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Pastorale giovanile, incontro regionale con l’arcivescovo Delpini

Tutti gli uffici diocesani per la pastorale giovanile si sono ritrovati giovedì 27 settembre a Milano per un incontro inconsueto con l’arcivescovo Delpini, in partenza per l’apertura del Sinodo sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale previsto a Roma per il prossimo 3 ottobre. Scopo della riunione fornire a mons. Delpini alcuni spunti di cui poter essere portavoce e su cui a sua volta riflettere. Ogni diocesi ha avuto a disposizione un breve lasso di tempo per esprimere auspici, linee di rilevanza e perplessità sulla scorta dello strumento di lavoro consegnato a tutta la Chiesa lo scorso giugno.

Al termine dell’ascolto delle dieci diocesi, cui si sono aggiunti anche i Salesiani presenti con diverse opere sul territorio lombardo, il metropolita ha preso la parola evidenziando qualche atteggiamento di fondo senza entrare nel merito delle osservazioni: “Metto in primo piano questo dato. Dio c’è e si prende cura anche di questi giovani. Gesù attira tutti a sé. Parto da questa fiducia.

Non siamo operatori pastorali di un progetto che deve dare risultati, ma a servizio di una attrattiva!

Questo pare spesso un presupposto che non interagisce con i nostri ragionamenti. Lo sappiamo ed ora ragioniamo… io parto invece da una fiducia radicale. La logica del regno è quella del seme piccolo. La logica della decisione personale alla sequela, magari anche al sentirsi mandati. Pensiamo a tutti i giovani, ma la logica del regno presuppone si arrivi a tutti attraverso qualcuno… i santi, i testimoni…”. A chiudere l’intervento un altro passaggio significativo:

“Ci perdiamo spesso nei numeri statistici, ma pastoralmente possono essere la buona ragione per scoraggiarsi. Gesù ha detto di restare qui a dare la vita. La statistica allora non è così rilevante. Quelli che sono dentro chi sono? Sono pronti a dare la vita?”.

Tra le questioni sollevate dalle diocesi alcuni tratti si sono come rincorsi: la  rilevanza e la figura di una fede possibile oggi per le nuove generazioni, la rispettiva grammatica spirituale, la questione delle relazioni così preziose  ed oggi così in difficoltà per il calo dei sacerdoti dedicati, ma anche di altre figure, il  coinvolgimento della comunità e della sua autocomprensione rispetto alla testimonianza della fede.




Sabbioneta, cittadinanza benemerita a don Ennio Asinari

Venerdì 28 alle 20 don Ennio Asinari riceverà la cittadinanza benemerita dal Consiglio comunale di Sabbioneta nel corso di una serata inserita nei festeggiamenti per il decennale del riconoscimento della città come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Il riconoscimento al collaboratore parrocchiale, parroco di Sabbioneta dal 1980 al 2008, è legato al suo decisivo contributo nella conservazione e nella promozione del patrimonio storico-artistico e culturale della città. La cerimonia di conferimento avverrà alle ore 21 presso il Teatro all’Antica.

 




“Non dire sono giovane”, un nuovo percorso per educatori negli oratori

Parte un nuovo cantiere formativo con un target insolito: quei giovani-adulti che negli Oratori stanno compiendo una attività di sostegno e ricoprono un ruolo, spesso inedito, di figure educative di riferimento, strettamente legate al cortile, all’accoglienza/animazione, alla relazione con preadolescenti e adolescenti, alla gestione dell’Oratorio su mandato del parroco e con la condivisione della comunità. Per queste figure che stanno comparendo qua e là e di cui si è parlato anche all’assemblea oratori dello scorso settembre, è bene attuare una formazione comune, perché la preziosa eredità dell’Oratorio, rivista e attualizzata dentro le mutate condizioni socio-culturali dei giovani e delle parrocchie, conosca una grammatica comune e non vadano persi alcuni passaggi preziosi, strettamente legati all’identità della proposta pastorale cristiana.

