Category Archives: News

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Domenica in Sala Borsa va in scena «Amor di donne»: musica e immagini per raccontare il femminile

L'iniziativa, promossa da Casa Famiglia Sant'Omobono di Cremona, avrà inizio alle 16

Domenica 13 Marzo le donne si trovano per festeggiarsi, per raccontarsi e per condividere le loro storie nell’evento “Amor di donne”. Presso la Sala Borsa di Cremona a partire dalle ore 16, ospiti, volontari e operatori della «Casa Famiglia Sant’Omobono» invitano tutti a riflettere sulle molteplici sfaccettature del femminile attraverso i canti del coro “Voci della nostra terra” e contributi video del progetto di teatro popolare che l’Università Cattolica del Sacro Cuore sta curando presso la Casa Famiglia stessa. Sarà una riflessione corale nella quale musica e immagini proporranno diversi aspetti del femminile e aiuteranno i presenti a vederli attraverso gli occhi di donne con percorsi diversi e a volte difficili. Si terminerà con un saluto dedicato all’espressività corporea, ispirato all’esperienza di danzaterapia e con l’assaggio dei biscotti preparati dalle ospiti durante il laboratorio di cucina.

La Casa famiglia S. Omobono, comunità di accoglienza per donne e mamme, intende così presentare alla città la propria realtà e alcune delle attività presenti, ma anche stimolare ad una riflessione sulla condizione della donna oggi, con un’attenzione specifica alle fragilità e povertà, che si possono incontrare anche nel nostro territorio.

Daniela Magnani

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Il 7 aprile in Cattedrale la presentazione del libro “La bellezza disarmata” con l’autore, il responsabile di CL

Insieme a don Julian Carron interverrà anche Fausto Bertinotti

È in programma la sera di giovedì 7 aprile, alle 21, in Cattedrale, la presentazione del libro “La bellezza disarmata” di don Julian Carron, responsabile del Movimento di Comunione e Liberazione. Il volume, edito da Rizzoli, parla della crisi della cultura occidentale toccando temi di stringente attualità, dall’immigrazione alla famiglia, dal terrorismo alla politica. La presentazione alla presenza dell’autore e di Fausto Bertinotti, già presidente della Camera dei Deputati e presidente della Fondazione “Cercare ancora”. Prevista anche la partecipazione del vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni. Continue reading »

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Il commento del Vescovo al Vangelo della quinta domenica di Quaresima

Al centro della riflessione l'episodio dell'adultera salvata e perdonata da Gesù

Continuano le riflessioni quaresimali del vescovo Antonio che, nel cammino verso la Pasqua, commenta il Vangelo della domenica all’interno del “Giorno del Signore”, la rubrica prodotta dal Centro televisivo diocesano. Mons. Napolioni riflette sulla pagina di Luca che narra della donna scoperta in flagrante adulterio che rischia la lapidazione, ma viene salvata da Gesù che la perdona e le riconsegna la sua dignità sporcata dal peccato. Il presule si sofferma in modo particolare sul rapporto tra giustizia e misericordia e ricorda ciò che continua a sottolineare papa Francesco: «La misericordia è la pienezza della legga»

«Gesù – prosegue il vescovo Antonio – scrive per terra: non si lascia prendere dal vortice della violenza! Egli scrive l’amore sulla polvere della nostra miseria. Non contrappone la legge all’amore, ma pone una domanda che mette tutti davanti alla propria coscienza, che invita tutti a cercare e trovare la verità che libera, quel punto di incontro sempre possibile tra ciò che è giusto e un amore più grande»

«Ciascuno di noi – continua – deve scoprirsi peccatori, non per battersi il patto liturgicamente ma per fare un passo indietro rispetto alle sassase, magari a parole, che rischia di scagliare contro gli altri»

«Solo il perdono  è la grande novità che rigenera la vita. La donna risorge perchè sa che è stato perdonato il suo peccato, ma non lei».

