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Campo di servizio per giovani con le Adoratrici di Rivolta

Dal 28 agosto al 3 settembre, l'esperienza di animazione e di formazione per i giovani dai 18 ai 35 anni dal titolo Orizzonti verticali

Come ormai da quattro anni, anche quest’estate arriva dalle Suore Adoratrici la proposta del Campo di servizio rivolta ai giovani. Orizzonti verticali è il tema che caratterizzerà l’esperienza che si terrà presso la Casa Madre delle suore di Rivolta d’Adda.

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I consigli di lettura per l’estate dalla Libreria Paoline

Siamo andanti a curiosare tra gli scaffali: questa la classifica dei volumi che vanno per la maggiore nell'ultimo periodo, utile come spunto per gli acquisti o per qualche idea regalo

Sia che si vada in vacanza, sia che si rimanga a casa, probabilmente l’estate è uno dei periodi in cui ci si concede qualche svago in più: tra questi, molti scelgono di ritagliarsi un po’ di tempo da dedicare alla lettura di un buon libro che oltre a intrattenere possa far riflettere.

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Indovina chi viene a cena: le prime testimonianze del progetto di Filiera Corta

I racconti di alcune famiglie che hanno ospitato da gennaio ad oggi alcune coppie di immigrati, invitandoli a cena

Era partito lo scorso gennaio il progetto per promuovere l’integrazione promosso da Filiera Corta Solidale di Cremona in collaborazione con Caritas, Coop. Nazareth e Il Sentiero. L’idea di Indovina chi viene a cena nasceva dall’attenzione all’emergenza migranti che riguarda non solo la cura nell’accoglienza, ma anche percorsi di integrazione ed aggregazione con la cittadinanza.

In questi mesi alcune famiglie si sono rese disponibili ad invitare coppie di immigrati nella propria casa per una cena o per condividere un piccolo momento conviviale. Sono nate così diverse occasioni di incontro che fino ad ora si sono rivelate particolarmente positive.

Obiettivo principale di questa iniziativa è offrire ai migranti dei momenti di normalità e di serenità, un’occasione per sentirsi meno soli, frequentare persone esterne al circuito dell’accoglienza, impratichirsi con l’italiano. Si è chiesto ai partecipanti di garantire un minimo di continuità, affinché la relazione instaurata possa crescere nel tempo.

 

Alcune testimonianze

Sabato scorso abbiamo finalmente invitato Salman e Zadran a cena. Non che avessimo dubbi, ma siamo rimasti molto contenti della gentilezza e cordialità dei nostri ospiti. Hanno qualche difficoltà con l’italiano, ma nei loro panni non sarei certo messo meglio col pashtun… Ci hanno raccontato un po’ della loro quotidianità e accennato agli anni passati da migranti in Grecia e in Norvegia. Alla fine ci hanno invitato a cena a casa loro e dall’entusiasmo di Salman nel celebrare Zadran come bravo cuoco, credo che gusteremo un ottimo riso in stile afgano! Diego

Un paio di settimane fa abbiamo invitato a cena Abdul e Amadou. Abdul ha 35 anni e viene dal Ghana, ci siamo conosciuti circa 2 anni fa alla Casa dell’Accoglienza. Il suo amico Amadou, del Gambia, ha 18 anni ed è arrivato in Italia da pochi mesi. La serata è stata davvero molto piacevole. Il fatto di aver già instaurato un rapporto di amicizia con uno degli ospiti ha sicuramente contribuito a rendere l’atmosfera più spontanea e a creare un terreno comune per la conversazione – elemento non scontato, date le diverse età ed esperienze. Siamo riusciti a parlare in italiano degli argomenti più semplici (vita quotidiana, interessi) ma ogni tanto siamo ricorsi all’inglese. Abbiamo in programma di rivederci un sabato o domenica per cucinare insieme: speriamo che Abdul ci insegni qualche specialità ghanese! Federica

