Il 25 aprile in via Milano la tradizionale giornata di “Rosarianti” e “Fortes in fide” con il vescovo Antonio: «Il Seminario siete anche voi»

A chiudere il pomeriggio il musical “Anche Pinocchio vuole la sua parte” proposto dai seminaristi insieme a una trentina di studenti del liceo Vida

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Si è svolta come consuetudine nel pomeriggio del 25 aprile in Seminario la giornata di festa per i membri delle associazioni “Rosario perpetuo” e “Fortes in fide”. L’occasione in cui la comunità del Seminario intende esprimere il proprio “grazie” alle tante persone che offrono la loro preghiera per le vocazioni al sacerdozio. Dopo la recita del Rosario e l’Eucaristia presieduta dal vescovo Antonio, il pomeriggio si è concluso con il musical “Anche Pinocchio vuole la sua parte”.

Il pomeriggio di festa ha avuto, dunque, inizio intorno alle 14 con l’accoglienza nel cortile centrale del grande complesso di via Milano 5. Diversi i pullman giunti dai vari punti delle diocesi, così come le auto di famiglie e piccoli gruppi, tra cui alcune comunità religiose.

Alle 14.30 puntuale in chiesa è iniziato il Rosario, guidato da don Marco D’Agostino, responsabile del Centro diocesano vocazioni, e animato dai seminaristi. Un momento di preghiera per le vocazioni, ma che non ha dimenticato neppure i tre giovani di Mozzanica deceduti nell’incidente stradale avvenuto sabato sera a Caravaggio e don Giampaolo Rossoni, ricoverato nel reparto di terapie intensive dell’ospedale di Cremona dopo l’uscita di strada delle sua vettura nel pomeriggio del 23 aprile.

Ha quindi fatto seguito, alle 15, la Messa, presieduta dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni. Hanno concelebrato l’Eucaristia don D’Agostino, il rettore del Seminario don Enrico Trevisi e il direttore spirituale don Primo Margini, il parroco di Calcio don Fabio Santambrogio e il segretario episcopale don Flavio Meani. Accanto al vescovo il diacono prossimo al presbiterato, don Francesco Gandioli, e il diacono permanente Cesare Galantini.

Introducendo la celebrazione il Vescovo ha sottolineato la bellezza di ritrovarsi in Seminario per pregare per le vocazioni: «Oggi questo appuntamento – ha precisato – ha un senso davvero speciale, perché il Seminario siete anche voi! La vostra attenzione nella preghiera, nella generosità e nell’affetto ai giovani che verificano la chiamata del Signore al sacerdozio e a tutti i pastori della Chiesa. E allora mi affido anche io alla vostra preghiera affinché il mio servizio possa essere quello che il Signore vuole che si realizzi per la nostra comunità».

Un docile ascolto della voce di Dio nel cuore di ciascuno, nella consapevolezza che non sempre la logica del Signore segue quella delle aspettative umane. Lo ha ricordato con forza mons. Napolioni nell’omelia, nella quale ha riflettuto prendendo spunto in particolare dalle letture del giorno di san Marco, idealmente indicato come “patrono” dei gruppi di preghiera che sono soliti ritrovarsi in seminario proprio nella sua festa.

Lo sguardo è andato anche alla Vergine «che non pretende si faccia la sua volontà, ma dopo aver chiesto – come Gesù stesso ci insegna – dice: sia fatta la tua volontà». Dunque una «preghiera senza condizioni», nella piena fiducia di Dio. In questo senso il Vescovo ha invitato a non aver paura dei cambiamenti, dei numeri che possono far pensare a una distrazione di Dio, nella consapevolezza che «la Sua grazia è se stesso, dato in dono a tutti». Perché non si è di fronte a un Dio vendicativo, ma «giusto, misericordioso, fedele, vero». E ancora: «Siamo in un bagno di grazia di Dio». Per questo non servono programmi, ma il desiderio di seguire Cristo passo dopo passo, sul modello di Maria.

«E allora promettetemi – ha concluso il Vescovo – che da oggi in avanti pregherete per le vocazioni, ma senza paura e senza far “la lagna” al Signore. Preghiamolo tanto, ma con il sorriso, la gioia, la certezza e la fiducia che Lui è presente, agisce, custodisce la sua Chiesa e non la abbandonerà mai. E allora certo, noi dobbiamo accorgerci di questa bellezza! E chi si accorgerà che voi pensate così, pregate così e vivete così, dirà: che bella questa preghiera, tocca anche me! Che bello che mia mamma, mia nonna, i miei amici pensino ai giovani chiedendo che il Signore li chiami: non c’è una trappola, ma il più grande guadagno della vita, perché se questa è la speranza che vi dà la voglio vivere anch’io. E allora sarete non solo aranti, ma anche testimoni e apostoli anche voi».

Dopo un momento di amicizia nel cortile del Seminario, con la merenda e alcune iniziative di solidarietà, con il ricavato destinato ai preti cremonesi in missione, nel salone Bonomelli i seminaristi, insieme ad alcuni studenti del liceo Vida, hanno proposto il musical “Anche Pinocchio vuole la sua parte”, già messo in scena anche la sera precedente.

Un progetto iniziato a giugno dello scorso anno quando, dopo il successo de “I Promessi Sposi come non li avete mai visti”, i seminaristi hanno cominciato a pensare a un nuovo recital. Riprendendo il vecchio testo di uno spettacolo andato in scena più di trent’anni fa, e che parlava della vicenda di Pinocchio, è nata l’idea non tanto di riscrivere e rivisitare la storia del burattino più famoso al mondo, ma di rileggerla in una chiave più moderna e di fede.

Il protagonista è ovviamente Pinocchio che, nonostante sia accompagnato da un Grillo un po’ particolare e insistente, vuole a tutti i costi trovare e costruirsi la sua parte. Per farlo sceglie di non ascoltare la propria coscienza, seguendo invece la “strada facile”.

«È la storia – spiegano i protagonisti del musical – di un personaggio, nato libero, che decide di diventare un burattino legato a dei fili. Così si trova a dover affrontare pericoli e inganni, fino a quando non capisce i propri sbagli. Per fortuna, trova un padre buono, misericordioso, pronto a riaccoglierlo nonostante le sue mancanze».

Circa una trentina gli studenti del Vida che si sono resi disponibili per recitare, ballare e aiutare dietro le quinte. Tutti protagonisti del pomeriggio del 25 aprile che ha visto assistere allo spettacolo, insieme a “Rosarianti” e “Fortes in fide”, anche il vescovo Antonio.

Photogallery del pomeriggio del 25 aprile con il Vescovo

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