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La prima settimana santa del vescovo Napolioni in Cattedrale

Tutte le celebrazioni saranno trasmesse sul nostro portale grazie alla web tv di Teleradio Cremona

Con la celebrazione della Domenica delle Palme il nuovo vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha aperto i suggestivi e impegnativi riti della Settimana Santa in Cattedrale. Le liturgie, che saranno trasmesse tutte in diretta streaming sul portale diocesano, saranno nel segno della tradizione, pur con qualche significativa novità.

Giovedì 24 marzo

S. Messa del Crisma – L’Eucaristia, concelebrata da tutti i presbiteri della diocesi, che rinnoveranno le promesse sacerdotali, inizierà alle 9.30 con la processione dal Palazzo Vescovile. Nell’omelia mons. Napolioni ricorderà gli anniversari di ordinazione. Quest’anno festeggia il 70° mons. Francesco Lucchi, mentre celebrano il 50° don Mario Dellacorna, don Luigi Parmigiani, don Giuseppe Salomoni e don Giovanni Sanfelici. Ricorda il 25° don Davide Ferretti e due sacerdoti che, pur non essendo incardinati a Cremona, svolgono il loro ministero pastorale nel territorio diocesano: don Anton Jicmon (cappellano della comunità cattolica romena) e il camilliano padre Giuseppe Ripamonti (collaboratore nell’unità pastorale di Casalmorano).

Non mancherà una preghiera di suffragio per i sacerdoti scomparsi durante i dodici mesi precedenti: don Giancarlo Gremizzi, don Massimo Morselli, don Alessandro Fagnani, mons. Alberto Pianazza e mons. Carlo Abbiati.

Durante l’omelia saranno benedetti gli oli santi che, al termine della Messa, il Vescovo consegnerà ai Vicari zonali perché siano distribuiti in tutte le parrocchie.

Accanto a mons. Napolioni, prenderanno posto sul presbiterio il vescovo emerito mons. Dante Lafranconi, il vicario generale mons. Mario Marchesi, i delegati episcopali, i canonici del Capitolo, i vicari delle undici zone pastorali, i sacerdoti che festeggiano un particolare anniversario di ordinazione.

Il servizio liturgico, così come per tutte le liturgie della Settimana Santa, sarà garantito dagli studenti di Teologia del Seminario Vescovile di Cremona, sotto la direzione del segretario e cerimoniere episcopale don Flavio Meani. I canti dell’assemblea saranno diretti da don Graziano Ghisolfi e accompagnati all’organo dal maestro Fausto Caporali. Saranno presenti alcuni cantori del Coro della Cattedrale.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sul portale diocesano www.diocesidicremona.it in sinergia con il centro di produzione radiotelevisiva diocesano TRC.

Alle 12.15, in Seminario, mons. Napolioni pranzerà con tutti i sacerdoti della diocesi.

S. Messa in Coena Domini – Alle ore 18 in Cattedrale il vescovo Napolioni celebrerà la Messa “in Coena Domini” con il suggestivo rito della lavanda dei piedi, non più ai bambini della parrocchia della Cattedrale, ma a un gruppo di giovani che negli oratori della diocesi svolgono il delicato compito di educatori.

La liturgia, concelebrata dal Capitolo della Cattedrale, sarà animata con il canto dal Coro della Cattedrale diretto dal maestro don Graziano Ghisolfi; all’organo il maestro Fausto Caporali.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta radiofonica su RCN e via streaming sul portale diocesano www.diocesidicremona.it in sinergia con il centro di produzione radiotelevisiva diocesano TRC.

Venerdì 25 marzo

Liturgia delle Ore – La giornata si aprirà in Cattedrale alle 8.45 con la preghiera della Liturgia delle Ore presieduta dal Vescovo insieme al Capitolo della Cattedrale.

Azione liturgica della Passione e Morte del Signore – Alle ore 18 in Cattedrale mons. Napolioni presiederà l’azione liturgica della Passione e Morte del Signore caratteritizzata dalla lettura dialogata della passione secondo l’evangelista Giovanni e dall’adorazione della Croce. La celebrazione sarà trasmessa in diretta radiofonica su RCN e via streaming sul portale diocesano www.diocesidicremona.it in sinergia con il centro di produzione radiotelevisiva diocesano TRC.

