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Più di cinquemila rose vendute, una folla di fedeli che da dopo il Covid è in costante aumento. La festa di santa Rita da Cascia, che si celebra il 22 maggio, è particolarmente sentita e partecipata a Cremona, dove la consueta benedizione delle rose è una tradizione che si rinnova ogni anno presso la rettoria delle Ss. Margherita e Pelagia, la chiesa di via Trecchi per tutti proprio S. Rita.
Giovedì mattina, nel giorno della festa, nonostante il susseguirsi ininterrotto di celebrazioni, per molti è stato impossibile prendere posto in chiesa, tanto da dover seguire la Messa all’sterno, nel tratto di strada chiuso al traffico proprio per l’occasione. Tappa d’obbligo anche il mercatino organizzato, nel cortile interno fianco della chiesa, dall’associazione Amici di Santa Rita: l’acquisto di una rosa o di un santino è un gesto che si ripete ciclicamente.
Racconta una fedele: «Per me è una tradizione. Vengo qui tutti gli anni». Tra le mani regge un mazzo di una ventina di rose: «Devo accontentare un po’ di persone», spiega.
Anche Antonella racconta che viene alla benedizione delle rose ogni anno: adesso da sola, mentre prima veniva insieme a sua mamma. Per Antonella è una tradizione, e aggiunge di essere molto devota a santa Rita. Tra le mani tiene una rosa benedetta che farà seccare per poi conservarne i petali. Ha anche due santini: «Li metto nelle camere dei miei figli».
Le celebrazioni in onore di santa Rita nella chiesa di via Trecchi sono iniziate lunedì 12 maggio e termineranno venerdì 23 maggio. Per tutta la loro durata, accanto alla chiesa delle Ss. Margherita e Pelagia, i volontari dell’associazione Amici di Santa Rita garantiranno l’apertura del mercatino. È un lavoro impegnativo, ma l’associazione senza scopo di lucro che persegue esclusivamente finalità rivolte alla tutela, promozione e valorizzazione dei beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico, può contare su un team affiatato e su più di 300 iscritti.
Racconta Lucia, la segretaria di Amici di Santa Rita: «Tutti gli anni c’è tanta gente. Vendiamo più di 5mila rose e le persone possono anche accendere un cero di devozione alla santa e rinnovare l’iscrizione all’associazione. Dalla mattina, con la Messa alle 6, c’era già pieno. È una santa molto venerata nella nostra zona».
A spiegare perché santa Rita è così amata e venerata è il rettore don Claudio Anselmi: «Santa Rita ci dà l’occasione per ritrovarci, per farci sentire uomini e donne che cercano ciò che vale nella vita. Credo che nella vita ciò che valga sia proprio l’amore, il desiderio di sentirci parte di qualcuno che ci protegge. Amare ed essere amati è ragione di vita e questo Rita l’ha vissuto: prima di essere santa, da donna, da moglie, da mamma e poi da vedova. La sua vita non è stata facile. E proprio per questo la gente la guarda come una di casa e la cerca. La tradizione pertanto non è cosa del passato, ma il passato che parla al presente. È un momento in cui, anche nel segno della rosa, si sente il desiderio di avere un elemento che parli, che ci ricordi chi siamo, che ci ricordi il mandato della vita che è amare, perché l’amore trionfi».
Le celebrazioni si chiuderanno venerdì 23 maggio con il Rosario alle 17.30 e la Messa, alle 18, in suffragio degli iscritti e dei benefattori della Pia Unione.