Mons. Lafranconi il giorno di Natale: “Gesù, il Natale e l’Anno Santo della Misericordia svelano il vero volto di Dio”

"Chiediamo al Signore la grazia che, una volta recepito il vero volto di Dio misericordioso, esso si manifesti anche attraverso il nostro volto e le nostre mani, desiderose di mostrare il volto e le mani misericordiose di Dio verso ogni fratello”

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Contemplare il volto di Gesù per cogliere il mistero profondo di Dio: il Dio della misericordia. È ciò che l’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi ha voluto fare il giorno di Natale nella Messa pontificale presieduta alle 11 in Cattedrale. Naturale il richiamo all’Anno giubilare, con l’auspicio che questo tempo di grazia possa essere l’occasione di conoscere meglio il volto di Dio, una fisionomia che deve manifesti nel volto e nelle mani di ogni discepolo.

La riflessione di mons. Lafranconi nell’omelia ha preso spunto dalle ultime parole del Vangelo: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”. (Gv 1,1-18). Facendo propria l’immagine di una famiglia che per la prima volta guarda il neonato appena venuto al mondo, cercando di cogliere nella sua fisionomia caratteristiche e somiglianza, mons. Lafranconi ha invitato a una vera e propria contemplazione del volto di Gesù per cogliere il mistero profondo di Dio, reso visibile proprio nell’Incarnazione.

Ricordando le diverse modalità in cui nella storia si manifesta il volto di Cristo, l’amministratore apostolico ha ricordato come in ogni caso sia il segno dell’interessamento di Dio nei confronti dell’umanità.

Poi il richiamo all’Anno della Misericordia. “Il volto che noi contempliamo – ha proseguito il Vescovo – è davvero quello della misericordia”.

Ma è questo il volto di Dio che l’uomo ha nel cuore? Se l’è chiesto mons. Lafranconi, che ha proseguito: “Noi siamo più inclini a riconoscere Dio quando fa giustizia secondo i nostri criteri, che non quando interviene con misericordia ed eccessiva larghezza. Noi assomigliamo al fratello maggiore della parabola del Figliol prodigo”.

L’unica strada per conoscere il volto di Dio è dunque quella di Gesù Cristo. “Gesù, il Natale, l’Anno Santo della Misericordia – ha sottolineato – svolano il vero volto di Dio. Ma non secondo le nostre aspettative e i nostri desideri”.

Mons. Lafranconi ha quindi ricordato come il Natale porti la “consolazione di trovare la certezza che Dio è misericordioso”, diventando così “stimolo alla conversione”, “perché l’Anno Santo non passi inutilmente, ma lasci dentro di noi il ritratto vero di Dio: padre, misericordioso, che perdona per mille generazioni”. “Non un Dio che disprezza la giustizia, ma la recupera in un orizzonte più ampio che è quello della misericordia; perché con la giustizia non si va lontano: solo con la misericordia si recupera la realtà del nostro rapporto con Dio e la verità del nostro rapporto che crea con noi”.

“Chiediamo al Signore, come dono natalizio, questa conversione del cuore: perché possiamo riconoscere Dio per quello che egli è veramente, così come Gesù ce lo rivela. E perché questa non diventi soltanto motivo di contemplazione, chiediamo anche la grazia che, una volta recepito il vero volto di Dio misericordioso, esso si manifesti anche attraverso il nostro volto e le nostre mani, desiderose di mostrare il volto e le mani misericordiose di Dio verso ogni fratello”.

A caratterizzare la Messa del giorno di Natale (così come quella della notte) il fatto che alle parole del Credo «Et incarnatus est», eseguito in polifonia, il Vescovo, i sacerdoti e tutti i fedeli presenti si sono inginocchiati per meditare più profondamente il mistero del Natale.

Insieme al Vescovo hanno concelebrato il parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini, il presidente del Capitolo, mons. Giusepe Perotti, alcuni canonici e i superiori del Seminario.

I canti sono stati proposti dal Coro della Cattedrale, accompagnato all’organo Mascioni dal maestro Caporali e sotto la direzione del maestro don Graziano Ghisolfi.

Il servizio all’altare è stato assicurato dai seminaristi diocesani e al diacono don Fracesco Gandioli, che il prossimo giugno sarà ordinato sacerdote, coordinati dal cerimoniere e segretario episcopale don Flavio Meani.

Nella preghiera universale si è in particolare pregato per il Santo Padre, per l’amministratore apostolico mons. Lafranconi e per il vescovo eletto di Cremona mons. Napolioni, oltre che per la popolazione della città natale di Gesù e tutti i luoghi segnati da guerra e violenze.

Al termine dell’Eucaristia mons. Dante Lafranconi ha impartito la benedizione apostolica con annessa indulgenza plenaria.

Il testo dell’omelia di mons. Lafranconi nel Pontificale del giorno di Natale
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