L’ufficio diocesano immagina e propone tre passaggi: il weekend formativo del 16-18 novembre a Folgaria, incentrato sul linguaggio dell’Oratorio di ieri e di oggi, le sue sfide e le sue potenzialità; un passaggio in zona e in loco che verrà concordato con i partecipanti, la Due giorni Assistenti ed Educatori di Oratorio che è fissata per mercoledì 27 e giovedì 28 marzo 2019. A queste tappe sono invitati i giovani che hanno aderito al progetto regionale “Giovani insieme” e quanti svolgono in Oratorio a diverso titolo – volontario e/o professionalizzato – un compito di educatore, guida, sostegno qualificato e corresponsabilità.

Per la prima tappa, il weekend a Folgaria organizzato in parallelo alla sessione formativa dell’Ufficio famiglia, le iscrizioni si chiuderanno entro il 31 ottobre e si ricevono con i consueti canali in Focr.

Scarica qui la locandina




Riforma Terzo Settore, come orientarsi: incontro il 18 ottobre a Cremona

Il Decreto Legislativo 117/2017 ha introdotto profonde modifiche nell’assetto complessivo del Terzo Settore, che si trova oggi in una fase di transizione in materia legislativa e fiscale.  CSV Lombardia Sud, in collaborazione con Forum del Terzo Settore, organizza un seminario al fine di mettere a fuoco alcuni aspetti della Riforma relativi agli enti di tipo associativo, e contestualizzarne gli aspetti normativi e le opportunità che questo cambiamento apre.

A Cremona un incontro dedicato all’argomento si terrà giovedì 18 ottobre 2018 alle ore 17.30 in Sala Zanoni in via del Vecchio Passeggio 1. Per il contenuto, impostato prevalentemente su enti di tipo associativo, il seminario si rivolge solo ad amministratori e volontari delle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, ONLUS e associazioni generiche.

L’accesso ai seminari è gratuito. Per necessità organizzative è richiesta l’iscrizione attraverso la compilazione della scheda online alla pagina https://goo.gl/YFKtbR. Le iscrizioni verranno chiuse il 15 ottobre 2018. La conferma di iscrizione verrà notificata tramite l’invio di una mail due giorni prima dell’iniziativa. È prevista la partecipazione di più volontari della stessa organizzazione. La formatrice è Cinzia Marchi, Coordinatore Area Organizzazioni CSV Lombardia Sud.




Un percorso per coppie di “Giovani innamorati”

Sono aperte le adesioni al cammino per giovani fidanzati proposto da Famiglia Buona Novella presso Cascina Moreni e quello organizzato in collaborazione con la Zona pastorale 1 presso l’oratorio di Agnadello e il Santuario della Madonna dei Campi di Brignano Gera d’Adda“Fidanzati in relazione” e “Giovani innamorati” sono i titoli scelti per i due cicli di incontri rivolti a coppie non prossime al matrimonio per far crescere la propria relazione, migliorare la conoscenza reciproca e comprendere le modalità migliori per comunicarsi amore. Non si tratta dunque di un corso di preparazione al matrimonio, ma un accompagnamento all’inizio di un cammino di relazione.

«Quando inizia una storia d’amore – spiegano da Famiglia Buona Novella – comincia un tempo prezioso: il tempo dello “stare insieme”, quello del fidanzamento. Un arco di tempo più o meno lungo che viene donato per avere la possibilità di conoscere l’altro. È in questa relazione a due che si gioca il futuro di una possibile e prossima famiglia. Proprio perché abbiamo a cuore i nostri giovani e crediamo nella loro potenzialità, come associazione Famiglia Buona Novella abbiamo dato al via ad un percorso per fidanzati incentrato sulle dinamiche relazionali. Il percorso ha lo scopo di fornire alcuni strumenti che riteniamo possano essere utili per affrontare con serenità una relazione amorosa».

I percorsi sono costituiti da incontri mensili, guidati da équipe di coppie di sposi. La modalità degli incontri prevede il ritrovo alle ore 19 per l’apericena, dalle ore 20 alle ore 21:30 l’incontro di gruppo e a seguire ci sarà la possibilità di fermarsi per confrontarsi anche personalmente con le coppie accompagnatrici.

Una nuova edizione del percorso inizierà il 14 ottobre presso l’associazione Famiglia Buona Novella a Cremona. L’altra viene proposta per la Zona pastorale 1 ed avrà luogo ad Agnadello e Brignano Gera d’Adda con inizio il 28 ottobre.

