Archivi della categoria: La vita della Chiesa

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Presidenza CEI: “Invitiamo le comunità a pregare per la pace”

Nota della Presidenza della Conferenza episcopale italiana a un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina: “Tutto il mondo è in guerra, è in autodistruzione. Fermiamoci in tempo!”

24-2-2022/24-2-2023. Di seguito pubblichiamo la nota della Presidenza della Conferenza episcopale italiana in occasine dell’anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina. Continua a leggere »

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Il Messaggio del Papa per la Quaresima: “Ascolto reciproco è obiettivo di una Chiesa sinodale”

Per Francesco l'ascesi quaresimale e il cammino sinodale hanno un tratto in comune: sono come un'escursione in montagna

“Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a ‘salire su un alto monte’ insieme a Gesù, per vivere con il popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi”. Lo scrive Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima sul tema: “Ascesi quaresimale, cammino sinodale”. Continua a leggere »

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«È stato un incontro davvero cordiale e fraterno». Con queste parole don Enrico Trevisi, vescovo eletto di Trieste, commenta l’incontro avuto, nella mattinata di giovedì 9 febbraio, con mons. Giampaolo Crepaldi, diventato (dal momento dell’annuncio ufficiale dell’elezione di don Trevisi) amministratore apostolico e vescovo emerito di Trieste. Continua a leggere »

Maria Chiara Gamba
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Terremoto in Turchia e Siria, il sostegno alle popolazioni colpite anche attraverso Caritas Cremonese

Dalla CEI stanziati 500mila euro come primo aiuto per la popolazione

La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria. Continua a leggere »

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Verso le Regionali: cinque domande ai candidati. Il 1° febbraio iniziativa online della Consulta regionale di Pastorale sociale

Il sistema sanitario, il lavoro, le infrastrutture, la questione abitativa e il tema dell’inclusione e dell’integrazione. Sono questi i cinque ambiti rispetto ai quali i quattro candidati alle Regionali sono stati chiamati a dare risposta in vista della consultazione elettorale di metà febbraio. È l’iniziativa promossa dalla Consulta regionale della Pastorale sociale, realizzata attraverso un video che sarà disponibile dal pomeriggio di mercoledì 1° febbraio, alle 18, sul sul canale YouTube della Pastorale sociale della Diocesi di Bergamo. Continua a leggere »

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L’arcivescovo Crepaldi: «Il suo cuore di giovanissimo pastore si è già sintonizzato con questa Chiesa diocesana»

«Al nuovo vescovo assicuriamo da subito la nostra fervorosa preghiera affinché giunga a Trieste confortato nell’anima per il compito che gli spetta di essere il sacramento di Cristo Capo e Pastore di quella che ormai è la sua Chiesa». Lo ha affermato mons. Giampaolo Crepaldi, fino ad oggi vescovo di Trieste, comunicando la nomina da parte di Papa Francesco di don Enrico Trevisi come suo successore alla guida della diocesi triestina. Continua a leggere »

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Comunicazioni, Papa Francesco: «Non temere di proclamare la verità anche scomoda»

Nella festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, diffuso il messaggio del Santo Padre per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà il 21 maggio

“È il cuore che ci ha mosso ad andare, vedere e ascoltare ed è il cuore che ci muove a una comunicazione aperta e accogliente. Dopo esserci allenati nell’ascolto, che richiede attesa e pazienza, nonché la rinuncia ad affermare in modo pregiudiziale il nostro punto di vista, possiamo entrare nella dinamica del dialogo e della condivisione, che è appunto quella del comunicare cordialmente”. Lo scrive il Papa nel Messaggio per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che quest’anno si celebra, in molti Paesi, il 21 maggio sul tema “Parlare col cuore. ‘Secondo verità nella carità’ (Ef 4,15)”. “Non dobbiamo temere di proclamare la verità, anche se a volte scomoda, ma di farlo senza carità, senza cuore”, l’invito di Francesco, che sollecita ad avere “un cuore che con il suo palpito rivela la verità del nostro essere e che per questo va ascoltato”.

