Archivi della categoria: Federico Celini

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Il presidente di Caritas Italiana al clero cremonese: «Come si fa a iniziare alla fede senza la carità?»

La carità vissuta e testimoniata da comunità sempre più accoglienti, al passo con i tempi, fedeli al mandato del Vangelo. Nella mattinata di giovedì 6 ottobre, in un’ideale prosecuzione dell’assemblea diocesana degli operatori della carità e del servizio della sera precedente, il presidente di Caritas Italiana, l’arcivescovo di Gorizia Carlo Roberto Maria Redaelli, ha intrattenuto il clero diocesano, riunito in plenaria in Seminario, sul tema … Continua a leggere »

Preti che si prendono cura… al centro della riunione plenaria in Seminario

Ad aprire l'incontro le testimonianze di don Franz Tabaglio, don Fabrizio Martelli e don Giuseppe Bernardi Pirini

Innovativa, coinvolgente e apprezzata la modalità con cui i presbiteri della diocesi di Cremona si sono ritrovati in “plenaria” la mattina di giovedì 3 febbraio in Seminario a Cremona. “Preti che si prendono cura…” il tema dell’incontro. E il vescovo Antonio Napolioni, introducendolo, ha richiamato la profondità, la bellezza, la necessità, la dimensione fortemente ecclesiale e di testimonianza credibile e feconda del “prendersi cura”, come soggetti e come oggetti di essa.

Con lui, tre sacerdoti del presbiterio cremonese hanno offerto ai confratelli, con straordinaria freschezza, con assoluta credibilità, con grande propositività la loro diversificata – eppure accomunata dalla passione per l’annuncio – esperienza di vita, nei tratti più specifici e genuini in cui si è dipanata.

Ha dunque preso la parola per primo don Franz Tabaglio, che, con un racconto toccante e drammatico, ha ripercorso il “Calvario” da lui vissuto in quanto vittima del contagio da Covid-19. Una esperienza tremenda, la sua, iniziata il 3 marzo 2020 e non ancora conclusa, in cui ha sperimentato la solitudine fisica, l’isolamento, la percezione della propria fragilità, la consapevolezza dell’eventualità tutt’altro che remota della fine della propria vita fisica, nella quale sempre il Signore è stato la vera forza. I ripetuti ricoveri in terapia intensiva, l’intervento chirurgico ai polmoni, le ricadute, il potere alzarsi dal letto solo dopo cinque mesi… hanno fatto sì che il “Venerdì Santo” fosse una esperienza compresa e condivisa; che chi ha aiutato a portare la croce – appunto “prendendosi cura” – fosse davvero segno evidente della misericordia di Dio; e che l’attuale ministero di confessore in Cattedrale sia ora segnato da una grande empatia con chi soffre.

Don Fabrizio Martelli ha a sua volta ripercorso il suo cammino sacerdotale, che lo ha visto per diversi anni come “fidei donum” nella diocesi di Modena. «Sono stato oggetto della cura della diocesi, dei confratelli, delle comunità», fin dall’inizio, trentacinque anni fa, quando gli erano state affidate quattro parrocchie (il parroco che lo ha sostituito ne ha ora ben undici), fino all’ultima, di 12.000 anime. Quindi la fatica, la malattia, il rientro a Cremona e la ripresa, nella “Casa del Clero” che ha sede nei locali recentemente e appositamente ristrutturati in Seminario, dove la cura degli altri presbiteri presenti – e dei presbiteri fra loro – è tangibile, continua, preziosissima.

Nel terzo intervento don Giuseppe Bernardi Pirini ha pure messo l’accento sulla dimensione della “cura”, da lui sperimentata con serenità e con forza nelle varie fasi – e anche ora – del suo ministero. «Ho sempre cercato e vissuto la vicinanza con la gente», ha sottolineato, in ognuna delle esperienze che gli è stato dato da fare. E, fra queste, non ultime quelle della malattia, con il ricovero in un ospedale lontano prima e con l’accoglienza presso le Suore Carmelitane di Sanremo poi, e con la cappellania a San Michele di Serino, in Irpinia, immediatamente dopo e negli anni a seguire il terribile terremoto che ha devastato quelle terre. «Bellissimo sempre – ha richiamato e sottolineato – il contatto stretto e il rapporto con la gente che mi è stata affidata e a cui sono stato affidato»: una dimensione di “cura” reciproca costante e ininterrotta.

