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Focus sulla situazione femminile: l’impegno di Caritas Cremonese nel 2015

Il “Pronto Intervento Donna” di Caritas Cremonese si rivolge a donne maggiorenni, italiane e straniere, in stato di necessità, sole o con figli

I dati Istat del 2015 evidenziano che il 35% delle donne nel mondo ha subito una violenza (1 su 3), ma sono molti i casi in cui le bambine/ragazze/donne non denunciano. Il 75% dei femminicidi avviene in ambiente domestico. La matrice della violenza contro le donne, che può essere rintracciata ancor oggi nella disuguaglianza dei rapporti tra uomini e donne, purtroppo è ben presente anche nella nostra Regione (cresce il numero dei femminicidi e della violenza assistita al Nord, soprattutto in Lombardia) e anche Cremona non ne è esente. Non si può, infatti, non ricordare la vicenda di Nadia, volto tra tanti, perché sono tante le donne che ogni anno incontriamo violate nel cuore e nel corpo.

 

Casa Accoglienza “Pronto intervento donna”

Il “Pronto Intervento Donna” di Caritas Cremonese si rivolge a donne maggiorenni, italiane e straniere, in stato di necessità, sole o con figli. Particolare attenzione è riservata alle donne vittime di maltrattamenti familiari. L’accesso può essere diretto o su segnalazione dei Servizi sociali e delle Forze dell’ordine.

Il Pronto Intervento Donna opera in rete per offrire un cammino che parte con l’accoglienza in pronto intervento e può proseguire con l’accoglienza in comunità e in alloggi per una semi-autonomia guidata. Il principio fondamentale di tale servizio è offrire a ogni donna la possibilità di ridefinire il proprio progetto di vita, sperimentandosi come donna e come madre, valorizzando le proprie risorse personali e affrontando le fragilità.

L’équipe educativa del Pronto Intervento Donna lavora nella dimensione della quotidianità che permette di accompagnare e supportare le donne nel loro cammino di crescita personale, genitoriale, professionale e di fornire ai minori un ambiente familiare nel quale respirare l’atmosfera di “casa”. La referente del servizio, in stretta collaborazione con i Servizi Sociali invianti e gli Enti istituzionali referenti (Tribunale per i minorenni, Tribunale ordinario, Forze dell’ordine, scuole, ambiti lavorativi, consultori familiari, ecc.) valuta gli interventi e i tempi necessari per definire un progetto educativo individuale in relazione alle caratteristiche di ogni nucleo in questione e con il territorio cura gli aspetti di tipo sanitario, psicologico, affettivo, relazionale, legale e amministrativo.

Accogliere e abitare. Il Pronto Intervento Donna vuole rappresentare prima di tutto un “luogo di accoglienza” (anche a indirizzo segreto, se necessario) dove le donne (anche le mamme con i loro figli) possono trovare uno spazio che abbia il sapore di “casa” e di “famiglia”. L’accoglienza della donna avviene h24 tutti i giorni dell’anno salvo disponibilità di posti.

Ascoltare e sostenere. Il Pronto Intervento Donna va incontro alle donne ferite (giovani e anziane) e offre ascolto, accoglienza, orientamento. Si fa luogo di contenimento di paure, ansie, incertezze e offre l’occasione di una nuova vita come segno visibile della Chiesa e della casa cristiana. Aiuta la donna a vivere il suo ruolo di donna – e anche di madre – e la sostiene nella individuazione e poi nella gestione della rete amicale e sociale presente sul territorio, al fine di creare dei supporti positivi nella gestione della quotidianità sua ed eventualmente dei figli. Offre un supporto legale in caso di procedimenti giudiziari, denunce e documenti, offre il sostegno di un ambulatorio medico non specialistico, offre azioni di mediazione culturale e sociale, offre sostegno nella gestione pratica ed economica quotidiana per educare le ospiti e per conseguire in futuro una maggiore indipendenza. Il personale accompagna e sostiene le donne nel loro percorso fornendo un supporto nelle attività quotidiane. Gli operatori garantiscono alle donne uno spazio di ascolto attivo e regolare. Quando necessario, attraverso l’opera di alcuni volontari e di personale religioso, il Pronto Intervento Donna garantisce una minima assistenza di base rispetto all’igiene della persona.

