L’ufficio assomiglia ad una trincea. Lui, don Pezzetti, storico direttore di Caritas cremonese, è in piedi al di là del bancone, tra cumoli di documenti e mail stampate, e cerca di affrontare le mille richieste di operatori, volontari e profughi ospiti che bussano alla sua porta. La mole di lavoro è considerevole: tra la Casa dell’Accoglienza e le altre strutture diffuse sul territorio i migranti da seguire sono 370.
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Aperte le iscrizioni per gli esercizi spirituali dei giovani a Tignale
La proposta della FOCr è presso l’Eremo di Montecastello dal 10 al 12 marzo
Guarderà quest’anno alle parole del Magnificat “Grandi cose ha fatto in me” la tradizionale proposta di esercizi spirituali per i giovani della diocesi promossa dalla Federazione Oratori Cremonesi. L’appuntamento è dal 10 al 12 marzo, come sempre presso l’Eremo di Montecastello, a Tignale sul Garda. Continua a leggere
Gemellaggio terremoto/30. A San Severino ancora 5000 sfollati
Molti sono ospitati negli alberghi sulla costa, specialmente a Senigallia, circa trecento persone vivono in camper, qualcuno è in autonoma sistemazione nelle frazioni
17 febbraio 2017
“L’urgenza della carità”. Inizio questo diario con una citazione dell’Arcivescovo Francesco Brugnaro che è sempre disponibile e partecipa ogni volta che può alle riunioni Caritas che facciamo in Curia a Camerino. L’urgenza della carità, la necessità di spezzare il pane della fraternità con responsabilità nei confronti del fratello e con corresponsabilità nei confronti della comunità. Dobbiamo sostenere la rinascita, aiutare le persone a pensare cosa e come ricostruire… In questa direzione continua il lavoro di mappatura socio-economica e pastorale dell’équipe diocesana: i ragazzi stanno incontrando le persone nella vicaria di Pieve Torina mentre è stata completata San Severino dove su 13.000 abitanti ci sono ancora 5.000 sfollati.
Mazzolari, in autunno apertura della causa di beatificazione
I censori teologi e la commissione storica hanno dato parere favorevole. Presto la nomina del Tribunale diocesano
Dopo mesi di studio, è giunto a conclusione il lavoro sia dei censori teologi, sia della commissione storica per ciò che riguarda la causa di beatificazione di don Primo Mazzolari. Infatti, il vescovo emerito di Cremona, mons. Dante Lafranconi, aveva affidato il compito di presentare la relazione conclusiva entro il 2016. Il vescovo Antonio ha ora preso il testimone del percorso e ha deciso di proseguire in continuità con l’operato del predecessore. Nella mattinata di sabato 4 febbraio, in Palazzo Vescovile, si è tenuto l’incontro di tutti gli interessati per fare il punto della situazione e per progettare i passi futuri.
Speciale mons. Gian Carlo Perego
Nativo di Vailate, ma cresciuto ad Agnadello è il nuovo Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa
In attesa della Messa di ordinazione
- Più di 20 vescovi sabato in Cattedrale per l’ordinazione di mons. Perego
- Accesso libero alla Cattedrale dalle 15.30: dalle 15 alle 15.30 ingresso riservato ai possessori di pass
- Fervono i preparativi per l’ordinazione e l’ingresso di mons. Perego
- Ordinazione di mons. Perego il 6 maggio a Cremona. Ingresso a Ferrara il 3 giugno
Indicazioni per la celebrazione:
- Informazioni logistiche per sacerdoti e fedeli
- Norme per gli operatori della comunicazione sociale
- Locandina per la Messa di ordinazione e l’ingresso in diocesi
L’annuncio dell’elezione ad Arcivescovo di Ferrara-Comacchio
- Il primo saluto di mons. Perego: «Quel legame tra Cremona e Ferrara»
- Dopo mons. Mosconi un altro cremonese a Ferrara
- La gioia della Migrantes per la nomina ad Arcivescovo del direttore generale mons. Perego
- Intervista a mons. Perego a pochi giorni dall’annuncio della nomina
- Lo stemma episcopale dell’arcivescovo Perego
Martedì a Soresina serata sulle Unità pastorali
L'incontro di approfondimento e formazione è rivolto ai membri dei Consigli pastorali parrocchiali della Zona 3
Serata di approfondimento e formazione per i membri dei Consigli pastorali parrocchiali della Zona 3 sul tema delle unità pastorali. L’appuntamento è nella serata di martedì 21 febbraio, alle 21, presso la sala Mosconi del Centro parrocchiale di Soresina. Continua a leggere
Uffici pastorali, ipotesi di trasferimento in via S. Antonio del Fuoco
Obiettivo quello di dar vita un centro in cui far convergere le varie articolazioni della comunità diocesana
Il Sinodo della Diocesi di Cremona fotografa la Curia come un “vero e proprio centro pastorale della diocesi”. Così, dopo la riorganizzazione dell’organigramma voluta dal vescovo Napolioni la scorsa estate, arriva anche la necessità di razionalizzare gli spazi. La riflessione è in corso, coinvolgendo attivamente gli incaricati dei vari uffici. Continua a leggere
Persecuzioni contro i cristiani, conferenza di padre Cervellera e Rosario nella chiesa di S. Agata
Il 18 febbraio sarà a Cremona il direttore di Asia News per una panoramica della situazione, il 20 febbraio in comunione con diverse parti del mondo la preghiera mariana nella chiesa di corso Garibaldi
Il 20 gennaio scorso in decine di città italiane si è pregato il rosario per i cristiani perseguitati. Anche Cremona era presente – in comunione con ciò che avveniva non solo in Italia ma anche in Svizzera, Siria e Iraq – grazie al Comitato Nazarat (www.nazarat.org). L’evento si ripeterà il 20 febbraio alle ore 21 nella Chiesa di S. Agata, questa volta preceduto da una testimonianza d’eccezione. Due giorni prima infatti il Teatro Monteverdi ospiterà – grazie anche al patrocinio dell’amministrazione comunale – padre Bernardo Cervellera, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) nonché Direttore di Asia News, l’agenzia di stampa più informata sulla situazione dei cristiani nell’immenso continente asiatico.