La mattinata è proseguita con la suddivisione dei presenti in gruppi: in tutti franco, fraterno e ricco è stato lo scambio di impressioni, suggestioni, proposte.

La conclusione nella cappella superiore del Seminario per la preghiera, in occasione della quale il vescovo Napolioni ha raccomandato di avere sempre più cura della fraternità tra presbiteri, prima vera ed efficace testimonianza.

Federico Celini
TeleRadio Cremona Cittanova
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Nel segno della corresponsabilità, dell’ascolto, della propositività i responsabili degli uffici pastorali della Curia diocesana e i coordinatori d’Area della Diocesi si sono ritrovati nel pomeriggio di lunedì 17 gennaio presso il Centro pastorale diocesano per un momento di confronto con il vescovo Antonio Napolioni, alla presenza anche anche del vicario episcopale per la Pastorale, don Gianpaolo Maccagni.

Scopo dell’incontro, il primo dell’anno, come ha precisato don Maccagni in apertura, è stato quello di fare emergere nodi, prospettive, modalità efficaci e nuove per camminare insieme: spazio dunque al dialogo, in un clima di fraterna schiettezza.

Dopo avere ringraziato il Signore, esprimendo e condividendo «gratitudine e stupore per l‘iniziativa gratuita con cui il Signore guida la sua Chiesa», il Vescovo ha invitato a individuare con attenzione e in profondità con quali criteri i vari Uffici di Curia leggono e vivono la sinodalità, interrogandosi anche sull’orizzonte teologico, spirituale e culturale da cui essi sono guidati. E, inoltre, «quali i “perché”, le risorse nascoste, i doni non ancora espressi, non ancora, condivisi, non ancora realizzati». Ecco che l’incontro si è posto come un vero e proprio “laboratorio di discernimento”.

Ci si è quindi aperti all’ascolto dell’esperienza di tutti, incentrato sulla domanda fondamentale proposta dal Sinodo universale: «Come si realizza  oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale, quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?».

Numerosi, ricchi di analisi e suggestioni, segnati dal desiderio di un fedele e fecondo servizio alla Chiesa, i vari interventi hanno preso spunto dallo specifico sentire di ognuno, fondato su quanto vissuto “sul campo” e sempre in un’ottica di confronto costruttivo e rispettoso. In particolare, ci si è soffermati sulla necessità di “incontrarsi” per la condivisione di punti di vista e prospettive, sulla ricerca dei linguaggi e delle modalità più consone all’annuncio e alla testimonianza che la Chiesa è chiamata a offrire agli uomini e alle donne del nostro tempo, sull’ascolto che non può che interessare tutte le dimensioni e le prospettive del mondo contemporaneo, evitando anacronistiche, sterili e controproducenti nostalgie, sul passaggio dall’ascolto a una relazione che faccia scoprire il volto vero e bello di una Chiesa vicina.

È decisivo, in tutto questo, come ha richiamato il vescovo Napolioni, riconoscere la verità delle persone, con la visione di Chiesa che ciascuna di esse incarna, con la propria ricchezza di storia, di esperienze, di attese. In questo «il pastore non è il leader carismatico, ma colui che, in spirito sinodale, fa emergere le diversità e le ricchezze che anche tali diversità racchiudono, e le guida e le accompagna, in quella complessità dinamica che è presente in ogni organismo vivente».

Necessario e certamente fecondo, allora, sarà un accostamento e un approfondimento di quella profonda e ricca miniera che è rappresentata dal magistero di Papa Francesco: un accostamento e un approfondimento che siano scevri delle troppe semplificazioni che troppo spesso gli sono riservate: un magistero che, invece, non può che costituire un orizzonte sicuro a cui guardare, in quel cammino che la Chiesa tutta è chiamata a sperimentare con fiducia e con coraggio. Perché essa sia, sempre, luce delle genti.

L’incontro si è concluso con l’impegno di una prossima occasione più distesa nel tempo nei prossimi mesi,  per continuare la condivisione in vista anche di uno stile nuovo che dovrà vederci tutti più desiderosi di accompagnare insieme il cammino diocesano.

