Category Archives: AgenSir

image_pdfimage_print

Intervista al card. Zuppi: «Crisi, denatalità, carcere. A Natale accendiamo una luce per chi cerca futuro e giustizia»

Il presidente della Cei fa il punto sull’anno appena trascorso: Giubileo 2025, crisi internazionali, denatalità e carcere. Richiama l’impegno della Chiesa su temi sociali urgenti e lancia un messaggio per Natale: «Accendiamo una luce nel buio», accogliendo chi cerca senso, pace, futuro, giustizia

«Il Natale viene per accendere una luce in quel buio che ci disorienta, che ci fa precipitare nell’angoscia, che ci fa vedere nemici dappertutto». Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, traccia un bilancio del Giubileo 2025 e riflette sulle sfide del nuovo anno: guerre, denatalità, carceri. Nel primo Natale di Leone XIV, la Chiesa in Italia è chiamata a essere «fermento per un mondo riconciliato, accogliendo gli assetati di senso e di futuro, i senzatetto spirituali». Continue reading »

Riccardo Benotti (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Acli: Peace at Work. Un Manifesto e sette proposte per la pace

conclusa a Strasburgo la Carovana della pace che ha attraversato “un’Italia che esiste, resiste e costruisce; che affronta i conflitti senza violenza; che difende la dignità delle persone e tiene insieme responsabilità e diritti”, come ha affermato il presidente nazionale Acli Emiliano Manfredonia. Fra le idee: una Conferenza internazionale, Corpi civili e controllo del commercio delle armi

Sette proposte concrete per rimettere la pace al centro della politica dell’Unione europea: è quanto hanno proposto le Acli nazionali con un Manifesto pubblico concludendo la Carovana della pace che, dopo 78 tappe italiane (e tra queste Bozzolo – leggi qui), è approdata all’Europarlamento di Strasburgo lunedì 15 dicembre. Continue reading »

Gianni Borsa (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Unione europea sotto tiro. Cei: “Un cammino da proseguire”

L'America first di Donald Trump e i nazionalismi europei si scagliano contro l'integrazione comunitaria. Pesantissime le ingerenze per parte americana; di memoria corta le posizioni di molti leader e partiti nella stessa Europa. Posizioni ben diverse quelle contenute nel nuovo Codice di Camaldoli e nel capitolo dedicato all'Ue nella nota pastorale Cei “Educare a una pace disarmata e disarmante”

L’Unione europea “dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli Paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i loro cittadini”: questa fine analisi politica si deve a Elon Musk. Sulla figura del noto imprenditore, ed ex politico, americano le valutazioni non mancano… Eppure, la tesi, espressa sul suo social X, per quanto bizzarra e inaccettabile trova in questi giorni convergenze in altre figure-chiave statunitensi: il Presidente Trump, il suo vice Vance, il segretario di Stato Rubio. I quali a più riprese hanno sostenuto posizioni simili a quelle di Musk, spingendosi, come nel caso di Trump, a intravvedere l’eclissi della civiltà europea. Continue reading »

Gianni Borsa (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Il cammino sinodale continua nelle diocesi: ora tempo di discernimento e verifica

Dopo la ricezione del Documento di sintesi del cammino sinodale da parte dell’Assemblea generale della Cei, si apre una fase di discernimento. Una commissione di sei vescovi è al lavoro per valutare le proposte emerse. Nelle diocesi, ciascun vescovo potrà decidere come proseguire. Al centro restano evangelizzazione e missione nei nuovi contesti culturali

Dopo l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ad Assisi, che ha recepito il documento di sintesi dei quattro anni del cammino sinodale, si apre una nuova fase di discernimento ecclesiale. Mons. Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale, sintetizza i temi emersi. Continue reading »

Filippo Passantino (AgernSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Cei: “L’Irc è una proposta libera e formativa”. La Nota pastorale rilancia il ruolo educativo della religione a scuola

A quarant’anni dall’Intesa del 1985, la Cei pubblica una nuova Nota pastorale sull’Irc. Oltre l’80% degli alunni si avvale, aumentano gli insegnanti stabili. Il card. Zuppi parla di “cambiamento d’epoca”. Il documento sottolinea pluralismo religioso e alleanze educative tra scuola, famiglia e Chiesa come risposta alle sfide culturali e sociali

A quarant’anni dall’Intesa del 1985, la Cei propone una lettura aggiornata dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola italiana. La Nota pastorale approvata dalla 81ª Assemblea generale ad Assisi (17-20 novembre 2025) colloca l’Irc in un contesto attraversato da mutamenti rapidi: flussi migratori, pluralismo religioso, secolarizzazione crescente, intelligenza artificiale. “Non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca”, osserva il card. Matteo Zuppi nella presentazione, espressione che Papa Francesco e Papa Leone XIV hanno reso emblematica per leggere il tempo presente. Il documento sottolinea che “l’Irc ha saputo aprirsi al confronto e al dialogo proprio grazie all’identità che lo contraddistingue”, mantenendo attenzione alle radici culturali e religiose del Paese e riconoscendo allo stesso tempo il valore educativo della presenza di tradizioni differenti nelle classi.

