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Volontariato per l’estate: a maggio tre incontri informativi per presentare le opportunità con CSV Lombardia Sud

Il CSV Lombardia Sud ETS – Centro di Servizio per il Volontariato rilancia l’avvio di una serie di iniziative e opportunità di volontariato dedicate alla comunità di Cremona per l’estate 2025. Le proposte, sviluppate in collaborazione con associazioni e realtà sociali e culturali del territorio, sono rivolte a tutti i cittadini, con un’attenzione particolare ai giovani. Continua a leggere »

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Santa Rita, in via Trecchi iniziato il cammino verso la festa. Il 18 maggio concerto e rappresentazione sacra sulla figura della Santa

Dal 20 al 23 maggio 20 maggio nel cortile della chiesa il consueto spazio per la benedizione e la vendita delle rose

Con il mese di maggio torna a Cremona il tradizionale appuntamento con la Festa di santa Rita, che raggiungerà il proprio culmine dal 21 al 23 maggio presso la Rettoria delle Sante Margherita e Pelagia di via Trecchi 11 (meglio conosciuta, appunto, come Santa Rita). Un appuntamento di fede e di devozione che sarà arricchito anche da una proposta di tipo culturale che intreccia musica, teatro e spiritualità. L’anno giubilare in corso coincide anche con i 125 anni della canonizzazione di santa Rita da Cascia.

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Ecumenismo e dialogo interreligioso. Leone XIV: “Oggi è tempo di dialogare e di costruire ponti”

Ecumenismo e dialogo interreligioso al centro dell'incontro con i rappresentanti delle altre Chiese e religioni. Il Papa ha sottolineato l'importanza del dialogo teologico tra cristiani ed ebrei e definito Nicea una "tappa fondamentale"

L’unità come dover prioritario, il legame tra sinodalità ed ecumenismo, il dialogo con i fratelli e le sorelle ebree e musulmane per “edificare un mondo più pacifico”. Ricevendo in udienza i rappresentanti di altre chiese e comunità ecclesiali e di altre religioni, giunti a Roma per la messa di inizio del suo ministero petrino, Leone XIV ha declinato a tutto campo la sua visione dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, a cominciare da un invito: “fare tesoro” della testimonianza di Papa Francesco, che ha fatto della “fraternità universale” uno dei punti cardini del suo pontificato. “Su questo lo Spirito Santo lo ha davvero spinto a far avanzare a grandi passi le aperture e le iniziative già intraprese dai Pontefici precedenti, soprattutto a partire da San Giovanni XXIII”, l’omaggio di Papa Prevost:

“Il Papa della Fratelli tutti ha promosso sia il cammino ecumenico sia il dialogo interreligioso, e lo ha fatto soprattutto coltivando le relazioni interpersonali, in modo tale che, senza nulla togliere ai legami ecclesiali, fosse sempre valorizzato il tratto umano dell’incontro”. “Dio ci aiuti a fare tesoro della sua testimonianza!”.

All’inizio del suo discorso, il Pontefice ha espresso “affetto fraterno” al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, a Theofilos III e a Mar Awa III, e ha definito il Concilio di Nicea “una tappa fondamentale per l’elaborazione del Credo condiviso da tutte le chiese e comunità ecclesiali”, sottolineando la coincidenza della sua elezione con il 1700° anniversario. “Mentre siamo in cammino verso il ristabilimento della piena comunione tra tutti i cristiani, riconosciamo che questa unità non può che essere unità nella fede”, l’appello del Pontefice.

“In quanto Vescovo di Roma, considero uno dei miei doveri prioritari la ricerca del ristabilimento della piena e visibile comunione tra tutti coloro che professano la medesima fede in Dio Padre e Figlio e Spirito Santo”,

ha poi rivelato, sottolineando che “quella per l’unità è sempre stata una mia costante preoccupazione, come testimonia il motto che ho scelto per il ministero episcopale: In Illo uno unum, un’espressione di Sant’Agostino di Ippona che ricorda come anche noi, pur essendo molti, ‘in Quell’unico – cioè Cristo – siamo uno’”. “La nostra comunione si realizza nella misura in cui convergiamo nel Signore Gesù Cristo”, la tesi del Papa, secondo il quale “più siamo fedeli e obbedienti a Lui, più siamo uniti tra di noi”.