Nelle locandine allegate il calendario degli incontri e i contatti per aderire.

Scarica qui la locandina del percorso presso Cascina Moreni a Cremona

Scarica qui la locandina del percorso nella Zona 1

 




Ultime copie del libro «Cattedrale di Cremona» di mons. Bonazzi

Ultime copie disponibili per il libro «Cattedrale di Cremona. I restauri degli ultimi vent’anni (1992-2011)» edito da Skira a cura di Mons. Achille Bonazzi, acquistabile al prezzo di € 40 presso gli uffici della Curia.

Il volume, voluto dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del IX centenario della fondazione della Cattedrale di Cremona, presieduto da Carla Di Francesco, è incentrato sugli interventi di restauro realizzati dal 1992 al 2011 nella Cattedrale di Cremona. Lo scopo è molteplice: non solo presentare le novità emerse durante i lavori, come il recupero delle cappelle del Santissimo Sacramento e della Madonna del Popolo, dell’altare di San Michele e di quello della Madonna delle Grazie, ma anche fornire la documentazione delle sculture interne del grande rosone del Porrata (1274) e dei loggiati esterni, con indicazione dei marmi, dell’epoca di realizzazione e dello stato di degrado; così che gli storici, in assenza di documenti d’archivio, possano definire meglio le fasi costruttive di questo complesso monumento. Infine, si vuole rendere memoria storica delle modalità di intervento quale premessa necessaria per l’ordinaria manutenzione e per eventuali futuri restauri. Il libro – curato da Achille Bonazzi, già delegato vescovile per la diocesi di Cremona e regionale per la Lombardia per i beni culturali di proprietà ecclesiastica, docente alla facoltà di Scienze dell’Università di Parma – è ritmato sui diversi periodi storici e si avvale anche di scritti di storici dell’arte quali Lia Bellingeri, Giorgio Bonsanti, Marco Tanzi e Giusy Zanichelli.




Un giovane medico di Pizzighettone in Sierra Leone con Cuamm

Partirà lunedì 18 marzo, per Freetown, capitale della Sierra Leone, dove presterà servizio per 6 mesi. Michele Orsi, specializzando al quarto anno di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Milano, originario di Pizzighettone, ha 29 anni e tanta curiosità e voglia di mettersi in gioco in un contesto così difficile.

«Parto consapevole che per il primo periodo dovrò aprire molto gli occhi e le orecchie e chiudere la bocca – afferma Michele Orsi -, perché siamo ospiti a casa di altri e non abbiamo il diritto di imporre il nostro metodo. Sono curioso di capire come funziona un grande ospedale in Sierra Leone e di sperimentarmi con le ecografie, che sono la mia passione. In valigia metto tanta umiltà e pazienza. Credo che saranno di più le cose che mi “porterò a casa” da questa esperienza che quelle che porterò io, lì».

Il Princess Christian Maternity Hospital (PCMH) è la più grande maternità del paese, serve circa 1 milione di persone, conta 129 posti letto, oltre 9.000 ricoveri l’anno e nel 2017 ha effettuato 6.891 parti.

Michele trascorrerà un periodo di 6 mesi, che gli sarà poi riconosciuto nel percorso universitario, grazie a un progetto di Medici con l’Africa Cuamm chiamato JPO (Junior Project Officer) che, in più di 15 anni, ha permesso a 150 specializzandi, provenienti da oltre 20 università italiane, di effettuare un periodo di tirocinio in Africa.

È possibile sostenere il lavoro di Medici con l’Africa Cuamm con una donazione su c/c postale 17101353 e online su www.mediciconlafrica.org; con 40 euro è possibile garantire il parto assistito a una futura mamma.

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 2.200 operatori sia europei che africani; appoggia 24 ospedali, 64 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 scuole infermieri e 1 università (in Mozambico).

