Sarà presentato sabato 25 maggio alle 17.30 nella chiesa di Sant’Agata, a Cremona, il volume “Sant’Agata e il suo patrimonio artistico” (edizioni Cremona Produce, stampa Fantigrafica), con testi di Mariella Morandi, fotografie di Boiocchi-Pegorini. Durante la presentazione, promossa dall’unità pastorale Cittanova, interverrà l’autrice in dialogo con il giornalista cremonese Nicola Arrigoni.
Il volume è dedicato alla storia artistica della chiesa prepositurale mitrata di Sant’Agata di Cremona, che ha inizio nell’anno 1077. Ė la chiesa più importante della città dopo la Cattedrale, fulcro della Cittanova, la nuova grande area urbanizzata che prese forma dopo il Mille ad ovest dell’antica città romana.
Attraverso un approfondito studio dei documenti d’archivio e un’accurata ricognizione della bibliografia esistente, si ricostruiscono le vicende artistiche che hanno coinvolto la chiesa nelle tre fasi della sua storia e che hanno dato origine a tre diversi organismi architettonici: la chiesa medievale, le cui forme vengono ricostruite nel volume sulla base delle testimonianze materiali e documentali rimaste; la chiesa rinascimentale, frutto di una quasi completa ricostruzione dell’edificio preesistente; la chiesa ottocentesca, risultato di una profonda ridefinizione dell’intero edificio il cui aspetto più noto è il grande pronao di Luigi Voghera. Tutto ciò all’interno di una contestualizzazione storica e sociale dei fatti e della trasformazione urbanistica di Cittanova.
Inoltre nel volume vengono analizzate le opere d’arte che in ciascuno di questi periodi sono state appositamente commissionate per la chiesa o vi sono giunte per altre vie. Un ulteriore capitolo è dedicato alla ricca e finora inedita collezione di dipinti custoditi nei depositi, che annovera fra l’altro tele di Giovanni Battista Trotti detto Malosso, di Francesco Boccaccino e di Robert De Longe.
Infine un capitolo ricostruisce sulla base di documentazione finora inedita la complessa storia della celebre Tavola di sant’Agata, nei tre aspetti che la caratterizzano di immagine devozionale, oggetto sacro, opera d’arte, e le forme della devozione che per secoli a Cremona ha accompagnato il culto della santa titolare.