“Consapevole che sinodalità ed ecumenismo sono strettamente collegati, desidero assicurare la mia intenzione di proseguire l’impegno di Papa Francesco nella promozione del carattere sinodale della Chiesa Cattolica e nello sviluppo di forme nuove e concrete per una sempre più intensa sinodalità in campo ecumenico”.

E’ l’altro annuncio programmatico di Leone XIV, che ha chiesto la collaborazione di tutto il popolo di Dio in ambito ecumenico: “Come cristiani, siamo tutti chiamati a pregare e lavorare insieme per raggiungere passo dopo passo questa meta, che è e rimane opera dello Spirito Santo: il nostro cammino comune può e deve essere inteso anche in un senso largo, che coinvolge tutti”.

“Oggi è tempo di dialogare e di costruire ponti”,

ha ribadito il Papa, mettendosi sulla scia di Bergoglio anche riguardo al versante del dialogo interreligioso, in favore del quale il suo predecessore ha fatto ”notevoli sforzi”: “Attraverso le sue parole e le sue azioni, ha aperto nuove prospettive di incontro, per promuovere la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio”, il riferimento al Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi.

“Il dialogo teologico tra cristiani ed ebrei rimane sempre importante e mi sta molto a cuore”,

le parole rivolte agli ebrei: “Anche in questi tempi difficili, segnati da conflitti e malintesi, è necessario continuare con slancio questo nostro dialogo così prezioso”. “I rapporti tra la Chiesa Cattolica e i musulmani sono stati segnati da un crescente impegno per il dialogo e la fraternità, favorito dalla stima per questi fratelli e sorelle che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini”, il bilancio del dialogo con i musulmani. “Tale approccio, fondato sul rispetto reciproco e sulla libertà di coscienza, rappresenta una solida base per costruire ponti tra le nostre comunità”, ha commentato Leone XIV, esprimendo a tutti i presenti la sua “gratitudine per la vostra partecipazione a questo incontro e per il vostro contributo alla pace”.

“In un mondo ferito dalla violenza e dai conflitti, ognuna delle comunità qui rappresentate reca il proprio apporto di saggezza, di compassione, di impegno per il bene dell’umanità e la salvaguardia della casa comune”, il tributo finale del Papa ai presenti.

“Se saremo concordi e liberi da condizionamenti ideologici e politici, potremo essere efficaci nel dire no alla guerra e sì alla pace, no alla corsa agli armamenti e sì al disarmo, no a un’economia che impoverisce i popoli e la Terra e sì allo sviluppo integrale”,

ha garantito Leone XIV: “la testimonianza della nostra fraternità, che mi auguro potremo mostrare con gesti efficaci, contribuirà certamente a edificare un mondo più pacifico, come desiderano in cuor loro tutti gli uomini e le donne di buona volontà”.

M.Michela Nicolais (AgenSir)
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Il vescovo alla Messa dell’apparizione a Caravaggio: «Oggi festeggiamo, ma Maria non ha bisogno di vestirsi a festa: è nella vita quotidiana, nelle nostre case, ovunque»

Sfoglia la fotogallery completa   Si è tenuta in mattinata a Caravaggio la memoria del Battesimo, che ha inaugurato la celebrazione solenne del 26 maggio al Santuario di Santa Maria del Fonte, a Caravaggio, nell’anniversario dell’Apparizione di Maria alla giovane Giannetta de’ Vacchi, che avvenne il 26 maggio 1432. Claudio Gagliardini Fonte: TeleRadio Cremona Cittanova

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Torrazzo con vista. Tavolo, carta o consolle: di giocare non si smette mai

   Cluedo, Monopoli, Risiko sono alcuni dei giochi da tavolo più famosi e noti tra il grande pubblico, ma sono solo la punta dell’iceberg di un panorama ben più ricco e complesso. L’universo del gioco, infatti, è sempre più ampio e variegato: non ci sono solo i giochi da tavolo classici che si possono trovare in tutti i supermercati, ma anche una riscoperta dei … Continua a leggere »

