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In Africa è già Giubileo: aperta la Porta Santa nella cattedrale di Bangui

Papa Francesco ha chiesto a Dio per tutti "pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore"

“Bangui diviene la capitale spirituale del mondo”. Lo ha detto domenica 29 novembre Papa Francesco, qualche minuto prima di aprire la Porta Santa della cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana. “L’Anno Santo della Misericordia viene in anticipo in questa Terra. Una terra che soffre da diversi anni la guerra e l’odio, l’incomprensione, la mancanza di pace – ha osservato il Pontefice -. Ma in questa terra sofferente ci sono anche tutti i Paesi del mondo che stanno passando attraverso la croce della guerra”.

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«Abbiamo bisogno di persone capaci di azioni straordinarie nella normalità della vita sociale»

Le parole del sindaco Galimberti su San Vincenzo Grossi

In occasione della canonizzazione del sacerdote cremonese don Vincenzo Grossi (Pizzighettone 1845 – Vicobellignano 1917), fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, in agenda la mattina di domenica 18 ottobre in piazza San Pietro, in Vaticano, con la solenne Messa presieduta da Papa Francesco, il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha reso noto il seguente messaggio.
Don Grossi fu un normale e straordinario parroco pastore. Abbiamo bisogno di persone che nella quotidianità e nella normalità della nostra comunità siano capaci di azioni straordinarie nel prendersi cura di chi è più fragile.

Don Vincenzo Grossi fece proprio questo: prendendosi cura delle giovani generazioni, dando loro la possibilità di luoghi, ci ha insegnato e ci insegna che oggi abbiamo bisogno di adulti che nella normalità della vita sociale si prendano cura dell’educazione dei giovani. Così, ritornare ad educare significa per ogni adulto ritornare ad essere educatore nella vita di ogni giorno, farsi testimone.

Non è un caso che proprio Paolo VI, che disse “l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri testimoni che maestri”, abbia beatificato questo nostro grande testimone. Don Grossi ci insegna che abbiamo bisogno di testimoni di valori grandi e condivisi, del prendersi cura degli altri. Questo è anche un appello alla coscienza di chi amministra e di chi si impegna per la cosa pubblica.

Inoltre, il mondo femminile al quale don Vincenzo Grossi dedicò la sua opera educativa e pastorale è ancora oggi un mondo che merita un impegno da parte di tutta la società perché ancora oggi la donna, spesso anche con i suoi figli, è tra le persone più esposte alle difficoltà, alle precarietà, alle povertà.

Infine, così come l’impegno di don Vincenzo Grossi fu anche quello di trovare luoghi di relazione, oggi anche noi siamo chiamati a sostenere spazi di relazione, di relazione educative.

Don Vincenzo Grossi ci chiede l’impegno di costruire le nostre, la nostra comunità.

Gianluca Galimberti
sindaco di Cremona

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Don Vincenzo Grossi è santo

Domenica 18 ottobre la Messa di canonizzazione presieduta da Papa Francesco in piazza San Pietro

Alle 10.32 di domenica 18 ottobre la Chiesa ha festeggiato quattro nuovi santi. Tra loro il parroco cremonese don Vincenzo Grossi (Pizzighettone 1845 – Vicobellignano 1917), fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, che il 1° novembre 1975 Papa Paolo VI aveva proclamato beato. La solenne Messa di canonizzazione è stata presieduta in pizza S. Pietro da Papa Francesco. Presente una folta delegazione cremonese, guidata dal vescovo Dante Lafranconi. Non mancava naturalmente la famiglia Berettini di Pizzighettone, protagonista del miracolo che ha portato alla canonizzazione. Lunedì mattina nella basilica di S. Giovanni Battista dei Fiorentini la Messa di ringraziamento; la celebrazione di carattere diocesano sarà presieduta dal vescovo Lafranconi in Cattedrale domenica 25 ottobre alle ore 11.