Abbiamo contattato per telefono Loqman e Ramazan, due ragazzi afghani. Siamo andati a prenderli al loro appartamento e abbiamo pranzato assieme a casa nostra, con i nostri quattro figli. Il pranzo è stato molto piacevole, abbiamo conversato molto di tanti argomenti: abitudini alimentari, religiose e anche dei rapporti tra uomini e donne, ragazzi e ragazze, visto che di lì a poco ci sarebbe stato S. Valentino e Loqman era molto interessato a sapere come funzionava, per non fare errori! Siamo riusciti sempre a parlare in Italiano, anche perché entrambi, nonostante la fatica di comunicare, hanno molta voglia di imparare. Loqman e Ramazan hanno cucinato un tipico cibo afghano, il “qabeli pilau”: un piatto unico a base di riso condito con uva sultanina e verdure soffritte in olio di semi e carne di pollo, buono e gustoso. I nostri figli hanno seguito con molta curiosità le fasi della preparazione e hanno anche aiutato! Nonostante la giovane età dei nostri ospiti (23 e 27 anni) è stato facile e piacevole stare in loro compagnia e li abbiamo visti curiosi e desiderosi di scambio culturale. Anche i nostri figli sono stati contenti e partecipi, crediamo sia stata per tutti una bella esperienza di arricchimento reciproco!! Chiara, Davide e Monica

Noi abbiamo intessuto una relazione con una famiglia: Osman è il marito, ghanese, un sorriso fantastico e due occhi splendenti, Mercy è la moglie, nigeriana, molto dolce, Ali il loro bambino di 6 anni. Osman parla bene l’italiano e suona in un gruppo di percussionisti “organizzato” alla casa dell’accoglienza: per lui far parte di questo gruppo è sicuramente una grande risorsa. In questo periodo ci siamo affiatati sempre più, ritrovandoci ogni settimana per mangiare e soprattutto per fare i compiti e leggere insieme. Marina

Con Ismail e Shir siamo coetanei. Si é creato un rapporto molto piacevole. Abbiamo conosciuto i loro amici e loro hanno conosciuto i nostri. Ci siamo visti 7-8 volte, a volte a casa nostra, a volte a casa loro o in giro. Quando ci vediamo, Shir e Ismail preferiscono “staccare” dalla loro situazione difficile e vivere con noi momenti di serenità. I nostri incontri sono sempre molto piacevoli e ridiamo e scherziamo molto. Mi fa molto piacere poter contribuire alla diffusione del progetto, anche perché la nostra esperienza è davvero molto bella! Raccontare del nostro rapporto via mail mi mette addirittura in imbarazzo, essendo ormai diventato un rapporto d’amicizia e come tale intimo e personale. Grazie per questo progetto! Marina

 

Pranzo

 

Come funziona il progetto

La cena è naturalmente solo un pretesto per stare insieme e conoscersi: ogni partecipante può decidere autonomamente se incontrare il proprio ospite in casa propria o in un luogo pubblico, se condividere un pasto o semplicemente un caffè, fare una passeggiata; conversare. Le persone aderenti possono decidere se unirsi ad un altro nucleo famigliare e che frequenza dare agli incontri (il nostro suggerimento è di 2 incontri al mese).

Quanti desiderano partecipare possono inviare una mail a info@filieracortasolidale.it.

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#lamiagmg: un concorso video-fotografico per i giovani cremonesi che vivranno la GMG di Cracovia

Quanti andranno in Polonia potranno raccontare attraverso prodotti multimediali l'esperienza vissuta durante la Giornata Mondiale della Gioventù. Foto e video verranno pubblicati sul nostro portale

Circa 600 giovani cremonesi si stanno preparando per la partenza verso la Polonia, dove incontreranno Papa Francesco insieme alla gioventù proveniente da tutto il mondo. Dal 26 al 31 luglio potranno vivere una particolare esperienza in cui ci si potrà confrontare con culture diverse, conoscere usanze e tradizioni mai viste, incontrare persone che, seppur sconosciute, con le quali si condivideranno le stesse emozioni e le stesse esperienze. Continua a leggere »

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Dal Centro d’ascolto Caritas il punto della situazione da gennaio ad oggi

Oltre 580 gli interventi erogati, 30 mila euro di finanziamenti grazie al microcredito. L'operatore Alessio Antonioli illustra i dati del primo semestre 2016

Sono ancora numerose le persone che ogni giorno si rivolgono agli sportelli Caritas per chiedere sostegni per riuscire a condurre una vita dignitosa. Da gennaio ad oggi il Centro d’Ascolto di via Stenico a Cremona ha già provveduto infatti a quasi 600 interventi economici. Continua a leggere »