Accompagnare, Orientare ed Educare … per lavorare. Pronto Intervento Donna accompagna le donne nel percorso di uscita dalla situazione di disagio anche con la ricerca di una soluzione abitativa e formativa/lavorativa (corsi EDA, corsi di formazione professionale …).

Presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona sono offerti anche corsi di alfabetizzazione e di lingua italiana per stranieri. Si organizzano laboratori creativi ed occasioni culturali di svago. Si creano occasioni di formazione e orientamento al lavoro attraverso la collaborazione con la Coop. “Carità e lavoro” e si promuovono borse lavoro e di formazione pratica in impresa.

I minori frequentano le scuole del territorio o del loro quartiere di riferimento, in base ai casi. Gli istituti, in relazione alla fascia d’età, possono essere raggiunti in modo autonomo con la madre che si impegna ad accompagnare i propri figli oppure si può chiedere la disponibilità agli operatori per un “temporaneo” accompagnamento.

Per quanto concerne le donne, in seguito ad una fase iniziale di osservazione delle proprie abilità ed eventualmente delle dinamiche relazionali madre-bambino e delle competenze genitoriali, in funzione al progetto e all’età dei bambini, sono previsti dei percorsi scolastici, dei corsi di formazione e orientamento al lavoro ed in una fase successiva la ricerca e l’accompagnamento al lavoro.
La struttura, in accordo con il Servizio inviante, accudisce i minori durante l’assenza della madre.

 

Dati del Pronto intervento donna

Nel 2015 le donne (anche con minori) accolte sono state 31, più le profughe con i loro figli. Di queste 31, 18 sono ad oggi presenti nelle strutture. Il “turnover” è bassissimo: le donne escono dopo tempi lunghi a causa delle poche risorse del territorio (soprattutto la mancanza di lavoro per le giovani, ma anche mancanza di strutture per donne anziane sole non economicamente autosufficienti ma ancora autonome da un punto di vista fisico) ed anche per le esigue risorse personali, date soprattutto da bassi titoli di studio, mancanza di esperienze lavorative significative, mancanza di reti parentali, figli, disturbi mentali.

La Casa di Nostra Signora permetterà di offrire una risposta più ampia alle richieste di Pronto Intervento Donna, che sino ad oggi spesso non ha potuto prendere in carico nuove ospiti per mancanza di posti disponibili.

La retta copre le spese di vitto e alloggio. Ma, oltre a questa cifra, sono stati spesi altri 14mila euro per le donne accolte in Casa dell’Accoglienza e nella struttura ad indirizzo segreto. Le spese più frequenti sono per visite mediche e farmaci, documenti, corsi di formazione, mense scolastiche e doposcuola, biglietti del treno …

Nello “Spazio gioco” sono stati accolti 41 bambini provenienti dalle strutture Caritas, qualcuno per lunghi periodi ed altri solo per qualche ora. Si tratta di un servizio importantissimo, nel rispetto della conciliazione tempi famiglia-lavoro: mentre i bimbi sono con le suore, le madri possono lavorare, andare a fare i documenti, andare dall’assistente sociale, dal medico etc. Lo “Spazio gioco” è un luogo protetto ed accogliente nel quale sono accolti i bimbi con un’età compresa tra zero e sei anni (e più grandi se appena arrivati ed in attesa di poter tornare a scuola dopo l’allontanamento da casa) ospiti nelle strutture. Per questo servizio nel 2015 sono stati spesi circa 7mila euro.

 

Caritas Cremonese per le donne nel 2015

Nel complesso nel 2015 sono stati spesi oltre 220mila euro per le donne che si sono rivolte al Centro di Ascolto della Caritas diocesana: in tutto gli interventi sono stati 500, di cui 235 richiesti da donne (di queste 73 italiane e 162 straniere). I nuovi utenti nel 2015 sono stati 148, di cui 68 donne. Le richieste pervenute dalle donne nel 94% dei casi è stato per un aiuto di tipo economico (220 donne su un totale di 235)
Grazie al progetto “Sostegno a vicinanza”, 20 famiglie hanno deciso di sostenere altrettanti nuclei familiari in difficoltà. In due casi il sostegno è stato particolarmente significativo, grazie alla consapevolezza dell’importanza di questo impegno.