Poco dopo le 10 di domenica 18 ottobre il Santo Padre Francesco ha presieduto, sul sagrato della Basilica Vaticana, la solenne Messa con il rito di Canonizzazione di don Vincenzo Grossi e altri tre beati: Maria dell’Immacolata Concezione (1926-1998), superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce e i coniugi Ludovico Martin (1823-1894) e Maria Azelia Guérin (1831-1877), genitori di santa Teresa di Lisieux.

Folta la schiera di concelebranti, a cominciare dai partecipanti alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi; ma non mancava naturalmente neppure il vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi. Una quindicina i sacerdoti diocesani presenti: il parroco e il vicario di Pizzighettone, don Enrico Maggi e don Andrea Lamperti Tornaghi; don Bruno Bignami, don Matteo Pini e don Franco Regonaschi (rispettivamente originari ed ex parroco di Regona di Pizzighettone); il parroco di Vicobellignano don Gabriele Bonoldi con don Franco Vecchini; il parroco di Viadana don Antonio Censori e il predecessore don Virginio Morselli; il parroco di Sesto cremonese Angelo Staffieri; il parroco di Gombito don Marino Dalè; il collaboratore parrocchiale di S. Giovanni in Croce don Andrea Paroli; l’ex parroco di Annicco don Franco Zangrandi; il segretario episcopale don Flavio Meani. Tra le comunità più rappresentate Pizzighettone, Vicobellignano, Sesto Cremonese e Viadana.

In piazza San Pietro anche la comunità del Seminario diocesano, con il rettore don Enrico Trevisi, il vice don Marco d’Agostino e il direttore spirituale don Primo Margini. Presente anche il diacono, prossimo al presbiterato, don Francesco Gandioli, che ha servito Messa proprio alla destra del Papa. Incarico di prestigio anche per il seminarista Alberto Bigatti, che ha retto il microfono al Pontefice.

All’inizio della celebrazione il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, accompagnato dai postulatori dei quattro beati, di fronte al Santo Padre ha formulato in latino la domanda a procedere alla canonizzazione. Quindi, dopo il canto delle Litanie, Papa Francesco ha pronunciato la formula di canonizzazione. Alle 10.32 la Chiesa universale poteva finalmente gioire per i suoi nuovi quattro santi.

Il rito di canonizzazione è proseguito con il posizionamento delle reliquie dei nuovi santi: prima fra tutte è stata portata, da una suora delle Figlie dell’Oratorio, la teca con la reliquia di san Vincenzo Grossi.

Poste tutte le reliquie e adornate di fiori, il card. Amato, sempre in latino, ha ringraziato il Santo Padre chiedendo che fosse redatta la lettera apostolica circa la canonizzazione avvenuta. Richiesta al quale il Papa ha replicato: «Lo ordiniamo».

Quindi il canto del Gloria e la Messa che è continuata con la liturgia della Parola, sino al Vangelo, proclamato prima in latino e poi in greco. Ha quindi preso la parola il Pontefice per l’omelia. Rifacendosi alle letture, il Papa ha focalizzando l’attenzione sul tema del servire. Quindi il riferimento ai quattro canonizzati: «Coloro che oggi sono stati proclamati Santi – ha detto – hanno costantemente servito con umiltà e carità straordinarie i fratelli, imitando così il divino Maestro».

Poi alcuni riferimenti specifici guardando a ciascuno di loro, iniziando proprio dal sacerdote cremonese. «San Vincenzo Grossi – ha sottolineato il Pontefice – fu parroco zelante, sempre attento ai bisogni della sua gente, specialmente alle fragilità dei giovani. Per tutti spezzò con ardore il pane della Parola e divenne buon samaritano per i più bisognosi».

«La testimonianza luminosa di questi nuovi Santi – ha quindi affermato concludendo l’omelia – ci sprona a perseverare sulla strada del servizio gioioso ai fratelli, confidando nell’aiuto di Dio e nella materna protezione di Maria. Dal cielo ora veglino su di noi e ci sostengano con la loro potente intercessione».

