Category Archives: News

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La famiglia così come la vuole Dio: la riflessione del vescovo Antonio sull’Amoris laetitia

Nella cornice dell'Happening, mons. Napolioni si è soffermato su alcuni passi dell'esortazione di Papa Francesco per riflettere sull'identità della famiglia e sulle sfide di oggi

Nel contesto dell’Happening che in questi giorni si sta animando Cremona, lunedì 11 luglio il Vescovo è stato invitato a riflettere sull’esortazione apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco. Tante le famiglie e le coppie che si sono fermate ad ascoltare le parole di mons. Napolioni sul palco di Piazza Stradivari. Insieme a lui due coppie di giovani sposi che hanno lanciato alcune provocazioni proprio a partire dal testo dell’esortazione.

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Il Vescovo a Trigolo celebra il patrono San Benedetto

Nella serata di lunedì 11 luglio mons. Napolioni ha presieduto la Messa solenne nella festa patronale

Lunedì 11 luglio, a Trigolo, il vescovo Antonio ha presieduto la messa solenne nella  festa patronale di San Benedetto Abate. Il presule è stato salutato sul sagrato della parrocchiale dalle note del Corpo Bandistico “Giuseppe Anelli”, diretto dal Maestro Vittorio Zanibelli, che ha scandito tutti i momenti dell’accoglienza del presule che è stato ricevuto dal Parroco don Vilmo Realini, dagli amministratori comunali guidati dal Sindaco Christian Sacchetti, alla presenza delle rappresentanze di tutte le associazioni sportive e di volontariato operanti in paese e da numerosi fedeli che si sono poi accomodati in chiesa dove la Schola Cantorum parrocchiale “Monsignor Corrado Moretti”, diretta da Giovanna Stanga ed accompagnata all’organo da Marco Dossena, ha animato la solenne celebrazione che ha avuto inizio con il tradizionale dono del cero votivo al Santo Patrono da parte del Sindaco e con il saluto da parte del Parroco che ha ringraziato mons. Napolioni per avere accettato l’invito a presenziare alla festa.

Durante l’omelia il Vescovo, dopo aver commentato le letture ed il Vangelo del giorno, ha ricordato l’attualità dell’insegnamento che proviene dalla vita di San Benedetto che, grazie alle “regole”, ha tracciato le fondamenta della nostra civiltà e della nostra fede ed ha terminato esortando la comunità a tenere viva l’enunciazione riportata nel bellissimo affresco, presente nel soffitto della parrocchiale, che ricorda la dedicazione del Concilio Vaticano Secondo a “Maria Madre della Chiesa, Famiglia di Dio”.

Il rito si è concluso con il canto finale intonato da tutti i bambini presenti, accompagnati con la chitarra dai giovani dell’Oratorio. Successivamente, in Oratorio, mons. Napolioni si è trattenuto a lungo con i presenti per un momento conviviale.

Franco Valcarenghi

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Indovina chi viene a cena: le prime testimonianze del progetto di Filiera Corta

I racconti di alcune famiglie che hanno ospitato da gennaio ad oggi alcune coppie di immigrati, invitandoli a cena

Era partito lo scorso gennaio il progetto per promuovere l’integrazione promosso da Filiera Corta Solidale di Cremona in collaborazione con Caritas, Coop. Nazareth e Il Sentiero. L’idea di Indovina chi viene a cena nasceva dall’attenzione all’emergenza migranti che riguarda non solo la cura nell’accoglienza, ma anche percorsi di integrazione ed aggregazione con la cittadinanza.

In questi mesi alcune famiglie si sono rese disponibili ad invitare coppie di immigrati nella propria casa per una cena o per condividere un piccolo momento conviviale. Sono nate così diverse occasioni di incontro che fino ad ora si sono rivelate particolarmente positive.

Obiettivo principale di questa iniziativa è offrire ai migranti dei momenti di normalità e di serenità, un’occasione per sentirsi meno soli, frequentare persone esterne al circuito dell’accoglienza, impratichirsi con l’italiano. Si è chiesto ai partecipanti di garantire un minimo di continuità, affinché la relazione instaurata possa crescere nel tempo.

