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Mons. Lafranconi nella Messa di Mezzanotte: nel Natale un messaggio universale di salvezza e misericordia

Nella Messa della Notte di Natale l'amministratore apostolico ha richiamato alla necessità di aprire il proprio cuore all'invito del Signore come fecero i pastori

È un messaggio universale di salvezza quello che il Natale rivolge a ogni uomo, chiamato a rispondere con apertura di cuore, come fecero i pastori. Questo il cuore dell’omelia proposta dall’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi nella Notte di Natale in Cattedrale. L’attenzione del Vescovo, oltre che alla scena della Natività, è andata anche all’Anno giubilare, nella consapevolezza che proprio la misericordia di Dio è segno costante dell’attenzione di Dio verso l’uomo, che per amore è arrivato persino a incarnarsi e morire in croce. Continua a leggere »

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Mons. Lafranconi il giorno di Natale: “Gesù, il Natale e l’Anno Santo della Misericordia svelano il vero volto di Dio”

"Chiediamo al Signore la grazia che, una volta recepito il vero volto di Dio misericordioso, esso si manifesti anche attraverso il nostro volto e le nostre mani, desiderose di mostrare il volto e le mani misericordiose di Dio verso ogni fratello”

Contemplare il volto di Gesù per cogliere il mistero profondo di Dio: il Dio della misericordia. È ciò che l’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi ha voluto fare il giorno di Natale nella Messa pontificale presieduta alle 11 in Cattedrale. Naturale il richiamo all’Anno giubilare, con l’auspicio che questo tempo di grazia possa essere l’occasione di conoscere meglio il volto di Dio, una fisionomia che deve manifesti nel volto e nelle mani di ogni discepolo. Continua a leggere »

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Nella festa di S. Stefano il ricordo dei martiri cristiani di oggi

L'ultimo rapporto di «Aiuto alla Chiesa che soffre» (Acs) sulla persecuzione anticristiana rivela che il numero di Stati classificati come di «estrema» persecuzione è salito da sei a dieci.

Nella festa di Santo Stefano, primo martire della storia cristiana, ricordiamo con riconoscenza quanti, per il semplice fatto di essere cristiani, sono stati perseguitati e uccisi in tante parti del mondo. Fra qualche giorno l’agenzia Fides – dal 1927 organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie – pubblicherà l’elenco degli operatori pastorali martirizzati nel 2015: l’anno passato sono stati 26, eppure sono migliaia i cristiani trucidati ogni anno nel silenzio e nell’indifferenza generale non solo dell’autorità internazionali, ma anche degli stessi fratelli di fede. Il Santo Padre Francesco nel tradizionale messaggio natalizio “Urbi et Orbi” ha detto: «Ai nostri fratelli, perseguitati in tante parti del mondo a causa della fede, il Bambino Gesù doni consolazione e forza. Sono i nostri martiri di oggi».

L’ultimo rapporto di «Aiuto alla Chiesa che soffre» (Acs) sulla persecuzione anticristiana rivela che il numero di Stati classificati come di «estrema» persecuzione è salito da sei a dieci. A Cina, Eritrea, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Corea del Nord si sono infatti aggiunti Iraq, Nigeria, Sudan e Siria, tutti Paesi segnati dall’ascesa dell’estremismo islamico, che si conferma una delle principali minacce alla comunità cristiana.

Oltre alla Siria e al caso iracheno – in cui oltre 120mila cristiani sono stati costretti a scegliere se convertirsi o morire dallo Stato Islamico (Is) – da segnalare la Nigeria, dove gli estremisti di Boko Haram hanno costretto alla fuga 100mila cristiani della sola diocesi di Maiduguri, nella quale sono state distrutte 350 chiese.

L’Africa in generale, considerata finora la speranza più brillante per la Chiesa del futuro, sta subendo l’avanzata di gruppi fondamentalisti anche in Kenya, Tanzania, Sudan e altri Paesi. E laddove non operano gli estremisti, ci pensano le autorità e le severe leggi locali. Come non ricordare il caso della cristiana sudanese Meriam Ibrahim, condannata a morte per apostasia, costretta a partorire in carcere e rilasciata solo dopo una campagna internazionale. In Eritrea, poi, si ritiene che vi siano fino a 3mila detenuti – in maggioranza cristiani – imprigionati per motivi religiosi.

