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“Non dire sono giovane”, un nuovo percorso per educatori negli oratori

Aperte le adesioni al cantiere formativo di pastorale giovanile destinato a giovani-adulti per condividere una "grammatica comune"

Parte un nuovo cantiere formativo con un target insolito: quei giovani-adulti che negli Oratori stanno compiendo una attività di sostegno e ricoprono un ruolo, spesso inedito, di figure educative di riferimento, strettamente legate al cortile, all’accoglienza/animazione, alla relazione con preadolescenti e adolescenti, alla gestione dell’Oratorio su mandato del parroco e con la condivisione della comunità. Continua a leggere »

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Riforma Terzo Settore, come orientarsi: incontro il 18 ottobre a Cremona

Seminario organizzato da CSV Lombardia Sud, in collaborazione con Forum del Terzo Settore

Il Decreto Legislativo 117/2017 ha introdotto profonde modifiche nell’assetto complessivo del Terzo Settore, che si trova oggi in una fase di transizione in materia legislativa e fiscale.  CSV Lombardia Sud, in collaborazione con Forum del Terzo Settore, organizza un seminario al fine di mettere a fuoco alcuni aspetti della Riforma relativi agli enti di tipo associativo, e contestualizzarne gli aspetti normativi e le opportunità che questo cambiamento apre. Continua a leggere »

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Un percorso per coppie di “Giovani innamorati”

Famiglia Buona Novella propone due cicli di incontri: dal 14 ottobre a Casina Moreni e dal 28 ottobre ad Agnadello e Brignano in collaborazione con la Zona 1

Sono aperte le adesioni al cammino per giovani fidanzati proposto da Famiglia Buona Novella presso Cascina Moreni e quello organizzato in collaborazione con la Zona pastorale 1 presso l’oratorio di Agnadello e il Santuario della Madonna dei Campi di Brignano Gera d’Adda Continua a leggere »

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Un giovane medico di Pizzighettone in Sierra Leone con Cuamm

Michele Orsi lavorerà per sei mesi presso il Princess Christian Maternity Hospital grazie a un progetto di Medici con l’Africa Cuamm

Partirà lunedì 18 marzo, per Freetown, capitale della Sierra Leone, dove presterà servizio per 6 mesi. Michele Orsi, specializzando al quarto anno di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano, originario di Pizzighettone, ha 29 anni e tanta curiosità e voglia di mettersi in gioco in un contesto così difficile. Continua a leggere »

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A fine agosto la quarta scuola per animatori di Oratorio

Una tre giorni di formazione presso l'oratorio di Sirino di Soresina per affrontare alcune tematiche su animazione e fede

Mancano solo pochi giorni alla quarta edizione della scuola diocesana per animatori di Oratorio. Si sa che la parola scuola fa paura, soprattutto in vacanza… ma al di là delle parole, sono attesi gli animatori cremonesi che saranno ospiti all’oratorio Sirino di Soresina per condividere tre giorni di formazione e animazione, tra divertimento e momenti di riflessione… il tutto per guardare al prossimo anno oratoriano che non mancherà di vedere protagonista chi in Oratorio sta non come parcheggiato (sul “divano” direbbe papa Francesco), ma da giovanissimo che spende volentieri le sue energie per una casa sempre più bella e percorsi sempre più ricchi.

Le iscrizioni sono aperte e in questi giorni su facebook rimbalzeranno un sacco di inviti. Approfittiamo dell’iniziativa e iscriviamoci! Il modulo “Avanzati” partirà giovedì 25, mentre tutti gli altri ragazzi sono attesi per venerdì 26 sino a sabato 27 alle ore 16.

don Paolo Arienti

La locandina Scuola Animatori 2016

PROMO Scuola Animatori_01

In particolare le sessioni di lavoro comprenderanno:

  • un focus sull’Oratorio
  • lo stile educativo e l’anima dell’animazione oratoriana
  • l’animazione di serate e gruppi
  • la competenza dei linguaggi e degli strumenti
  • il primo soccorso in Oratorio
  • l’animazione in contesti particolari: la piscina

Centrale sarà anche il confronto sul capitolo vocazionale dell’animazione in Oratorio, con il contributo di don Davide Schiavon, nuovo responsabile del servizio vocazionale della diocesi.

