Accanto alla tomba di mons. Cazzani un totem con le principali notizie sulla sua vita

L'arcivescovo resse la Chiesa cremonese dal 1914 al 1952. Il 17 marzo 2015 il nulla osta della Congregazione per le Cause dei Santi a procedere per sua la causa di beatificazione

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Il 17 marzo 2015 la Congregazione per le Cause dei Santi ha dato il nulla osta a procedere per la causa di beatificazione del servo di Dio mons. Giovanni Cazzani, arcivescovo che resse la Chiesa cremonese dal 1914 sino alla morte, nel 1952. Mentre ha preso avvio l’iter, la Chiesa cremonese è invitata a pregare perché possano essere riconosciute le virtù eroiche di questo vescovo, perché il suo nome possa essere iscritto tra quello dei beati e dei santi.

Proprio in questo senso, da qualche settimana nella cripta della Cattedrale, accanto alla tomba del Vescovo (posta non lontano dall’urna che contiene le reliquie del patrono sant’Omobono) è stato posizionato un “totem” che illustra in sintesi le principali notizie relative alla vita di mons. Cazzani.

20151216_110746Presente anche un’agile pubblicazione – dal titolo “Il servo di Dio Giovanni Cazzani a oltre 60 anni dalla morte” – con un breve profilo biografico. I tratti di questo vescovo cremonese sono introdotti dalle parole dell’arcivescovo di Ferrara mons. Natale Mosconi, ultimo presule cremonese ordinato da mons. Cazzani, che sulla rivista “Palestra del Cielo” nel 1982 scriveva: “Ho la convinzione, che si fa sempre più profonda, che il Vescovo di Cremona che resse la Diocesi dal 1914 al 1952 debba essere eletto agli onori degli altari”.

Un lungo episcopato, quello di mons. Cazzani, segnato tragicamente dalle due guerre mondiali e dalla dittatura fascista che proprio a Cremona aveva il suo “numero due” in Roberto Farinacci. “Il suo magistero, – si legge nella parte introduttiva della pubblicazione disponibile in Cattedrale – svolto soprattutto attraverso le omelie in duomo e le lettere pastorali annuali, divenne anche fuori da Cremona un sicuro riferimento, specialmente in momenti particolarmente difficili e gravi”.

Proprio i testi di questo arcivescovo “ad personam” nominato, come segno di stima e gratitudine, da Pio XII, che lo indicava come “gemma dell’episcopato italiano”, sono al vaglio degli esperti per l’introduzione della causa di beatificazione.

“L’iter per l’introduzione della causa di beatificazione – precisa don Andrea Foglia, parroco di S. Abbondio e postulatore perla Causa di beatificazione di mons. Cazzani – ha preso avvio da qualche mese e, per ora, siamo ancora nella fase preparatoria: la prima iniziativa presa è stata di far subito trascrivere gli appunti manoscritti della predicazione ordinaria, che poi verranno analizzati dai periti nominati dal vescovo, insieme alle lettere pastorali e a tutti gli altri testi a stampa. Si è avviato il lavoro anche per la commissione storica, che deve mettere a fuoco soprattutto alcuni aspetti della figura e dell’episcopato del grande presule”.

Sempre accanto alla tomba è a disposizione la preghiera per la beatificazione del servo di Dio arcivescovo Giovanni Cazzani, stilata con approvazione del vescovo Lafranconi. Di seguito il testo:

O Dio, sommo bene,
ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa cremonese
l’arcivescovo Giovanni Cazzani
e per aver fatto risplendere in lui,
mite e coraggioso pastore,
la tenerezza della tua paternità.
Vissuto in tempi difficili,20151216_110930
nell’arco di due guerre mondiali,
fu uomo di pace,
intrepido difensore della libertà,
padre dei poveri.
Guidò il gregge affidato alle sue cure pastorali
Con ispirata eloquenza e con una vita esemplare.
Pose cristo al centro della propria esistenza,
secondo l’insegnamento di san Paolo,
e indicò questa dottrina
come via maestra per la vita spirituale del clero,
delle anime consacrate e di tutti i fedeli.
Egli, confidando totalmente
nella tua infinita misericordia
e nella materna intercessione di Maria,
ci ha proposto la santità come la vera misura
della vita cristiana.
Concedi, per sua intercessione,
secondo la tua volontà,
le grazie che imploriamo,
nella speranza che egli sia presto annoverato
nel numero dei tuoi santi.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre

 

Biografia del servo di Dio Giovanni Cazzani

Giovanni Cazzani nacque il 4 marzo 1867 a Samperone, località nei pressi della Certosa di Pavia e trascorse la sua giovinezza ad Albuzzano. A 11 anni entrò nel Seminario di Pavia e il 1 novembre 1889 fu ordinato sacerdote.

Insegnante e vicerettore del Seminario, continuò gli studi presso l’Università di Pavia dove si laureò in Lettere e Filosofia e presso la Facoltà teologica di Milano dove conseguì la laurea in Teologia.

Nominato nel 1899 segretario del vescovo di Pavia, Agostino Gaetano Riboldi, lo seguì a Ravenna. Tornato a Pavia nel 1902, divenne Rettore del Seminario, ma due anni dopo nel 1904, a 37 anni, fu eletto vescovo di Cesena, dove rimase per un decennio. Nel dicembre del 1914 il Papa Benedetto XV lo elesse vescovo di Cremona dove rimase fino alla morte avvenuta il 26 agosto 1952.

Il vescovo Giovanni fu al di sopra dei contrasti e delle passioni di parte e svolse la sua azione prudente e ferma: pregò per tutti e fu il vescovo di tutti, camminò con il suo gregge e fu sempre presente, in ogni circostanza, anche nelle ore più tragiche come quelle dei bombardamenti sulla città e della ritirata delle armate tedesche.

Compì sei visite pastorali e tre Sinodi; si pronunciò, con omelie, discorsi, scritti su problemi scottanti, deviazioni, pericoli, pronto a condividere le sofferenze del suo popolo: il Palazzo Vescovile divenne per i poveri il luogo in cui, nel periodo invernale, trovavano a mezzogiorno una minestra calda: “la minestra del vescovo”.

Tra le lettere pastorali spicca quella per la Quaresima del 1944, uno degli scritti più coraggiosi, in cui il Vescovo, dopo alcune riflessioni sul significato del dolore cristiano, denunciò le tremende responsabilità di chi aveva voluto la guerra, la barbarie dei bombardamenti aerei indiscriminati, il grido del sangue fraterno versato e le turpi speculazioni del mercato nero e già, tra i pericoli futuri, denunciò l’insidia di un socialismo e di un comunismo ateo materialista. Dinanzi a tale situazione il Vescovo invitava ad intraprendere una sana e autentica riforma sociale cristiana.

Burrascoso il rapporto con il ras fascista Farinacci: «Il vostro vecchio vescovo – gli scrisse Cazzani – vi protesta di nuovo di perdonarvi tutte le ingiurie pubblicate contro di lui e di volervi bene più di tutti quelli che voi credete più amici e di pregare ogni giorno nella S Messa per voi e per Mussolini. Persuadetevi che io non sono mai stato, nè sarò mai né fascista, né antifascista… ma sono sempre stato e sarò sempre, con la grazia di Dio, nient’altro che vescovo cattolico, romano, italiano, secondo a nessuno nell’amore della patria».

Nel 1944 Pio XII gli conferì il titolo di arcivescovo ”ad personam”.

Il vescovo cremonese Natale Mosconi, in un articolo pubblicato nel 1982, scrisse profeticamente: «Ho la convinzione, che si fa sempre più profonda, che il vescovo di Cremona che resse la Diocesi dal 1914 al 1952 debba essere eletto agli onori degli altari».

Biografia completa dell’arcivescovo Cazzani

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