 

Alcune testimonianze

Sabato scorso abbiamo finalmente invitato Salman e Zadran a cena. Non che avessimo dubbi, ma siamo rimasti molto contenti della gentilezza e cordialità dei nostri ospiti. Hanno qualche difficoltà con l’italiano, ma nei loro panni non sarei certo messo meglio col pashtun… Ci hanno raccontato un po’ della loro quotidianità e accennato agli anni passati da migranti in Grecia e in Norvegia. Alla fine ci hanno invitato a cena a casa loro e dall’entusiasmo di Salman nel celebrare Zadran come bravo cuoco, credo che gusteremo un ottimo riso in stile afgano! Diego

Un paio di settimane fa abbiamo invitato a cena Abdul e Amadou. Abdul ha 35 anni e viene dal Ghana, ci siamo conosciuti circa 2 anni fa alla Casa dell’Accoglienza. Il suo amico Amadou, del Gambia, ha 18 anni ed è arrivato in Italia da pochi mesi. La serata è stata davvero molto piacevole. Il fatto di aver già instaurato un rapporto di amicizia con uno degli ospiti ha sicuramente contribuito a rendere l’atmosfera più spontanea e a creare un terreno comune per la conversazione – elemento non scontato, date le diverse età ed esperienze. Siamo riusciti a parlare in italiano degli argomenti più semplici (vita quotidiana, interessi) ma ogni tanto siamo ricorsi all’inglese. Abbiamo in programma di rivederci un sabato o domenica per cucinare insieme: speriamo che Abdul ci insegni qualche specialità ghanese! Federica

Abbiamo contattato per telefono Loqman e Ramazan, due ragazzi afghani. Siamo andati a prenderli al loro appartamento e abbiamo pranzato assieme a casa nostra, con i nostri quattro figli. Il pranzo è stato molto piacevole, abbiamo conversato molto di tanti argomenti: abitudini alimentari, religiose e anche dei rapporti tra uomini e donne, ragazzi e ragazze, visto che di lì a poco ci sarebbe stato S. Valentino e Loqman era molto interessato a sapere come funzionava, per non fare errori! Siamo riusciti sempre a parlare in Italiano, anche perché entrambi, nonostante la fatica di comunicare, hanno molta voglia di imparare. Loqman e Ramazan hanno cucinato un tipico cibo afghano, il “qabeli pilau”: un piatto unico a base di riso condito con uva sultanina e verdure soffritte in olio di semi e carne di pollo, buono e gustoso. I nostri figli hanno seguito con molta curiosità le fasi della preparazione e hanno anche aiutato! Nonostante la giovane età dei nostri ospiti (23 e 27 anni) è stato facile e piacevole stare in loro compagnia e li abbiamo visti curiosi e desiderosi di scambio culturale. Anche i nostri figli sono stati contenti e partecipi, crediamo sia stata per tutti una bella esperienza di arricchimento reciproco!! Chiara, Davide e Monica

Noi abbiamo intessuto una relazione con una famiglia: Osman è il marito, ghanese, un sorriso fantastico e due occhi splendenti, Mercy è la moglie, nigeriana, molto dolce, Ali il loro bambino di 6 anni. Osman parla bene l’italiano e suona in un gruppo di percussionisti “organizzato” alla casa dell’accoglienza: per lui far parte di questo gruppo è sicuramente una grande risorsa. In questo periodo ci siamo affiatati sempre più, ritrovandoci ogni settimana per mangiare e soprattutto per fare i compiti e leggere insieme. Marina

Con Ismail e Shir siamo coetanei. Si é creato un rapporto molto piacevole. Abbiamo conosciuto i loro amici e loro hanno conosciuto i nostri. Ci siamo visti 7-8 volte, a volte a casa nostra, a volte a casa loro o in giro. Quando ci vediamo, Shir e Ismail preferiscono “staccare” dalla loro situazione difficile e vivere con noi momenti di serenità. I nostri incontri sono sempre molto piacevoli e ridiamo e scherziamo molto. Mi fa molto piacere poter contribuire alla diffusione del progetto, anche perché la nostra esperienza è davvero molto bella! Raccontare del nostro rapporto via mail mi mette addirittura in imbarazzo, essendo ormai diventato un rapporto d’amicizia e come tale intimo e personale. Grazie per questo progetto! Marina

 

Pranzo

 

Come funziona il progetto

La cena è naturalmente solo un pretesto per stare insieme e conoscersi: ogni partecipante può decidere autonomamente se incontrare il proprio ospite in casa propria o in un luogo pubblico, se condividere un pasto o semplicemente un caffè, fare una passeggiata; conversare. Le persone aderenti possono decidere se unirsi ad un altro nucleo famigliare e che frequenza dare agli incontri (il nostro suggerimento è di 2 incontri al mese).

Quanti desiderano partecipare possono inviare una mail a info@filieracortasolidale.it.