Preoccupano anche altri oltranzismi. In India i movimenti nazionalisti indù hanno compiuto molti attacchi contro i cristiani e lo stesso arcivescovo di Ranchi, il cardinale Telesphore Toppo, è stato minacciato di morte. Nello Sri Lanka, invece, sono stati gli estremisti buddisti a distruggere o causare la chiusura di molte chiese (165 in due anni). In crescita sono anche gli attacchi in Israele, peraltro unico Paese mediorientale in cui la popolazione cristiana è in crescita.

Tornando all’Asia, emblematico è il buco nero nordcoreano, dove nel marzo 2014 Kim Jong-un ha ordinato l’esecuzione di 33 cristiani, accusati di essere delle spie. Inoltre si stima che il regime di Pyongyang abbia fatto finire almeno il 10% dei circa 400mila cristiani in campi di lavoro in cui subiscono torture, omicidi, stupri, esperimenti medici. In Pakistan resta in carcere, dopo la condanna a morte per apostasia, la cristiana Asia Bibi, nonostante i molti appelli a suo favore. In Vietnam il decreto 92 obbliga i gruppi religiosi ad ottenere dei permessi per incontri religiosi e i sacerdoti a partecipare a programmi di educazione. E la nuova legge sulla religione – prevista per fine 2015-2016 – potrebbe comportare nuove restrizioni. In Cina il 2014 è stato uno degli anni peggiori per i cristiani, con 449 leader religiosi imprigionati. Il 2015 è stato invece caratterizzato da oltre 650 aggressioni nella provincia di Zeijang, tra cui la distruzione totale o parziale di numerose chiese.

Il rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre considera inoltre alcuni Paesi con abusi meno gravi ma che preoccupano. In Russia, ad esempio, la legge è severa nei confronti dei cristiani e molte comunità religiose non hanno potuto registrare le proprie chiese. In Turchia, invece, i cristiani sono tuttora considerati cittadini di seconda classe e temono fortemente l’ascesa del fondamentalismo all’interno di una realtà anche qui sempre più problematica.

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Famiglie in sofferenza? Un corso dedicato ai sacerdoti

Cinque incontri al Centro pastorale con la dott. Elsa Belotti che permetteranno di trasformare lo sguardo dei pastori della comunità sulle situazioni in crisi

Un corso dedicato esclusivamente ai sacerdoti per aiutarli a trasformare il proprio sguardo sulle tante situazioni familiari di sofferenza. È questa una nuova iniziativa dell’ufficio di pastorale familiare guidato da don Giuseppe Nevi che si terrà tra febbraio 3 e marzo 2016 presso il Centro Pastorale diocesano. «Dopo il Sinodo della famiglia che ha affrontato tra i tanti temi anche quello delle coppie in difficoltà – spiega don Nevi -, mi è sembrato doveroso offrire delle occasioni per interrogarsi personalmente, come pastori, sulle attitudini da maturare in questo campo. D’altra parte il contesto civile, culturale ed ecclesiale in cui siamo immersi ci obbliga a cercare risposte che aiutino davvero le coppie e le famiglie in crisi».

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Accanto alla tomba di mons. Cazzani un totem con le principali notizie sulla sua vita

L'arcivescovo resse la Chiesa cremonese dal 1914 al 1952. Il 17 marzo 2015 il nulla osta della Congregazione per le Cause dei Santi a procedere per sua la causa di beatificazione

Il 17 marzo 2015 la Congregazione per le Cause dei Santi ha dato il nulla osta a procedere per la causa di beatificazione del servo di Dio mons. Giovanni Cazzani, arcivescovo che resse la Chiesa cremonese dal 1914 sino alla morte, nel 1952. Mentre ha preso avvio l’iter, la Chiesa cremonese è invitata a pregare perché possano essere riconosciute le virtù eroiche di questo vescovo, perché il suo nome possa essere iscritto tra quello dei beati e dei santi. Continua a leggere »

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Mons. Franzini nuovo presidente della Scuola diocesana di musica sacra

In questo anno scolastico i corsi sono frequentati da oltre cinquanta allievi nelle sedi di Cremona, Trigolo e Sabbioneta.