“Questo porta chi ascolta a sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda, al punto da arrivare a sentire nel proprio cuore anche il palpito dell’altro. Allora può avvenire il miracolo dell’incontro, che ci fa guardare gli uni gli altri con compassione, accogliendo le reciproche fragilità con rispetto, anziché giudicare per sentito dire e seminare discordia e divisioni”. “Per poter comunicare secondo verità nella carità”, avverte il Santo Padre, “occorre purificare il proprio cuore. Solo ascoltando e parlando con il cuore puro possiamo vedere oltre l’apparenza e superare il rumore indistinto che, anche nel campo dell’informazione, non ci aiuta a discernere nella complessità del mondo in cui viviamo”.

“Comunicare cordialmente vuol dire che chi ci legge o ci ascolta viene portato a cogliere la nostra partecipazione alle gioie e alle paure, alle speranze e alle sofferenze delle donne e degli uomini del nostro tempo”. Nel Messaggio per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali Papa Francesco ricorda che “in un periodo storico segnato da polarizzazioni e contrapposizioni – da cui purtroppo anche la comunità ecclesiale non è immune – l’impegno per una comunicazione ‘dal cuore e dalle braccia aperte’ non riguarda esclusivamente gli operatori dell’informazione, ma è responsabilità di ciascuno. Tutti siamo chiamati a cercare e a dire la verità e a farlo con carità”.

Esortando a “custodire la lingua dal male”, il Santo Padre ribadisce come “a volte il parlare amabile apre una breccia perfino nei cuori più induriti”: “Ne facciamo esperienza nella convivenza civica dove la gentilezza non è solo questione di ‘galateo’, ma un vero e proprio antidoto alla crudeltà, che purtroppo può avvelenare i cuori e intossicare le relazioni. Ne abbiamo bisogno nell’ambito dei media, perché la comunicazione non fomenti un livore che esaspera, genera rabbia e porta allo scontro, ma aiuti le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono”.

La comunicazione non deve “mai ridursi a un artificio” o a una “strategia di marketing”, ma deve essere “il riflesso dell’animo, la superficie visibile di un nucleo d’amore invisibile agli occhi”. Così il Papa nel Messaggio per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, dove indica san Francesco di Sales come “uno degli esempi più luminosi e ancora oggi affascinanti del ‘parlare con il cuore’”. “È a partire da questo ‘criterio dell’amore’ che, attraverso i suoi scritti e la sua testimonianza di vita, il santo vescovo di Ginevra ci ricorda che ‘siamo ciò che comunichiamo’. Lezione oggi controcorrente in un tempo nel quale, come sperimentiamo in particolare nei social network, la comunicazione viene sovente strumentalizzata affinché il mondo ci veda come noi desidereremmo essere e non per quello che siamo”, osserva il Pontefice: “Gli operatori della comunicazione possano sentirsi ispirati da questo santo della tenerezza – l’augurio del Papa -, ricercando e raccontando la verità con coraggio e libertà, ma respingendo la tentazione di usare espressioni eclatanti e aggressive”.

“Da un ascolto senza pregiudizi, attento e disponibile, nasce un parlare secondo lo stile di Dio, nutrito di vicinanza, compassione e tenerezza. Abbiamo un urgente bisogno nella Chiesa di una comunicazione che accenda i cuori, che sia balsamo sulle ferite e faccia luce sul cammino dei fratelli e delle sorelle”. Ne è convinto il Papa che sogna “una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, gentile e al contempo profetica, che sappia trovare nuove forme e modalità per il meraviglioso annuncio che è chiamata a portare nel terzo millennio”; “una comunicazione che metta al centro la relazione con Dio e con il prossimo, specialmente il più bisognoso, e che sappia accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale”; “una comunicazione le cui basi siano l’umiltà nell’ascoltare e la parresia nel parlare, che non separi mai la verità dalla carità”.