Nel suo intervento mons. Napolioni ha ricordato anche l’impegno quaresima della Chiesa cremonese: la raccolta fondi per la ristrutturazione di “Casa di nostra Signora” a Cremona, una struttura che accoglierà donne in difficoltà, emarginate o ferite dalla società, così da restituire loro quella dignità di cui hanno pieno diritto.

Il “Giorno del Signore” è trasmesso da:

  • Cremona1 (canale 211 del digitale terrestre): sabato alle 8, alle 11.30 e alle 20.30; domenica alle 12.15. Cremona1 è visibile anche in streaming su www.cremona1.it
  • Studio 1 (canale 80 del digitale terrestre): sabato sera alle 20.30
  • TelePace (Sky canale 850 o streaming internet su www.telepace.it): venerdì pomeriggio alle 14 e la sera alle 20.05.

Tutte le puntate del “Giorno del Signore” possono essere inoltre scaricate in podcast dal sito internet www.teleradiocremona.it.

Le precedenti riflessioni:

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Anniversario della morte di don Mazzolari: il 31 marzo la presentazione del libro “Misericordia per Giuda”

In agenda altri due momenti: l'8 e 9 aprile a Trento un grande Convegno di studio e il 17 aprile la messa a Bozzolo con mons. Galantino, segretario della CEI

A cinquantasette anni dalla morte di don Primo Mazzolari, avvenuta il 12 aprile 1959, la Fondazione a lui dedicata, presieduta da don Bruno Bignami, ha predisposto un ricco programma celebrativo. Il primo appuntamento sarà giovedì 31 marzo, alle ore 17.30,  presso la sala consiliare della Fondazione Città di Cremona (piazza Giovanni XXIII 1), per la presentazione del libro di Mazzolari “Misericordia per Giuda”. L’evento si inserisce all’interno delle iniziative culturali promosse dalla Fondazione Città di Cremona in collaborazione con la Fondazione bozzolese.

Nell’anno del Giubileo della misericordia voluto da papa Francesco, il messaggio di don Primo mantiene tutta la sua freschezza e attualità. Per questo, alla presentazione del volume, edito dalle Dehoniane di Bologna, interverranno il vescovo mons. Antonio Napolioni, don Bruno Bignami, presidente della Fondazione don Mazzolari e curatore del libro (con Giorgio Vecchio) e l’avv. Uliana Garoli, presidente della Fondazione Città di Cremona. Modererà l’incontro la prof.ssa Tiziana Cordani.

Locandina dell’incontro di Cremona

Un secondo appuntamento di memoria sarà il grande Convegno di studio che si terrà a Trento nei giorni 8 e 9 aprile presso il Polo Culturale diocesano “Virgilianum”, in via Endrici 14. Il Convegno sarà incentrato sulla grande guerra e potrà avvalersi della preziosa e sinergica collaborazione della Fondazione Trentina “Alcide De Gasperi”, dell’Istituto di Storia di Vicenza e dell’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler di Trento.

Titolo dell’evento è: “Dalla parrocchia alla trincea. I preti nella grande guerra”. Interverranno docenti provenienti da importanti università italiane: Paolo Pombeni, Daniele Menozzi, Maurilio Guasco, Guido Formigoni, Giorgio Vecchio, Filippo Lovison, Bruno Bignami, Giovanni Vian, Marco Odorizzi. Il Convegno metterà a tema il rapporto tra la fede e la guerra (nel pomeriggio di venerdì 8 aprile) durante il primo conflitto mondiale, evidenziando le differenti posizioni del mondo cattolico italiano, diviso tra fronte interventista, neutralista e pacifista. Naturalmente un ruolo centrale troverà la gigantesca figura di papa Benedetto XV, autentico uomo di pace in un contesto difficilissimo da gestire. Nella mattinata del 9 aprile, invece, si metterà a fuoco il ruolo dei preti nella grande guerra, a partire dalla testimonianza di don Primo Mazzolari fino alle posizioni del vescovo di Trento mons. Celestino Endrici, passando per la difficile prova vissuta dai cappellani militari e dai preti soldato.