Referente del “Pronto Intervento Donna”: dott.ssa Nicoletta D’Oria Colonna
Tel. 0372-35063 o 0372-21562, e-mail: caritas@diocesidicremona.it
Per le emergenze 334-1062553

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Le esequie di mons. Pianazza celebrata dal vescovo Antonio. Nell’omelia mons. Lafranconi: «un prete che andava all’essenziale»

Centinaia di sacerdoti e fedeli hanno affollato giovedì 11 febbraio la basilica di San Sigismondo a Rivolta d'Adda per dare l'ultimo saluto al parroco filosofo

Non è retorico dire che un intero paese si è fermato per dare l’ultimo saluto a chi per oltre 23 anni ha annunciato il Vangelo con dedizione e profonda preparazione. Nella mattinata di giovedì 11 febbraio la comunità di Rivolta si è ritrovata nella suggestiva basilica di San Sigismondo per accompagnare nel suo ultimo viaggio mons. Alberto Pianazza, morto improvvisamente per arrestato cardiaco lunedì 9 febbraio in canonica. Le esequie sono state presiedute dal vescovo Antonio Napolioni con accanto l’emerito Lafranconi e il vicario generale mons. Marchesi. Presenti una sessantina di sacerdoti, tra di essi il delegato episcopale per la pastorale don Irvano Maglia, il rettore del Santuario di Caravaggio don Antonio Mascaretti, i compagni di ordinazione del 1964, i confratelli originari, come lui, di Vailate. Continue reading »

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Il 12 febbraio al via dal Santuario di Vigoreto il percorso quaresimale per le comunità di Sabbioneta

Ogni venerdì alle 21 l'appuntamento in un diverso luogo del territorio: per ogni serarata un relatore differente

“È meglio essere cristiani senza dirlo che proclamarlo senza esserlo”. È questo il titolo del percorso quaresimale proposte per le comunità parrocchiali di Sabbioneta, Breda Cisoni, Ponteterra e Villa Pasquali. Ricco il calendario degli incontri, in agenda il venerdì sera alle 21 in un diverso luogo del territorio di Sabbioneata. Continue reading »

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Io sono Caino. Domenica al Maristella per TdS Ivo Lizzola e Luciano Eusebi sulla giustizia riparativa

Sesto incontro del percorso su "I giovani e le beatitudini": una riflessione sulla misericordia nell'ambito della giustizia

Sarà la beatitudine dei misericordiosi il cuore del sesto incontro di Tds-Traiettorie di Sguardi, percorso che mensilmente richiama decine di giovani dalla diocesi all’oratorio del Maristella in via Agreste, a Cremona. Domenica 14 febbraio i docenti Luciano Eusebi, ordinario di Diritto penale all’Università Cattolica di Milano, e Ivo Lizzola, ordinario di Pedagogia all’Università di Bergamo, interverranno sul tema “Io sono Caino”, soffermandosi sulla pratica della giustizia riparativa. Due ospiti particolarmente interessanti che nel loro lavoro accademico si sono occupati diverse volte di fragilità e riconciliazione. Continue reading »

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Domenica 14 febbraio a Soncino mons. Napolioni conferisce i ministeri

Nella pieve di S. Maria Assunta il vescovo istituirà lettore Arrigo Duranti e accoliti i religiosi fra Richard Aglah e fra Justin Messanvi e i futuri diaconi permanenti Frassini, Sangallo, Cipolleschi e Cavalli

Domenica 14 febbraio, prima di Quaresima, il vescovo Napolioni presiederà l’Eucaristia nella chiesa di Santa Maria Assunta a Soncino, durante la quale istituirà un nuovo lettore e sei accoliti: si tratta di tre giovani studenti del nostro seminario e di quattro adulti che stanno compiendo il cammino di preparazione al diaconato permanente. Arrigo Duranti, di terza teologia, originario proprio della città murata riceverà il lettorato, mentre Fra Richard Aglah e fra Justin Messanvi, originari del Togo e appartenenti alla congregazione dei Missionari di Gesù e Maria, riceveranno il ministero dell’accolitato insieme ai candidati al diaconato Roberto Cavalli di Caravaggio, Walter Cipolleschi della parrocchia cittadina di San Michele, Emilio Frassini di Soncino e Luigi Sangalli di Brignano.