Processione della Sacra Spina – Alle ore 21 si terrà la processione cittadina con la reliquia della Sacra Spina. La processione, alla presenza delle massime autorità del territorio, si snoderà da piazza del Comune in largo Boccaccino, via Mercatello, corso Mazzini, piazza Roma (lato sud), corso Cavour, via Verdi, piazza Stradivari, via Baldesio e di nuovo piazza del Comune. La conclusione della processione come sempre di nuovo in Cattedrale, dove il Vescovo terrà l’omelia e impartirà la benedizione con la preziosa reliquia. I canti saranno proposti dal Coro della Cattedrale, diretto da don Graziano Ghisolfi. Le offerte raccolte durante l’intera giornata saranno devolute ai bisogni della Chiesa in Terra Santa.

Sabato 26 marzo

Liturgia delle Ore – La giornata si aprirà in Cattedrale alle 8.45 con la preghiera della Liturgia delle Ore presieduta dal Vescovo insieme al Capitolo della Cattedrale.

Veglia di Pasqua – Alle ore 21.30 mons. Napolioni presiederà la solenne Veglia pasquale, che avrà inizio nel cortile del palazzo Vescovile con la liturgia della luce. Quindi proseguirà in Cattedrale. Accanto al Vescovo il vicario generale e il Capitolo della Cattedrale.

Dopo l’omelia, il Vescovo amministrerà i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana a 11 catecumeni provenienti da Albania, Costa d’Avorio e Camerun e che risiedono a Cremona, Bonemerse, Cassano d’Adda, Casirate d’Adda e Scandolara Ravara. Si tratta di Bardhi Kaci, Elegantina Pjetri Kaci (marito e moglie), Fran Biba, Dominique Annette Naossi Nadia, Sylvestre Yao N’Goran, Rudina Mecaj, Marie Beurge, Franck Dongo, i coniugi Todi Prendi e Juliana Prendi e Carine Yedo Assoma.

La liturgia sarà animata con il canto dal Coro della Cattedrale accompagnato all’organo dal maestro Fausto Caporali. Direzione affidata al maestro don Graziano Ghisolfi.

La celebrazione, che sarà come sempre trasmessa in diretta radiofonica su RCN e via streaming sul portale diocesano www.diocesidicremona.it in sinergia con il centro di produzione radiotelevisiva diocesano TRC, sarà proposta anche in televisione da Cremona1 (canale 211 del digitale terrestre).

 

Domenica 27 marzo

S. Messa di Pasqua – Alle ore 11 in Cattedrale il Vescovo presiederà il solenne Pontificale al termine del quale impartirà la benedizione apostolica con annessa indulgenza plenaria. Accanto al Vescovo il vicario generale e il Capitolo della Cattedrale.
Presente il Coro della Cattedrale, diretto dal maestro don Graziano Ghisolfi. L’accompagnamento sarà affidato agli organisti Fausto Caporali (al Mascioni) e Marco Ruggeri (al Positivo).

La liturgia sarà trasmessa in diretta dall’emittente televisiva Cremona1 (canale digitale 211), oltre che su RCN e via streaming sul portale diocesano www.diocesidicremona.it.

Vespri di Pasqua – Alle ore 17, infine, il Vescovo presiederà i Secondi Vespri di Pasqua a conclusione del Triduo Pasquale, alla presenza dei canonici del Perinsigne Capitolo della Cattedrale presieduto da mons. Giuseppe Perotti. L’animazione musicale sarà a cura del Coro della Cattedrale.

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Il Vescovo al Crisma: «Prebisterio unito per affrontare le sfide del mondo di oggi»

Oltre 200 sacerdoti hanno partecipato in Cattedrale alla solenne celebrazione durante la quale sono stati benedetti gli olii. Alla fine esibizione del Coro San Vincenzo Grossi di Pizzighettone

