggere »

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8xmille alla Chiesa cattolica: ogni anno le firme dei contribuenti diventano migliaia di opere

Intervista a Massimo Monzio Compagnoni, di Cassano d'Adda, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica

“Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”. Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in relazione il valore di ogni firma con la realizzazione di migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. La campagna prende le mosse dalla vita quotidiana degli italiani e arriva fino alle opere della Chiesa, attraverso la cifra semantica dei “gesti d’amore”: piccoli o grandi atti di altruismo che capita di fare nella vita e che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie. Ne parliamo con Massimo Monzio Compagnoni, di Cassano d’Adda (provincia di Milano ma diocesi di Cremona), che da alcuni anni ricopre l’incarico di responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Continua a leggere »

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Giornata ringraziamento, Cei: “modello cooperativo educa a lavorare insieme per realizzare bene comune e promuove consapevolezza che ogni persona è dono”

“Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura” è il tema del messsaggio della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei per la 73ª Giornata nazionale del ringraziamento del 12 novembre 2023

“Le semplificazioni di un’economia che vede tutto come competizione hanno portato talvolta a pensare che esista solo il modello di impresa privato contrapposto a quello pubblico. Nel nostro Paese l’agricoltura familiare ha conosciuto un boom nel secondo dopoguerra grazie alla riforma agraria, portando i lavoratori, soprattutto in alcuni territori, a sentirsi corresponsabili dello sviluppo economico che ha favorito tutti, non poche volte scegliendo di mettere in atto lo stile cooperativo”. Lo sottolinea la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei, nel messaggio, intitolato “Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura” e diffuso in vista della 73ª Giornata nazionale del ringraziamento, che si celebra il 12 novembre 2023. “Anche grazie al contributo del mondo cattolico, tale stile è divenuto una componente fondamentale del sistema produttivo e di primaria importanza per l’agroalimentare italiano”, osservano i vescovi, che precisano: “Certo, non sono mancati problemi, soprattutto quando alcuni hanno utilizzato per il proprio profitto l’impresa cooperativa, e non hanno riconosciuto i diritti fondamentali ai loro soci: la vera cooperazione non ha nulla a che vedere con lo sfruttamento lavorativo, bensì potrebbe essere un volano di inclusione di chi è più debole”.

La Cei ricorda: “Le imprese cooperative del settore agroalimentare, mettendo insieme le loro risorse, possono essere altresì attive nei campi dell’innovazione e dello sviluppo per promuovere nuovi processi produttivi, collaborando con centri di ricerca pubblici e privati e avendo cura di certificare sempre di più i loro prodotti e immetterli sul mercato”. In questo modo “esse possono promuovere la rigenerazione economica nel settore agricolo e, allo stesso tempo, coltivare insieme un rapporto diretto con i consumatori finali. Tale vicinanza tra produttori e consumatori, che può trarre forza dallo stile cooperativo, è un guadagno sociale e alimentare, oltre che economico, perché aumenta sia la fiducia nelle relazioni sia la qualità del cibo”. Il modello cooperativo sviluppa “uno stile d’impresa” come “società di persone” e non solo di capitali (come ricorda il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, n. 338), “democratica e inclusiva, dove tutti hanno pari dignità: favorisce la crescita di tutti i soci e dei membri della comunità in cui opera. Educa a lavorare insieme per realizzare il bene comune e promuove la consapevolezza che ogni persona è dono. Essa può permettere di tenere unito quel capitale umano che consente alle aree più disagiate e interne del Paese di guardare con speranza al futuro”.

“L’insegnamento biblico suggerisce il principio della fraternità quale paradigma capace di illuminare ogni attività umana, agricoltura compresa: il mandato di coltivare e custodire la terra (cf Gn 2,15) coinvolge l’umanità a livello personale, familiare e in ogni forma di collaborazione con gli altri”, sottolinea la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei. Nell’enciclica “Fratelli tutti”, ricordano i vescovi, “Papa Francesco non solo rilegge la parabola del Buon Samaritano per aiutarci a riscoprire il senso dell’essere fratelli, ma muove dalla domanda rivolta a Caino ‘Dov’è Abele, tuo fratello?’ (Gn 4,9) per aiutarci a ‘raccogliere uno sfondo di secoli’ in cui la Parola ci invita alla fraternità e ci abilita ‘a creare una cultura diversa, che orienti a superare le inimicizie e a prenderci cura gli uni degli altri’ (Fratelli tutti, n. 57)”.

Anche nell’esperienza del lavoro “siamo chiamati a creare quello stile che non ci fa sentire concorrenti, ma fratelli, così come ad esempio ha fatto san Paolo con Aquila e Priscilla: erano fabbricanti di tende, uniti dalla stessa fede, e a Corinto vanno a stare nella stessa abitazione, ottimizzando certamente anche la loro attività (cf At 18, 1-4)”, evidenziano i vescovi. Per la Cei, “lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti, così come suggerisce la Dottrina sociale della Chiesa”: “I componenti dell’impresa devono essere consapevoli che la comunità nella quale operano rappresenta un bene per tutti e non una struttura che permette di soddisfare esclusivamente gli interessi personali di qualcuno. Solo tale consapevolezza permette di giungere alla costruzione di un’economia veramente al servizio dell’uomo e di elaborare un progetto di reale cooperazione tra le parti sociali. Un esempio molto importante e significativo nella direzione indicata proviene dall’attività che può riferirsi alle imprese cooperative, alle piccole e medie imprese, alle aziende artigianali e a quelle agricole a dimensione familiare. La dottrina sociale ha sottolineato il contributo che esse offrono alla valorizzazione del lavoro, alla crescita del senso di responsabilità personale e sociale, alla vita democratica, ai valori umani utili al progresso del mercato e della società (Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, n. 339)”.