Concelebreranno con il presule i superiori del Seminario – il rettore don Trevisi, il vice don D’Agostino e il direttore spirituale don Margini – e i parroci dei nuovi ministri istituiti. La celebrazione sarà impreziosita dai canti del coro San Pio V diretto dal maestro Roberto Grazioli.

Dopo la liturgia della Parola, i candidati saranno chiamati a pronunciare nuovamente, in forma pubblica, il loro “Eccomi”, segno della disponibilità ad accogliere la chiamata del Signore al servizio della sua Chiesa; quindi, dopo la preghiera di benedizione del Vescovo, avverrà il rito della consegna della Parola di Dio e della patena con il pane per la celebrazione eucaristica, segni visibili dei nuovi servizi ecclesiali che i candidati saranno chiamati a svolgere.

Il conferimento dei ministeri costituisce una tappa significativa nel cammino di formazione tanto dei seminaristi quanto dei futuri diaconi permanenti, i quali attraverso l’istituzione come lettori e accoliti avranno modo di vivere e sperimentare i diversi aspetti del ministero ordinato, al quale si stanno preparando.

Con la consegna rituale della Parola di Dio, viene chiesto ai nuovi lettori di coltivare un rapporto privilegiato con la Sacra Scrittura, nella forma della meditazione, del discernimento rispetto alle situazioni che si trova a vivere, dell’annuncio e dell’evangelizzazione, nelle diverse modalità, che vanno dalla testimonianza di vita alla catechesi. All’accolito viene affidato, invece, il servizio all’altare e, quindi, simbolicamente una vicinanza maggiore al sacramento dell’Eucaristia, perché dalla sua celebrazione e adorazione impari a vivere secondo la logica del dono di sé, della gratuità e della comunione.

I ministeri, conferiti in vista del diaconato e del presbiterato, hanno quindi come funzione primaria l’interiorizzazione del loro significato di servizio alla Chiesa e ai fratelli nella fede, sul modello di Cristo servo, di cui appunto l’esercizio concreto durante le celebrazioni liturgiche altro non è che l’espressione concreta e simbolica più evidente.  Inoltre, queste tappe nel cammino di formazione sono volte ad accrescere il senso di appartenenza alla Chiesa, dalla quale si riceve il ministero come dono e come compito, da realizzarsi anche attraverso la coerenza di vita, la maturità umana e cristiana e la continua conversione.

Al termine della celebrazione si terrà un piccolo rinfresco alla presenza del vescovo Antonio.

 

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Da sinistra: Fra Richard Kossi, Arrigo Duranti e fra Justin Messanvi

CANDIDATO AL LETTORATO

Arrigo Duranti, classe 1990, originario della parrocchia Santa Maria Assunta e San Giacomo Apostolo in Soncino. Duranti ha vissuto l’esperienza del Seminario Minore dal 2004 al 2010 frequentando un anno il liceo Vida e successivamente l’istituto tecnico Einaudi ad indirizzo sociale. Rientrato nel 2012 nella classe propedeutica ha svolto il suo servizio pastorale presso la B.V. del Roggione (Pizzighettone). In prima e seconda teologia ha servito la comunità di Spinadesco. L’anno scorso ha animato anche le attività del Centro Diocesano Vocazioni. Quest’anno è a servizio presso la parrocchia Casalbuttano. Duranti fa parte dell’Unitalsi e come barelliere ha prestato il suo aiuto agli ammalati in diversi pellegrinaggi a Lourdes.

CANDIDATI ALL’ACCOLITATO

Fra Richard Kossi Aglah e fra Justin Messanvi, membri dei Missionari di Gesù e di Maria, l’associazione religiosa fondata dal sacerdote togolese don Emanuele Daye. Rispettivamente di 37 e 33 anni, i due giovani, dopo un anno di postulato e due di noviziato, nel 2005 hanno emesso i voti semplici e nel 2013 quelli perpetui. Dal 2011 i due religiosi si trovano in Italia per gli studi teologici nel nostro Seminario e sono ospiti presso la comunità di Cicognolo, dove collaborano nella pastorale ordinaria, così come 30 anni fece don Emanuele. Fra Justin, il più giovane, è nato a Agotime Adame, sul mare. Il trasferimento della sua famiglia l’ha portato nella diocesi di Kpalimé, sull’altipiano, terra d’origine di fra Richard, nato a Agou. È lì che entrambi hanno conosciuto don Emanuele e la sua famiglia religiosa. Lo scorso anno i due religiosi hanno ricevuto il ministero del lettorato.