«Una speciale manifestazione di Gesù vivo nella sua Chiesa» così mons. Napolioni ha definito la sua prima Messa Crismale in terra cremonese concelebrata nella mattinata del 24 marzo, giovedì santo, in Cattedrale, con il presbiterio diocesano. Una celebrazione corale, quasi un’epifania della Chiesa, corpo di Cristo, organicamente strutturato in diversi ministeri e carismi che hanno la loro radice nell’iniziazione cristiana. Non a caso nella suggestiva liturgia sono stati benedetti gli oli per i battesimi e le Cresime oltre che quello degli infermi. Accanto a mons. Napolioni il vescovo emerito Dante, il vicario generale, mons. Mario Marchesi, i delegati episcopali, i canonici del Capitolo, gli undici vicari zonali che proprio al termine della celebrazione hanno ricevuto dalle mani del presule gli olii da distribuire nelle varie parrocchie e alcuni presbiteri che quest’anno festeggiano un particolare anniversario di ordinazione. Continua a leggere »

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A Casalbuttano tre serate per riflettere su come sono cambiate le relazioni con le nuove tecnologie

L'evento, promosso con il patrocino del Comune di Casalbuttano e la collaborazione del locale istituto comprensivo, è rivolto in particolare a educatori e genitori di preadolescenti e adolescenti

“Tutti connessi”. È questo il titolo della serie di incontri promossi dalla parrocchia di Casalubuttano per i genitori di preadolescenti e adolescenti. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Criaf (Centro riabilitazione infanzia adolescenza famiglia), si svolgerà in tre venerdì sera di aprile (8, 15 e 22) alle ore 21 presso l’auditorium dell’oratorio. Continua a leggere »

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Il 4 aprile al via a Vescovato i “Laboratori del bene comune”

Iniziative di formazione socio-politica nelle zone pastorali in concerto con l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro diretto da Sante Mussetola

Prenderà il via ad aprile il primo dei “Laboratori del bene comune” promossi nelle diverse zone pastorali dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro. Si tratta di cinque incontri rivolti ai giovani-adulti delle zone VII e VIII che si terranno presso l’oratorio “La Rocca” di Vescovato. Continua a leggere »

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Attentati a Bruxelles: la vicinanza solidale dei Vescovi italiani nelle parole del segretario CEI Galantino

Le parole del segretario generale della CEI, mons. Nunzio Galantino. Telegramma del segretario di Stato vaticano, a nome del Santo Padre, all’arcivescovo di Malines-Bruxelles.

«Al dolore per le vittime e alla solidarietà con i famigliari si unisce la nostra ferma condanna, come Vescovi italiani, per questi attentati, che contribuiscono ad accrescere a tutti i livelli un clima di insicurezza e di paura. Questa tragedia ci ricorda tristemente come non ci siano posti sicuri e al riparo dal fanatismo, di qualsiasi matrice esso sia. In questi momenti tutti – non solo chi ha responsabilità di governo – ci chiediamo cosa fare, come reagire, come difenderci». Continua a leggere »

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Dal curare al prendersi cura: a Sospiro un corso per volontari che si occupano di assistenza ai malati terminali

Quattro incontri di formazione proposti dalla parrocchia in collaborazione con l'ufficio diocesano di pastorale della salute

Prenderà il via nel mese di aprile un corso base per quanti desiderano, a titolo volontario, occuparsi dell’assistenza ai malati terminali. Un’iniziativa proposta dalla parrocchia di Sospiro, in collaborazione con l’ufficio diocesano di pastorale della salute, che si inserisce a pieno titolo nel contesto del Giubileo della misericordia  e che si rivolge a quanti desiderano portare conforto e sostegno alle persone sofferenti, per le quali le cure mediche si rivelano poco risolutive. Si tratta dunque di una preziosa e delicata missione alla quale è necessario accostarsi non solo con grande motivazione, ma anche dopo aver maturato una adeguata formazione.

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Deceduto mons. Carlo Abbiati, economo diocesano e canonico della Cattedrale. Il ricordo del vescovo emerito Lafranconi

Le esequie saranno celebrate mercoledì 23 marzo alle ore 10 in Duomo. Poi la tumulazione nel cimitero di Cassano d'Adda

