Archivi della categoria: Spiritualità

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La teologia risponde: indulgenza giubilare

Il senso profondo dell'indulgenza è legato alla libera cooperazione della persona vivente alla propria conversione e purificazione, una cooperazione che non può essere sostituita da altri

L’indulgenza giubilare si può ricevere solo per sé stessi o per i defunti, ma non per amici o parenti viventi, questo perché la dottrina cattolica insegna che i vivi possono agire personalmente per la propria conversione e purificazione, mentre i defunti, che non possono più fare nulla per sé, possono ricevere aiuto spirituale tramite le preghiere e suffragi degli altri fedeli. In altre parole, l’indulgenza è applicabile ai defunti come forma di suffragio, poiché essi dipendono dall’intercessione dei vivi durante la purificazione del purgatorio, ma non si può “donare” un’indulgenza a un altro vivente, perché ogni persona responsabile della propria conversione deve ottenere l’indulgenza personalmente con l’intenzione e le opere richieste dalla Chiesa. Il Codice di Diritto Canonico (can. 994) afferma infatti che un fedele può lucrare indulgenze per sé o applicarle ai defunti a modo di suffragio.

Non è prevista la possibilità di applicarle direttamente ad altre persone vive perché queste ultime devono avere la propria intenzione e volontà di conversione; non si può demandare agli altri la propria purificazione se si sceglie di rimanere nel peccato. Inoltre, l’indulgenza plenaria richiede condizioni specifiche quali confessione sacramentale, comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Papa e distacco da ogni peccato, che devono essere compiute personalmente da chi riceve l’indulgenza. È importante sottolineare che, mentre per i defunti l’indulgenza è sempre una forma indiretta di aiuto (un suffragio), per i vivi è un dono spirituale che deve essere personalmente accolto e realizzato con almeno l’intenzione generale e le opere prescritte dalla Chiesa. Quindi, la ragione fondamentale per cui l’indulgenza giubilare può essere ricevuta solo da personalmente o applicata ai defunti è che il senso profondo dell’indulgenza è legato alla libera cooperazione della persona vivente alla propria conversione e purificazione, una cooperazione che non può essere sostituita da altri, mentre i defunti sono oggettivamente incapaci di agire e hanno bisogno di suffragi esterni. L’indulgenza giubilare è un dono spirituale che esprime la misericordia di Dio attraverso la Chiesa e che libera il fedele dalle conseguenze temporali del peccato, residui anche dopo il perdono sacramentale. L’indulgenza giubilare è un’esperienza di grazia mirata al rinnovamento interiore, in continuità con il cammino sacramentale e la testimonianza di vita cristiana, resa disponibile soprattutto nei tempi giubilari per stimolare fedeli alla conversione profonda e alla misericordia verso sé stessi e verso gli altri, vivi o defunti. Questo spiega anche perché non può essere ricevuta “per amici o parenti viventi”: il cammino di conversione e purificazione è personale e richiede la cooperazione libera e consapevole di chi la riceve. Invece, per i defunti, incapaci di agire, l’indulgenza può essere applicata come suffragio in loro aiuto.

Paolo Morocutti (AgenSir)

TeleRadio Cremona Cittanova
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Più preghiera tra i giovani, anche atei. Dati inediti dal progetto Footprints alla Santa Croce

Presentato alla Santa Croce durante il Giubileo dei giovani, lo studio internazionale “Footprints” rivela un aumento dell’interesse per la spiritualità tra i giovani di otto Paesi. Coordinato da Gema Bellido, il progetto smentisce la teoria del declino religioso e apre nuove prospettive pastorali e culturali

“La spiritualità ha ancora un ruolo importante nella vita dei giovani”. Gema Bellido, coordinatrice del Gruppo di ricerca “Footprints”, neonato all’interno del Laboratorio di Ricerca Santa Croce, sintetizza così gli esiti del progetto internazionale omonimo, presentato oggi presso la Pontificia Università della Santa Croce in occasione del Giubileo dei giovani.