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Congresso eucaristico di Genova: il messaggio dei Vescovi

Dal 15 al 18 settembre si celebrerà nella città della Lanterna il grande evento ecclesiale dal titolo: «L’Eucaristia sorgente della Missione: “Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro”»

Dal 15 al 18 settembre 2016, si celebrerà nelle Chiese particolari di tutta Italia il XXVI Congresso Eucaristico Nazionale, che culminerà nelle giornate conclusive a Genova, città che fu sede dell’evento nel 1923. Il tema del Congresso è: «L’Eucaristia sorgente della Missione: “Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro”». Si tratta di un appuntamento che ha una oggettiva centralità nella esperienza della fede ed è avvertito come una singolare grazia per esprimere in modo pubblico la propria appartenenza ecclesiale.

A Genova, il Congresso inizierà per i soli Delegati diocesani –  per la nostra diocesi sarà mons. Antonio Trabucchi – giovedì 15 settembre, mentre per i Vescovi e la Delegazione diocesana nel primo pomeriggio dei venerdì 16 settembre e terminerà domenica 18 settembre con la celebrazione della S. Messa presieduta dal card. Bagnasco, nominato dal papa Francesco suo inviato speciale.

Da alcuni giorno è disponibile sia in formato digitale che in versione cartacea il Messaggio dei Vescovi italiani in preparazione al grande evento ecclesiale: una proposta di itinerario in quattro tappe per vivere una rinnovata esperienza di Dio, che “esce da se stesso per salvarci” e ci spinge a “farci prossimi” per annunciarlo.

Scarica il messaggio dei vescovi italiani

Il sito del Congresso Eucaristico di Genova

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I numeri di Cracovia: oltre 600 i giovani della diocesi iscritti alla GMG

Partiranno scaglionati nei due gruppi, martedì 19 e sabato 24 luglio e saranno ospitati nelle famiglie polacche

Sono 604 i giovani che stanno ultimando i preparativi per la partenza verso la GMG di Cracovia. Culmine di questo viaggio sarà la Veglia con il Santo Padre che incontrerà i ragazzi da tutto il mondo sabato 30 luglio nel Campus Misericordiae: secondo gli organizzatori saranno oltre un milione e mezzo.

Momento tutto nuovo in questa Giornata mondiale della gioventù un pellegrinaggio pensato in occasione di questo particolare anno santo: la visita al Santuario della Divina Misericordia sulla collina di Łagiewniki con la Messa degli italiani nella spianata davanti alla chiesa, prevista per mercoledì 27 luglio.

I giovani cremonesi avranno la possibilità di vivere l’esperienza unica della GMG in due modalità diverse: un primo gruppo partirà martedì 19 luglio per un’interessante gemellaggio con la diocesi di Katowice. Con loro anche il vescovo Antonio che vivrà anch’egli queste particolari giornate di incontri e di scambio culturale. Un secondo gruppo partirà invece domenica notte, per essere a Cracovia lunedì 25 luglio.

Tutti i partecipanti, durante la settimana dal 25 al 31 luglio, saranno ospiti delle famiglie polacche che si sono rese disponibili ad accoglierli; in particolare risiederanno presso i parrocchiani di Wola Batorska, comunità a circa 30 km da Cracovia.

 

Partecipanti al gemellaggio con Katowice

In 125 parteciperanno al gemellaggio con la diocesi di Katowice, dal 19 al 24 luglio. Circa 90 sono i giovani che provengono da fuori città:

  • 10 da Acquanegra-Fengo,
  • 4 da Torre de’ Picenardi,
  • 10 da Vescovato,
  • 4 da Solarolo,
  • 8 da Motta e Scandolara Ravara,
  • 1 da Trigolo,
  • 6 da San Matteo delle Chiaviche,
  • 28 da Brignano Gera d’Adda,
  • 9 da Soresina,
  • 4 dalla parrocchia di San Zeno di Cassano,
  • 1 da Dosimo,
  • 2 da Pizzighettone

Per quanto riguarda i giovani della città, invece, parteciperanno 2 giovani di San Giuseppe al Cambonino e in 20 da Sant’Agata e Sant’Ilario. Partiranno martedì 19 anche 5 collaboratori della FOCr, insieme a don Paolo Arienti, responsabile dell’intera esperienza.