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A Dosolo tre suore brasiliane a servizio della zona undici

Appartenenti a un ordine semi contemplativo, si occuperanno dell'adorazione, della preghiera e dell'evangelizzazione

Sono arrivate nella parrocchia di Dosolo circa tre settimana fa per essere al servizio della comunità e della zona pastorale undicesima. Le tre religiose dell’ordine dei Servi di Maria del Cuore di Gesù, Suor Jacqueline, Suor Mirelle e Suor.Cosma, rispettivamente 29, 28 e 26 anni, originarie del Brasile, hanno già cominciato a svolgere il loro apostolato nelle parrocchie di Dosolo, Villastrada, Correggioverde, Cavallara, ma sono a disposizione anche per le altre che ruotano attorno a Viadana.

Prima di approdare nel comune mantovano, Suor Jaqueline era già in diocesi da un anno, presso l’Istituto Sant’Angelo in città, Suor Mirelle invece si trovava ad Udine, mentre Suor Cosma ha prestato il suo servizio prima in Brasile e poi in Portogallo.

«Il nostro è un ordine semi contemplativo il cui carisma consiste nel portare l’amore di Cristo alle persone», racconta Suor Jacqueline. «Per una parte della giornata siamo intente nell’adorazione al Santissimo Sacramento e alla preghiera per le persone che incontriamo e che ci affidano qualche particolare intercessione. Ci occupiamo poi anche dell’evangelizzazione, in particolare indirizzata a ragazzi, adolescenti e giovani: per loro organizziamo incontri, attività e momenti di riflessione. Non tralasciamo anche la cura dei malati e degli anziani, presso i quali ci rechiamo a far visita. Siamo a disposizione del Vescovo e della diocesi: ci recheremo dove ci sarà bisogno della nostra presenza».

Le tre suore sono ospitate ora negli ambienti dell’oratorio messi a disposizione dal parroco di Dosolo, don Alessandro Capelletti, che è anche vicario zonale. «La comunità ci ha accolto con molta generosità. – conclude Suor Jacqueline – Viviamo infatti della Provvidenza e fino ad ora non ci è mancato mai nulla».

 

I Servi di Maria del Cuore di Gesù

Sono stati fondati 19 anni fa a Paraiba (nordest del Brasile) da una coppia di sposi oggi 70enni (quattro figli naturali e sette adottivi), assieme a un sacerdote italiano e a una religiosa tedesca. La casa madre è oggi al centro di un importante complesso ospedaliero e ospita i malati poveri e i loro famigliari provenienti da tutta la regione. Le prime suore sono arrivate in Italia otto anni fa, col compito di custodire un santuario in Friuli. Quattro anni fa una loro delegazione fu ospite di Villastrada per una missione di alcuni giorni; e i fedeli del paese ne furono tanto edificati che il parroco don Stefano Zoppi ne parlò all’allora vescovo Dante. Da qualche settimana l’arrivo a Dosolo, terza casa in Italia, dopo Udine e Mariana Mantovana, dove si trova l’eremo missionario.

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“La Vita Cattolica” compie cento anni

Alcune tappe della storia del settimanale cattolico cremonese, dalla nascita nel 1916 alla recente edizione digitale

Il prossimo dicembre ricorre il centenario della nascita del settimanale diocesano La Vita Cattolica, giornale ecclesiale di informazione e, fin dall’inizio, voce del territorio cremonese. A pochi mesi da questa importante ricorrenza, mons. Vincenzo Rini, direttore del settimanale dal 1985, racconta l’origine della testata e come è cambiato nel tempo. Continua a leggere »

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Verso Cracovia: il programma dettagliato delle due proposte della diocesi di Cremona

Dall'Ufficio di Pastorale giovanile tutte le informazioni per i partecipanti alla GMG polacca: programma, alloggi, documenti utili e kit

Con l’avvicinarsi dell’atteso momento della partenza verso la Giornata mondiale della gioventù, arriva anche il programma che interesserà diverse centinaia di giovani che partiranno dalla diocesi di Cremona, accompagnati anche dal vescovo Antonio.

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