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Sarà don Vilmo Realini a ricoprire “ad interim” l’incarico di moderatore dell’unità pastorale Madre di Speranza di Cremona nell’anno pastorale 2025/26 in attesa della nomina del successore del compianto don Pietro Samarini, improvvisamente scomparso a inizio luglio per un malore mentre si trovava in montagna. Il sacerdote, già collaboratore delle parrocchie di San Bernardo, Beata Vergine Lauratana e San Genesio (Borgo Loreto), Immacolata Concezione (Maristella) e San Francesco d’Assisi (Zaist), che formano la suddetta unità pastorale, assume nel frattempo anche l’incarico di amministratore parrocchiale delle parrocchie di San Bernardo e Borgo Loreto. I provvedimenti vescovili sono stati comunicati alle comunità interessate nelle celebrazioni di domenica 24 agosto. Continue reading »

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La teologia risponde: indulgenza giubilare

Il senso profondo dell'indulgenza è legato alla libera cooperazione della persona vivente alla propria conversione e purificazione, una cooperazione che non può essere sostituita da altri

L’indulgenza giubilare si può ricevere solo per sé stessi o per i defunti, ma non per amici o parenti viventi, questo perché la dottrina cattolica insegna che i vivi possono agire personalmente per la propria conversione e purificazione, mentre i defunti, che non possono più fare nulla per sé, possono ricevere aiuto spirituale tramite le preghiere e suffragi degli altri fedeli. In altre parole, l’indulgenza è applicabile ai defunti come forma di suffragio, poiché essi dipendono dall’intercessione dei vivi durante la purificazione del purgatorio, ma non si può “donare” un’indulgenza a un altro vivente, perché ogni persona responsabile della propria conversione deve ottenere l’indulgenza personalmente con l’intenzione e le opere richieste dalla Chiesa. Il Codice di Diritto Canonico (can. 994) afferma infatti che un fedele può lucrare indulgenze per sé o applicarle ai defunti a modo di suffragio.

Non è prevista la possibilità di applicarle direttamente ad altre persone vive perché queste ultime devono avere la propria intenzione e volontà di conversione; non si può demandare agli altri la propria purificazione se si sceglie di rimanere nel peccato. Inoltre, l’indulgenza plenaria richiede condizioni specifiche quali confessione sacramentale, comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Papa e distacco da ogni peccato, che devono essere compiute personalmente da chi riceve l’indulgenza. È importante sottolineare che, mentre per i defunti l’indulgenza è sempre una forma indiretta di aiuto (un suffragio), per i vivi è un dono spirituale che deve essere personalmente accolto e realizzato con almeno l’intenzione generale e le opere prescritte dalla Chiesa. Quindi, la ragione fondamentale per cui l’indulgenza giubilare può essere ricevuta solo da personalmente o applicata ai defunti è che il senso profondo dell’indulgenza è legato alla libera cooperazione della persona vivente alla propria conversione e purificazione, una cooperazione che non può essere sostituita da altri, mentre i defunti sono oggettivamente incapaci di agire e hanno bisogno di suffragi esterni. L’indulgenza giubilare è un dono spirituale che esprime la misericordia di Dio attraverso la Chiesa e che libera il fedele dalle conseguenze temporali del peccato, residui anche dopo il perdono sacramentale. L’indulgenza giubilare è un’esperienza di grazia mirata al rinnovamento interiore, in continuità con il cammino sacramentale e la testimonianza di vita cristiana, resa disponibile soprattutto nei tempi giubilari per stimolare fedeli alla conversione profonda e alla misericordia verso sé stessi e verso gli altri, vivi o defunti. Questo spiega anche perché non può essere ricevuta “per amici o parenti viventi”: il cammino di conversione e purificazione è personale e richiede la cooperazione libera e consapevole di chi la riceve. Invece, per i defunti, incapaci di agire, l’indulgenza può essere applicata come suffragio in loro aiuto.

Paolo Morocutti (AgenSir)

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“Giochiamoci i talenti”: dal 31 agosto al 2 settembre la Scuola animatori diocesana a Pinarella di Cervia

Iscrizioni entro il 20 luglio per partecipare all’esperienza formativa promossa della Federazione Oratori Cremonesi

Chiudono il 20 luglio le iscrizioni alla Scuola animatori diocesana “Giochiamoci i talenti” 2025, un’esperienza formativa che quest’anno si sposta in una nuova location a Pinarella di Cervia, presso il Mare e Vita Village, dal 31 agosto al 2 settembre. Continue reading »

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La Fondazione Sospiro sta vivendo il proprio Giubileo. In questi giorni gli operatori, gli ospiti dei dipartimenti disabilità e anziani, e le famiglie hanno intrapreso un cammino comunitario che ha trovato, nella mattinata di lunedì 25 agosto, uno dei suoi momenti più significativi nel pellegrinaggio giubilare in Cattedrale, una della quattro chiese giubilari della diocesi di Cremona. Continue reading »

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Nuovi scenari… nuovi catechisti: a metà settembre workshop per i catechisti dell’Iniziazione cristiana. Aperte le iscrizioni

La proposta si svilupperà in due diverse giornate di lavoro tra cui poter scegliere: sabato 13 settembre (dalle 9 alle 13) oppure domenica 14 settembre (dalle 15 alle 19) a Cremona presso la parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio: necessario iscriversi sul form dedicato

Una occasione formativa rivolta ai catechisti dell’iniziazione cristiana per guardare a “Nuovi scenari… nuovi catechisti”. È questo lo slogan del workshop formativo che si terrà a metà settembre a Cremona. L’evento, promosso dall’Ufficio catechistico della Diocesi di Cremona, si svilupperà in due diverse giornate di lavoro tra cui poter scegliere: la mattina di sabato 13 settembre (dalle 9 alle 13, concludendo con la possibilità di fermarsi per il pranzo insieme) oppure il pomeriggio di domenica 14 settembre (dalle 15 alle 19). Entrambe le giornate si svolgeranno presso la parrocchia della Beata Vergine di Caravaggio (in viale Concordia) e per la partecipazione è necessaria l’iscrizione attraverso il form www.diocesidicremona.it/nuoviscenari. Continue reading »

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“Al cielo, al cielo, al ciel andrò a vederla un dì…”. Il canto risuona a tutta voce nel piazzale del Santuario, mentre alla luce delle candele si snoda la processione dei fedeli, i passi lenti, in mano il rosario. É la veglia dell’Assunta, vissuta al santuario di S. Maria del Fonte, a Caravaggio, venerdì 14 agosto, vigilia della solennità che da sempre richiama al Santuario la devozione a Maria di tanti, che sono venuti anche quest’anno a testimoniare la loro fiducia nella intercessione della Madre del Signore, assunta in cielo in corpo e anima: verità di fede germinata e custodita dal culto e dalla preghiera del popolo di Dio, maturata nei secoli sino alla sua definizione solenne. Continue reading »

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