Category Archives: News

image_pdfimage_print

Trasferta dei preti cremonesi nelle Marche: l’incontro con il fidei donum don Francesco Miti

In mattinata il gruppo col vescovo Napolioni ha visitato il santuario di Macereto e a seguire Tolentino. Poi tappa a Porto Potenza Picena

Molto intensa e ricca di incontri l’ultima delle tre giornate marchigiane dei giovani preti cremonesi accompagnati dal vescovo Napolioni e dal loro responsabile don Giambattista Piacentini. La mattinata è iniziata con la visita al santuario di Macereto, situato nell’omonimo altopiano, sui Monti Sibillini, ad un’altezza di circa 1000 metri sul livello del mare. Il complesso mariano è considerato la massima espressione dell’architettura rinascimentale del ‘500 nelle Marche.

Secondo la tradizione il 12 agosto 1359, nel trasportare una statua lignea della Madonna con Bambino da Loreto al Regno di Napoli, i muli facenti parte della carovana si fermarono in ginocchio sul sito attualmente occupato dal santuario, e da lì non vollero più ripartire, nonostante i calci e le frustate. I popolani accorsi in aiuto videro nell’accaduto un segno divino, e pretesero che la statua rimanesse lì, così nel giro di pochi anni venne costruita sul luogo una primitiva chiesetta dedicata alla Madonna. Nel secondo ‘400 la statua originale venne sostituita da un’altra, attualmente conservata nel Museo pinacoteca di Visso. Nel 1528 cominciarono invece i lavori per la costruzione del santuario (che ingloberà la primitiva edicola), con l’architetto Giovan Battista da Lugano, il quale riprese un precedente progetto del Bramante. Dopo la morte del Lugano, avvenuta probabilmente durante i lavori di edificazione, questi terminarono nel 1556 sotto la direzione di Filippo Salvi da Bissone. La basilica è a pianta ottagonale con tre ingressi e al suo centro si trova un tempietto in cui è incisa in latino la storia del miracolo di Macereto. La conca absidale attorno all’altare maggiore è decorata con affreschi di Simone De Magistris.

Qui mons. Napolioni ha presieduto la celebrazione eucaristica concelebrata da tutti i giovani sacerdoti.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata alla graziosa cittadina di Tolentino, in modo particolare alla basilica di San Nicola, nella quale è conservato il corpo del famoso santo taumaturgo. Un religioso della comunità agostiniana che presta servizio nel tempio sacro ha illustrato alla comitiva il famoso Cappellone di San Nicola, un grande ambiente che conserva un importante ciclo di affreschi trecenteschi recentemente attribuito a Pietro da Rimini, vista una certa somiglianza con i suoi affreschi nell’Abbazia di Pomposa e quelli di Santa Chiara a Ravenna, anche se il grado tecnico di rappresentazione di questi ultimi è notevolmente inferiore agli affreschi del Cappellone. La tradizione vuole invece che l’opera sia stata eseguita da un ignoto pittore, il Maestro di Tolentino. Un vero e proprio scrigno d’arte che narra le vicende più importanti della storia della salvezza.

Lasciata Tolentino i giovani sacerdoti si sono diretti a Porto Potenza Picena per incontrare don Francesco Miti che dal 2010 guida la comunità di Sant’Anna composta da circa 8000 fedeli. Nell’incontro con il sacerdote fidei donum cremonese, originario di Calvatone, i giovani preti hanno potuto conoscere un interessante spaccato della vita di una parrocchia del Centro Italia. In modo particolare don Francesco ha raccontato la vita comune dei preti (con lui abitano il vicario e il parroco emerito), una realtà abbastanza diffusa nelle Marche. Poi il gruppo ha visitato il complesso del centro parrocchiale con il cine-teatro e l’oratorio. Non è mancata una graditissima puntata al mare.