Roberto Cavalli, 50 anni, della parrocchia dei Santi Fermo e Rustico in Caravaggio. Laureato in economia e commercio, impiegato nel settore bancario e celibe, nella sua comunità si occupa in modo particolare del settore caritativo, mentre in diocesi è impegnato nel Servizio per il catecumenato degli adulti.

Walter Cipolleschi, 56 anni, di San Michele Vetere a Cremona. Anch’egli laureato in economia e commercio, imprenditore nel settore informatico, Cipolleschi è sposato con Maria dalla quale ha avuto due figli. Da anni si interessa di pastorale familiare.

Emilio Frassini, 55 anni, della parrocchia di Santa Maria Assunta e San Giacomo in Soncino. Perito elettrotecnico e celibe, è particolarmente attento al settore caritativo.

Luigi Sangalli, 37 anni, della comunità S. Maria Assunta in Brignano Gera d’Adda. Tecnico nell’industria meccanica e celibe, si dedica in special modo alla pastorale giovanile e all’animazione liturgica.

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Da sinistra: Emilio Frassini, Luigi Sangalli, il vescovo Lafranconi, Walter Cipolleschi, Roberto Cavalli

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Deceduto improvvisamente mons. Pianazza, parroco di Rivolta. Giovedì le esequie col vescovo Napolioni

È morto improvvisamente lunedì 8 febbraio. Dal 1992 guidava la comunità di S. Maria Assunta e S. Sigismondo

Nel tardo pomeriggio di lunedì 8 febbraio è stato ritrovato senza vita nella sua casa il parroco di Rivolta d’Adda, mons. Alberto Pianazza. Il decesso, per arresto cardiaco, sarebbe sopraggiunto nella mattinata. Stupore e incredulità in paese e in tutta la diocesi per una morte così repentina. Le esequie si terranno giovedì 11 febbraio, alle ore 10, nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta e S. Sigismondo e saranno presiedute dal nuovo vescovo, mons. Antonio Napolioni, il quale aveva conosciuto il parroco di Rivolta proprio sabato 6 febbraio, in occasione della messa nella casa madre delle Adoratrici del Ss. Sacramento nella memoria liturgica del beato Francesco Spinelli. Sarà presente anche il vescovo emerito Lafranconi. Dopo le esequie la salma sarà tumulata nella cappella dei preti del cimitero di Rivolta.

La camera ardente è allestita nella casa parrocchiale fino a mercoledì 10 alle ore 18: a quell’ora, infatti, don Pianazza sarà portato nella chiesa parrocchiale dove sarà recitato il Vespro.

Mons. Alberto Pianazza era nato a Vailate il 25 novembre 1940 ed era stato ordinato sacerdote il 27 giugno 1964. Laureato in Filosofia è stato sacerdote cooperatore al Santuario di S. Maria del Fonte presso Caravaggio (1968-1992) e insegnante in Seminario (1968-1992). Mons. Enrico Assi il 2 marzo 1992 lo avevano nominato parroco di S. Maria Assunta e S. Sigismondo in Rivolta d’Adda, incarico che ricopriva tuttora.

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Visita del vescovo Antonio all’ospedale di Cremona: «Immersione in un’umanità ricca, nonostante le ferite provocate dal dolore»

Il presule è stato accolto dal direttore generale Rossi e dal suo staff poi ha visitato alcuni reparti soffermandosi con malati e familiari

«Un’immersione in un’umanità ricca, nonostante le ferite provocate dal dolore». Così il vescovo Antonio ha commentato la sua visita all’ospedale di Cremona nella mattinata di mercoledì 10 febbraio. Un momento informale, ma intenso iniziato nella Direzione generale con un breve incontro con il direttore generale, Camillo Rossi, che ha spiegato al presule le ricadute della nuova Azienda Socio-Sanitaria Territoriale appena costituita: «Aspetto peculiare – ha spiegato – sarà l’integrazione sempre maggiore fra ospedale e territorio; integrazione portatrice di nuove alleanze e strategie sinergiche fra gli specialisti e i Medici di medicina generale con una maggiore attenzione alle patologie croniche e alla persona. Tradotto in pratica significa garantire ai cittadini la cura migliore in base al loro reale bisogno di salute da gestire quando e dove serve, in ospedale o al domicilio».