Quindi la preghiera dei fedeli, con una delle intenzioni letta da una suora delle Figlie dell’Oratorio. E la processione offertoriale: con il pane per il sacrificio eucaristico portato dalla famiglia Berettini.

Al termine della Messa la recita dell’Angelus, preceduta da un breve intervento del Papa ,che ha anzitutto espresso grande preoccupazione per «la situazione di forte tensione e di violenza che affligge la Terra Santa», invocando Dio perché «rafforzi in tutti, governanti e cittadini, il coraggio di opporsi alla violenza e di fare passi concreti di distensione. Nell’attuale contesto medio-orientale è più che mai decisivo che si faccia la pace nella Terra Santa: questo ci chiedono Dio e il bene dell’umanità».

Poi il riferimento ai nuovi canonizzati. «Al termine di questa celebrazione – ha proseguito il Papa – desidero salutare tutti voi che siete venuti a rendere omaggio ai nuovi Santi, in modo particolare le delegazioni ufficiali di Italia, Spagna e Francia. Saluto i fedeli delle diocesi di Lodi e di Cremona, come pure le Figlie dell’Oratorio. L’esempio di san Vincenzo Grossi sostenga l’impegno per l’educazione cristiana delle nuove generazioni». Un pensiero è poi andato anche a tutti i sacerdoti, le persone consacrate, le famiglie e i gruppi parrocchiali che hanno preso parte a questa importante giornata.

Per alcuni dei pellegrini cremonesi il pomeriggio è stato il momento del rientro a casa (come nel caso dei giovani e delle famiglie di Pizzighettone, in foto sotto) o per proseguire il pellegrinaggio romano con ulteriori tappe (come il gruppo di Vicobellignano).

Per chi rimane nella Capitale, invece, l’appuntamento è per le 9.30 di lunedì 19 ottobre nella basilica di S. Giovanni dei Fiorentini dove sarà celebrata la Messa di ringraziamento per la canonizzazione di don Grossi. Un luogo scelto non a caso: qui, infatti, per dieci anni fu parroco san Filippo Neri, fondatore della Congregazione dell’Oratorio, cui don Grossi si ispirò dando vita all’Istituto delle Figlie dell’Oratorio. Al termine della Messa il gruppo cremonese si sposterà nella vicina parrocchia di S. Maria in Vallicella per la visita alle Camere di san Filippo Neri.

Altra Messa di ringraziamento per la canonizzazione di don Vincenzo Grossi sarà celebrata dal vescovo Lafranconi a Cremona, in Cattedrale, domenica 25 ottobre (ore 11).

Nei giorni della memoria liturgia del nuovo santo (7 novembre) giungeranno in diocesi di Cremona le reliquie del corpo: l’urna farà tappa a Regona di Pizzighettone, Vicobellignano e Gombito.

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Centro Aiuto alla Vita: corso per nuovi volontari del 10 dicembre nella sede di Cremona

un percorso articolato in otto tappe, per approfondire vari aspetti legati al tema dell'accoglienza e del supporto alla vita umana nascente

Il Centro di Aiuto alla Vita di Cremona organizza un corso di formazione per volontarie. Si tratta di un percorso articolato in otto tappe, per approfondire vari aspetti legati al tema dell’accoglienza e del supporto alla vita umana nascente.

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Le storie dei quindici catecumeni che a Pasqua diventeranno cristiani

Nei giorni scorsi l'amministratore apostolico, mons. Dante Lafranconi, li ha incontrati per un momento di conoscenza e preghiera

Nei giorni scorsi l’amministratore apostolico della diocesi, mons. Dante Lafranconi, ha incontrato in Seminario gli uomini e le donne che nella prossima veglia pasquale diventeranno cristiani per mezzo dei sacramenti dell’iniziazione cristiana; ne ha raccolto e ha vagliato le storie e ha condiviso con loro preghiera e riflessione. Accanto al presule i responsabili del servizio per il catecumenato guidati da don Antonio Facchinetti e don Luigi Donati Fogliazza.