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M.Michela Nicolais (AgenSir)
AgenSir
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Il Perdon d’Assisi, come ottenere l’indulgenza plenaria

Da mezzogiorno del 1° agosto fino alla mezzanotte del 2 agosto in tutte le chiese parrocchiali e francescane sarà possibile lucrare l’Indulgenza della Porziuncola

Dalle ore 12 di venerdì 1° agosto alle ore 24 di sabato 2 sarà possibile lucrare l’Indulgenza della Porziuncola, conosciuta come “Perdono d’Assisi”. Un evento che assume un significato tutto particolare visto che non solo è concomitante con il Giubileo della Misericordia, ma proprio quest’anno si celebra l’VIII centenario dalla concessione dell’Indulgenza.

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Il 28 febbraio al Santuario di Caravaggio la testimonianza del direttore spirituale di Chiara Corbella

Appuntamento alle 21 nell'Auditorium del Centro di spiritualità

Siate sempre pronti a rendere ragione della speranza che è in voi! Così si rivolgeva ai cristiani l’apostolo Pietro nella sua prima lettera (1Pt 3,15). Alle sue parole hanno fatto eco, secoli dopo, quelle del cardinale Léon-Joseph Suenens che, in una sua preghiera, scriveva: “Affinché il mondo riconosca i cristiani dal loro sguardo luminoso e sereno che sgorga dalla fonte nascosta e inalterata della loro gioiosa speranza”. Continua a leggere »

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Dal 12 ottobre alle 16.30 su Rai 1 mons. Dario Viganò torna alle “Ragioni della Speranza” con un ciclo di commento al Vangelo

A partire da sabato 12 ottobre mons. Dario E. Viganò torna su Rai Uno a partire dalle 16.30, un nuovo percorso de “Custodi della bellezza”, seconda parte del programma “A Sua Immagine”. Il programma racconterà il rapporto tra spiritualità e arte, un binomio che da sempre caratterizza e illumina la storia dell’uomo. Continua a leggere »

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La carità ha vinto la guerra è l’ultimo e più ampio libro di don Primo Mazzolari, scritto  tra il 1956 e il 1957. L’autore, però, non lo vide mai pubblicato. 

La decisione di censurare il libro non provenne dal Sant’Offizio e non aveva ragioni dottrinali, come accaduto in occasione delle altre condanne cadute sul parroco di  Bozzolo.

Questo è ciò che emerge dall’analisi dei documenti inediti consultati negli  archivi vaticani da Marta Margotti che ha curato la presentazione e l’edizione critica del  volume ora pubblicato dalle Dehoniane di Bologna. Mazzolari aveva ricevuto l’incarico dalla Pontificia opera di assistenza di descrivere in un volume le molteplici attività caritative dell’ente vaticano che distribuiva in tutta Italia ingentissimi aiuti provenienti  anche dall’estero. Il libro avrebbe dovuto intitolarsi La carità del papa, dato che doveva  essere un omaggio della Poa a papa Pacelli per i suoi 80 anni. 

La vicenda del libro scritto e non pubblicato è particolarmente intrigante e svela aspetti ancora poco conosciuti del cattolicesimo italiano del dopoguerra. 

Oltre alle traversie della pubblicazione, il libro di Mazzolari è però estremamente rilevante perché si presenta come un’ampia meditazione sulla misericordia di Dio e sulla  “perenne maternità della Chiesa”. La parte conclusiva è poi una rilettura dell’inno della  carità di san Paolo e un preoccupato appello alle ragioni della pace: per don Primo, la  carità era non soltanto una chiamata inevitabile per i cristiani, ma era anche il fondamento della pace, perché “per dove è passata la carità, ripassano a fatica i carri  armati”. 


Marta Margotti è docente di Storia contemporanea all’Università di Torino. Nei suoi studi si è occupata in particolare delle vicende del cattolicesimo italiano e francese. 

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Misericordia io voglio: a inizio giugno a Caravaggio proposta formativa per i preti della Lombardia sulla pastorale della riconciliazione

I preti sono sempre meno e sempre più oberati dalle mille cose che da fare in una comunità che richiede diverse attenzioni e una miriade di aspetti che non possono essere tralasciati. Ma a pensarci bene sono solo due le cose che il prete e solo lui può fare: la Messa e la Confessione. Tutte le altre possono essere svolte egregiamente da laici e membri della comunità che vivono lo spirito di comunione e di appartenenza e si fanno carico delle varie incombenze che la vita di una comunità cristiana richiede. Continua a leggere »

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