Locandina del convegno di Trento

Il momento più importante sarà, però, domenica 17 aprile a Bozzolo. Nella parrocchiale di san Pietro, dove don Primo ha predicato e celebrato, presiederà l’Eucaristia, alle ore 17, il segretario generale della CEI, mons. Nunzio Galantino. Al suo fianco ci saranno il nuovo vescovo di Cremona, mons. Antionio Napolioni, e il vescovo emerito mons. Dante Lafranconi. Per la comunità di Bozzolo sarà un evento speciale.

«Una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, – spiega don Bruno Bignami – presidente della Fodanzione Mazzolari – viene evidenziato come il patrimonio spirituale e umano di don Mazzolari sia un bene non solo per la diocesi di Cremona, ma per l’Italia tutta. Il “parroco d’Italia” riceverà la visita del Segretario della CEI, ben contento di trascorrere una giornata sui luoghi mazzolariani, visitando la Fondazione e sostando in preghiera sulla tomba del sacerdote cremonese».

«La presenza di mons. Galantino nella bassa mantovana -continua don Bignami – permetterà di fare memoria e di rilanciare un impegno nel tempo che stiamo vivendo. Come affermò don Primo da cappellano militare del 19° nucleo Taif il 2 giugno 1918: “Vogliamo l’amore tra i popoli, non l’odio: la pace, non la guerra. Vogliamo in una parola, ritornare fratelli”. Parole che fanno pensare mentre soffiano continue folate di venti di guerra sul Mediterraneo e nel Medio Oriente. Senza dimenticare che Mazzolari ha sognato un mondo dove l’umanità prenda il posto dei nazionalismi: “Solo quando genti di razze diverse sapranno convivere su una stessa terra, senza farsi del male l’un l’altro, saremo giunti a buon termine. Ma allora il problema nazionale e quello di razza non esisteranno più. L’umanità ne avrà preso il posto”».

E così conclude don Bignami: «Non è male risentire queste frasi cento anni dopo, mentre le comunità cristiane sono chiamate all’accoglienza e a una rinnovata fraternità tra gli uomini. È sempre possibile disegnare traiettorie di pace in nome della comune umanità. Parola di profeti».

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In tanti alla Via Crucis dei giovani della zona settima a San Marino

Sono stati i ragazzi ad animare le diverse stazioni indossando i costumi dell’epoca, rendendo così ancora più suggestivo questo momento di intensa riflessione sulla passione e morte di Gesù

Nella serata di venerdì 11 marzo, a San Marino, si è tenuta la Via Crucis dei giovani della zona pastorale VII. La celebrazione, presieduta da don Alessandro Bertoni, sacerdote novello e vicario di Piadena, è iniziata sul sagrato della chiesa parrocchiale e si è poi snodata per le vie del paese.

Tanta la gente che ha partecipato: bambini, ragazzi, giovani e adulti si sono incamminati per le strade e hanno sostato nelle varie stazioni a meditare sulla passione del Signore.

Sono stati i ragazzi ad animare le diverse stazioni indossando i costumi dell’epoca, rendendo così  ancora più suggestivo questo momento di intensa riflessione sulla passione e morte di Gesù.

Le meditazioni, preparate dai membri della commissione zonale di pastorale giovanile, si sono focalizzate sul tema “Pellegrini e mendicanti di misericordia”.

La Via Crucis si è conclusa in chiesa parrocchiale, con la recita di questa preghiera:

Signore Gesù,
abbiamo camminato con Te
passo dopo passo
lungo la Via della Croce,
lunga la Via della tua grande misericordia,
fino al tuo ultimo respiro.
Ora il tuo Corpo riposa
e noi vogliamo indugiare accanto al tuo
sepolcro, saldi nella speranza
che, con un impeto irrefrenabile,
la Vita risorgerà,
esploderà la luce nuova,
incomincerà l’ottavo giorno,
il giorno della vita risorta,
perché più forte della morte
è l’Amore.
Amen

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Tre anni fa l’elezione di papa Bergoglio. Mons. Franzini: «Una vera sorpresa di Dio»

Francesco ha da subito colpito il cuore delle persone, attirando le simpatie del popolo cristiano e, dopo tre anni lo possiamo dire, del mondo intero.