Mons. Carlo Abbiati, figura di spicco del clero cremonese, economo diocesano e direttore dell’Opera di Religione S. Omobono dal 1997, oltre che canonico della Cattedrale, è deceduto all’alba del 21 marzo, lunedì santo, nella clinica Ancelle della Carità dove era ricoverato da alcune settimane. Le esequie saranno celebrate dal vescovo Napolioni in Cattedrale, mercoledì alle ore 10. La camera ardente è allestita in Seminario (in sala Cazzani; apertura dalle 8 alle 19),  dove fu vicerettore dal 1962 al 1966 ed economo dal 1966 al 1987: qui nel pomeriggio di martedì 22 marzo, alle 17, è in programma un momento di preghiera comunitario. Alle ore 9 di mercoledì 23 marzo il feretro lascerà il Seminario alla volta della Cattedrale. Dopo le esequie la salma sarà trasportate a Cassano d’Adda, suo paese d’origine: nella chiesa di San Zeno, alle ore 14.30, si terrà una celebrazione esequiale, poi il trasporto nel cimitero locale e la tumulazione nella cappella dei sacerdoti. Continua a leggere »

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Il Vescovo ai mille del PalaSport: «Non pompieri ma incendiari della misericordia di Dio»

La prima veglia delle Palme di mons. Napolioni con i giovani degli oratori, dei gruppi e dei movimenti sul tema «Beati i misericordiosi»

Alla fine è stato un lungo, caloroso abbraccio quello che i giovani cremonesi hanno riservato al vescovo Antonio durante la sua prima veglia delle palme celebrata nel tardo pomeriggio di sabato 19 marzo, al Palazzetto dello Sport di Cremona. L’evento, promosso dall’ufficio di pastorale giovanile, diretto da don Paolo Arienti, con l’ausilio dei collaboratori della Federazione Oratori nella caratteristica casacca gialla, ha avuto un inizio davvero suggestivo: la «costruzione» della croce della Gmg ad opera di due giovani che hanno visto la loro vita segnata dalla sofferenza, ma che hanno contemplato anche l’alba della risurrezione. Da un parte Filippo, 19 anni, reduce da una battaglia vinta contro la leucemia e dall’altra Iannik, profugo dalla Costa D’Avorio, testimone di uno degli infiniti viaggi della speranza per il Mediterraneo che per tante persone. E mentre i due giovani sollevavano la croce al centro della scena dal grande video è stato proiettato uno stralcio del messaggio di Papa Francesco per la Gmg di Cracovia del luglio prossimo dal titolo: «Beati i misericordiosi».

Accolto da una vera ovazione da stadio, mentre il coro giovanile della diocesi, diretto da Mauro Viola, intovana “Emmanuel”, il noto inno della Gmg del grande Giubileo del 2000, intorno alle 18.10 è entrato il vescovo Antonio, accompagnato da don Francesco Gandioli, diacono del Seminario che nel prossimo giugno sarà ordinato sacerdote. Mons. Napolioni subito dopo il saluto liturgico ha ricevuto il saluto di un collaboratore F.O.Cr., Giovanni, a nome di tutti i ragazzi presenti. «Siamo contenti di incontrarla – ha esordito il giovane – e di lasciarci guidare dal suo entusiasmo e dalla sua preghiera».  E poi ancora: «Questa sera vorremmo che il protagonista di questo incontro, l’ospite atteso, fosse Gesù Cristo, con il suo Vangelo di profezia, con la sua chiamata ad un amore vero, operoso e forte». E infine: «Grazie vescovo Antonio, per i primi passi che sta compiendo con noi nella Chiesa cremonese, e grazie per l’aiuto che anche stasera ci vorrà donare. La fede a volte per noi è difficile, e lei lo sa. Sia per noi maestro di una fede vera. La accogliamo un po’ come un nostro padre, proprio oggi che è la festa del papà».

Ad iniettare ancora più entusiasmo, ma anche voglia di riflettere e meditare il canto dei Queen “Somebody to love”. Un invito ad amare che si è concretizzato nello svelamento del quadro del Buon Samaritano di Vincent Van Gogh.

Un giovane lettore, quindi, ha rammentato provocatoriamente quanto le 14 opere di misericordia al giorno d’oggi siano considerate desuete, arretrate rispetto ad un mondo che si fa da sé e che lascia fatalmente indietro chi non è adatto. Meglio dunque sfruttare l’uomo piuttosto che servirlo, relegarlo a rango di oggetto o considerarlo come Pinocchio come una bambola che si può manovrare.

Un breve, ma simpatico mimo di Stefano Priori e Sonia Balestrero, ha illustrato come la relazione vera conduca a considerare l’altro non tanto come una marionetta da manovrare, ma una persona da amare e ad accogliere.