L’Irc è presentato come percorso che aiuta gli alunni, anche quelli provenienti da altre fedi, “ad avere consapevolezza del patrimonio culturale e religioso del nostro Paese”.

Degno di nota il fatto che non solo studenti cattolici, ma anche giovani indifferenti o non credenti scelgano di avvalersene, segno della percezione di una proposta che si misura con le domande di senso presenti nelle nuove generazioni.

 

Dinamiche scolastiche e ruolo degli insegnanti

La Nota richiama la natura dell’Irc come “scelta di libertà”, confermata da una partecipazione che supera l’80% degli alunni a livello nazionale. “La scelta di avvalersene non è una dichiarazione di fede o di appartenenza alla Chiesa cattolica, ma una richiesta di formazione scolastica su temi religiosi”, chiarisce il documento, sottolineando la dimensione culturale e educativa di questo insegnamento. L’apprezzamento per l’Irc è legato anche al lavoro degli insegnanti di religione, in gran parte laici, uomini e donne, che entrano nella scuola con quello che il testo definisce “lo spirito del Concilio Vaticano II”, per animare dall’interno una realtà mondana ed essenzialmente laica. I concorsi del 2024 hanno consentito di avere “figure più stabili e radicate”, elemento che rafforza il ruolo educativo di una disciplina spesso riconosciuta “per il contributo umano e culturale all’insieme della comunità scolastica”.

La Nota non trascura gli elementi critici che ancora caratterizzano l’applicazione dell’Irc: collocazioni orarie non favorevoli, applicazione non uniforme della normativa specifica, possibilità per gli studenti più grandi di lasciare l’istituto durante l’ora di religione privandosi di un’occasione formativa.

Questi aspetti vengono tuttavia interpretati alla luce di un quadro complessivo nel quale “superiori alle criticità sono comunque i segnali di vitalità”, che emergono nei processi di integrazione con una scuola sempre più multietnica e plurale.

 

Prospettive e responsabilità condivise

La conclusione del documento richiama la responsabilità della Chiesa locale nell’accompagnare l’Irc, invitando a “riconoscere e rispettare la specificità istituzionale dell’Irc guardando con simpatia al lavoro quotidiano degli insegnanti”. Agli Idr viene ricordato che “devono sentirsi membri attivi della comunità cristiana”, richiamo che intende ribadire la natura ecclesiale della loro missione pur svolta all’interno dell’istituzione scolastica.

La Nota si concentra poi sull’urgenza di nuove “alleanze educative” tra famiglia, scuola e comunità ecclesiale, riconoscendo che solo attraverso un’efficace collaborazione di tutte le componenti sociali sarà possibile contrastare i persistenti fenomeni dell’abbandono e della dispersione scolastica.

Il proverbio africano citato nel testo – “per educare un bambino ci vuole un villaggio” – diventa chiave di lettura per interpretare il contesto attuale, segnato da fragilità sociali, disorientamento e frammentazione delle reti educative. L’Irc è descritto come luogo che può contribuire a dare continuità a una tradizione culturale condivisa, offrendo strumenti per leggere le trasformazioni del presente senza perdere la consapevolezza delle radici. “Gli Idr devono sapere che a scuola non sono mai soli ma hanno accanto tutta una comunità che con loro collabora”, sottolinea la Nota, indicando un investimento educativo che riguarda l’intera Chiesa. “A essere in gioco è la sussistenza di un patrimonio di valori spirituali, culturali ed educativi prezioso per il domani delle nuove generazioni e per il futuro del nostro Paese”, conclude il documento.