«La sfida che ci attende – ha proseguito – non è immune da difficoltà, a partire da un profondo cambiamento culturale in tema di modelli assistenziali. Allo stesso tempo può offrire splendide opportunità – proprio nello sviluppo di rapporti organici fra medicina di base, medicina specialistica e il settore sociale». Da non dimenticare poi la ricerca e collaborazioni con il mondo del volontariato.

Rossi era affiancato dai vertici dell’Ospedale: il direttore sanitario Salvatore Mannino, quello amministrativo Alessandra Bruschi e quello socio-sanitario Paola Mosa.

Mons. Napolioni è rimasto ben impressionato dall’organizzazione della struttura sanitaria e ha ribadito la centralità della dignità della persona e l’importanza della preparazione professionale e umana degli operatori.

È seguita poi la visita ad alcuni reparti, anzitutto il Pronto Soccorso e la Medicina d’urgenza: ad accogliere il presule il primario dottor Antonio Cuzzoli che ha spiegato che la sua unità operativa poi accogliere anche contemporaneamente 90 pazienti. È seguito un passaggio in pediatria col primario Renata Delmiglio: mons. Napolioni si è soffermato con alcuni bambini e ragazzi e le loro famiglie, ma anche con i volontari dell’Abio, una benemerita associazione che aiuta i bambini a superare l’impatto con l’ospedale attraverso il gioco, l’ ascolto, il sorriso.

Particolarmente intensa dal punto di vista emotivo la visita dell’Unità di terapia intensità neonatale diretta dal dottor Carlo Poggiani: un lungo corridoio a vetrata su cui si affacciano diverse incubatrici che accolgono bambini di pochi etti: «È un privilegio passare in questo reparto» ha commentato commosso il presule.

Mons. Napolioni ha poi visitato il reparto di oncologia del dottot Passalacqua, quello di rianimazione del dottor Luciano Crema e infine la Chirugia diretta dal dottor Mario Martinotti.

Ultima tappa all’Hospice dove ad attenderlo c’erano il direttore Giorgio Nolli con i volontari dell’Associazione Cura del Dolore guidati da Lino Mignoli e il medico Maria Laura Caruso. Anche qui il vescovo si è intrattenuto con gli ospiti e i familiari pregando con loro e offrendo parole di conforto mai banali.

Il presule era accompagnato dai cappellani dell’Ospedale: don Giuseppe Leoni, don Maurizio Lucini e don Riccardo Vespertini.

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Giornata del malato: giovedì alle 16 Messa del vescovo Antonio a Cremona Solidale con diretta tv su Cremona1

Grazie alla diretta sarà offerta a tutti i malati l’opportunità di unirsi spiritualmente alla preghiera. Le strutture assistenziali e sanitarie del territorio invitate a diffondere l'evento per i propri ospiti. Indulgenza plenaria agli infermi collegati

L’11 febbraio, giorno in cui la Chiesa festeggia la Beata Vergine di Lourdes, è l’annuale Giornata mondiale del Malato. La ricorrenza sarà vissuta in Diocesi con la Messa che il vescovo Antonio presiederà nel pomeriggio presso Cremona Solidale, l’ex ospizio Soldi. Al termine dell’Eucaristia il Vescovo concederà l’indulgenza plenaria dell’Anno Santo, valida anche per gli ammalati e gli anziani che seguiranno l’evento in televisione. Novità di quest’anno, infatti, è il fatto che la celebrazione sarà proposta in diretta da Cremona1 (canale 211 del digitale terrestre) a partire dalle ore 16. Sarà così offerta a tutti i malati l’opportunità di unirsi spiritualmente in preghiera dalle proprie case. L’auspicio è che anche le strutture assistenziali e sanitarie del territorio possono diffondere l’evento per i propri ospiti. Continue reading »

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Domenica sera in Cattedrale serata musicale per i vescovi Antonio e Dante con il Coro di voci bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala

