«Come luce nel mondo»: il nuovo anno oratoriano prende forma

Nel suo messaggio il Vescovo indica tre proposte: il Sinodo dei giovani, le settimane comunitarie da vivere negli oratori e la centralità del discorso della montagna. Intervista a don Arienti

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Com’è consuetudine nel pieno dell’estate l’ufficio di pastorale giovanile ha già pronto buona parte del materiale per il prossimo anno oratoriano, compreso il primo messaggio del vescovo Antonio che sottolinea come l’oratorio «debba essere una palestra per affrontare la strada della vita, una casa in cui allenarsi ad essere in comunione e dialogo con tutti, un faro per tracciare nuove rotte nella complessità del futuro». Nella sua missiva il presule richiama tre proposte: il Sinodo dei giovani, le settimane comunitarie da vivere negli oratori e la centralità del discorso della montagna da meditare e concretizzare nel vissuto quotidiano. Lo slogan del 2016-2017 sarà «Come luce nel mondo. La chiamata giovane al Vangelo». A tal proposito abbiamo posto alcune domande a don Paolo Arienti.

Leggi il messaggio del Vescovo Antonio

Don Paolo, è pronto il materiale per il prossimo anno oratoriano?
«Quasi. Stiamo lavorando e continueremo a farlo anche dopo la GMG per concludere la sussidiazione utile prima delle feste degli Oratori e per la programmazione. In generale però le linee guida e le indicazioni principali, a partire dal messaggio del Vescovo Antonio, il primo da lui firmato per la pastorale giovanile diocesana, ci sono. Continueremo a riflettere sui passaggi immediatamente successivi alle Beatitudini, oggetto dell’anno oratoriano 2015-2016. Ci concentreremo sulle metafore della luce, del sale e della città costruita sul monte: Gesù chiarisce nel Discorso della Montagna che la luce è fatta perché illumini, il sale perché non perda il sapore e la città sul monte perché non cada nel paradosso dell’inevidenza».

Quindi continuità?
«Sì, come a voler procedere con una lettura la più fedele possibile del Discorso: dopo aver ascoltato le Beatitudini e aver colto la loro connessione con le opere di misericordia nell’anno giubilare, insistiamo ancora sullo stile cristiano, sull’atmosfera educativa dei nostri ambienti e su proposte belle, di senso e di pienezza. Le tre metafore costituiscono un bel banco di prova per la catechesi, l’animazione e i percorsi della pastorale giovanile, ma sono anche gioco favorevole al Sinodo che il Vescovo Antonio desidera far partire».

A proposito di Sinodo… qualche idea c’è già…
«Teniamo presenti due linee che il Vescovo ha consegnato da subito: il Sinodo come processo da costruire con i giovani e la necessità di una convergenza di comunione. Il Sinodo in altre parole ci metterà alla prova sulla voglia di lavorare insieme e di ragionare sul futuro dei giovani non senza di loro e non sulla loro testa, coivolgendo soprattutto i responsabili degli Oratori, gli educatori e i giovani stessi come soggetti primi di ascolto, analisi ed elaborazione. Il primo anno sarà dedicato proprio all’ascolto e alla costruzione dei percorsi, mentre il secondo (2017-2018) ci vedrà concentrati sull’elaborazione più diretta di pensieri e prospettive: qui i giovani, aiutati da sacerdoti e educatori, costituiranno la vera  e propria assemblea sinodale. Mons. Napolioni immagina anche un terzo anno, o meglio un “terzo giorno”, sostanzialmente permanente, quello della ricaduta nella prassi pastorale delle considerazioni condivise. In generale, sin dal primo anno sarà essenziale il clima di  condivisione e di aiuto reciproco: non pensiamo a eventi che possano sovraccaricare i calendari pastorali, ma alle occasioni di formazione, incontro e confronto già in essere nella pastorale giovanile diocesana riorientate all’attenzione sinodale. Il tema generale sarà il futuro dei giovani e con i giovani in questa Chiesa. Anche il rientro dalla GMG, come accenna il Vescovo nella chiusura del Messaggio, sarà un volano importante: stiamo già pensando a delle forme/occasioni di racconto e condivisione».

Tornando alla sussidiazione dell’anno, qualche anticipazione?
«Il numero estivo del Mosaico è pronto e viene inviato a tutte le parrocchie in formato digitale. La pagina interna, come di consueto, ospita una serie di suggestioni per la programmazione e molti sono i rimandi ad iniziative e percorsi classici in diocesi, come quelli di Traiettorie di sguardi, dei Frati cappuccini, delle Adoratrici di Rivolta, dell’Azione Cattolica e del CSI. La Focr predisporrà entro agosto i due sussidi maggiori: “Cittadini del cielo” per i giovani e “Gente che dà sapore” per gli adolescenti, suggestioni culturali e catechistiche utili perché modulari e libere, gratuitamente utilizzabili dal sito e adattabili alle situazioni locali. Come sempre, tutti i materiali saranno disponibili in formato grafico e scaricabili direttamente dal sito. Verranno poi predisposti i materiali per gli educatori e gli strumenti di coinvolgimento delle Parrocchie (schemi di preghiera e tracce per le Feste degli Oratori…), appena dopo la GMG».

 

Il materiale da scaricare:

 

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