Mons. Gian Carlo Perego, nuovo arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Sarà consacrato a Cremona

L'annuncio è stato dato da mons. Napolioni mercoledì 15 febbraio, alle ore 12, nella cappella di Santo Stefano del palazzo Vescovile

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«Non si tratta di uno “scatto di carriera”, pur riconoscendo lo spirito di fede e di carità, le capacità umane e le competenze acquisite da don Gian Carlo nei molteplici servizi svolti in quasi 33 anni di sacerdozio. Si tratta di un evento dello Spirito, che avrà compimento sacramentale nel rito di ordinazione, e sviluppo esistenziale nella gioia e nella fatica di ogni giorno». Con queste parole mons. Antonio Napolioni ha annunciato alle ore 12 di mercoledì 15 febbraio la nomina di mons. Gian Carlo Perego ad arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa. Lo stesso annuncio è stato dato in contemporanea nella Curia di Ferrara da parte del vescovo uscente mons. Luigi Negri e nella Sala Stampa della Santa Sede.

Nella stessa cappella di Santo Stefano del palazzo vescovile, nella quale il vescovo Lafranconi annunciò il 16 novembre 2015 l’arrivo di mons. Napolioni a Cremona, è stata dunque ufficializzata la nomina del sacerdote cremonese, una notizia che già da alcuni giorni era nell’aria e che già il giorno prima alcuni siti di informazione, prima quelli romani e poi quelli cremonesi, avevano anticipato. I social network, poi, avevano fatto il resto, segno della stima e dell’attenzione che circonda don Perego, nato a Vailate, ma cresciuto ad Agnadello, dal 2009 direttore generale della Fondazione Migrantes, sempre in prima linea a difendere e promuovere la dignità dei profughi sbarcati a migliaia sulle nostre coste.

All’atteso annuncio era naturalmente presente mons. Giancarlo Perego, giunto in mattinata da Roma, il vescovo emerito, mons. Dante Lafranconi, il vicario generale don Massimo Calvi, il vicario per la pastorale don Giampaolo Maccagni, alcuni canonici del capitolo e diversi officiali della Curia. A portare il saluto e il compiacimento della città di Cremona, il sindaco Gianluca Galimberti. Affollavano la cappella anche numerosi giornalisti e operatori della comunicazione.

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LE PAROLE DI MONS. NAPOLIONI

Il vescovo Antonio ha poi ripercorso brevemente la vita di don Gian Carlo: «Il Signore ha preparato don Giancarlo al compito apostolico e pastorale – che non si finisce mai di scoprire con stupore ed umiltà – attraverso l’educazione umana e cristiana ricevuta ad Agnadello, in famiglia e in parrocchia; attraverso il percorso vocazionale e di studio che gli ha fatto incontrare validi maestri a Cremona e a Roma, dove si è laureato in teologia nel 1996; nelle esperienze di vicario parrocchiale al Cambonino, nella segreteria dei vescovi Assi e Nicolini, quale insegnante e assistente di importanti aggregazioni ecclesiali. Fino alla più decisiva immersione nel mondo delle povertà, come Direttore della Caritas Cremonese, vicedirettore della Caritas italiana e dal 2009 ad oggi come Direttore della “Migrantes”».

«Questo delle migrazioni – ha proseguito mons. Napolioni – è il tema, anzi il dramma, cui in questi anni il nome di don Perego è stato associato dai media, e più ancora da quanti attualizzano ogni giorno il “vangelo dell’accoglienza” sulle tante frontiere, non solo geografiche, del nostro Paese. Don Giancarlo è sempre intervenuto con coraggio e misura, senso ecclesiale e realismo, correndo da una parte all’altra dell’Italia, come portavoce delle esigenze di giustizia e carità, cui Papa Francesco ci educa con passione instancabile».

Il pensiero è andato poi al Santo Padre: «A Papa Francesco diciamo il nostro grazie, per questo sguardo di attenzione ad un figlio della Chiesa di Cremona, che ci ha aiutato e ci aiuterà ancora, anche da Ferrara, a non abbassare l’orizzonte della speranza, mentre andiamo incontro alle sfide del presente e del domani. Ora collaboreremo nella CEI e in una ulteriore fraternità tra Chiese, già fecondate dallo scambio di Pastori».

Lo sguardo si è posato poi su mons. Perego: «A te, carissimo don Giancarlo, dico a nome del Vescovo emerito Dante, di tutti i nostri sacerdoti e diaconi, delle comunità della diocesi, il nostro grazie per quanto hai fatto e testimoniato nella Chiesa di Cremona, e anche per la vicinanza spirituale che hai donato a me in questi primi passi».

«Ti accompagni – ha concluso il vescovo Napolioni – il nostro più affettuoso “buona strada”, augurio che non è certo esclusivo del mondo scout, e che ben si addice a chi “migra” verso il delta del Po. Quando guarderai il fiume che lambisce i nostri territori, il pensiero a Cremona sarà il pensiero della sorgente, un pensiero che ci impegna ad essere ancor più vivi e uniti, discepoli e missionari. E che ci vedrà in preghiera per te, soprattutto nei prossimi mesi di preparazione al nuovo ministero. Dio ti benedica per la gioia che oggi ci dai».

 

LE PAROLE DI MONS. PEREGO

Mons. Perego, emozionatissimo, ha annunciato il desiderio di essere ordinato nella Cattedrale di Cremona, quella Chiesa che lo ha generato alla fede e formato al ministero presbiterale. Non è stata ufficializzata la data, ma sicuramente sarà immediatamente dopo Pasqua.