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“Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”. E’ il biglietto da visita di Leone XIV, primo Papa nordamericano e agostiniano della storia della Chiesa, che inizia oggi ufficialmente il suo ministero petrino di Vescovo di Roma, dopo l’elezione dell’8 maggio scorso. Dal Conclave, ha rivelato il Pontefice, “arrivando da storie e strade diverse, abbiamo posto nelle mani di Dio il desiderio di eleggere il nuovo successore di Pietro, il Vescovo di Roma, un pastore capace di custodire il ricco patrimonio della fede cristiana e, al contempo, di gettare lo sguardo lontano, per andare incontro alle domande, alle inquietudini e alle sfide di oggi”. Continua a leggere »

M.Michela Nicolais (AgenSir)
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Concerto per i Bambini di Gaza il 20 maggio al Maristella

Alle 21 in chiesa parrocchiale con i cori Cai Cremona, Coro Gioventù Alpina e Coro G. Paulli

Martedì 20 maggio, alle 21, a Cremona, nella chiesa parrocchiale Immacolata Concezione del quartiere Maristella, si terrà il “Concerto per i Bambini di Gaza”, con la partecipazione dei cori Cai Cremona, Coro Gioventù Alpina e Coro G. Paulli. L’iniziativa nasce in collaborazione con l’Unità Pastorale Madre di Speranza. Continua a leggere »

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“I Mercoledì delle Acli”: il 21 maggio a Cassano una serata per dire no al gioco d’azzardo patologico

Dopo la pausa richiesta per gli impegni dello scorso mese, riproponiamo a Cassano d’Adda le serate di informazione/riflessione proposte dal locale circolo Acli. Mercoledì 21 maggio, alle 21, all’Oratorio San Giovanni Bosco di via Veneto 75 si terrà il secondo appuntamento dedicato al tema del gioco d’azzardo patologico, all’interno della rassegna “I Mercoledì delle Acli”. Continua a leggere »

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Il Museo Diocesano di Cremona ospita dal 4 aprile all’8 giugno 2025 la prima esposizione dedicata a Giovan Battista Trotti, detto il Malosso. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di creare una “mostra diffusa” tra Cremona e Piacenza, le due città in cui l’artista operò maggiormente. Grazie alla collaborazione tra il Museo Diocesano di Cremona e i Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza, la mostra Il Cavalier Malosso. Un artista cremonese alla corte dei Farnese si sviluppa su due sedi con programmi distinti ma complementari, sia attraverso l’organizzazione di un’esposizione presso ciascuna sede, ma con catalogo unico, sia con la proposta di percorsi cittadini dedicati all’artista per scoprire in loco le sue opere e i suoi committenti.

A Cremona, la mostra curata dal conservatore del Museo Diocesano di Cremona Stefano Macconi e da Raffaella Poltronieri, storica dell’arte, esplora il contesto in cui il Malosso si formò e si affermò come pittore indipendente, approfondendo il funzionamento della sua bottega. Il percorso è costituito da sedici opere per la prima volta riunite in un’unica esposizione che offre il più ampio sguardo sull’opera del pittore e sull’eredità lasciata nella storia dell’arte cremonese e lombarda anche grazie alla folta schiera di allievi e apprendisti formati nella sua ampia ed efficiente bottega, centro vitale da cui nacque un nuovo stile dai tratti omogenei e riconoscibili che si affermarono nella stagione post-campesca nella Cremona di fine Cinquecento e inizio Seicento, in grado di dettare regole di stile fino alla fine del XVII secolo. L’attività della bottega del Malosso è raccontata nel percorso della mostra attraverso l’esposizione di studi e bozzetti, ma anche attraverso l’iniziativa del “restauro aperto” di un’opera, a cura dello studio Manara-Perni, e da una sezione scientifica dedicata alle analisi diagnostiche realizzate dal prof. Mario Amedeo Lazzari.