L’IMPEGNO IN SIERRA LEONE

Lo staff di Medici con l’Africa Cuamm era presente sul territorio nazionale a Pujehun già dal 2012, prima dell’epidemia di Ebola che dal 2014 ha causato migliaia di morti. Il Cuamm non ha mai abbandonato il paese, dando il proprio contributo per fronteggiare l’epidemia anche nei momenti più difficili. Oggi il paese deve ripartire, nonostante il sistema sanitario in forte crisi. Per questo da febbraio 2015 l’intervento si è esteso alla riabilitazione dell’ospedale di Lunsar, in collaborazione con la Direzione dell’ospedale dell’Ordine Ospedaliero di san Giovanni di Dio. Da marzo 2016 invece il Cuamm ha accettato la richiesta del ministero della sanità di intervenire anche a Freetown, la capitale, per rilanciare il Princess Christian Maternity Hospital, la principale maternità della Sierra Leone. La lotta alla mortalità materno-infantile è la nuova sfida da vincere, nel paese con il tasso più alto al mondo di mortalità di mamme e bambini. In questa direzione si inseriscono anche i nuovi interventi nelle aree di Bonthe, Bo e Makeni, sia a livello ospedaliero, che territoriale. Dal mese di febbraio 2018 il Cuamm ha avviato un grande progetto che mira ad attivare un servizio per le emergenze, ostetriche e chirurgiche, una sorta di 118, su tutto il territorio nazionale.




A fine agosto la quarta scuola per animatori di Oratorio

Mancano solo pochi giorni alla quarta edizione della scuola diocesana per animatori di Oratorio. Si sa che la parola scuola fa paura, soprattutto in vacanza… ma al di là delle parole, sono attesi gli animatori cremonesi che saranno ospiti all’oratorio Sirino di Soresina per condividere tre giorni di formazione e animazione, tra divertimento e momenti di riflessione… il tutto per guardare al prossimo anno oratoriano che non mancherà di vedere protagonista chi in Oratorio sta non come parcheggiato (sul “divano” direbbe papa Francesco), ma da giovanissimo che spende volentieri le sue energie per una casa sempre più bella e percorsi sempre più ricchi.

Le iscrizioni sono aperte e in questi giorni su facebook rimbalzeranno un sacco di inviti. Approfittiamo dell’iniziativa e iscriviamoci! Il modulo “Avanzati” partirà giovedì 25, mentre tutti gli altri ragazzi sono attesi per venerdì 26 sino a sabato 27 alle ore 16.

don Paolo Arienti

La locandina Scuola Animatori 2016

PROMO Scuola Animatori_01

In particolare le sessioni di lavoro comprenderanno:

  • un focus sull’Oratorio
  • lo stile educativo e l’anima dell’animazione oratoriana
  • l’animazione di serate e gruppi
  • la competenza dei linguaggi e degli strumenti
  • il primo soccorso in Oratorio
  • l’animazione in contesti particolari: la piscina

Centrale sarà anche il confronto sul capitolo vocazionale dell’animazione in Oratorio, con il contributo di don Davide Schiavon, nuovo responsabile del servizio vocazionale della diocesi.

Scarica il modulo iscrizioni scuola animatori 2016

Le iscrizioni vanno inviate via fax (0372 25336) o via mail (segreteria@focr.it). Per ulteriori informazioni si rimanda al sito dell FOCr.




I numeri di Cracovia: oltre 600 i giovani della diocesi iscritti alla GMG

Sono 604 i giovani che stanno ultimando i preparativi per la partenza verso la GMG di Cracovia. Culmine di questo viaggio sarà la Veglia con il Santo Padre che incontrerà i ragazzi da tutto il mondo sabato 30 luglio nel Campus Misericordiae: secondo gli organizzatori saranno oltre un milione e mezzo.

Momento tutto nuovo in questa Giornata mondiale della gioventù un pellegrinaggio pensato in occasione di questo particolare anno santo: la visita al Santuario della Divina Misericordia sulla collina di Łagiewniki con la Messa degli italiani nella spianata davanti alla chiesa, prevista per mercoledì 27 luglio.

I giovani cremonesi avranno la possibilità di vivere l’esperienza unica della GMG in due modalità diverse: un primo gruppo partirà martedì 19 luglio per un’interessante gemellaggio con la diocesi di Katowice. Con loro anche il vescovo Antonio che vivrà anch’egli queste particolari giornate di incontri e di scambio culturale. Un secondo gruppo partirà invece domenica notte, per essere a Cracovia lunedì 25 luglio.