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Le tappe della peregrinatio dell’urna di S. Vincenzo Grossi

Le reliquie del Santo a Regona, Vicobellignano e la comunità di Gombito

Continuano i festeggiamenti per il nuovo santo cremonese Vincenzo Grossi, canonizzato il 18 ottobre scorso da Papa Francesco a Roma. Se in passato il 7 novembre ricorreva la memoria liturgica del beato cremonese, quest’anno per la prima volta la Chiesa lo onora come santo. Per quest’occasione l’urna contenente le reliquie del corpo di don Grossi transiterà nei luoghi d’origine del santo, dove la comunità cremonese lo accoglierà in un clima di gioiosa festa.
Il corpo del Santo, solitamente conservato nella cappella della Casa madre delle Figlie dell’Oratorio – istituto religioso da lui fondato – nei giorni successivi alla canonizzazione è rimasto nella Cattedrale di Lodi. Sabato pomeriggio avrà inizio la peregrinazione della salma che verrà portata in primo luogo a Regona di Pizzighettone, dove Vincenzo Grossi è stato parroco dal 1873 al 1883. Ad aprire questo avvenimento straordinario, il ritrovo presso il piazzale del cimitero dove interverranno il sindaco e le autorità e la banda cittadina. Inizierà così la processione verso la chiesa di San Patrizio.

Alle 17, alle 17.30 e alle 18 ragazzi e famiglie presenti potranno partecipare a momenti di preghiera e di riflessione sulla peregrinazione. Alle 21 il Vescovo celebrerà la Messa solenne, insieme ai sacerdoti che sono nati a Pizzighettone o hanno operato nel paese. È prevista poi, dalle 23, la veglia di preghiera notturna animata in collaborazione con la Federazione Oratori Cremonesi e le Sentinelle del Mattino. Si alterneranno durante la notte per il turno di veglia i catechisti e i collaboratori laici della parrocchia. Anche un gruppo di suore Figlie dell’Oratorio sarà presente per l’adorazione. La prima tappa si concluderà con la recita delle Lodi il mattino seguente.

Domenica mattina sarà la volta di Vicobellignano, altra tappa particolarmente significativa per questa peregrinazione: don Vincenzo, infatti, fu parroco in questo paese dal 1883 fino alla sua morte (1917). La comunità riunita accoglierà il santo in mattinata e alle 11 si riunirà nella chiesa di Santa Maria Assunta per la solenne Eucarestia presieduta da mons. Lafranconi. Prima che l’urna lasci il paese per continuare il transito verso Gombito, alle 16.30 è prevista la celebrazione del Vespro.

Alle 18.15 l’urna sarà accolta nella piazza di Gombito alla presenza del sindaco con la giunta riunita e delle forze dell’ordine. Nella chiesa parrocchiale, poi, sarà celebrato il Vespro con il canto gregoriano e verrà esposta l’Eucarestia per l’adorazione che continuerà tutta la notte. Proprio in questo paese dal 1918 al 1923 il nipote di don Vincenzo, Ubaldo Grossi, ricoprì il ruolo di parroco – dopo essere stato vicario a Vicobellignano insieme allo zio sacerdote. A Gombito, inoltre, fu parroco anche don Angelo Bernabè fino al 1918, quando venne inviato a Vicobellignano per succedere al defunto don Vincenzo Grossi.

Lunedì, dopo la messa delle 8.30, le reliquie di san Vincenzo partiranno alla volta di Maleo.