Nel tardo pomeriggio la partenza verso Ravenna dove ci sarà un incontro con don Arienzo Colombo, sacerdote cremonese da poco tempo incardinato in diocesi di Ravenna, e attualmente parroco della Cattedrale. Anche con lui ci sarà la possibilità di un confronto sul diverso approccio pastorale in quelle zone.

Photogallery

Cronaca e foto dei giorni precedenti

condividi su

Anche in carcere Gianluca Firetti semina speranza: la Via Crucis e il monologo di Benna ispirati alla sua vicenda

Lo spettacolo, realizzato da Spazio Mythos, a partire dal libro scritto dal giovane e da don D'Agostino sarà proposto il 9 maggio in Seminario. Prenotazione gratuita e obbligatoria

Nel carcere di Cremona, in via Cà del Ferro, i giorni trascorrono tutti quanti uguali. Tranne nel momento delle visite e dei colloqui. E giovedì 21 aprile c’è stata la visita di Gianluca Firetti, per tutti Gian, il giovane di Sospiro morto il 30 gennaio 2015 la cui storia di speranza, coraggio e forza nella malattia sta visitando, come balsamo che ristora e conforta, le periferie italiane. E dove arriva scardina, spacca in due, infonde tanta speranza. Torna in carcere con il monologo “Spaccato in due”, realizzato da Spazio Mythos, attore Federico Benna, per la regia di Danio Belloni. Non è la prima volta che Gian va in carcere. C’era già stato lo scorso venerdì santo attraverso una via crucis composta ad hoc con alcuni testi di Gian e diffusa via facebook in una cinquantina di parrocchie italiane. All’inizio del pomeriggio è la direttrice, dott. Maria Gabriella Lusi, a dare il benvenuto a Gian. Il libro l’ha letto e le sue parole lo rivelano. Desidera che la storia di dolore e di fede entri nel cuore di tutti e faccia bene, risani, dia forza e coraggio. Chiediamo a Marco Ruggeri, operatore Caritas, della Cappellania del Carcere, come è stata l’esperienza di Gian in  carcere
«Gian – spiega Ruggeri – è venuto in carcere e proprio non so da dove iniziare. In carcere, il momento liturgico, è un momento un po’ particolare perché, in un luogo diviso in sezioni ben separate fra loro, la preghiera è un’ottima opportunità per i detenuti per incontrare persone con cui altrimenti sarebbe impossibile comunicare. La via crucis per i corridoi dell’Istituto ancora peggio”.

Cos’è successo?
«Tutto è iniziato con un certo imbarazzo, misto ad ansia, come quando si accoglie qualcuno di importante in casa e si percepisce il rischio di fare una pessima figura. Guardando i detenuti si capiva che, quelli venuti per la Via Crucis, non erano tantissimi. Dopo le raccomandazioni inutili si parte in un clima di confusione. Interrompiamo la lettura della meditazione e invitiamo i disturbatori a tornarsene in cella. Poi dico a Gian dentro di me: “Oggi sei venuto tu, fai tu, parla tu. Non manderò via nessuno, non farò più nessun richiamo, semplicemente ti presterò la voce. Tu seminerai come vuoi e poi vediamo. Il timone è tuo”».

E ha funzionato?
«La Via Crucis procede e con sorpresa noto aumentare le persone che, dalle retrovie rumorose, provano a farsi avanti, come a stare più vicini a Gian che si racconta. E a chiedere silenzio non sono più io, ma loro. In carcere quando si capisce che c’è qualcosa di importante, di autentico, ci si ferma e ci si mette in gioco, per davvero, fino in fondo. Quando a parlare è Gian si fa silenzio, ma un silenzio strano, particolare, che ho già conosciuto, proprio lì in carcere, quando morì Giovanni Paolo II. Anche in quella circostanza, per quel Papa che tanto aveva detto e fatto per loro, i detenuti si fermarono, si misero in silenzio per pregare e il carcere divenne monastero. Con Gian è stata la stessa cosa, a sprazzi forse, ma è lo stesso silenzio. Cose che solo i santi riescono a fare».