Tutti i partecipanti, durante la settimana dal 25 al 31 luglio, saranno ospiti delle famiglie polacche che si sono rese disponibili ad accoglierli; in particolare risiederanno presso i parrocchiani di Wola Batorska, comunità a circa 30 km da Cracovia.

 

Partecipanti al gemellaggio con Katowice

In 125 parteciperanno al gemellaggio con la diocesi di Katowice, dal 19 al 24 luglio. Circa 90 sono i giovani che provengono da fuori città:

  • 10 da Acquanegra-Fengo,
  • 4 da Torre de’ Picenardi,
  • 10 da Vescovato,
  • 4 da Solarolo,
  • 8 da Motta e Scandolara Ravara,
  • 1 da Trigolo,
  • 6 da San Matteo delle Chiaviche,
  • 28 da Brignano Gera d’Adda,
  • 9 da Soresina,
  • 4 dalla parrocchia di San Zeno di Cassano,
  • 1 da Dosimo,
  • 2 da Pizzighettone

Per quanto riguarda i giovani della città, invece, parteciperanno 2 giovani di San Giuseppe al Cambonino e in 20 da Sant’Agata e Sant’Ilario. Partiranno martedì 19 anche 5 collaboratori della FOCr, insieme a don Paolo Arienti, responsabile dell’intera esperienza.

 

Gruppi che aderiscono solo alla settimana della GMG

Altri 479 raggiungeranno la Polonia la settimana successiva, arrivando a Cracovia il 25 luglio. Sono:

  • 1 da Scandolara,
  • 7 dalla parrocchia dell’Annunciazione di Cassano
  • 1 da Motta Baluffi,
  • 10 da Castelverde
  • 5 da Sospiro
  • 8 da Fontanella,
  • 15 da Casalmaggiore
  • 9 da Viadana
  • 7 da Cicognara
  • 26 da Caravaggio
  • 1 da Dosimo,
  • 14 da Covo
  • 25 giovani dalla Zona 3
  • 19 da Castelleone
  • 8  da Pizzighettone,
  • 7  da Rivolta d’Adda,
  • 56 della Zona 2
  • 12 da Bozzolo e Rivarolo del Re

Dalla città 3 giovani parrocchiani di San Giuseppe al Cambonino, 12 da San Michele Vetere, 9 da Sant’Ambrogio, 20 da San Francesco e 2 dalla Beata Vergine di Caravaggio.

Parteciperanno solamente alla Veglia e alla Messa di domenica 31 luglio altri 29 giovani e 140 neocatecumenali.

In tutti i sacerdoti saranno una ventina, la maggior parte vicari d’oratorio.

Il programma delle due proposte della FOCr con le informazioni necessarie per il viaggio

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L’impegno della Caritas contro il gioco d’azzardo

Il fenomeno del gioco d’azzardo patologico sta interessando sempre di più le fasce maggiormente vulnerabili della popolazione: in particolare, preoccupano i giovanissimi e gli anziani. Sono proprio gli adolescenti a far uso soprattutto del gioco on-line. L’Italia è diventato in pochi anni il Paese europeo in cui il gioco d’azzardo è più diffuso: è al primo posto in Europa, al terzo nel mondo tra i paesi che giocano di più e detiene anche il primato della spesa pro capite, ammontante a circa 1.300 euro (nel conto sono compresi anche i neonati). Il gioco, insomma, è diventata nell’economia italiana la terza tra le aziende più ricche, con profitti che arrivano a coprire addirittura il 3-4% del PIL nazionale.

Se parliamo, poi, della Lombardia, essa è definita addirittura la capitale del gioco d’azzardo: i numeri sono davvero preoccupanti: un volume da 10 milioni di euro all’anno e una spesa pro-capite per giocatore che sfiora i 2000 euro.

Per far fronte a questo problema sempre più dilagante, la Delegazione di Regione Lombardia della Caritas si è interrogata pochi giorni fa su nuove progettualità da mettere in campo a questo proposito. «La collaborazione delle Caritas lombarde su questo tema è nata per riuscire a monitorare il problema e condividerne numeri e caratteristiche», afferma don Antonio Pezzetti, direttore della Caritas Cremonese e referente del coordinamento lombardo. «Trattandosi di una problematica particolarmente importante e sempre più in crescita, trovare soluzioni comuni e progettualità condivise è il miglior modo per affrontare l’emergenza».