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Inaugurato a Caravaggio il percorso sui tempi liturgici con don Bastoni. Il 30 novembre la preghiera per i catechisti

Iniziative promosse dalle Commissioni catechesi delle Zone pastorali 1 e 2

Ha preso il via la sera di lunedì 23 novembre, alle 20.45 presso il Centro di Spiritualità del Santuario di Caravaggio, il percorso, rivolto in particolare a catechisti e operatori pastorali, che ha come tema i Tempi liturgici. Altro appuntamento in agenda per le zone pastorali 1 e 2 sarà la preghiera d’Avvento per i catechisti lunedì 29 novembre. Continua a leggere »

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Colletta alimentare: raccolte 50 tonnellate di generi alimentari

Oltre mille volontari, tra di essi gli Alpini e alcuni giocatori della Vanoli

«È stata una giornata eccezionale, di grande entusiasmo, che ha visto lavorare, nonostante il freddo, per moltissime ore oltre mille volontari. E tra questi tantissimi giovani e famiglie con bambini. Proprio un ragazzino a San Giovanni in Croce mi ha commosso per la sua passione nell’invogliare le persone a fare la spesa». È un bilancio pienamente positivo quello tracciato da Leonardo Ronchini, uno dei responsabili cremonese della Colletta alimentare che si è svolta sabato 28 novembre dinanzi a oltre 50 supermercati della provincia. «Nonostante abbiamo notato meno gente a fare la spesa, forse a causa anche della concomitante festa del torrone – continua Ronchini – abbiamo raccolto lo stesso quantitativo dello scorso anno: ben 50 tonnellate di generi alimentari a lunga scadenza».

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Giorni di intensa spiritualità mariana in Cattedrale con la Madonna pellegrina di Loreto che ha fatto tappa a Cremona nell’ambito della Giornata dell’Adesione dell’Unitalsi

La sottosezione cremonese, presieduta da Maria Enrica Lambri, conta 48 soci effettivi e 60 ausiliari a servizio di una cinquantina di ammalati per i pellegrinaggi a Lourdes, Loreto e Caravaggio

Domenica 29 e lunedì 30 novembre ha fatto tappa a Cremona la statua della Madonna pellegrina di Loreto, accolta in Cattedrale nell’ambito della Giornata dell’adesione dell’Unitalsi, che come consuetudine è stata celebrata nella prima domenica di Avvento. Una presenza, quella della statua della Vergine in città, di particolare significato per l’associazione cremonese che proprio nei giorni scorsi ha visto il rinnovo delle cariche sociali, con la presidenza assunta da Maria Enrica Lambri. Continua a leggere »

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Tutta Regona ha accolto il parroco San Vincenzo Grossi Messa del Vescovo Lafranconi

Oggi altre due tappe dell'urna: Vicobellignano e Gombito

È tornato trionfalmente nella sua Regona, quella piccola parrocchia di campagna che in poco meno di dieci anni egli seppe trasformare, secondo una felice definizione di mons. Bonomelli, nel “conventino della diocesi”. A pochi giorni dalla canonizzazione la comunità di San Patrizio, insieme alle altre quattro dell’unità pastorale di Pizzighettone, ha accolto, nel pomeriggio di sabato 7 novembre, l’urna con le reliquie di San Vincenzo Grossi, sacerdote cremonese fondatore dell’istituto “Figlie dell’Oratorio”, ma soprattutto parroco santo della quotidianità. Alle 16 la reliquia è giunta in paese accolta dal parroco don Enrico Maggi, dal vicario don Andrea Lamperti Tornaghi, dal collaboratore don Andrea Bastoni, dalle autorità cittadine, dalla banda locale e da moltissime persone, così tante da non riuscire ad entrare in chiesa per la preghiera. In serata, alle 21, mons. Lafranconi, attorniato da una trentina di sacerdoti, ha celebrato la solenne Eucaristica nella memoria liturgica di San Vincenzo Grossi. Presenti molti fedeli dell’unità pastorale e delle “Figlie dell’Oratorio” con la madre generale Rita Rasero. Al centro della chiesa tra un tripudio di fiori la grande urna con il corpo del santo rivestito di finissimi paramenti bianchi.

Ascolta l’omelia di mons. Lafranconi
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La lunga teoria di ministranti e sacerdoti è stata aperta dal vicario don Lamperti Tornaghi che portava in mano il cero pasquale accesso, segno di Cristo Risorto che continua a mostrare la sua potenza e la sua luce nella vita dei santi.

