La tappa di Bozzolo della Carovana della pace “Peace at Work – L’Italia del lavoro costruisce la pace”, promossa dalle ACLI di Cremona e Mantova, ha registrato nel pomeriggio di domenica 23 novembre una partecipazione attenta e numerosa, confermando un interesse diffuso e crescente verso il tema del rapporto tra pace, lavoro e giustizia sociale. La presenza di cittadini, amministratori locali, volontari e rappresentanti delle associazioni del territorio ha evidenziato quanto questi argomenti siano sentiti e percepiti come prioritari nelle comunità locali, soprattutto in una fase storica caratterizzata da incertezze e tensioni internazionali.
L’iniziativa si è svolta nella chiesa di San Pietro Apostolo di Bozzolo, un luogo particolarmente significativo per la memoria collettiva, in quanto custode della tomba di don Primo Mazzolari. Come ricordato dal vicepresidente delle ACLI, Pierangelo Milesi, questo spazio non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo di impegno civile e spirituale. La figura di don Primo, riconosciuta universalmente per la sua visione profetica e per il suo impegno a favore della dignità umana, è stata richiamata come punto di riferimento fondamentale per riflettere sul valore sociale del lavoro e sulla responsabilità personale nella costruzione della pace. Il suo messaggio, ancora oggi attuale, invita a non rimanere indifferenti di fronte alle ingiustizie e a considerare il lavoro non solo come mezzo di sostentamento, ma come strumento di promozione della persona e della comunità.
Un messaggio speciale è stato portato, poi, da don Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, che, dispiaciuto di non poter partecipare di persona, ha lasciato un testo da leggere a suo nome. Don Bignami scrive: «La pace e il lavoro sono due facce della stessa responsabilità sociale: il rispetto della dignità della persona si esprime sia nella costruzione di condizioni di lavoro giuste, sia nella ricerca della concordia fra tutti». Il sacerdote prosegue sottolineando: «Ascoltare i lavoratori e promuovere condizioni dignitose è un gesto di fraternità e di impegno civile che riguarda ciascuno di noi». E conclude: «Il messaggio di don Primo Mazzolari resta una guida preziosa per affrontare le sfide del presente e per costruire una società più giusta e solidale».
Uno dei momenti più intensi e suggestivi del pomeriggio è stato quello in cui tutti i presenti hanno sollevato insieme l’immensa bandiera della pace che ha ricoperto l’intera piazza antistante la chiesa. Il gesto, semplice ma altamente simbolico, ha creato un’atmosfera di forte coinvolgimento emotivo. La bandiera, sostenuta dalle mani di adulti, giovani e bambini, ha rappresentato l’immagine concreta di una comunità unita, capace di ritrovarsi attorno ai valori condivisi del dialogo, della solidarietà e della nonviolenza. È stato un momento che ha ricordato a tutti i partecipanti che la costruzione di una pace autentica è un impegno quotidiano e condiviso, che riguarda ciascuno e che può realizzarsi solo attraverso il sostegno reciproco e la volontà di camminare insieme.
Il Vescovo Antonio Napolioni ha commentato l’iniziativa sottolineando che si è trattato di «un pomeriggio che ha toccato più dimensioni: una cerniera tra la piazza e la chiesa, tra il mondo del lavoro e il tempo della preghiera, tra la società civile e la comunità ecclesiale», evidenziando come la giornata rappresenti un momento universale in cui tutti siamo chiamati e richiamati alla pace.
La partecipazione sentita e l’entusiasmo diffuso che hanno caratterizzato la giornata hanno dimostrato ancora una volta quanto l’eredità morale e civile di don Primo Mazzolari continui a parlare alle comunità di oggi. Il suo insegnamento, basato su ascolto, accoglienza e fraternità, rimane una guida preziosa per affrontare le sfide del presente.
L’iniziativa della Carovana della pace si è inserita in un percorso più ampio, volto a offrire occasioni di riflessione, dialogo e impegno attivo, affinché ciascuno possa sentirsi parte di un processo collettivo di costruzione di giustizia e armonia sociale.