Non mancano a Cremona le campagne di sensibilizzazione per rendere i cittadini consapevoli della portata del fenomeno. L’associazione La Zolla, ad esempio, questa primavera ha anche realizzato “Illusioni”, un progetto di prevenzione che ha incontrato e coinvolto le fasce più a rischio della popolazione.

«Già nel 2015 avevamo costruito una mostra – molto visitata dalle varie scuole – nella quale si dimostrava che il gioco d’azzardo è sempre ingannevole», racconta don Giuseppe Salomoni, presidente de La Zolla. «Alcuni esperiti di matematica spiegavano i meccanismi delle slot e degli altri giochi d’azzardo. Quest’anno il progetto di cui la Zolla era capofila, è stato finanziato dall’Asl e ha riguardato la prevenzione sul territorio soprattutto su giovani e anziani».

Nel progetto sono stati coinvolti anche enti e associazioni che già hanno a cuore il problema delle dipendenze e che sono a contatto con le fasce più a rischio della popolazione, come Caritas, Approdo, Bessimo, Iride, Fuxia, Krikos e Libera. In particolare la parte del progetto dedicata alle scuole ha interessato 30 classi (prime, terze e quarte) delle suole ITIS di Cremona, CrForma di Cremona e di Crema e Enaip di Cremona. L’obbiettivo, oltre a far riflettere i ragazzi sul benessere e sulla salute, è stato quello di promuovere una consapevolezza del problema. Gli adolescenti che hanno partecipato sono stati aiutati da Simone Feder, esperto della patologia, nella focalizzazione delle caratteristiche del gioco d’azzardo, riflettendo anche sugli stili di vita che potrebbero essere considerati a rischio.

«Siamo stati anche presenti con i nostri stand informativi in alcuni paesi della provincia, in particolare in quelli rivieraschi, nei quali abbiamo cercato di catturare l’interesse della gente su questo problema», continua don Salomoni. «Sono stati coinvolti anche i bambini: per esempio, al Bosco Ex-Parmigiano abbiamo realizzato per loro alcune attività in cui si sottolineava la profonda differenza tra il gioco ludico e quello d’azzardo».

Durante l’anno sono stati organizzati anche incontri frontali indirizzati a anziani e carcerati, soggetti considerati più a rischio. Anche attraverso i quattro sportelli attivati sul territorio, gli operatori hanno potuto dare informazioni sul tema e fare alcune prime valutazioni in persone che hanno manifestato i segni della patologia, per indirizzarli al Sert, affinché riescano ad avviare percorsi mirati.

 

Qualche informazione sul gioco d’azzardo

L’alea (il rischio, la probabilità di vittoria) e il fine di lucro sono i due elementi costitutivi del gioco d’azzardo come definito nel Codice Penale (Art. 721). Il gioco d’azzardo patologico consiste in frequenti, ripetuti episodi di gioco d’azzardo che dominano la vita dell’individuo a scapito della vita sociale, professionale, materiale, dei valori e degli impegni personali e familiari.
I giocatori patologici descrivono bisogno intenso di giocare, difficile da controllare, unito all’ossessione per immagini e pensieri dell’atto del gioco e delle situazioni che lo circondano.

Il giocatore patologico è privo di controllo, incapace di resistere all’impulso di giocare: il gioco diventa la cosa più importante delle sua esistenza.
É una persona soggetta ad un disturbo psicopatologico che compromette la salute fisica e provoca molteplici possibili conseguenze personali, sociali ed economiche come ad esempio la perdita del lavoro, la disgregazione della famiglia, l’impoverimento e la messa in atto di comportamenti illeciti come il ricorso all’usura, che diventa uno strumento agevole per procurarsi il denaro necessario a giocare e/o scommettere.
Qui il pericolo dell’infiltrazione mafiosa, in quanto le mafie si inseriscono in questo “giro” prestando soldi a tassi elevati.

Fortemente coinvolta, sia dal punto di vista emotivo che economico, è la sfera familiare e delle relazioni personali.
La famiglia convive con la depressione, l’impotenza, l’incertezza, il progressivo impoverimento e può attraversare periodi di dissesto finanziario anche molto grave, di conseguenza rischi di disgregazione familiare sono enormi.