Qualche giorno prima di Natale sono state rinnovate le cariche dell’Associazione «Marc’Antonio Ingegneri» che gestisce la scuola diocesana di musica sacra intitolata all’indimenticato maestro di Cappella della Cattedrale, mons. Dante Caifa. Nuovo presidente del sodalizio è mons. Alberto Franzini, parroco del massimo tempio cittadino e canonico del Perinsigne Capitolo. Vicepresidente è don Graziano Ghisolfi, docente della stessa scuola e direttore del Coro della Cattedrale. Michele Maddaloni è stato nominato amministratore-tesoriere, mentre Gianluigi Segalini segretario artistico. Oltre alle succitate persone fa parte del Consiglio direttivo anche Giuliana Chiti in qualità di consigliera e coordinatrice. La stessa Chiti ricopre il ruolo di segretaria generale, mentre don Ennio Asinari quello di segretario delle sedi distaccate (Sabbioneta e Trigolo). Matteo Ceni, Daniele Rossi e don Antonio Trabucchi, invece, compongono il collegio di Provibiri.

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A Paderno Ponchielli e Bonemerse il Gloria di Vivaldi con il coro “Don Bellani” e l’orchestra internazionale IMF

Lunedì 4 gennaio nella chiesa arcipretale di San Dalmazio e il giorno successivo in quella di Maria Nascente

Lunedì 4 nella chiesa arcipretale di San Dalmazio in Paderno Ponchielli e martedì 5 gennaio in quella di Maria Nascente a Bonemerse il coro “Don Natale Bellani” guidato da Ilaria Geroldi e l’orchestra “International Musical Friendship” diretta da Ya-Wen Khöler eseguirà un vero e proprio capolavoro della musica sacra: il Gloria di Antonio Vivaldi. «In occasione del 15° anniversario di attività del coro e del concerto dell’Epifania – spiega Geroldi – abbiamo pensato di fare qualcosa di importante coinvolgendo una compagine di giovani musicisti di varie nazionalità: in tutto saremo una sessantina». Tre i solisti che si esibiranno: Mimma D’Avossa e la stessa Geroldi come soprani e Viktoriia Tkaciuk come contralto. Oltre all’opera di Vivaldi saranno proposti altri brani di particolare suggestione: la «Sonata pian e forte» di Giovanni Gabrieli, «Cantique de Jean Racine op.11» di Gabriel Fauré, «Sinfonia breve in re maggiore» di Vincenzo Bellini, «Kurkikohtaus – op.44 n.2» di Jean Sibelius. L’inizio dei concerti sarà sempre alle ore 21.

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La marcia nazionale della pace nel segno di don Tonino Bello

Quest'anno la manifestazione della Chiesa italiana per il 31 dicembre dopo 23 torna a Molfetta

Anche quest’anno la Chiesa italiana propone una modalità alternativa per vivere l’ultimo giorno dell’anno: la 48ma Marcia della Pace del 31 dicembre, che torna a Molfetta dopo 23 anni nel segno di don Tonino Bello. Un evento che assume diversi e importanti significati: quest’anno ha fatto un passo in avanti il processo per la beatificazione del vescovo di Molfetta, a 23 anni dalla memorabile marcia, nel 1992, che guidò nella sua diocesi appena tornato da Sarajevo, poco prima di morire. Titolo della marcia, come consueto, è quello del messaggio del Papa per la 49ª Giornata mondiale della pace, che si celebrerà il prossimo 1° gennaio: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”.

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Deceduto il sacerdote cassanese don Vincenzo Gatti del clero ambrosiano

Fu ordinato a Cremona nel 1962, ma poi si incardinò nella diocesi di Milano dove divenne direttore della Scuola del Beato Angelico

Domenica 27 dicembre, festa della Sacra Famiglia, è deceduto don Vincenzo Gatti, sacerdote cassanese, classe 1935, ordinato a Cremona nel 1962, ma appartenente al clero della diocesi di Milano. Licenziato in teologia e laureato in liturgia, era direttore della Fondazione Scuola Beato Angelico di Milano.

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Esercizi spirituali del clero con il card. Severino Poletto

Dall'11 al 15 gennaio presso il Santuario di S. Maria del Fonte presso Caravaggio

Come ogni anno, subito dopo le feste natalizie, presso il Centro di spiritualità del Santuario “S. Maria del Fonte” presso Caravaggio si tengono gli esercizi spirituali per sacerdoti, diaconi permanenti e religiosi che operano nella diocesi di Cremona. Il corso sarà predicato dal card. Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, una delle figure più eminenti della Chiesa italiana. Gli esercizi avranno inizio dal mattino (ore 10) di lunedì 11 gennaio e termineranno con il pranzo di venerdì 15 gennaio. Per chi desidera, l’accoglienza è possibile anche dalla cena di domenica 10 gennaio.

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