“Il principio della fraternità in agricoltura è ancora più necessario nel contesto storico attuale, nel quale la cura condivisa del territorio, soprattutto di quello rurale come avveniva nel passato, può prevenire disastri idrogeologici e può facilitare un uso condiviso di beni come le risorse idriche, soprattutto nei periodi sempre più frequenti di siccità”. “Di fronte ai cambiamenti climatici, azioni condivise, sostenute anche dallo stile cooperativo, permettono di mettere in atto un’opera formativa che affronti insieme, superando ogni tentazione egoistica, i disagi sempre più frequenti causati dalle calamità naturali”, evidenziano i vescovi.

“La Giornata del ringraziamento diventa occasione per lodare il Signore per il dono del fratello che condivide il nostro stesso lavoro, permettendo di vivere l’esperienza di comunità nell’attività agricola, non solo a livello familiare e aziendale, ma anche nello stile cooperativo. Ci consente di riflettere anche sul suo senso, che può creare opportunità di condivisione, e può far sì che i territori rurali, soprattutto nelle aree interne, siano rigenerati e ripopolati. In questo tempo di Cammino sinodale, ascoltarsi e fare discernimento sullo stile con cui viviamo il nostro lavoro può aprire a percorsi capaci di farci riscoprire la cooperazione”, afferma la Cei.

“Siamo cooperatori nella creazione e, quindi, cooperiamo tra di noi. Impegniamoci a gestire l’acqua, la terra e l’energia in modo fraterno – l’invito dei vescovi italiani -. Educhiamoci a condividere gli strumenti dell’agricoltura, a pensarci in connessione con la vocazione agricola dei territori, ad accogliere il lavoro come una chiamata a sfamare i popoli della terra”. Ricordando quanto Papa Francesco scrive nella “Fratelli tutti”, ossia che “nessuno si salva da solo” e “ci si può salvare unicamente insieme” (n. 32), la Cei conclude: “Non si tratta di un insegnamento valido solo per il tempo della pandemia, ma è un’acquisizione di cui dovremmo fare sempre tesoro. È un’opportunità per sentirci corresponsabili del mandato di prenderci cura della casa comune ed essere custodi dei nostri fratelli”.

Gigliola Alfaro (AgenSir)

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L’8 giugno un minuto di preghiera per la fine delle guerre nel mondo

Al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro del 7 giugno, Francesco ha chiesto ai credenti delle varie confessioni e religioni di aderire all’iniziativa “Un minuto per la pace” dell’Azione Cattolica Internazionale che giovedì 8 giugno alle 13 propone di fermarsi per invocare la pace nei cinque continenti e specialmente in Ucraina

Un nuovo invito a pregare per la pace nel mondo. Francesco lo rivolge nella mattinata di mercoledì 7 giugno prima di concludere l’udienza generale in piazza San Pietro, chiedendo a tutti di invocare l’armonia fra i popoli. Il Papa domanda preghiere in particolare per l’Ucraina, dove ieri si è conclusa la missione del cardinale Matteo Zuppi, inviato ad “ascoltare in modo approfondito le autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni”, come ha spiegato un comunicato della Santa Sede. Continua a leggere »

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Papa Francesco al Gemelli per un nuovo intervento: la vicinanza della Chiesa cremonese

Al termine dell’udienza generale di mercoledì 7 giugno il Papa si è recato al Policlinico universitario Gemelli di Roma, dove nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale a un intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede, precisando che l’operazione, concertata nei giorni scorsi dall’equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale. Continua a leggere »

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Gmg, il programma ufficiale del viaggio di Papa Francesco in Portogallo

Diffuso il programma ufficiale del viaggio del Papa in Portogallo, che comprende la Giornata mondiale della Gioventù e la visita al Santuario di Fatima. L’aereo con a bordo Francesco partirà mercoledì 2 agosto, alle 7.50, dall’aeroporto di Fiumicino, per atterrare alle 10 alla Base Aerea di Figo Maduro a Lisbona. Alle 10.45 la cerimonia di benvenuto all’ingresso principale del “Palácio Nacional de Belém”, seguita mezz’ora dopo dalla visita di cortesia al Presidente della Repubblica, nel “Palácio Nacional de Belém”. Alle 12.15 l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico, nel Centro culturale di Belém, occasione del primo discorso del Papa in terra portoghese. Nel pomeriggio, alle 16.45, l’incontro con il Primo ministro nella nunziatura apostolica, cui faranno seguito, alle 17.30, i Vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e gli operatori pastorali nel “Mosteiro dos Jerónimos”, con l’omelia del Santo Padre. Continua a leggere »

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Il Papa ai Vescovi e ai delegati diocesani del Sinodo: «Parrocchie troppo autoreferenziali», no a «neoclericalismo di difesa»

Nella mattinata di giovedì 25 maggio Papa Francesco ha concluso in Aula Paolo VI, in Vaticano, la 77ª Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, che si è svolta da lunendì presso l’Aula del Sinodo. Lo ha fatto incontrando, insieme ai vescovi italiani, anche i referenti diocesani del Cammino sinodale italiano. Insieme al vescovo Antonio Napolioni c’erano così anche Diana Afman e il diacono permanente Walter … Continua a leggere »

Giornata tutta cremonese quella di venerdì 26 maggio per il vescovo di Mantova, mons. Marco Busca. Dopo aver partecipato in mattinata, insieme agli altri vescovi lombardi, a Caravaggio alla celebrazione che ha fatto di S. Maria del Fonte (nel giorno anniversario dell’Apparizione) il Santuario regionale della Lombardia, nel pomeriggio ha guidato il pellegrinaggio mariano della Diocesi di Mantova alla Cattedrale di Cremona. Continua a leggere »

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