Scarica il modulo iscrizioni scuola animatori 2016

Le iscrizioni vanno inviate via fax (0372 25336) o via mail (segreteria@focr.it). Per ulteriori informazioni si rimanda al sito dell FOCr.

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I numeri di Cracovia: oltre 600 i giovani della diocesi iscritti alla GMG

Partiranno scaglionati nei due gruppi, martedì 19 e sabato 24 luglio e saranno ospitati nelle famiglie polacche

Sono 604 i giovani che stanno ultimando i preparativi per la partenza verso la GMG di Cracovia. Culmine di questo viaggio sarà la Veglia con il Santo Padre che incontrerà i ragazzi da tutto il mondo sabato 30 luglio nel Campus Misericordiae: secondo gli organizzatori saranno oltre un milione e mezzo.

Momento tutto nuovo in questa Giornata mondiale della gioventù un pellegrinaggio pensato in occasione di questo particolare anno santo: la visita al Santuario della Divina Misericordia sulla collina di Łagiewniki con la Messa degli italiani nella spianata davanti alla chiesa, prevista per mercoledì 27 luglio.

I giovani cremonesi avranno la possibilità di vivere l’esperienza unica della GMG in due modalità diverse: un primo gruppo partirà martedì 19 luglio per un’interessante gemellaggio con la diocesi di Katowice. Con loro anche il vescovo Antonio che vivrà anch’egli queste particolari giornate di incontri e di scambio culturale. Un secondo gruppo partirà invece domenica notte, per essere a Cracovia lunedì 25 luglio.

Tutti i partecipanti, durante la settimana dal 25 al 31 luglio, saranno ospiti delle famiglie polacche che si sono rese disponibili ad accoglierli; in particolare risiederanno presso i parrocchiani di Wola Batorska, comunità a circa 30 km da Cracovia.

 

Partecipanti al gemellaggio con Katowice

In 125 parteciperanno al gemellaggio con la diocesi di Katowice, dal 19 al 24 luglio. Circa 90 sono i giovani che provengono da fuori città:

  • 10 da Acquanegra-Fengo,
  • 4 da Torre de’ Picenardi,
  • 10 da Vescovato,
  • 4 da Solarolo,
  • 8 da Motta e Scandolara Ravara,
  • 1 da Trigolo,
  • 6 da San Matteo delle Chiaviche,
  • 28 da Brignano Gera d’Adda,
  • 9 da Soresina,
  • 4 dalla parrocchia di San Zeno di Cassano,
  • 1 da Dosimo,
  • 2 da Pizzighettone

Per quanto riguarda i giovani della città, invece, parteciperanno 2 giovani di San Giuseppe al Cambonino e in 20 da Sant’Agata e Sant’Ilario. Partiranno martedì 19 anche 5 collaboratori della FOCr, insieme a don Paolo Arienti, responsabile dell’intera esperienza.

 

Gruppi che aderiscono solo alla settimana della GMG

Altri 479 raggiungeranno la Polonia la settimana successiva, arrivando a Cracovia il 25 luglio. Sono:

  • 1 da Scandolara,
  • 7 dalla parrocchia dell’Annunciazione di Cassano
  • 1 da Motta Baluffi,
  • 10 da Castelverde
  • 5 da Sospiro
  • 8 da Fontanella,
  • 15 da Casalmaggiore
  • 9 da Viadana
  • 7 da Cicognara
  • 26 da Caravaggio
  • 1 da Dosimo,
  • 14 da Covo
  • 25 giovani dalla Zona 3
  • 19 da Castelleone
  • 8  da Pizzighettone,
  • 7  da Rivolta d’Adda,
  • 56 della Zona 2
  • 12 da Bozzolo e Rivarolo del Re

Dalla città 3 giovani parrocchiani di San Giuseppe al Cambonino, 12 da San Michele Vetere, 9 da Sant’Ambrogio, 20 da San Francesco e 2 dalla Beata Vergine di Caravaggio.

