Archivi della categoria: Dalle Missioni

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A Salvador de Bahia un presepe vivente per ridare fiducia e normalità ai ragazzi

L'iniziativa promossa dalla Parrocchia ha permesso di vivere in modo significativo la notte di Natale insieme a ragazzi e famiglie

Di ragazzi per le strade di Salvador de Bahia ce ne sono tanti, piccoli e grandi che passano la maggior parte della giornata fuori da casa in cerca di qualcosa da fare insieme agli amici. Per strada, dove come è immaginabile, c’è di tutto, dove possono incontrare persone che li possono aiutare, che li possono anche sgridare se qualcosa non va. E dove ci sono anche persone che li trattano come già fossero adulti offrendo loro uno stile di vita non adeguato alla loro età. È chiaro: i pericoli che corrono sono evidenti, assistono e conoscono situazioni che un ragazzino non dovrebbe né vedere né sapere e per questo la loro crescita è un continuo bruciare le tappe, oscillando tra il voler essere riconosciuti come “grandi” e il desiderio costante di poter giocare come tutti i ragazzi della loro età. Continua a leggere »

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Brasile, emergenza inondazioni nello stato di Bahia. Il messaggio dai missionari Cremonesi: stiamo bene, alluvioni distanti da Salvador

Il messaggio di Gloria Manfredini rassicura sulla situazione nella capitale, mentre in altre zone dello stato le inondazioni hanno causato vittime e sfollati

Giungono in queste ore dal Brasile e in particolare dalla stato di Bahia, notizie delle gravi inondazioni causate dalle piogge torrenziali che stanno cadendo sulla zona già dal mese di novembre e che in queste settimane hanno già causato decine di vittime e decine di migliaia di sfollati.

Da Cremona l’evolversi della situazione è seguito con particolare attenzione, perché proprio nella capitale dello stato di Bahia, a Salvador, operano don Davide Ferretti e Gloria Manfredini, missionari cremonesi nella parrocchia di Gesù Cristo Risorto, nella favela della grande città brasiliana. È proprio Gloria Manfredini però, con un messaggio giunto nella mattinata di martedì 28 dicembre, a rassicurare circa la situazione del quartiere. Salvador, infatti, pur interessata dall’ondata di maltempo, non è tra le città colpite dall’emergenza alluvioni, che hanno interessato un’area situata nell’interno della parte più meridionale dello Stato, ad alcune ore di automobile dalla capitale: «Vi scrivo – sono le parole della missionaria laica – per rassicurare sul fatto che qui dove siamo noi le forti piogge non hanno provocato alluvioni. Noi stiamo bene e anche il nostro bairro (il quartiere in cui si trova la parrocchi, ndr) non è stato coinvolto. Certo, la pioggia torrenziale tra la sera del 25 e il 26 dicembre è stata veramente forte e non usuale, le “solite” strade si sono allagate come ogni volta che piove forte, ma poi tutto è rientrato nella normalità. I disastri si sono verificati a sud dello stato di Bahia a causa della rottura di 2 dighe che hanno provocato l’allagamento di molte città e l’evacuazione degli abitanti».

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Allestito a Salvador de Bahia il presepe in onore dell’Italia e di Cremona

Presenti il Duomo di Cremona e quello di Milano, come testimonianza di gratitudine per gli aiuti degli ultimi anni

Per le festività del Santo Natale di quest’anno, nella parrocchia di Cristo Risorto di Salvador de Bahia, presso la quale opera il cremonese don Davide Ferretti, è stato allestito un presepe in onore dell’Italia. Continua a leggere »

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Il Natale d’estate tra i vicoli della favela

Nell'edizione natalizia di Riflessi Magazine don Emilio Bellani racconta come si trascorrono le feste a Salvador de Bahia, dove è stato missionario per più di 10 anni

Nell’edizione natalizia di Riflessi Magazine, sul tema “Dono”, trova spazio anche il racconto di don Emilio Bellani, il sacerdote cremonese che per oltre dieci anni è stato missionario “fidei donum” in Brasile, a Salvador de Bahia. Da poche settimane rientrato in Italia, dopo aver lasciato il testimone a don Davide Ferretti, sulle pagine di Riflessi don Bellani racconta il senso del Natale cristiano in Brasile tra celebrazioni, scambi di doni, renne in spiaggia e regolamenti di conti. Di seguito il testo dell’articolo.