Il primo saluto di mons. Perego: «Quel legame tra Cremona e Ferrara»
L'arcivescovo eletto si rivolge ai giovani: «Cercherò di essere compagno di strada, come Gesù con i discepoli di Emmaus, per saper leggere i ‘segni dei tempi’»
Pubblichiamo integralmente il primo saluto ufficiale dell’arcivescovo eletto, mons. Gian Carlo Perego, all’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
Saluto e abbraccio la Chiesa di Ferrara-Comacchio, di cui la Provvidenza, attraverso la nomina di Papa Francesco, ha voluto che io fossi da oggi pastore e guida. È curioso che negli ultimi secoli, la Chiesa di Ferrara-Comacchio abbia avuto almeno un pastore cremonese: nel XIX secolo il card. Ignazio Giovanni Cadolini (1794-1850), amico dell’abate Gioberti, e nel XX secolo l’arcivescovo Natale Mosconi (1904-1988), amico di don Mazzolari e padre conciliare.
Dopo mons. Mosconi un altro cremonese a Ferrara
Nel XIX secolo ci fu un altro diocesano a guidare la Chiesa romagnola: il card. Ignazio Giovanni Cadolini, amico dell'abate Gioberti
Mons. Gian Carlo Perego è il terzo cremonese a guidare la diocesi di Ferrara-Comacchio. Il primo fu il card. Ignazio Giovanni Cadolini (1794-1850), seguito dall’arcivescovo Natale Mosconi (1904-1988), il cui ricordo è ancora vivo in quel terre, così come a Cremona..
Nato a Soresina nel 1904, Mosconi fu ordinato sacerdote nel 1927. In diocesi svolse il ministero come insegnante in Seminario, vicario di S. Imerio e segretario della Giunta di Azione Cattolica. Dal 1936 al 1939 fu direttore del settimanale diocesano “La Vita Cattolica”, quindi parroco di Sant’Abbondio.
Nel 1951 fu eletto vescovo di Comacchio.
La nomina a Vescovo annunciata su “La Vita cattolica”
L’ordinazione episcopale sul settimanale diocesano
Nel 1954 fu trasferito all’arcidiocesi di Ferrara, alla quale, in seguito, fu unita quella di Comacchio.
L’annuncio del trasferimento a Ferrara
sul settimanale diocesano “La Vita Cattolica”
«Si fece subito amare soprattutto dai giovani – ricorda il suo biografo ferrarese don Sergio Vincenzi -, per il suo carattere di trascinatore, per la sua irruente giovialità, per il suo carattere forte. Il suo “vocione” risuona dal pulpito – con in una mano i fogli delle sue memorabili omelie e con l’altra a sistemarsi lo zucchetto sulla testa, in continuazione – ma soprattutto anche accanto a chi soffriva e come barriera contro le ingiustizie».
Mosconi si dimostrò subito un personaggio impetuoso, un lottatore, un passionale, un pastore che amava il suo gregge al di sopra di tutto: «Era un personaggio all’antica – sottolinea ancora don Vincenzi -, in senso buono, non vecchio. Del passato conserva l’impeto, gli insegnamenti, i princìpi, la fermezza. Dall’altra parte era sempre pronto a un sorriso, alla battuta scherzosa».
«Era un classico vescovo d’assalto per quei tempi – continua il biografo – che non perdeva occasione per denunciare le ingiustizie, le prepotenze e per difendere la Chiesa. Il suo atteggiamento attivo e quasi focoso, era capace di contagiare, per la causa del bene, i suoi sacerdoti e i fedeli»
Nel 1976, Mons. Mosconi si dimise dall’incarico, ma restò a Ferrara fino alla morte, avvenuta il 27 settembre 1988. Le esequie furono celebrate dal card. Biffi, allora arcivescovo metropolita di Bologna che disse nell’omelia: «Il lungo episcopato di monsignor Mosconi sarà senza dubbio oggetto di ricerca e di analisi in altra sede e con altro agio, in modo che venga consegnato alla memoria storica di questa Chiesa un lavoro apostolico di eccezionale ampiezza e spessore».
Legatissimo alla sua terra, è sepolto nel cappella di famiglia nel cimitero di Soresina.
L’annuncio della morte su La Vita Cattolica
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