Con la elezione del cardinal Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, a Vescovo di Roma, la Chiesa – dopo il trauma delle dimissioni di Papa Benedetto XVI – ha avuto, il 13 marzo di tre anni fa,  un nuovo successore dell’apostolo Pietro, che ha il compito di “confermare nella fede i propri fratelli” secondo la parola di Gesù nel Vangelo di Luca. E fin dai primi passi di Papa Francesco abbiamo ancora una volta toccato con mano che la Chiesa non è nostra, ma è del Signore, come ripetutamente aveva dichiarato Papa Benedetto dopo l’annuncio della sua rinuncia.

Papa Francesco ha da subito colpito il cuore delle persone, attirando le simpatie del popolo cristiano e, dopo tre anni lo possiamo dire, del mondo intero.

Anzitutto per la semplicità del suo porsi. A cominciare dal nome: una scelta che ha sorpreso tutti. Il card. Bergoglio è un gesuita che da sempre vive da francescano. E il suo stile, fin dai primi passi, è apparso uno stile che sprigiona essenzialità e semplicità da tutti i pori. Ricordiamo quel “fratelli e sorelle, buona sera”, con cui il nuovo Papa ha salutato la folla in piazza San Pietro subito dopo la sua elezione. Così come ricordiamo, fra i tanti suoi gesti, quello di raccogliere una borsetta, caduta a una signora in piazza San Pietro. E quel suo stare a pieno suo agio in mezzo alla gente, come quel mattino del 17 marzo di tre anni fa, quando, dopo la messa in S. Anna in Vaticano, è uscito dalla Chiesa per salutare i fedeli, come un semplice parroco. E quel suo pregare  su un banco della cappella a Santa Marta, evitando poltrone primaziali che in qualche modo lo separano dal popolo di Dio. E quel suo citare l’antica sapienza della nonna: mai, credo, un Papa ha fatto ricorso agli insegnamenti della propria nonna, e questo dà la misura del suo essere immerso in una tradizione sapienziale che fa bene a tutti noi, ammalati come siamo di progressismo di bassa lega e di intellettualismo raffinato e salottiero, che ci rendono vergognosi, anziché fieri, delle nostre radici cristiane. Non c’è nulla di studiato in questi suoi gesti. E non c’è nulla di demagogico o di populistico. C’è solo l’autenticità di un uomo, di un cristiano  e di un pastore che, diventando Papa, non vuole allontanarsi da quella vita che viveva come gesuita e Vescovo a Buenos Aires.

La semplicità del suo porsi rivela una profondità di vita spirituale e di attrezzatura intellettuale non comune, come appare nei suoi documenti ufficiali, nelle sue interviste e nelle sue omelie mattutine a Santa Marta. I contenuti della sua predicazione e i gesti che l’accompagnano sono radicati nel ricco patrimonio della tradizione cristiana; e dunque non blandiscono e non bordeggiano la mentalità corrente, anzi spesso sono in netta controtendenza con il pensiero contemporaneo. Come quando denuncia nei suoi discorsi il pericolo della mondanità, o quando mette in guardia dall’idolatria o dalla dittatura del pensiero unico, o quando non ha timore di denunciare la presenza del diavolo nella nostra vita,  o quando denuncia le colonizzazioni ideologiche…

Papa Francesco vuole una Chiesa tra la gente e per la gente. Sono frequenti i suoi ammonimenti ai pastori della Chiesa – Vescovi e preti – perché “abbiano l’odore delle pecore” e vivano con semplicità e con passione la loro missione pienamente inseriti nel “santo popolo di Dio”, come ama dire. Cosi come torna frequentemente nei suoi discorsi l’immagine della Chiesa come “ospedale da campo”, una Chiesa “in uscita verso le periferie esistenziali”, evitando arroccamenti e privilegi che ne snaturano l’identità.