Allora le opere di misericordia non sono un qualcosa fuori dal tempo, ma realtà che si concretizzano nella cura verso l’altro. Come nel caso di Irene e Davide che spendono il loro servizio civile nella Casa dell’Accoglienza di Cremona accanto ai profughi e ai richiedenti asilo, oppure di Benedetta neuro psico motricista alla Casa del Sole di Mantova che si occupa di bambini diversamente abili, o di Angelo, educatore alla Tenda di Cristo di Acquanegra Cremonese, che ha perdonato la madre dopo che lo aveva abbandonato da piccolo con il padre dializzato e malato di cuore.

Storie semplici che dicono che amare e possibile e che la vita può essere una chiamata, una vocazione.

Le parole degli uomini hanno quindi lasciato lo spazio alla Parola di Dio. Il diacono Gandioli ha proclamato un brano del Vangelo di Marco nel quale Gesù invita i suoi discepoli a «servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Mons. Napolioni nella sua omelia, vero e proprio dialogo con i mille del PalaSport, ha toccato tutti i grandi temi cari ai giovani: i dubbi di fede, il senso vero della felicità, il servizio come autentica realizzazione della propria vita, la misericordia come unica strada per conquistare pace e felicità.

Il vescovo Antonio, che all’inizio ha ricordato di aver vissuto tutta la sua vita sacerdotale in mezzo ai giovani, ha spronato in modo particolare i ragazzi a non vivere una vita stile «zapping», senza un filo rosso, ma di affidare a Cristo i propri desideri sapendo però che il Signore non può agire senza l’assenso della libertà umana.

Quindi l’invito a «diventare grandi» senza però sgomitare o calpestare gli altri ma imparando da Gesù, il quale proprio sulla Croce manifesta che la vera realizzazione dell’uomo è nel dono totale di sè.

E poi una domanda chiara: «Ci state ad aiutare il Vescovo e i sacerdoti a rendere trasparenza dell’amore di Cristo questa nostra Chiesa? Servire è amare! È vero che amare è un verbo ambiguo e abusato tanto che il papa usata il termine «Misericordiare» cioè tirare fuori la propria tenerezza verso chi più ha bisogno». «Bisogna trasmettere al mondo questo fuoco di misericordia – ha proseguito -. Non pompieri, ma incendiari non teneroni ma testimoni della misericordia ricevuta e donata». «Da dove viene la forza della Croce? Essa, come insegna il Santo Padre Francesco, è il segno più eloquente della misericordia di Dio: nella croce possiamo toccare la misericordia del Signore, possiamo lasciarci toccare dalla sua misericordia».

La riflessione del vescovo Napolioni

Parole che subito si sono tramutate in preghiera con una suggestiva adorazione della Croce. Il vescovo e i collaboratori della F.O.Cr. si sono posizionati in ginocchio dinanzi al grande legno mentre dallo schermo venivano proiettate immagini eloquenti di giovani e ragazzi la cui dignità è calpestata dalla cattiveria dell’uomo, ma anche fotografie di giovani con occhi pieni di speranza. Silenzio, canto e parole hanno unito in un’unica voce mons. Napolioni e i mille del PalaSport.

C’è stato poi spazio per la raccolta delle offerte che quest’anno andrà a favore di Casa di Nostra Signora che una volta ristrutturata ospiterà donne in difficoltà in ricerca di un riscatto sociale.

Le parole del Vescovo prima della consegna delle Palme

Mons. Napolioni ha quindi consegnato ai rappresentati di tutti gli oratori e le associazioni – presenti in modo massiccio i Neocatecumenali e gli Scout – la palma e un “gancio” che ricorda la prossima Gmg di Cracovia. È stato proprio il vescovo Antonio ad annunciare che in Polonia alla fine di luglio andranno oltre 500 giovani cremonesi.

Infine i ringraziamenti di don Paolo che ha anche ricordato l’immenente ordinazione di don Francesco: a lui è stato consegnato un calice e una patena ed è stata strappata la promessa di celebrare un’Eucaristia per i giovani della diocesi.

Il saluto del Vescovo prima della benedizione finale

La benedizione episcopale ha quindi concluso la prima parte della serata.