E come è terminata l’esperienza con Gian?
«È salita la commozione. Il cappellano, don Graziano Ghisolfi, faceva fatica, le lacrime rigavano il suo volto, come doveva essere. Lui Gian lo ha conosciuto, sono entrambi di Sospiro, è stato suo insegnante all’Istituto Stanga. Accade anche a me la stessa emozione e, se alzo lo sguardo, mi vedo circondato di occhi lucidi».

Credi che questo sia un piccolo miracolo di Gian?
«Sì. Gian, venendoci a trovare in carcere, ci ha portato il dono delle lacrime, e in un luogo pensato per togliere la libertà e non poca umanità, qualcuno si è ripreso finalmente quella di essere umano e piangere. La Via Crucis con Gian e il monologo teatrale sono stati un cammino e un’esperienza di vera libertà, con un maestro inatteso, giovanissimo e molto preparato in materia».

Alla fine del monologo teatrale il libro di Gian “Spaccato in due” ha preso la via delle celle e tutti, agenti, detenuti, cappellani, volontari, si sono salutati con le lacrime agli occhi. Più belli “dentro”. Il 21 aprile Gian ha ritrovato non pochi amici ad aspettarlo per rendersi presente attraverso il monologo teatrale che ha avuto un pubblico eccezionale. Presenti anche alcuni amici di Gian che, alla fine, vengono abbracciati e ai quali sono rivolte alcune domande: Michele Sacchini, Simone Guarneri ed Emanuele Scarani. Spaccati in due da una storia che ha richiamato tutti quanti al “coraggio di essere felici”. Alzandosi da dove si è per camminare gioiosamente. Nonostante tutto.

Il monologo “Spaccato in due” sarà proposto in Seminario, nella Sala Bolognini, il 9 maggio prossimo. Prenotazione gratuita e obbligatoria a ufficio-stampa@liceovida.org.

condividi su

Domenica e lunedì a Soresina la festa per i 200 anni del Monastero della Visitazione

Il 24 aprile alle 21 incontro sul carisma del fondatore, san Francesco di Sales, con don Foglia; il 25 aprile alle 18 Messa solenne con il vescovo ambrosiano Delpini

Il 24 aprile 1816 il  vescovo di Cremona, mons. Omobono Offredi, diede ufficialmente avvio alla storia del Monastero della Visitazione di Soresina. Era stato proprio lui a chiedere alle Visitandine di Alzano Lombardo (Bg) di mandare in diocesi di Cremona alcune monache per fondare un nuovo monastero. Egli individuò Soresina, dove la soppressione napoleonica aveva messo fine all’esperienza delle Terziarie Francescane. Continue reading »

condividi su

Sabato pomeriggio a S. Pietro al Po Messa con i Templari nel ricordo del patrono san Giorgio

L'associazione cremonese ha sede nella chiesa di via Palestro, dove ogni mercoledì mattina è celebrata l'Eucaristia per studenti e insegnanti degli istituti della zona

Sabato 23 aprile i Templari Cattolici d’Italia festeggiano il patrono san Giorgio. In questa circostanza a Cremona i membri della Comanderia ex Val D’Oglio, guidata dal commendator Stefano Agazzi, parteciperanno alle Messa delle 18.15 nella chiesa parrocchiale di S. Pietro al Po, dove sono custodite due importanti reliquie del Santo. Continue reading »

condividi su

Al Grest una “Estate di carità” sostenendo il progetto portato avanti a Lusaka dalle Comboniane della mozzanichese suor Patrizia Di Clemente

L'iniziativa solidale a favore della capitale dello Zambia è proposto a tutti gli oratori dalla Federazione Oratori Cremonesi in sinergia con l'Ufficio missionario diocesano

Il Grest non solo come inizio delle vacanze, ma anche come tempo educativo in cui crescere facendo esperienze significative. Proprio in questo senso la Federazione Oratori Cremonesi propone a tutti i gruppi oratoriani l’ormai consueta proposta della “Estate di carità” per guardare, con un’attenzione solidale, ai tanti bambini che, in diverse parti del mondo, non possono permettersi un momento di spensieratezza. Continue reading »

condividi su

Lunedì 25 aprile in Ospedale veglia di preghiera per don Giampaolo Rossoni

Sabato scorso è stato protagonista di una brutta uscita di strada a Fossa Guazzona, frazione di Ca’ d’Andrea, mentre viaggiava sulla sua auto, una Volkswagen Touran.