Parteciperanno solamente alla Veglia e alla Messa di domenica 31 luglio altri 29 giovani e 140 neocatecumenali.

In tutti i sacerdoti saranno una ventina, la maggior parte vicari d’oratorio.

Il programma delle due proposte della FOCr con le informazioni necessarie per il viaggio

#lamiagmg: il concorso della pastorale giovanile e del nostro portale

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L’impegno della Caritas contro il gioco d’azzardo

Progetti di sensibilizzazione, sportelli di ascolto e prospettive di rete con le Caritas lombarde per la prevenzione di una patologia sempre più dilagante

Il fenomeno del gioco d’azzardo patologico sta interessando sempre di più le fasce maggiormente vulnerabili della popolazione: in particolare, preoccupano i giovanissimi e gli anziani. Sono proprio gli adolescenti a far uso soprattutto del gioco on-line. L’Italia è diventato in pochi anni il Paese europeo in cui il gioco d’azzardo è più diffuso: è al primo posto in Europa, al terzo nel mondo tra i paesi che giocano di più e detiene anche il primato della spesa pro capite, ammontante a circa 1.300 euro (nel conto sono compresi anche i neonati). Il gioco, insomma, è diventata nell’economia italiana la terza tra le aziende più ricche, con profitti che arrivano a coprire addirittura il 3-4% del PIL nazionale.

Se parliamo, poi, della Lombardia, essa è definita addirittura la capitale del gioco d’azzardo: i numeri sono davvero preoccupanti: un volume da 10 milioni di euro all’anno e una spesa pro-capite per giocatore che sfiora i 2000 euro.

Per far fronte a questo problema sempre più dilagante, la Delegazione di Regione Lombardia della Caritas si è interrogata pochi giorni fa su nuove progettualità da mettere in campo a questo proposito. «La collaborazione delle Caritas lombarde su questo tema è nata per riuscire a monitorare il problema e condividerne numeri e caratteristiche», afferma don Antonio Pezzetti, direttore della Caritas Cremonese e referente del coordinamento lombardo. «Trattandosi di una problematica particolarmente importante e sempre più in crescita, trovare soluzioni comuni e progettualità condivise è il miglior modo per affrontare l’emergenza».

Non mancano a Cremona le campagne di sensibilizzazione per rendere i cittadini consapevoli della portata del fenomeno. L’associazione La Zolla, ad esempio, questa primavera ha anche realizzato “Illusioni”, un progetto di prevenzione che ha incontrato e coinvolto le fasce più a rischio della popolazione.

«Già nel 2015 avevamo costruito una mostra – molto visitata dalle varie scuole – nella quale si dimostrava che il gioco d’azzardo è sempre ingannevole», racconta don Giuseppe Salomoni, presidente de La Zolla. «Alcuni esperiti di matematica spiegavano i meccanismi delle slot e degli altri giochi d’azzardo. Quest’anno il progetto di cui la Zolla era capofila, è stato finanziato dall’Asl e ha riguardato la prevenzione sul territorio soprattutto su giovani e anziani».

Nel progetto sono stati coinvolti anche enti e associazioni che già hanno a cuore il problema delle dipendenze e che sono a contatto con le fasce più a rischio della popolazione, come Caritas, Approdo, Bessimo, Iride, Fuxia, Krikos e Libera. In particolare la parte del progetto dedicata alle scuole ha interessato 30 classi (prime, terze e quarte) delle suole ITIS di Cremona, CrForma di Cremona e di Crema e Enaip di Cremona. L’obbiettivo, oltre a far riflettere i ragazzi sul benessere e sulla salute, è stato quello di promuovere una consapevolezza del problema. Gli adolescenti che hanno partecipato sono stati aiutati da Simone Feder, esperto della patologia, nella focalizzazione delle caratteristiche del gioco d’azzardo, riflettendo anche sugli stili di vita che potrebbero essere considerati a rischio.