Dopo il saluto liturgico ha preso la parola Giancarlo Bissolotti che a nome del consiglio pastorale ha dato il benvenuto al Vescovo sottolineando la grande responsabilità di avere un santo in casa che sprona a continuare l’opera di evangelizzazione e di educazione delle nuove generazioni.

La celebrazione è proseguita poi con l’aspersione del popolo con l’acqua benedetta, chiaro richiamo al battesimo, il sacramento che chiama tutti alla santità, alla piena figliolanza di Dio.

Nell’omelia mons. Lafranconi si è soffermato in modo particolare sullo zelo pastorale di don Vincenzo nella piccola comunità di Regona. Pur essendo giovanissimo – aveva solo quattro anni di Messa – egli si impegnò subito per l’educazione della gioventù, anche andando incontro a critiche aspre dei suoi confratelli. Tale opera formativa egli non la volle compiere da solo, per questo si attorniò di alcune donne che formarono la prima comunità delle Figlie dell’Oratorio. «Egli aveva capito – ha commentato il presule – che sopratutto le ragazze aveva bisogno di guide sagge e sicure».

Ricordando poi un fatto accaduto in paese – l’aggressione di don Vincenzo da parte di tre uomini e il suo desiderio di mettere tutto a tacere – il Vescovo ha rimarcato come il male si posso vincere anche con il silenzio, il perdono, il bene. Per mons. Lafranconi la spettacolarizzazione della violenza e dei fatti efferati, compiuta molto spesso in maniera dolosa dai mezzi di comunicazione, non fa altro che amplificare il malessere che serpeggia nella società. Non si tratta di abdicare a un giusto sentimento di giustizia, ma di evitare di fare da gran cassa a tutto ciò che è negativo e che abbruttisce l’uomo.

La celebrazione è continuata con la preparazione della mensa da parte di alcune suore di don Grossi: prima la tovaglia, poi i fiori con i ceri e infine i doni consegnati al vVescovo: il pane e il vino necessari per il sacrificio eucaristico.

Al termine dell’Eucaristia mons. Lafranconi si è recato dinanzi all’urna per recitare la preghiera al santo e per ascoltare l’inno composto da Domenico Spelta, direttore della schola cantorum di Regona che ha impreziosita la Messa con alcuni brani polifonici di grande impatto.

Prima della benedizione conclusiva il parroco don Maggi ha ringraziato mons. Lafranconi per la sua presenza e ha chiesto a don Grossi due grazie: la santità dei sacerdoti e una maggiore coesione dell’unità pastorale.

Per tutta la notte la chiesa di Regona è rimasta aperta per l’adorazione dei fedeli. Il mattino seguente, dopo la recita delle lodi, l’urna è partita alla volta di Vicobellignano. Don Vincenzo, infatti, fu parroco in questa frazione di Casalmaggiore dal 1883 fino alla sua morte (1917). La comunità riunita accoglierà il santo in mattinata e alle 11 si riunirà nella chiesa di Santa Maria Assunta per la solenne Eucarestia presieduta da mons. Lafranconi. Prima che l’urna lasci il paese per continuare il transito verso Gombito, alle 16.30 è prevista la celebrazione del Vespro.

Alle 18.15 l’urna sarà accolta nella piazza di Gombito alla presenza del sindaco con la giunta riunita e delle forze dell’ordine. Nella chiesa parrocchiale, poi, sarà celebrato il Vespro con il canto gregoriano e verrà esposta l’Eucarestia per l’adorazione che continuerà tutta la notte. Proprio in questo paese dal 1918 al 1923 il nipote di don Vincenzo, Ubaldo Grossi, ricoprì il ruolo di parroco – dopo essere stato vicario a Vicobellignano insieme allo zio sacerdote. A Gombito, inoltre, fu parroco anche don Angelo Bernabè fino al 1918, quando venne inviato a Vicobellignano per succedere al defunto don Vincenzo Grossi.

Lunedì, dopo la messa delle 8.30, le reliquie di san Vincenzo partiranno alla volta di Maleo.

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