Dopo la cena al sacco è stato messo in scena lo spettacolo “La sosta”, a cura del Teatro Minimo: una rivisitazione in chiave moderna della parabola del buon samaritano. Riflettori puntati su un locale che, a causa di un improvviso temporale, diventa luogo di incontro di alcuni personaggi. Costretti a condividere alcune ore insieme, scoprono che sono molti i punti che hanno in comune, legati alla strana vicenda di un barbone trovato sofferente sulla strada. Solo una sempre più approfondita conoscenza del gruppo permette di leggere quella vicenda con un’attenzione ben diversa.

Claudio Rasoli

Photogallery della serata:

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Il Vescovo tra gli ospiti della Fondazione Germani di Cingia

Mons. Napolioni ha incontrato il consiglio di amministrazione e poi ha visitato alcuni reparti: «Dando dignità all'ultima parte della vita state offrendo un servizio a tutti»

Il vescovo Antonio ha dedicato l’intera mattinata di mercoledì 30 marzo alla visita della Fondazione Germani di Cingia de’ Botti, una delle Residenze Assistenziali Sanitarie più innovative e all’avanguardia dell’intero territorio cremonese. Il presule, che tra l’altro, per statuto, è a capo del Consiglio di amministrazione, è giunto poco dopo le 9.30 ed è stato accolto dal presidente Riccardo Piccioni, dal vice don Gian Paolo Mauri – parroco di Cingia -, dall’intero Consiglio e dai vertici amministrativa e sanitari. Continua a leggere »

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Visita del vescovo Napolioni alla casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” di Cremona

Alle 10 il Presule ha celebrato l'Eucaristia della Domenica delle Palme, quindi la visita ai reparti incontrando gli ospiti, i loro famigliari, gli operatori e i volontari

Domenica delle Palme alquanto particolare per gli ospiti della casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi”, nell’ex clinica “La Pace” di via Massarotti, a Cremona. A presiedere l’Eucaristia è stato, infatti, il vescovo Antonio Napolioni, che ha poi visitato la struttura incontrando personalmente gli anziani insieme ai loro familiari presenti.

Ad accogliere il Vescovo i dirigenti della Fondazione “La Pace onlus” insieme a una rappresentanza dello staff della struttura sanitaria. Insieme al presidente Umberto Lonardi erano presenti in particolare la direttrice generale Silvia Galli e il direttore sanitario Luciano Filippini. Presenti anche alcuni membri del Consiglio di questa fondazione che nasce dalla collaborazione delle case di riposo di Casalmorano, Castelverde, Cingia de’ Botti e San Bassano insieme alla “Società di mutuo soccorso e previdenza tra i sacerdoti della diocesi di Cremona” e alla Cooperativa “Armonia”.

Ad accogliere mons. Napolioni sono stati quindi alcuni degli ospiti della struttura, sulle proprie carrozzine nel corridoio d’ingresso, quasi come uno schieramento d’onore, con i ramoscelli d’olivo in mano.

È stata quindi celebrata la Messa, con alcuni dei degenti in cappella e altri che hanno seguito la liturgia attraverso un maxischermo allestito nel salone attiguo. Accanto a loro famigliari, volontari e gli operatori della Casa, con le suore Adoratrici che qui prestano servizio.

Accanto al vescovo il cappellano don Achille Bolli e don Francesco Lucchi, ospite della casa, così come mons. Mario Cavalleri, don Enrico Prandini e don Luciano Sottili. C’erano poi il segretario vescovile don Flavio Meani, il presidente della Società di mutuo soccorso e previdenza tra i sacerdoti don Gianbattista Piacentini e don Marco d’Agostino, vicepreside del liceo Vida, presente settimanalmente nelle struttura con alcune studenti per un progetto didattico che vede coinvolti gli anziani ricoverati.

Presenti anche i benefattori: il cavalier Giovanni Arvedi con la moglie Luciana insieme alla famiglia Caldonazzo.

Dopo la lettura della Passione, mons. Napolioni nella sua riflessione ha indirizzato lo sguardo alla Settimana Santa: non una abitudine che si rinnova, ma il segno di una reale figliolanza divina, che dunque «coinvolge» ciascuno nella Passione. In particolare il Vescovo si è soffermato sull’immagine evangelica dell’asino usato da Gesù per entrare in Gerusalemme e con un richiamo all’asino presente della mangiatoia. «Nessuno di noi è mai inutile», ha ribadito con forza mons. Napolioni sottolineando come ciascuno è parte importante nel progetto di Dio. E proprio in questo senso il pensiero del Vescovo è andato a tutti coloro che si prendono cura degli anziani, «che nella società sono considerati scarti», in questa struttura: dallo staff dirigenziale agli operatori e i volontari, senza dimenticare neppure i benefattori che hanno reso possibile la realizzazione di questa importante opera.