 

Gruppi che aderiscono solo alla settimana della GMG

Altri 479 raggiungeranno la Polonia la settimana successiva, arrivando a Cracovia il 25 luglio. Sono:

  • 1 da Scandolara,
  • 7 dalla parrocchia dell’Annunciazione di Cassano
  • 1 da Motta Baluffi,
  • 10 da Castelverde
  • 5 da Sospiro
  • 8 da Fontanella,
  • 15 da Casalmaggiore
  • 9 da Viadana
  • 7 da Cicognara
  • 26 da Caravaggio
  • 1 da Dosimo,
  • 14 da Covo
  • 25 giovani dalla Zona 3
  • 19 da Castelleone
  • 8  da Pizzighettone,
  • 7  da Rivolta d’Adda,
  • 56 della Zona 2
  • 12 da Bozzolo e Rivarolo del Re

Dalla città 3 giovani parrocchiani di San Giuseppe al Cambonino, 12 da San Michele Vetere, 9 da Sant’Ambrogio, 20 da San Francesco e 2 dalla Beata Vergine di Caravaggio.

Parteciperanno solamente alla Veglia e alla Messa di domenica 31 luglio altri 29 giovani e 140 neocatecumenali.

In tutti i sacerdoti saranno una ventina, la maggior parte vicari d’oratorio.

Il programma delle due proposte della FOCr con le informazioni necessarie per il viaggio

#lamiagmg: il concorso della pastorale giovanile e del nostro portale

Vai allo Speciale GMG

Visita il Sito italiano della GMG

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I consigli di lettura per l’estate dalla Libreria Paoline

Siamo andanti a curiosare tra gli scaffali: questa la classifica dei volumi che vanno per la maggiore nell'ultimo periodo, utile come spunto per gli acquisti o per qualche idea regalo

Sia che si vada in vacanza, sia che si rimanga a casa, probabilmente l’estate è uno dei periodi in cui ci si concede qualche svago in più: tra questi, molti scelgono di ritagliarsi un po’ di tempo da dedicare alla lettura di un buon libro che oltre a intrattenere possa far riflettere.

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L’esperienza di alcuni “Giovani insieme” che hanno lavorato negli oratori

Il progetto che coinvolge i giovani del territorio diocesano verrà riproposto anche il prossimo anno. Testimonianze da Brignano, San Francesco in città e Soresina

Continua l’esperienza di Giovani insieme. Anche per il prossimo anno pastorale, infatti, viene riproposto l’inserimento lavorativo di 20 giovani (in età compresa tra i 20 e i 30 anni, che non abbiano altro lavoro in corso) sul territorio diocesano a servizio degli Oratori. Continue reading »

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«Come luce nel mondo»: il nuovo anno oratoriano prende forma

Nel suo messaggio il Vescovo indica tre proposte: il Sinodo dei giovani, le settimane comunitarie da vivere negli oratori e la centralità del discorso della montagna. Intervista a don Arienti

Com’è consuetudine nel pieno dell’estate l’ufficio di pastorale giovanile ha già pronto buona parte del materiale per il prossimo anno oratoriano, compreso il primo messaggio del vescovo Antonio che sottolinea come l’oratorio «debba essere una palestra per affrontare la strada della vita, una casa in cui allenarsi ad essere in comunione e dialogo con tutti, un faro per tracciare nuove rotte nella complessità del futuro». Nella sua missiva il presule richiama tre proposte: il Sinodo dei giovani, le settimane comunitarie da vivere negli oratori e la centralità del discorso della montagna da meditare e concretizzare nel vissuto quotidiano. Lo slogan del 2016-2017 sarà «Come luce nel mondo. La chiamata giovane al Vangelo». A tal proposito abbiamo posto alcune domande a don Paolo Arienti.

Leggi il messaggio del Vescovo Antonio

Don Paolo, è pronto il materiale per il prossimo anno oratoriano?
«Quasi. Stiamo lavorando e continueremo a farlo anche dopo la GMG per concludere la sussidiazione utile prima delle feste degli Oratori e per la programmazione. In generale però le linee guida e le indicazioni principali, a partire dal messaggio del Vescovo Antonio, il primo da lui firmato per la pastorale giovanile diocesana, ci sono. Continueremo a riflettere sui passaggi immediatamente successivi alle Beatitudini, oggetto dell’anno oratoriano 2015-2016. Ci concentreremo sulle metafore della luce, del sale e della città costruita sul monte: Gesù chiarisce nel Discorso della Montagna che la luce è fatta perché illumini, il sale perché non perda il sapore e la città sul monte perché non cada nel paradosso dell’inevidenza».