L'evento alle 20.30 con ingresso libero. Diretta (dalle 20.20) sul nostro portale e in tv su Cremona1

Si terrà la sera di domenica 7 febbraio, a partire dalle 20.30, nella Cattedrale di Cremona, il concerto del Coro di voci bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala: una serata musicale per i vescovi Dante e Antonio. L’iniziativa, promossa dalla Diocesi, e realizzata grazie al sostegno della Fondazione Arvedi-Buschini, intende infatti da un lato salutare l’ingresso in diocesi del nuovo vescovo, mons. Antonio Napolioni, e dall’altra ringraziare il vescovo emerito, mons. Dante Lafranconi, per gli oltre 14 anni di intenso ministero. Il concerto, con ingresso gratuito, sarà proposto anche in diretta sul nostro portale e in televisione su Cremona1. Continue reading »

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L’ora di religione a scuola è “un’occasione formativa importante”. I dati dell’anno scolastico 2015/16

Nel periodo delle iscrizioni la Presidenza della CEI invita ad aderire a una proposta “offerta per conoscere le radici cristiane della nostra cultura”

In queste settimane le famiglie italiane stanno compiendo le iscrizioni on-line al primo anno dei percorsi scolastici e in questa sede sono chiamate a scegliere se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica. Dalla Presidenza della CEI arriva l’invito a cogliere “un’occasione formativa importante” che “viene offerta per conoscere le radici cristiane della nostra cultura”, “nel rispetto più assoluto della libertà di coscienza di ciascuno, che rimane il principale valore da tutelare e promuovere”. Intanto l’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica ha reso noto i dati delle scelte, che nell’anno scolastico 2015/16 registrano una lieve flessione rispetto a quello precedente, ponendosi in un trend che negli ultimi 10 anni ha visto la scelta della religione a scuola diminuita di oltre il 9%.

 

Il messaggio della CEI

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, nel suo annuale messaggio in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, sottolinea che “si tratta di un’occasione formativa importante che vi viene offerta per conoscere le radici cristiane della nostra cultura”. Lo si afferma anche nella consapevolezza che “in questi ultimi anni, questa disciplina scolastica ha continuato a rispondere in maniera adeguata e apprezzata ai grandi cambiamenti culturali e sociali che coinvolgono tutti i territori del nostro bel Paese”. Da qui l’invito a “a rivolgervi con fiducia a questa importante opportunità educativa che vi viene proposta”.

Il documento della CEI ricorda come i contenuti dell’insegnamento siano stati recentemente aggiornati con specifiche indicazioni didattiche tese a rispondere efficacemente alle domande degli alunni di ogni età, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado. “La domanda religiosa – si legge – è un insopprimibile esigenza della persona umana e l’insegnamento della religione cattolica intende aiutare a impostare nel modo migliore tali domande, nel rispetto più assoluto della libertà di coscienza di ciascuno, che rimane il principale valore da tutelare e promuovere”.

L’attenzione va anche alle migliaia di insegnanti di religione che “ogni giorno lavorano con passione e generosità nelle scuole italiane, sia statali che paritarie, sostenuti da un lato dal rigore degli studi compiuti e dall’altro dalla stima dei colleghi e delle famiglie che ad essi affidano i loro figli”.

“In un contesto scolastico in continua evoluzione – precisa poi la Presidenza della CEI – l’insegnamento della religione cattolica può essere un modo eccellente per completare la propria formazione personale e trovare un autorevole punto di riferimento sulle più delicate questioni di senso, sui problemi del mondo in cui viviamo, sull’interpretazione della realtà religiosa sempre più segnata dal pluralismo e dalla necessità di un confronto aperto, continuo e consapevole delle rispettive posizioni e tradizioni”.

Con queste premesse si rinnova l’invito ad avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica, “sicuri che durante queste lezioni – conclude la lettera della Presidenza CEI – potrete trovare docenti e compagni di classe che vi sapranno accompagnare lungo un percorso di crescita umana e culturale molto importante anche per il resto della vostra vita”.

