Mercoledì 4 maggio il Vescovo a Calcio per la festa di san Gottardo

Mons. Napolioni presiederà la Messa alle 18 e la processione per le vie del paese con la statua e la reliquia del Santo

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L’inizio di maggio per la comunità parrocchiale di Calcio segna come sempre non solo l’apertura del mese mariano. La cittadina bergamasca, infatti, festeggia i propri patroni: san Gottardo e san Vittore. In questa circostanza nel pomeriggio di mercoledì 4 maggio sarà a Calcio il vescovo Antonio Napolioni che presiederà la solenne Eucaristia e la processione per le vie del paese.

I festeggiamenti patronali avranno inizio domenica 1° maggio con il Triduo del compatrono san Gottardo, la cui solennità ricorrerà mercoledì 4 maggio. In questa giornate le Messe seguiranno l’orario festivo, ma l’appuntamento più atteso sarà certamente alle 18 quando nella chiesa parrocchiale a presiedere l’Eucaristia sarà il nuovo vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni. Sarà proprio il Presule a presiedere la processione con la statua e la reliquia del Santo.

Partendo dalla chiesa parrocchiale i fedeli percorreranno via Papa Giovanni, via S. Fermo, viale Aldo Moro e via Matteotti, dove è prevista una sosta alla casa di riposo. La processione riprenderà quindi ancora attraversando viale Moro e peoseguendo per via Schieppati e via Papa Giovanni, facendo quindi rientro in chiesa.

A chiudera la giornata di festa il rinfresco in oratorio, che per gli abitanti di Calcio sarà anche l’occasione per poter conoscere più da vicino il vescovo Antonio.

Già giovedì 5 maggio, quindi, prenderà avvio il Triduo del patrono S. Vittore, la cui solennità sarà celebrata domenica 8 maggio. Nel pomeriggio, alle 18, avrà luogo la solenne celebrazione eucaristica presieduta da don Vittore Bariselli, attuale vicario di Castelleone originario proprio di Calcio. Anche in questo caso non mancherà la processione per le vie del paese, portando la statua e la reliquia del Santo patrono. Questo il percorso: via Papa Giovanni, via Covo, via G. Oldofredi, via E. Oldofredi, via Covo, via Avis Aido, via Covo e via Papa Giovanni con il rientro quindi in chiesa.

In occasione delle due processioni tutti gli abitanti di Calcio sono inviatati ad addobbare con fiori, nastri, lumini e oggetti sacri i luoghi percorsi, in segno di festa e devozione.

Non è chiaro quando a Calcio si diffuse la venerazione per il santo vescovo bavarese. I documenti del XVII-XVIII secolo affermano che era tradizione antichissima festeggiare il 4 maggio san Gottardo. In realtà ci si limitava alla celebrazione di una Messa solenne presso la chiesa di San Fermo (che sorge nei pressi del cimitero), dove era conservata la statua lignea (la stessa di oggi). Fu solamente nei primi anni del 1900 che la devozione per il Santo ebbe uno sviluppo notevole, tanto da superare quella verso il patrono e titolare della parrocchia (san Vittore martire, festeggiato l’8 maggio). Da circa un secolo e più, è sicuramente la data più cara al popolo calcese. Le persone di una certa età hanno ancora un buon ricordo, di quanti non solo di Calcio, ma anche dai paesi limitrofi, partecipavano un tempo ai riti in onore del Santo, soprattutto alla processione per le vie del Paese.

 

Agiografia del copratrono san Gottardo

Gottardo di Hildesheim, (Reichersdorf, 960 – Hildesheim, 4 maggio 1038), fu un vescovo benedettino della diocesi di Hildesheim. È venerato soprattutto nella regione alpina, dove si è dato il suo nome ad uno dei valichi più importanti.

Gottardo nacque nel 960 a Reichersdorf presso Niederaltaich, cittadina della diocesi di Passavia, nella Baviera meridionale al confine tra Germania e Austria. A Niederalteich era già presente un monastero, dove il padre Ratmundo era vassallo del capitolo di San Maurizio di Niederaltaich. Nella scuola capitolare di questo convento ricevette un’istruzione umanistica e teologica sotto la guida di Uodalgiso. Dopo aver viaggiato molto in Austria nella regione alpina e in Italia, terminò i suoi studi superiori presso la scuola del duomo di Passavia sotto il famoso maestro Liutfrido.
Entrò quindi nel capitolo di Niederaltaich come preposito.

Quando il duca Enrico II il Litigioso decise di trasformare il capitolo in un convento benedettino, Gottardo rimase come novizio per farsi poi monaco benedettino nel 990 sotto l’abate Ercanberto di Svevia. Fu ordinato sacerdote nel 993. Divenne successivamente priore e rettore della scuola monastica, portando questa a livelli più alti. Nel 996 fu eletto abate del monastero orientandolo verso gli ideali di Cluny. In seguito il futuro imperatore Enrico II gli affidò il delicato compito di abate dell’abbazia di Tegernsee (1001-1002) e poi di quello di Hersfeld (1005), dove impresse alla vita monastica un forte rinnovamento, lavorando con molta determinazione per convincere le comunità ad accettare le riforme improntate all’ideale monastico di Cluny.

Nel 1013 ritornò a Niederaltaich, dove intraprese una grande attività di edificazione: oltre trenta sono le chiese che furono costruite, sotto la sua direzione. Questo gli valse la fama di uno dei più grandi architetti oltre che pedagoghi della Baviera del suo tempo.

L’arcivescovo Aribo di Magonza lo consacrò vescovo di Hildesheim, alla morte di Bernoardo. La sua nomina fu voluta dall’imperatore Enrico II. Come vescovo fu molto amato sia dai credenti laici del popolo che dal clero. Egli difese con fermezza la propria diocesi da soprusi e tentativi di usurpazione. Morì il 5 maggio 1038.

Fu canonizzato da Papa Innocenzo II il 29 ottobre 1131. La Chiesa cattolica e protestante lo festeggiano il giorno della sua morte, il 5 maggio.

In Italia, il nome tedesco Godard o Gotheard, fu tradotto con una delle solite interpretazioni o storpiature popolari alla malattia della “Gotta”, infatti il santo veniva invocato per alleviare i dolori di gotta e altre malattie artritiche e reumatiche. Il significato preciso del nome Gottardo deriva dal tedesco Goth=Dio; Hard=Il forte cioè: Il forte di Dio, colui che ha la protezione di Dio.

L’intercessione di san Gottardo è invocata contro la febbre, le malattie dei fanciulli, le calamità temporali, ma soprattutto contro gli errori e i vizi contrari agli insegnamenti evangelici.

Secondo gli storici, la devozione per san Gottardo in Italia settentrionale fu introdotta dai monaci cistercensi, che eressero il primo luogo di culto a lui dedicato verso la metà del XIII secolo.

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