Federico Celini
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La paternità al centro dell’intervento di don Guglielmo Cazzulani al clero diocesano

La paternità, nel suo significato più profondo e nelle sue implicazioni anche più problematiche, impegnative e comunque feconde. Questo il filo conduttore della riflessione – articolata, coinvolgente, documentata, provocante – che don Guglielmo Cazzulani, della diocesi di Lodi, parroco, direttore dell’Ufficio catechistico e docente di Spiritualità, ha offerto al clero cremonese, riunito in plenaria con il vescovo Antonio Napolioni in Seminario la mattina di giovedì … Continua a leggere »

Sinodo, a Sospiro l’incontro della Zona pastorale 4

«Una esperienza di Chiesa, intensa e profonda: abbiamo davvero iniziato un cammino, ringrazio il Signore per questa opportunità e provo una sincera gratitudine per tutti quanti hanno collaborato. Mi sto accorgendo di quanti “doni” abbiamo nelle nostre comunità… Il mio cuore è nella gioia, per tutto»: così si è espressa, al termine degli incontri, una partecipante all’assemblea sinodale della Zona pastorale IV che si è … Continua a leggere »

Unità pastorali, al corso di formazione il contributo di tre laici

Nell'incontro online del 22 aprile gli interventi di Chiara Ghezzi, Silvia Corbari ed Emanuele Bellani

Prosegue, nella diocesi di Cremona, il cammino di formazione per i sacerdoti incaricati dal vescovo di guidare unità e collaborazioni pastorali. Il quarto incontro ha avuto luogo online la mattina di giovedì 22 aprile ed è stato incentrato sulle riflessioni – ricche, stimolanti, propositive – di tre laici: Emanuele Bellani, presidente diocesano di Azione cattolica; Chiara Ghezzi, vicepresidente del settore adulti di Azione Cattolica; e Silvia Corbari, educatrice professionale. Continua a leggere »

Federico Celini
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Le unità pastorale e le relazioni: l’intervento di don Frassi (AUDIO)

Il delegato vescovile della Diocesi di Crema è intervenuto al corso per moderatori di unità pastorali

Ricca di contenuti, approfondimenti, costruttive provocazioni è stata la riflessione che don Gabriele Frassi, delegato vescovile per la Pastorale e rettore del Seminario della diocesi di Crema, ha offerto ai moderatori delle unità pastorali della diocesi di Cremona, incontratisi in videoconferenza, per il terzo momento del loro ciclo di formazione, giovedì 25 marzo. Continua a leggere »

Federico Celini
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Il Consiglio pastorale diocesano verso nuovo Statuto e Regolamento

Domenica 14 febbraio la riunione online del Consiglio al termine del proprio mandato quinquennale e in vista del rinnovo, previsto per i prossimi mesi

Il Consiglio pastorale diocesano “è l’organismo consultivo che contribuisce, sotto l’autorità del vescovo, a realizzare la comunione ecclesiale come partecipazione attiva e corresponsabile di tutte le componenti del Popolo di Dio che è in Cremona. In particolare, ha il compito di esaminare le sfide emergenti della realtà sociale ed ecclesiale, contribuire alla progettazione della pastorale diocesana, favorendo il coinvolgimento del territorio e di tutte le aggregazioni laicali in esso attive”. Così recita lo statuto dell’organismo di partecipazione diocesano, i cui membri si sono incontrati online il pomeriggio di domenica 14 febbraio, al termine del proprio mandato quinquennale e in vista del rinnovo, previsto per i prossimi mesi. Continua a leggere »

Federico Celini
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La Verità è sinfonica: l’intervento di mons. Delpini all’incontro del clero (video-intervista e audio)

L'Arcivescovo di Milano ha tenuto la relazione all'incontro del clero diocesano in Seminario

“La verità è sinfonica”: alla suggestione del titolo dell’incontro di Mons. Mario Delpini, Arcivescovo Metropolita di Milano con i sacerdoti cremonesi, giovedì scorso, ha fatto riscontro una riflessione articolata, profonda, offerta con riconosciute freschezza e fruibilità comunicativa. Nel salone del Seminario diocesano Mons. Delpini è stato accolto dal Vescovo di Cremona Mons. Antonio Napolioni, che ha introdotto la mattinata sottolineando l’importanza e il valore del ritrovarsi regolarmente, come presbiterio diocesano, in una assemblea formativa e segnata dal confronto fraterno, nel ritmo di una vita ecclesiale armonica, frutto dell’apporto di ognuno, che dia ossigeno, vita alle comunità, nel segno della condivisione e della corresponsabilità.

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Federico Celini
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