Lunedì 25 aprile, alle ore 20.45, nella cappella dell’Ospedale di Cremona si terrà un momento di preghiera per don Giampaolo Rossoni, parroco di Torre de’ Picenardi, che lo scorso sabato è stato protagonista di una brutta uscita di strada a Fossa Guazzona, frazione di Ca’ d’Andrea, mentre viaggiava sulla sua auto, una Volkswagen Touran. Attualmente il sacerdote cremonese si trova in terapia intensiva dopo aver subito un intervento chirurgico. La notizia, grazie anche ai social media, si è subito diffusa ed ha suscitato grande tristezza. Don Rossoni, sacerdota vailatese, classe 1962, ordinato sacerdote nel 1988, è molto conosciuto e apprezzato in diocesi: dal 2000 al 2011, infatti, è stato presidente della Federazione oratori cremonesi e direttore dell’ufficio diocesano di pastorale giovanile. Attualmente don Giampaolo è parroco di Torre de’ Picenardi, San Lorenzo Picenardi, Ca’ d’Andrea e Pozzo Baronzio.

condividi su

Anche il MpV di Cremona partecipa alla Marcia per la Vita di Roma dell’8 maggio

Si partirà sabato 7 e vi sarà anche il tempo per visitare alcune parti della Capitale. Costi: 60 euro per gli adulti e 40 euro per i bimbi sotto i 10 anni

Il Movimento per la Vita di Cremona intende partecipare domenica 8 maggio, a Roma, alla sesta Marcia nazionale per la vita che prenderà il via da piazza Bocca della Verità e giungerà a Castel Sant’Angelo con possibilità di ingresso in piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli di Papa Francesco. Il gruppo cremonese si appoggia per l’organizzazione tecnica della trasferta all’associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita” di Carate Brianza. Se vi sarà un congruo numero di persone i pullman faranno sosta al casello autostradale di Cremona nella mattinata di sabato 7 maggio. Il Movimento per la Vita intente favorire la partecipazione al grande evento romano abbantendo i costi per ogni partecipante: invece di 120 euro gli iscritti adulti cremonesi pagheranno 60 euro, mentre i bambini fino a 10 anni invece che 80 euro dovranno sborsare solo 40 euro. Il programma prevede l’arrivo a Roma per le ore 14 di sabato con visita alle basiliche di San Paolo Fuori le Mura o Santa Maria Maggiore. C’è però la possibilità di una visita individuale alla città o alla partecipazione al convegno per la vita. Alle 19 la cena e alle 21 adorazione eucaristica a favore della vita presso la Basilica Santa Maria sopra Minerva. Domenica 8 maggio, alle 6.30, la Messa nella cappella dell’istituto che ospita la comitiva (suore Francescane dell’Immacolata – via Pisana 323), quindi alle 7.45 partenza per piazza Bocca della Verità dove alle 9.30 avrà inizio la marcia che si concluderà ai piedi di Castel Sant’Angelo. Per chi desidera si potrà poi partecipare al Regina Coeli di Papa Francesco in piazza San Pietro. Alle 16 l’inizio del viaggio di ritorno. Iscrizioni e informazioni scrivendo a giorgio.telo@libero.it.

 

LA MARCIA PER LA VITA

La Marcia per la Vita riunisce ogni anno a Roma decine di migliaia di persone, italiane e straniere provenienti da numerosi Paesi del mondo, dall’Europa all’America, dall’Africa all’Asia, fino all’Australia. Sono uomini e donne di buona volontà, legati da un solo vincolo: vogliono riaffermare l’intangibilità e l’indisponibilità della vita umana innocente, dal concepimento alla morte naturale, senza alcuna eccezione e alcun compromesso.