Il suo continuo richiamo alla misericordia di Dio – fino ad indurlo  ad aprire una Anno santo – probabilmente rimane e rimarrà l’asse portante del suo servizio petrino nella catena dei successori di Pietro. Papa Bergoglio è convinto che il mondo odierno ha soprattutto bisogno non di  discorsi complicati, o di sottigliezze accademiche o di linguaggi paludati, ma di scoprire o riscoprire il cuore del Vangelo, che è l’annuncio dell’amore di Dio per ogni peccatore,

Papa Francesco ci sta abituando  ad una fede “feriale”, da vivere nella quotidianità: perché la fede cristiana o cambia la vita ordinaria, o non è fede cristiana. E questa ordinarietà non è sciatteria o compromesso al ribasso, bensì discende direttamente da quel Dio che, incarnandosi, si è abbassato fino a noi, entrando nella stoffa quotidiana di cui è fatta la vita di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni comunità.

Papa Francesco è una sorpresa di Dio. Ma è una sorpresa che ci fa scoprire che la vita di ciascuno di noi, la vita di ogni persona può essere una sorpresa di Dio.

Mons. Alberto Franzini

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Carla Bellani primo presidente donna delle Acli cremonesi. «Recepito l’invito a interpretare e vivere la crisi attuale senza rassegnazione ma percorrendo con coraggio i sentieri del cambiamento»

Il testo integrale della mozione finale che recepisce la relazione del Congresso. Faro per l'azione futura l'enciclica di papa Francesco "Laudato si'"

Carla Bellani è stata eletta nuovo presidente della Acli cremonesi, si tratta della prima donna a ricoprire questo importante incarico. Succede a Bruno Tagliati che proseguirà il suo impegno per il bene comune con una nuova esperienza amministrativa nel suo comune di Pizzighettone. La nomina di Bellani è stata ufficializzata durante il primo consiglio provinciale delle Acli, riunito nella nuova sede di via Card. Massaia, nella mattinata di sabato 12 marzo. Continue reading »

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Il ritorno del vescovo Antonio a Camerino e San Severino Marche: «Sono figlio di una storia ben precisa». On-line tutte le foto della due giorni

Domenica 13 il presule ha presieduto il Pontificale nella solennità patronale di Sant'Ansovino

Domenica 13 marzo, in una giornata uggiosa la città di Camerino ha accolto con gioia la visita del vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni. Nella cattedrale gremita di fedeli, sacerdoti, autorità, in occasione della festa del co-patrono s. Ansovino vescovo, l’arcivescovo Brugnaro ha rivolto il suo affettuoso saluto all’amato figlio di questa terra per l’aiuto e le competenze profuse nella diocesi di Camerino-San Severino Marche, fino alla sua nomina a pastore della Chiesa cremonese. Toccante l’omelia del vescovo Napolioni, dedicata al tema della misericordia di Dio, con l’invito a sperimentarla, tramite la conversione e un cammino su una strada nuova. Continue reading »

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“Musica e Teologia in Cattedrale”: venerdì sera il gran finale con la Passione secondo Matteo di Bach

Inizio alle 20.30 sotto la direzione di Isolde Kittel-Zerer con le Voci Bianche “Beata Vergine” e coro e orchestra barocca “Il Teatro Armonico”

Prestigiosa conclusione per la rassegna “Musica e Teologia in Cattedrale” che, dopo l’animazione musicale a introduzione dei Vespri delle domeniche di Quaresima con cinque tra i migliori cori del panorama cremonese, conclude il filo rosso di elevazioni quaresimali con l’esecuzione della “Mattaus Passion” di Bach nella serata di venerdì 18 marzo sotto la direzione di Isolde Kittel-Zerer. Continue reading »

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Al Palazzetto dello Sport l’abbraccio dei giovani al Vescovo Antonio

Alle 18 mons. Napolioni presiederà la veglia delle Palme alla presenza di oltre mille ragazzi. Lo sguardo già a Cracovia per la Gmg di luglio