 

Il documento completo

Riccardo Benotti (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Povertà sanitaria: oltre mezzo milione di italiani senza cure. Banco farmaceutico: +8,4% rispetto al 2024

In questo 2025 oltre 500mila persone hanno vissuto condizioni di povertà sanitaria. Secondo il XII Rapporto “Donare per curare – Povertà sanitaria e donazione farmaci”, presentato il 2 dicembre a Roma da Banco farmaceutico e Aifa presso la sede dell’Agenzia del farmaco, sono stati 501.922 (8,5 residenti su mille) i cittadini costretti a rivolgersi alle 2.034 realtà assistenziali convenzionate per ricevere gratuitamente farmaci e cure. Un dato in crescita dell’8,4% rispetto al 2024, quando i poveri sanitari erano 463.176. Continue reading »

Giovanna Pasqualin Traversa (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Caritas Jerusalem: aiuti umanitari, assistenza sanitaria e servizi sociali alle comunità vulnerabili

Caritas Jerusalem ha diffuso il suo Rapporto degli interventi 2024-2025 che delineano nel complesso la situazione umanitaria in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Il conflitto in corso a Gaza e l’aumento degli attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania aggravano condizioni di vita già estremamente difficili per la popolazione palestinese

“La guerra in corso ha ferito la nostra gente fisicamente, emotivamente e spiritualmente. In mezzo alla distruzione e agli sfollamenti, è facile sentirsi sopraffatti e impotenti. Eppure, come cristiani, siamo chiamati a essere portatori di speranza, anche nei momenti più bui. Caritas Gerusalemme incarna questa missione, fornendo aiuti umanitari, assistenza sanitaria e servizi sociali alle comunità vulnerabili in Terra Santa, promuovendo dignità, giustizia e pace”. Con queste parole il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, presenta il Rapporto di Caritas Jerusalem per il biennio 2024-2025, diffuso il 1° dicembre nella Città santa. Continue reading »

Daniele Rocchi (Agensir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Leone XIV ai vescovi italiani: “una Chiesa sinodale ha bisogno di rinnovarsi costantemente”

La preghiera sulla tomba di San Francesco, l'incontro a porte chiuse con i vescovi italiani, la Messa e il pranzo con le monache agostiniane a Montefalco. Sono le tappe della visita privata del Papa ad Assisi, con una promessa: il ritorno nella città del Santo nel 2026, per l'ottocentesimo anniversario della morte

“È una benedizione potere venire qui oggi in questo luogo sacro”. Sono le parole pronunciate a braccio da Leone XIV, dopo la preghiera silenziosa, in ginocchio, davanti alla tomba di san Francesco nella basilica inferiore di Assisi. Continue reading »

M.Michela Nicolais (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su

Assemblea CEI, card. Zuppi: «Possa la Chiesa aiutare gli italiani a sentirsi meno polarizzati, isolati e soli»

«Possa la Chiesa aiutare gli italiani a sentirsi meno polarizzati, meno isolati e soli, insomma più popolo!». È l’auspicio del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che nell’introduzione all’assemblea della Cei, in corso ad Assisi dal 17 al 20 novembre, sulla scorta di Benedetto XIV ha sottolineato che «una delle più profonde povertà che l’uomo può sperimentare è la solitudine»: «A ben vedere anche le altre povertà, comprese quelle materiali, nascono dall’isolamento, dal non essere amati o dalla difficoltà di amare».

«Non abbiamo timore della diversità se tutto avviene nella maternità della Chiesa e nella comunione», ha proseguito il cardinale, secondo il quale «va riaccesa la passione di far comunità, di pensarsi insieme, che è anche difficile e faticoso, come tutte le cose impegnative, anche perché si tratta di condividere la fraternità in un mondo di persone abituate a vivere sole, a parlarsi in remoto, a fare girare tutto intorno all’io».

«Sostenere una comunità, la sua crescita e il suo sviluppo, è un’arte pastorale, ma è principalmente frutto della Eucaristia, della preghiera comune, del servizio ai poveri», ha fatto notare Zuppi: «Tutti i nostri ministeri acquistano significato se in relazione a una comunità. Va riaccesa e accompagnata questa passione comunitaria che è evangelica e scritta nel profondo dell’animo umano. In una società che si atomizza la Chiesa non cessi mai di essere popolo! Anche in una piccola comunità – lo sappiamo dal Vangelo – c’è una grande forza: attrattiva e missionaria, consolatrice, liberatrice del male. Penso al significato di queste parole nella vita delle città, nelle periferie, nei paesi, nelle cosiddette aree interne: la vita si ravviva con la fede e la fraternità, il male arretra e viene sfidato dal bene».

 

Dal 17 al 20 novembre ad Assisi la 81ª Assemblea generale della CEI: ai lavori anche il vescovo Napolioni

M.Michela Nicolais (AgenSir)
TeleRadio Cremona Cittanova
condividi su