Ragazzi cremonesi in Calabria alla ricerca di S. Omobono

Dieci adolescenti della Comunità Fiever 1 della Cooperativa Borea nella loro vacanza lavoro a Fuscaldo (CS) hanno visitato a Catanzaro la Chiesa dedicata a S. Omobono

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Da Cremona alla Calabria per una vacanza speciale: 10 adolescenti della Comunità Fiever 1 della Cooperativa Sociale Borea, accompagnati dai loro operatori hanno raggiunto Fuscaldo (CS) per trascorrere alcune giornate un po’ speciali. Ospiti della Cooperativa Sociale IL SEGNO – che inserisce al lavoro giovani e persone svantaggiate nella produzione di ortaggi e conserve biologiche – hanno avuto modo di immergersi nella vita quotidiana delle persone che abitano nell’agro di Fuscaldo e che ancora oggi si dedicano al lavoro della terra, alla conservazione dei semi, all’allevamento ed al piccolo artigianato.

Ma una “missione speciale” ha reso ancor più indimenticabile questa avventura: guidati dagli animatori del “Segno” i ragazzi hanno potuto scoprire un filo rosso che collega direttamente la terra cremonese con quella calabra e, più in particolare, la città di Catanzaro: la devozione a S. Omobono, patrono di Cremona, ma anche dei sarti e dei mercanti.

Tutto è nato nel mese di gennaio 2016, quando gli organizzatori della vacanza hanno appreso dal sito della Diocesi che il Vescovo Lafranconi aveva fatto dono alla Diocesi e città di Catanzaro di una reliquia di S. Omobono, collocata nella chiesetta a lui dedicata; evento salutato con tutti gli onori dalle autorità religiose e civili e che ha suscitato il desiderio di approfondire l’argomento.

I ragazzi si sono messi alla ricerca, approfondendo la vita e la figura di Omobono, mercante intelligente, giusto e generoso. Gli accompagnatori hanno cercato di capire perché la chiesa più antica del capoluogo calabrese era a lui dedicata. Ne è nato un piccolo viaggio di due giorni che ha saputo unire la fede alla vita, la devozione popolare all’impegno quotidiano nel lavoro: oltre alla visita all’antica chiesetta, è stato possibile conoscere una tenace imprenditrice dedita al recupero della tradizione dell’allevamento del baco da seta e della tessitura con telaio a mano.

Un percorso dello stupore che ha certamente arricchito i giovani viaggiatori, annodando con un nuovo filo la già ricca relazione tra Cremona e la Calabria.

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