Mancano ormai pochi giorni al grande incontro del nuovo vescovo di Cremona, mons. Napolioni, con i giovani della diocesi. L’occasione sarà la Veglia delle Palme, in programma sabato 19 marzo a partire dalle ore 18, al Palazzetto dello Sport di Cremona. Promosso dall’ufficio di pastorale giovanile, diretto da don Paolo Arienti, l’appuntamento di preghiera, riflessione e fraternità vedrà affluire oltre mille ragazzi dai 16 anni in su. «Quest’anno – racconta don Arienti – ci sono due novità: la prima, la presenza del vescovo Antonio  che inaugura una serie di incontri con i ragazzi della diocesi; la seconda, l’orientamento della Veglia alla Gmg di Cracovia del luglio prossimo sul tema «Beati i misericordiosi». Di qui le parole del Vescovo, i gesti, le testimonianze, la centralità della croce di cui sarà proposta una suggestiva adorazione in rapporto a situazioni che proiettano la croce stessa, contemporaneamente, per i cristiani segno di dolore e di speranza, sull’orizzonte del mondo, con le sue urgenze e le sue grida di miseria».

Il momento di preghiera avrà inizio con  la «costruzione» della croce stessa, grazie al contributo di due giovani che porteranno, esprimendolo con gesti precisi e iconici, un vissuto che ha attraversato il mistero pasquale: Filippo, 19 anni, reduce da una battaglia vinta contro la leucemia, e Iannik, profugo dalla Costa D’Avorio, testimone di uno degli infiniti viaggi della speranza per il Mediterraneo.

«A rilanciare poi la concretezza, spesso quotidiana delle opere di misericordia – precisa don Paolo -, tre interventi di giovani che testimonieranno prassi concrete su tre aree in cui idealmente è possibile articolare le 14 opere di misericordia: “quando c’è in ballo la sopravvivenza”, “quando il fratello chiede più del pane”, “quando occorre andare oltre ciò che si vede”. Parleranno Davide, Irene, Angelo e Benedetta che in forme e secondo esperienze diverse stanno tessendo nella loro esistenza il filo tenace della misericordia, scegliendo di guardare la vita con gli occhi differenti del Vangelo. La scenografia verrà completata da una riproduzione del Samaritano di Van Gogh che con i suoi colori e le sue movenze trasmetterà un ulteriore contributo di dinamismo».

Tutto confluirà nel mandato del vescovo Antonio: «Accanto alle palme – prosegue don Paolo -, segno da riportare nelle comunità cristiane per la celebrazione della processione e ai «ganci» che ricordano la Gmg di Cracovia, ci sarà anche l’invito a costruire percorsi di misericordia beata, ovvero di cuore, gesti e stili di vita contenti di fare il bene, di operare con approccio giovane, con entusiasmo e passione, perché il mondo sia più luminoso e in questa luce vengano sollevati quanti giacciono nel male».

Durante la serata saranno raccolte offerte che saranno devolute a Caritas Cremonese per sostenere i progetti della «Quaresima di carità»: quest’anno è stato scelto di finanziare la ristrutturazione di “Casa di Nostra Signora” in via Ettore Sacchi che diventerà un centro di accoglienza e inserimento sociale di ragazze in difficoltà.

Dopo la cena al sacco, spazio alla pièce del Teatro Minimo «La sosta», suggestiva rilettura contemporanea della parabola del Samaritano. Come ogni anno, i giovani della diocesi inizieranno il cammino della Settimana Santa, confrontandosi con un invito pressante, concreto e praticabile, capace di donare al cuore di ciascuno un orizzonte di vita autentica, quella «vocazione» che è il grande obiettivo della pastorale giovanile.

E così conclude don Arienti che propone un impegno: «Rileggere il messaggio di Francesco che ridice l’indole giubilare per i più giovani. A tutti verrà chiesto di sperimentare una misericordia che ha due facce: quella ricevuta, celebrata, accolta e quella donata, impastata nelle cose della vita, aperta alle domande dell’altro e della storia».

Sul profilo facebook della diocesi si potrà seguire passo dopo passo l’intera serata, interagendo con commenti e suggestioni. Su Cremona1, canale digitale 211, la veglia sarà ripresentata, in differita la sera stessa, alle ore 21.

Scarica la locandina della Veglia 2016

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