La Marcia per la Vita giunta ormai alla sesta edizione, è ormai paragonabile sia per le dimensioni sia per la qualità delle presenze alle Marce che hanno una più antica tradizione. Ricordiamo, tra gli altri, gli eventi pro-life che si tengono a Berlino, Bordeaux, Bratislava, Brisbane, Bruxelles, Canada (15 città), Den Haag, Dublino, Guatemala City, Polonia (18 città), L’Aja, Lima, Parigi, Praga, Washington, Zurigo.

La Marcia per la Vita di Roma è divenuta un evento internazionale perché ad essa sono presenti rappresentanti delle principali istituzioni che operano in tutto il mondo in difesa della vita e della famiglia. Le unisce la consapevolezza della necessità di creare un fronte comune contro quelle lobby internazionali che negli ultimi decenni, hanno operato in modo sistematico, per trasformare – nel senso comune e nelle leggi
– un delitto in un diritto (Giovanni Paolo II).

La Marcia per la Vita non è un’iniziativa partitica, perché è indipendente da ogni gruppo o partito politico, ma si propone di incidere sul potere legislativo, italiano e internazionale, manifestando il rifiuto di ogni legge che legalizzi l’uccisione dell’essere umano innocente.

La Marcia per la Vita non è una iniziativa ecclesiale, perché non è promossa dalle autorità ecclesiastiche, ma da uomini e donne di buona volontà decisi a difendere quei princìpi che appartengono a tutti, credenti e laici, in quanto incisi nel cuore di ogni essere umano.

La Marcia per la Vita non è un movimento, ma un evento che riunisce una volta all’anno a Roma, gruppi, associazioni, e soprattutto famiglie, in spirito unitario e in un clima amichevole e festoso.

La Marcia per la Vita impegna per la sua organizzazione un gruppo di volontari che lavorano per un intero anno alla sua realizzazione, senza percepire finanziamenti di nessun tipo, se non le libere offerte di coloro che ne condividono gli obiettivi

condividi su

Il 25 aprile in via Milano la tradizionale giornata di “Rosarianti” e “Fortes in fide” con il vescovo Antonio: «Il Seminario siete anche voi»

A chiudere il pomeriggio il musical “Anche Pinocchio vuole la sua parte” proposto dai seminaristi insieme a una trentina di studenti del liceo Vida

Si è svolta come consuetudine nel pomeriggio del 25 aprile in Seminario la giornata di festa per i membri delle associazioni “Rosario perpetuo” e “Fortes in fide”. L’occasione in cui la comunità del Seminario intende esprimere il proprio “grazie” alle tante persone che offrono la loro preghiera per le vocazioni al sacerdozio. Dopo la recita del Rosario e l’Eucaristia presieduta dal vescovo Antonio, il pomeriggio si è concluso con il musical “Anche Pinocchio vuole la sua parte”. Continue reading »

condividi su

Dal 23 al 25 settembre i catechisti a Roma per il pellegrinaggio giubilare: conclusione con la Messa di Papa Francesco in piazza S. Pietro

Il pellegrinaggio al via con il cammino giubilare da Castel Sant’Angelo alla Basilica di San Pietro. Il secondo giorno percorso artistico di fede guardardo al Caravaggio e ai mosaici delle basiliche dell’Esquilino

Anche la diocesi di Cremona sarà presente a Roma alla fine di settembre per il Giubileo dei catechisti, che culminerà con la Messa presieduta da Papa Francesco in piazza S. Pietro la mattina di domenica 25 settembre. Per l’occasione l’Ufficio catechistico diocesano, attraverso il Segretariato diocesano pellegrinaggi, propone un pellegrinaggio a Roma dal 23 al 25 settembre. Le iscrizioni entro metà maggio presso l’agenzia turistica ProfiloTours. Continue reading »

condividi su