«Siamo stati anche presenti con i nostri stand informativi in alcuni paesi della provincia, in particolare in quelli rivieraschi, nei quali abbiamo cercato di catturare l’interesse della gente su questo problema», continua don Salomoni. «Sono stati coinvolti anche i bambini: per esempio, al Bosco Ex-Parmigiano abbiamo realizzato per loro alcune attività in cui si sottolineava la profonda differenza tra il gioco ludico e quello d’azzardo».

Durante l’anno sono stati organizzati anche incontri frontali indirizzati a anziani e carcerati, soggetti considerati più a rischio. Anche attraverso i quattro sportelli attivati sul territorio, gli operatori hanno potuto dare informazioni sul tema e fare alcune prime valutazioni in persone che hanno manifestato i segni della patologia, per indirizzarli al Sert, affinché riescano ad avviare percorsi mirati.

 

Qualche informazione sul gioco d’azzardo

L’alea (il rischio, la probabilità di vittoria) e il fine di lucro sono i due elementi costitutivi del gioco d’azzardo come definito nel Codice Penale (Art. 721). Il gioco d’azzardo patologico consiste in frequenti, ripetuti episodi di gioco d’azzardo che dominano la vita dell’individuo a scapito della vita sociale, professionale, materiale, dei valori e degli impegni personali e familiari.
I giocatori patologici descrivono bisogno intenso di giocare, difficile da controllare, unito all’ossessione per immagini e pensieri dell’atto del gioco e delle situazioni che lo circondano.

Il giocatore patologico è privo di controllo, incapace di resistere all’impulso di giocare: il gioco diventa la cosa più importante delle sua esistenza.
É una persona soggetta ad un disturbo psicopatologico che compromette la salute fisica e provoca molteplici possibili conseguenze personali, sociali ed economiche come ad esempio la perdita del lavoro, la disgregazione della famiglia, l’impoverimento e la messa in atto di comportamenti illeciti come il ricorso all’usura, che diventa uno strumento agevole per procurarsi il denaro necessario a giocare e/o scommettere.
Qui il pericolo dell’infiltrazione mafiosa, in quanto le mafie si inseriscono in questo “giro” prestando soldi a tassi elevati.

Fortemente coinvolta, sia dal punto di vista emotivo che economico, è la sfera familiare e delle relazioni personali.
La famiglia convive con la depressione, l’impotenza, l’incertezza, il progressivo impoverimento e può attraversare periodi di dissesto finanziario anche molto grave, di conseguenza rischi di disgregazione familiare sono enormi.

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L’esperienza di alcuni “Giovani insieme” che hanno lavorato negli oratori

Il progetto che coinvolge i giovani del territorio diocesano verrà riproposto anche il prossimo anno. Testimonianze da Brignano, San Francesco in città e Soresina

Continua l’esperienza di Giovani insieme. Anche per il prossimo anno pastorale, infatti, viene riproposto l’inserimento lavorativo di 20 giovani (in età compresa tra i 20 e i 30 anni, che non abbiano altro lavoro in corso) sul territorio diocesano a servizio degli Oratori. Continua a leggere »

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La famiglia così come la vuole Dio: la riflessione del vescovo Antonio sull’Amoris laetitia

Nella cornice dell'Happening, mons. Napolioni si è soffermato su alcuni passi dell'esortazione di Papa Francesco per riflettere sull'identità della famiglia e sulle sfide di oggi

Nel contesto dell’Happening che in questi giorni si sta animando Cremona, lunedì 11 luglio il Vescovo è stato invitato a riflettere sull’esortazione apostolica Amoris laetitia di Papa Francesco. Tante le famiglie e le coppie che si sono fermate ad ascoltare le parole di mons. Napolioni sul palco di Piazza Stradivari. Insieme a lui due coppie di giovani sposi che hanno lanciato alcune provocazioni proprio a partire dal testo dell’esortazione.

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