A Piacenza, sotto la curatela di Antonio Iommelli, direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese, e Raffaella Poltronieri il fulcro dell’esposizione è la ricostruzione del Trittico Salazar, originariamente collocato nella cappella di don Diego Salazar nella chiesa dei Cappuccini di Regona di Pizzighettone. Il trittico è accompagnato da altre opere del maestro e dei suoi collaboratori, che saranno esposte nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese dal 10 aprile al 13 luglio.

Antonio Iommelli, Stefano Macconi e Raffaella Poltronieri sono anche gli autori del catalogo unico, edito da SAGEP. Uno strumento prezioso per approfondire l’opera del Malosso e il contesto artistico in cui operò. Il volume, arricchito da un ricco apparato iconografico e da saggi critici, analizza in dettaglio le opere esposte e il panorama artistico della fine del XVI secolo.

Sarà disponibile un biglietto convenzionato che offrirà ai visitatori di una delle due mostre di poter visitare l’altra esposizione a un prezzo ridotto. Presentando il biglietto della mostra del Malosso a Piacenza i visitatori potranno accedere alla mostra a Cremona con un biglietto dal costo di soli 3 euro, che comprenderà, oltre alla visita alla mostra anche quella al Museo Diocesano. Questo biglietto sarà acquistabile solo alla biglietteria del Museo Diocesano. Per tutti gli altri visitatori rimane il biglietto unico che comprende la visita al Museo Diocesano, al Battistero e al Torrazzo.

LA PRESENTAZIONE

A supportare l’iniziativa sul territorio cremonese sono il Comune di Cremona, il Museo Civico Ala Ponzone, i prestatori privati e gli sponsor, ovvero la Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia, la Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, Idea Verde Maschi e Sapiens, ringraziati nel suo intervento introduttivo dal direttore del Museo Diocesano don Gianluca Gaiardi, che ha aperto l’anteprima per la stampa e le autorità nel pomeriggio di giovedì 3 aprile nella Galleria dei Vescovi al piano nobile del Palazzo Vescovile. «Una mostra itinerante – ha spiegato – non solo per la collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza, ma anche per la presenza e il rimando ad altre opere del Malosso che ha lasciato tracce della sua arte in diverse aree del territorio. Basta attraversare la piazza – ha aggiunto – per ammirare il grande affresco dell’Annunciazione in Cattedrale, oppure arrivare fino alla chiesa di San Luca, accanto alla quale sorge il tempietto decorato proprio dal Trotti e dalla sua bottega». Nel suo intervento introduttivo, il Direttore del museo Diocesano ha posto l’accento anche sulla presenza nella mostra di un autentico laboratorio di restauro: «Grazie a questa mostra – ha detto – un’opera è già stata restaurata. Un’altra lo sarà durante la mostra».

A seguire gli interventi degli altri protagonisti dell’organizzazione della mostra. Giandomenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona è sottolineato la collaborazione tra l’ente che presiede e il Museo Diocesano: «Una collaborazione particolarmente importante per almeno tre motivi: perché la doppia sede con Piacenza è segno di come già nel Cinquecento i confini per gli artisti fossero aperti; perché dimostra come questo Museo nato da pochi anni si sia già affermato nel panorama culturale della nostra città e non solo; perché ci sono due giovani studiosi, Stefano Macconi e Raffaella Poltronieri, che si impegnano con competenza per promuovere la cultura del nostro territorio. E fare cultuira – ha aggiunto – è fare anche sviluppo economico».

Un aspetto, quello dello sviluppo del territorio che avviene attraverso la crescita di sinergie tra enti e gruppi di lavoro, posto in evidenza anche dall’Assessore alla Cultura del Comune di Cremona, Rodolfo Bona: «Investire nella cultura è fondamentale, anche se a volte difficile da far comprendere. Ma è da questo tipo di collaborazioni che cresce un territorio come il nostro. Lo vediamo nella collaborazione tra il Museo Diocesano e il Sistema Museale di Cremona, tanto sul piano della didattica quanto su quello dell’offerta culturale, come ben rappresenta questa mostra, in cui i Musei Civici hanno partecipato con due prestiti, uno a Cremona e uno a Piacenza».

