Il silenzio della Gmg, festa della speranza

Le impressioni di Silvia, giovane di Pomponesco tornata dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Panama

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«Durante l’adorazione di sabato o la consacrazione di domenica durante la Messa si sentiva il rumore del vento e di qualche sirena di ambulanze o polizia… Eravamo 700mila circa». C’è una ricerca profonda di raccoglimento, di spiritualità nel cuore della Giornata Mondiale della Gioventù. Ed è quel silenzio che attraversa e sostiene la grande festa dei giovani fatta di colori e voci. Chi c’era – anche a Panama – lo ha sentito.

Ed è questa l’immagine della Gmg che riporta al suo ritorno in diocesi, a Pomponesco, Silvia Scaroni. Racconta il caldo e le lunghe camminate, la fatica ma anche le continue occasioni di incontro, dentro il gruppo dei giovani delle diocesi lombarde e nelle strade e nelle piazze del paese sudamericano che ha accolto il popolo della Gmg. «Come sempre – riflette – colpisce come popoli diversi, culture diverse e lingue diverse si incontrino a parlarne solo una, dove tutti sono pronti a fare festa ma anche a fare un silenzio che fa rabbrividire nei momenti fondamentali».

E poi c’è il papa, Francesco che ha abbracciato i giovani con il suo affetto paterno e con le sue parole cariche di speranza: «Nei suoi discorsi – spiega Silvia –  ti coinvolge con domande che sembrano quasi un giochino, ma in realtà fanno riflettere perché interpellano proprio la tua vita. È molto bello sentirsi dire che si è amati lo stesso anche se si è deboli. E che i giovani – come ha detto il Papa – non sono il domani, ma sono l’adesso della Chiesa e del mondo».

Uno sguardo di fiducia che sulle ali dell’entusiasmo, attraverso i piedi e gli occhi dei giovani abbraccia tutto il mondo.

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