Poi l’augurio di poter sperimentare «la pace» del Signore, «frutto maturo della Pasqua» e espressione d’amore. Con il Vescovo che ha giocato facendo riferimento al nome della clinica presente in passato in questa struttura.

«Il Signore ha bisogno di noi – ha concluso il Vescovo – e noi abbiamo bisogno degli altri. Lo riconosciamo e siamo in pace. Perché siamo onesti: le cose stanno così, non stanno come dice la cultura dominante per la quale chi non ha bisogno degli altri e fa tutto da sé si realizza con le sue forse sta in pace. No: ve lo dico nel nome del Signore. E preghiamo perché tutti se ne accorgano. E che questa pace raggiunga e contagi chi ancora non l’ha assaporata. Perché c’è ancora tanta sofferenza e tanta solitudine che attende di essere raggiunta dal Cristo, morto e risorto per noi, e dalle sue membra che siamo noi».

L’omelia del vescovo Napolioni

Al termine della Messa, dopo il saluto del cappellano don Bolli, il Vescovo ha ringraziato tutti coloro che, a diverso modo, operano nella struttura sanitaria. E ha voluto poi esprimere parole di particolare affetto e riconoscenza al «pezzetto sofferente ma preziosissimo del nostro presbiterio»: «Diciamo che abbiamo fatto un po’ di Messa Crismale – ha detto mons. Napolioni –. Grazie per la vostra testimonianza. Offrite ancora da sacerdoti la vostra sofferenza insieme alla Pasqua di Gesù».

E poi, dopo un ricordo personale a sua mamma, vissuta negli ultimi cinque anni di vita in una casa di riposo, anche un monito a quanti hanno compiti di responsabilità in questa struttura, perché questa Casa possa essere sempre all’altezza dell’importante compito cui è chiamata a rispondere. E il riferimento è stato anche ai fatti di cronaca dei giorni scorsi: «Soffro terribilmente quando vedo immagini come quelle trasmesse dalla televisione, accadute non lontane da qui. Che il Signore ci tenga lontani, tutti, da quelle leggerezza, da quelle violenze, da quelle assurdità di cui la miseria umana è capace e possiamo andare fieri di come custodiamo i nostri anziani che, di turno, ci precedono nella fatica del cammino».

Il saluto di don Bolli e le parole di mons. Napolioni

Conclusa la Messa il coro formato da alcuni degli anziani della Casa ha intrattenuto il Vescovo con un breve momento musicale, inaugurato con la canzone Mamma. Lo stesso mons. Napolioni si è unito al canto, supportato anche da alcune volontarie Avulss. Poi proprio dal Vescovo la richiesta di una canzone: La Valsugana. Quindi in dono al Vescovo un cestino pasquale, completamente realizzato dagli ospiti della Casa.

Mons. Napolioni ha quindi avuto modo di visitare i vari reparti, dove ha di nuovo incontrato gli ospiti, con i quali si è intrattenuto volentieri tra momenti di allegria e altri più profondi, in cui il Vescovo ha condiviso storie di vita e difficoltà della quotidianità. Una visita conclusa nel parco della struttura, per una preghiera davanti alla grotta della Madonna di Lourdes.

La casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi”, aperta il 10 febbraio 2014 e ufficialmente inaugurata il 21 giugno dello stesso anno, conta circa un centinaio di ospiti tra RSA, comunità alloggio, alloggi protetti e centro diurno.

Il complesso de “La Pace”, un tempo di proprietà della Congregazione delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento di Rivolta d’Adda, è stato acquistato dal cavalier Giovanni Arvedi che l’ha donato alla Diocesi di Cremona che, a sua volta, l’ha messo a disposizione della Fondazione “La Pace onlus”. Sempre il Cavalier Arvedi ha deciso di accollarsi gli oneri dell’intervento di manutenzione straordinaria.

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