A seguire anche l’intervento di Cesare Macconi, presidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona: «La cultura parte delle cose importanti in cui crede fondazione Cariplo che è “madre” di Fondazione Comunitaria: non casualmente siamo in un posto in cui la Fondazione ha investito per fare il museo e prossimamente la seconda parte del museo. Abbiamo sempre molto aiutato tutto il sistema musicale cremonese ma ora sviluppiamo un discorso più ampio».

A chiudere gli interventi di presentazione la curatrice Raffaella Poltronieri: «Abbiamo coinvolto professionisti, non solo storici dell’arte, ma abbiamo lavorato insieme a una sezione tecnico scientifica e a una di restauro». Un lavoro interdisciplinare che rende così particolare questa mostra, non solo per il valore storico e artistico delle opere esposte, ma anche per l’approfondimento sul lavoro della bottega del Malosso». È stata quindi la stessa curatrice ad annunciare la proposta di percorsi di visita organizzati alla scoperta delle opere del Malosso in città e sul territorio.

IL RESTAURO APERTO

Uno degli elementi distintivi della mostra di Cremona sarà il restauro aperto di un’opera, curato dallo studio Manara-Perni, con una sezione scientifica dedicata alle analisi diagnostiche realizzate dal prof. Mario Amedeo Lazzari. Tra le opere esposte figura la Circoncisione, realizzata all’inizio del Seicento dalla bottega del Malosso e proveniente dal convento dei Barnabiti di Cremona, già restaurata nel laboratorio Manara-Perni. Durante il periodo di apertura della mostra, inoltre, i visitatori potranno assistere dal vivo alle fasi di recupero di un’altra opera. Il dipinto Gesù inchiodato alla croce, sempre della bottega del Malosso, verrà infatti restaurato in uno spazio appositamente allestito all’interno del percorso espositivo nella suggestiva cornice del piano interrato del Palazzo Vescovile che ospita le sale del Museo. Una sezione della mostra sarà interamente dedicata al restauro con l’opera esposta e con una serie di video esplicativi sulle varie fasi del lavoro. «Il restauro aperto è una sfida – afferma Stefano Macconi – raramente si ha la possibilità di assistere dal vivo a un intervento di restauro. Abbiamo voluto valorizzare il lavoro multidisciplinare dei restauratori e il funzionamento di una bottega cinquecentesca».

In particolare la presenza dei restauratori e il focus sul funzionamento di una autentica bottega pittorica rinascimentale, offrono l’occasione per una proposta rivolta alle scuole, con attività specifiche pensate per i diversi gradi di istruzione, dall’infanzia fino alla secondaria superiore e all’università. A seguito del gran numero di prenotazioni già pervenute, restano soltanto poche disponibilità per partecipare ai laboratori didattici durante i quali gli studenti potranno interagire direttamente con i restauratori dello Studio Manara-Perni. Per prenotare per la propria classe o il proprio gruppo è ancora possibile scrivere a educational@museidiocesicremona.it o chiamare il numero 0372-495014.


LA BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Giovanni Battista Trotti, detto il Malosso (Cremona, 1555 circa – Parma, 1619), fu un pittore cremonese di spicco del tardo Rinascimento. Formatosi nella bottega di Bernardino Campi, si distinse per la capacità di combinare le influenze correggesche e dei Carracci con la tradizione locale. La sua carriera lo portò a lavorare per importanti famiglie lombarde e per l’Ordine domenicano, realizzando pale d’altare e decorazioni ad affresco in Lombardia, Emilia e oltre. Tra le sue opere principali figurano cicli decorativi per chiese e palazzi, contraddistinti da luminosità, composizioni dinamiche e vivace espressività. Trasferitosi a Parma nel 1604, entrò al servizio dei Farnese, lasciando un segno anche nell’architettura e negli apparati effimeri. Morì nel 1619, lasciando un’eredità artistica di grande rilievo.

“Un artista cremonese alla corte dei Farnese”: nel segno del Malosso staffetta artistica tra Cremona, Piacenza e Parma

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