Quindi continuità?
«Sì, come a voler procedere con una lettura la più fedele possibile del Discorso: dopo aver ascoltato le Beatitudini e aver colto la loro connessione con le opere di misericordia nell’anno giubilare, insistiamo ancora sullo stile cristiano, sull’atmosfera educativa dei nostri ambienti e su proposte belle, di senso e di pienezza. Le tre metafore costituiscono un bel banco di prova per la catechesi, l’animazione e i percorsi della pastorale giovanile, ma sono anche gioco favorevole al Sinodo che il Vescovo Antonio desidera far partire».

A proposito di Sinodo… qualche idea c’è già…
«Teniamo presenti due linee che il Vescovo ha consegnato da subito: il Sinodo come processo da costruire con i giovani e la necessità di una convergenza di comunione. Il Sinodo in altre parole ci metterà alla prova sulla voglia di lavorare insieme e di ragionare sul futuro dei giovani non senza di loro e non sulla loro testa, coivolgendo soprattutto i responsabili degli Oratori, gli educatori e i giovani stessi come soggetti primi di ascolto, analisi ed elaborazione. Il primo anno sarà dedicato proprio all’ascolto e alla costruzione dei percorsi, mentre il secondo (2017-2018) ci vedrà concentrati sull’elaborazione più diretta di pensieri e prospettive: qui i giovani, aiutati da sacerdoti e educatori, costituiranno la vera  e propria assemblea sinodale. Mons. Napolioni immagina anche un terzo anno, o meglio un “terzo giorno”, sostanzialmente permanente, quello della ricaduta nella prassi pastorale delle considerazioni condivise. In generale, sin dal primo anno sarà essenziale il clima di  condivisione e di aiuto reciproco: non pensiamo a eventi che possano sovraccaricare i calendari pastorali, ma alle occasioni di formazione, incontro e confronto già in essere nella pastorale giovanile diocesana riorientate all’attenzione sinodale. Il tema generale sarà il futuro dei giovani e con i giovani in questa Chiesa. Anche il rientro dalla GMG, come accenna il Vescovo nella chiusura del Messaggio, sarà un volano importante: stiamo già pensando a delle forme/occasioni di racconto e condivisione».

Tornando alla sussidiazione dell’anno, qualche anticipazione?
«Il numero estivo del Mosaico è pronto e viene inviato a tutte le parrocchie in formato digitale. La pagina interna, come di consueto, ospita una serie di suggestioni per la programmazione e molti sono i rimandi ad iniziative e percorsi classici in diocesi, come quelli di Traiettorie di sguardi, dei Frati cappuccini, delle Adoratrici di Rivolta, dell’Azione Cattolica e del CSI. La Focr predisporrà entro agosto i due sussidi maggiori: “Cittadini del cielo” per i giovani e “Gente che dà sapore” per gli adolescenti, suggestioni culturali e catechistiche utili perché modulari e libere, gratuitamente utilizzabili dal sito e adattabili alle situazioni locali. Come sempre, tutti i materiali saranno disponibili in formato grafico e scaricabili direttamente dal sito. Verranno poi predisposti i materiali per gli educatori e gli strumenti di coinvolgimento delle Parrocchie (schemi di preghiera e tracce per le Feste degli Oratori…), appena dopo la GMG».

 

Il materiale da scaricare:

 

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L’esperienza missionaria di due ragazze cremonesi

Silvia Spagnoli di Castelleone andrà in Brasile, mentre Giulia Pedroni del Boschetto lavorerà in Zambia

Due ragazze della diocesi di Cremona, nelle prossime settimane, vivranno un’esperienza in alcune Chiesa giovani, tra i più poveri del mondo, coordinate e seguite dall’ufficio diocesano di pastorale missionaria diretto da don Maurizio Ghilardi.

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Ragazzi cremonesi in Calabria alla ricerca di S. Omobono

Dieci adolescenti della Comunità Fiever 1 della Cooperativa Borea nella loro vacanza lavoro a Fuscaldo (CS) hanno visitato a Catanzaro la Chiesa dedicata a S. Omobono

Da Cremona alla Calabria per una vacanza speciale: 10 adolescenti della Comunità Fiever 1 della Cooperativa Sociale Borea, accompagnati dai loro operatori hanno raggiunto Fuscaldo (CS) per trascorrere alcune giornate un po’ speciali. Ospiti della Cooperativa Sociale IL SEGNO – che inserisce al lavoro giovani e persone svantaggiate nella produzione di ortaggi e conserve biologiche – hanno avuto modo di immergersi nella vita quotidiana delle persone che abitano nell’agro di Fuscaldo e che ancora oggi si dedicano al lavoro della terra, alla conservazione dei semi, all’allevamento ed al piccolo artigianato.

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