Nel suo breve intervento, interrotto a tratti dall’emozione, don Gian Carlo ha ripercorso le tappe fondamentali della sua esistenza ricordando quelle persone che sono state fondamentali nella sua formazione e che hanno contribuito a renderlo idoneo a questo delicato ministero: «Quando entrai in quinta elementare nel pre-seminario di Caravaggio – ha confidato – mai avrai pensato che un giorno avrei assunto questa responsabilità. Lunedì, subito dopo essere uscito dall’udienza dal Nunzio che mi ha annunciato il desiderio del Santo Padre, il mio primo pensiero è andato proprio alla Chiesa di Cremona e alle tante persone che mi hanno sostenuto, aiutato e sollevato nei momenti di debolezza e di prova». Perego ha citato i sacerdoti della sua parrocchia di origine, Agnadello, che lo hanno accompagnato nel suo discernimento vocazionale e i superiori del Seminario con i rettori Balossi e Galli. Una parola di gratitudine anche per mons. Enrico Assi del quale fu segretario per alcuni anni: «È stata una scuola di intelligenza, realismo e attenzione ai problemi della gente».

Perego ha poi definita meravigliosa la sua esperienza di vicario al Cambonino, con don Giosuè Regonesi: «Una realtà difficile, ma molto bella. La relazione con i ragazzi è stata molto importante per me». Quindi il ricordo dei 15 anni trascorsi a Roma tra Caritas e Migrantes che gli hanno permesso di conoscere persone straordinarie e soprattutto le storie di tanti profughi giunti in Italia con i barconi.

«Vado a Ferrara sereno – ha concluso – anche perché molte persone in questi giorni stanno pregando per me e mi accompagnano con il loro affetto».

Mons. Napolioni, dopo aver posto lo zucchetto sul capo di mons. Perego, gli ha chiesto la prima benedizione da vescovo eletto.

È seguito un brindisi augurale.

Il primo saluto di mons. Perego alla sua nuova arcidiocesi: «Quel legame tra Cremona e Ferrara»

TERZO VESCOVO CREMONESE A FERRARA

Mons. Giancarlo Perego è il terzo cremonese a guidare le diocesi di Ferrara e Comacchio. Nel XIX secolo ci fu il cardinale Ignazio Giovanni Cadolini (1794-1850) amico dell’abate Gioberti e nel XX secolo mons. Natale Mosconi, già parroco di Sant’Abbondio, che prima resse la diocesi di Comacchio (1951) e poi quella di Ferrara (1954). Le due Chiese Il 15 luglio 1976, con la nomina di Filippo Franceschi, furono unite in persona episcopi. Il 30 settembre 1986, in forza del decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi, fu stabilita la plena unione delle due diocesi e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome attuale.

Un altro cremonese a Ferrara dopo mons. Mosconi

Mons. Perego è il settimo vescovo di origine cremonese. Sono stati elevati alla dignità episcopale: mons. Emilio Pignoli (vescovo emerito di Campo Limpo in Brasile), mons. Carmelo Scampa (vescovo di São Luís de Montes Belos in Brasile), mons. Eliseo Ariotti (nunzio apostolico in Paraguay), mons. Angelo Pignoli (vescovo di Quixadà in Brasile), mons. Piergiuseppe Vacchelli (già segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e attualmente canonico della Basilica di San Pietro) e mons. Valter Dario Maggi (vescovo di Ibarra in Ecuador).

 

BIOGRAFIA DI MONS. PEREGO

Mons. Giancarlo Perego nasce a Vailate (CR), il 25 novembre 1960, anche se è cresciuto nella vicina Agnadello. Entra nel Seminario Vescovile di Cremona nell’autunno del 1971, dove frequenta le scuole medie e le scuole superiori, e poi lo Studio teologico. Ordinato presbitero nel 1984, consegue il baccalaureato in Teologia e nello stesso anno è nominato vicario coadiutore della parrocchia di S. Giuseppe in Cremona.

Dal 1984 al 1992 è collaboratore del Vescovo Enrico Assi; e nel 1993-1994 segretario del Vescovo Giulio Nicolini. Negli anni 1986-1994 è tra i fondatori e animatori a Cremona del Centro studi sul disagio e l’emarginazione giovanile, segue la nascita della cooperativa dei servizi per l’accoglienza degli immigrati, con un’attenzione particolare ai richiedenti asilo. Consegue la licenza in teologia sistematica nel 1993-1994.

Negli anni 1994-1996 soggiorna a Roma, dove frequenta i corsi di Dottorato in Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana. Dal settembre 1996 è in Diocesi a Cremona come insegnante di Patrologia e di Teologia Dogmatica e di ‘Introduzione alla Teologia: il mistero di Cristo’, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Dal 1997 al 2002 è Direttore della Caritas Diocesana di Cremona e Assistente Diocesano della FUCI e del MEIC. Dal 2002 al 2006 viene chiamato a Roma dalla Caritas Italiana come Responsabile dell’Area nazionale. Dal 1 ottobre 2006 è stato incaricato da Caritas Italiana di istituire un Centro documentazione unitario con Migrantes e di curare la nascita dell’Archivio per la storia della Caritas in Italia.

Nel 2009 è stato nominato Cappellano di Sua Santità.

Dal 1 dicembre 2009 è Direttore generale della Migrantes, organismo della CEI, e dal 2012 Consultore del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti.

 

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