Il messaggio integrale

 

I dati sul territorio

Nell’anno scolastico in corso le scuole di diverso ordine e grado presenti in diocesi di Cremona (dunque con istituti anche nel Milanese, nella Bergamasca e nel Mantovano, oltre a quelli in provincia di Cremona, ma senza quelli del Cremasco) contano 46.901 studenti, solo poche decine in più rispetto al precedente anno scolastico. Di questi 38.257, cioè l’81,57%, si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, con un calo di poco più dello 0,5% rispetto all’anno scolastico 2014/15. Nello specifico si tratta di 7.414 bambini della scuola dell’infanzia (82,62%), 13.146 scolari della primaria (82,17%), 8.280 studenti della secondaria di primo grado (84,26%) e 9.417 della secondaria di secondo grado (77.82%).

 

TOTALI ALUNNI SCUOLE DEL TERRITORIO DIOCESANO

SCUOLE STATALI + SCUOLE CATTOLICHE 2015/ 2016

SCUOLE TOT.  GENERALI AVV. % AVV. NON AVV. % N.A.

INFANZIA

8.974 7.414 82,62 % 1.560 17,38 %
PRIMARIA 15.999 13.146 82,17 % 2.853 17,83 %
S.S. I° GRADO 9.827 8.280 84,26 % 1.547 15,74 %
S.S. II° GRADO 12.101 9.417 77,82 % 2.684 22,18 %
Tot.     Diocesani 46.901 38.257 81,57 % 8.644 18,43 %

 

Per quanto riguardo le scuole cattoliche, dalla primaria alla secondaria di secondo grado (eccetto le scuole professionali di Soncino e Calcio), le classi per intero si avvalgono dell’insegnamento della religione. Non è così per le scuole dell’infanzia cattoliche dove si registra che l’1,83% ha deciso di non avvalersi dell’ora di religione.

 

TOTALI DIOCESANI SCUOLE CATTOLICHE

SCUOLE CLASSI ALUNNI AVV. IRC NON AVV. IRC

INFANZIA

99 2.298 2.256 (98,17 %) 42 (1,83 %)
PRIMARIA 55 1.225 1.225 (100 %) 0
S.S. I° GRADO 21 486 486 (100 %) 0
S.S. II° GRADO 25 517 517 (100 %) 0
CFP

Calcio e Soncino

25 593 579 (97,64 %) 14 (2,36 %)
TOTALI COMPLESSIVI 225 5.119 5.063 (98,91 %) 56 (1,09 %)

Diverso il discorso nelle scuole statali dove la percentuale di coloro che non si avvalgano dell’insegnamento di religione oscillano tra il 16,56% e il 24,29% a seconda dei vari ordini di scuola. La percentuale più elevata si registra alla superiori; seguono le scuole dell’infanzia (22,74%) e la primaria (19,31), infine le medie. Numeri in aumento, seppur con percentuali di solo lo 0,1% per medie e superiori; dello o,9% all’asilo e dell’1,39% alle elementari.

TOTALI DIOCESANI SCUOLE STATALI

SCUOLE CLASSI ALUNNI AVV. IRC NON AVV. IRC

INFANZIA

270 6.676 5.158 (77,26 %) 1.518 (22,74 %)
PRIMARIA 752 14.774 11.921 (80,69 %) 2.853 (19,31 %)
S.S. I° GRADO 433 9.341 7.794 (83,44 %) 1.547 (16,56 %)
S.S. II° GRADO 511 10.991 8.321 (75,71 %) 2.670 (24,29 %)
TOTALI COMPLESSIVI 1.966 41.782 33.194 (79,45 %) 8.588 (20,55 %)

Tabella comparativa Scuole Statali 2015/15 – 2015/16

 

Altro fattore quello delle presenze di alunni stranieri nelle classi. Una incidenza che nella Bergamasca risulta meno incisiva che nel Cremonese e nel Mantovano. Da segnalare un dato singolare per quanto riguarda il territorio Cremonese che nelle scuole dell’infanzia e primarie, nel confronto con gli altri territori, vede la scelta dell’ora di religione adottata da un maggior numero di alunni d’origine straniera: rispettivamente nel 40,41% e 46%. Un dato che si ribalta alle superiori dove il Cremonese registra il record inverso con un’adesione pari solo al 29,59%, contro il 25,79% del Mantovano e il 46,38 della Bergamasca.

IRC15-16stranieri

 

L’approfondimento sullo speciale del Mosaico di gennaio

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