“Parlare con il cuore è oggi quanto mai necessario per promuovere una cultura di pace laddove c’è la guerra; per aprire sentieri che permettano il dialogo e la riconciliazione laddove imperversano l’odio e l’inimicizia. Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile”. Nel Messaggio per la 57ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il Papa sollecita “comunicatori disponibili a dialogare, coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori”, che non siano “arroccati, ma audaci e creativi, pronti a rischiare per trovare un terreno comune dove incontrarsi”. Come 60 anni fa, prosegue Francesco, “anche ora viviamo un’ora buia nella quale l’umanità teme un’escalation bellica che va frenata quanto prima anche a livello comunicativo. Si rimane atterriti nell’ascoltare con quanta facilità vengono pronunciate parole che invocano la distruzione di popoli e territori. Parole che purtroppo si tramutano spesso in azioni belliche di efferata violenza. Ecco perché va rifiutata ogni retorica bellicistica, così come ogni forma propagandistica che manipola la verità, deturpandola per finalità ideologiche. Va invece promossa, a tutti i livelli, una comunicazione che aiuti a creare le condizioni per risolvere le controversie tra i popoli”. In quanto cristiani, ribadisce il Papa, “sappiamo che è proprio grazie alla conversione del cuore che si decide il destino della pace, poiché il virus della guerra proviene dall’interno del cuore umano”.

Riccardo Benotti (AgenSir)

 

Leggi il testo integrale del messaggio del Papa

 

 

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Domenica della Parola di Dio 2023, disponibile il sussidio della Cei

Quest’anno la Domenica della Parola di Dio cade il 22 gennaio e ha per tema una frase della Prima lettera di Giovanni: «Vi annunciamo ciò che abbiamo veduto» (1Gv 1,3). L’espressione evidenzia che il Vangelo non è riducibile a un contenuto o a un modello etico, ma è partecipazione alla vita nuova del Signore Risorto: è esperienza di salvezza che si comunica. Da qui il senso con cui intendere il titolo attribuito alla giornata: Annunciatori della Parola!  Continua a leggere »

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Anche una delegazione cremonese ad Atakpamé per l’ordinazione episcopale di mons. Moïse Touho

Oltre 5mila persone hanno preso parte sabato 7 gennaio ad Atakpamé, in Togo, all’ordinazione episcopale di mons. Moïse Touho, don Mosè come tutti lo ricordano a Cremona dove studiò in Seminario tra il 1987 e il 1992. Dopo l’ordinazione diaconale conferita il 9 novembre 1991 dal vescovo Enrico Assi, fu ordinato sacerdote (con il vescovo ausiliare di Brescia Mario Olmi a sostituire il vescovo Assi … Continua a leggere »

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©Cristian Gennari / Agensir

È giunta in ogni parte del mondo, nella mattinata di sabato 31 dicembre 2022, la notizia diffusa dalla Sala Stampa Vaticana della morte del Papa emerito Joseph Ratzinger, deceduto all’età di 95 anni, alle 9.34, nella sua residenza nel monastero Mater Ecclesiae. Così il vescovo Antonio Napolioni esprime il suo cordoglio, nel ricordo del Papa emerito, invitando le comunità della Diocesi ad unirsi al coro di preghiera della Chiesa universale:

«Una lunga vita spesa per la Chiesa e, attraverso di essa, per il nostro mondo, non può che essere motivo di gratitudine e lode al Signore. È un sentimento cristiano ispirato da quella stessa fede che Papa Benedetto XVI ha testimoniato da discepolo innamorato del suo Signore, da profondo cultore della verità e del mistero di Dio, da pastore delicato e libero nelle scelte che hanno caratterizzato il suo ministero, in particolare negli ultimi anni dedicati al servizio della Chiesa universale.

Dopo la preghiera per la sua salute e la sua serenità degli ultimi giorni, oggi invito le comunità a unirsi al Magnificat per un “umile servitore nella vigna del Signore” che riceve ora il premio riservato a tutti gli amici di Dio. Siamo certi che egli continuerà a intercedere per la Chiesa universale, come ha fatto dal monastero Mater Ecclesiae in questa ultima tappa del suo cammino terreno».

Su indicazione del Vicario generale è stabilito che in Diocesi di Cremona da sabato 31 dicembre, a mezzogiorno si suonino le campane a morto con il concerto solenne, sino al giorno dei funerali del Papa emerito Benedetto XVI, che si terranno il 5 gennaio, alle 9.30, in piazza San Pietro e saranno presieduti da Papa Francesco.

Addio a Benedetto XVI, umile lavoratore nella vigna del Signore

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