I ragazzi della parrocchia di Gesù Cristo Risorto a Salvador de Bahia durante la “Folia de Reis”

Nella povera favela di Salvador, la città che fu la prima capitale del Brasile e che ora è soltanto capitale di uno Stato (la Bahia, quasi due volte l’Italia), uno dei 26 che compongono l’immenso territorio brasiliano, il Natale non è la festa più importante dell’anno. Superato alla grande dal Carnevale (quello di Salvador è il primo carnevale di strada al mondo con 14 giorni di festa), e dalla Festa della Mamma (sì, proprio cosi!), da qualche anno deve fare i conti anche con altro evento, atteso con frenesia, il Capodanno (che chiamano “virada”), con l’arrivo di diverse navi da crociera da ogni parte del mondo (specie dai Paesi più freddi), per quattro o cinque notti consecutive di musica e, di giorno, la frequentazione di spiagge belle ed assolate.
Si. Perché ai tropici la solennità del Natale si celebra nel bel mezzo dell’estate.

Per me fu uno choc, il primo anno di missione, non ritrovare il clima invernale, la neve sui monti, il grigio umido della nostra bella pianura, la nebbia che avvolge gli alberi spogli.
Eppure, anche in questo mutato contesto, notavo elementi che ci sono familiari: le luminarie, le vetrine addobbate, lo scambio di doni, le musiche, il babbo natale richiesto per una foto nei centri commerciali e nelle strade del centro, le grandi composizioni tematiche nei luminosi shopping center (si tratta, per lo più, di personaggi tratti dal mondo delle fiabe)…
Insomma, tutti gli ingredienti delle feste di fine anno. Anche quando, tale travaso di un mondo nell’altro, porta a forme che strappano il sorriso: ve lo immaginate il bagnino, a passeggiare sulla battigia, con la cuffia di babbo natale … e la renna di stoffa imbottita sulla spiaggia con la colonnina di mercurio che segna 35 gradi?

Allontanandosi dal cuore della città ed inoltrandosi nelle aree popolatissime del suburbio, si apre un altro mondo. Eppure anche nelle favelas come la mia, in forme certo più povere, si respirava la medesima aria di Natale, data da qualche decorazione luminosa sulla via centrale, da qualche albero addobbato, improbabile neve finta, ghirlande di abete, panettoni.
Simulazioni di un mondo lontano e forse sognato, quello occidentale? Oppure retaggio di un passato coloniale? O semplice espressione di un consumismo che oggi vince e stravince a tutte le latitudini? Probabilmente un poco di tutto questo…

Ma ho sempre cercato di convincere la mia gente, specie i più impegnati, a non lagnarsi troppo della corsa ai regali lanciando anatemi sul Natale d’immagine e consumistico: in fondo il primo Natale dei regali è stato quello di duemila anni fa: sono stati i pastori e i Magi a viverlo cosi, quale umile risposta ad un immenso dono!

A questo del resto serve il tempo dell’Avvento. A riscoprire tutto il nostro bisogno e darsi le ragioni di quanto necessitiamo del dono di quel Bambino. In preparazione alla solennità anche a Salvador il tempo volava: la Novena nelle case, a piccoli gruppi, il ritiro di Avvento con tutta la comunità (in un luogo che ridestasse anche la comune sete di Dio). E poi un grande gesto pubblico, a metà tra il religioso e il profano, espressione di una pietà popolare nata soprattutto nelle regioni dell’interno (sono molti i favelados che provengono da quelle aree), mai sopita ed anzi sostenuta con intelligenza da gran parte della chiesa brasiliana. Mi ci vorrebbero quattro pagine a descrivere l’evento che unisce, una volta l’anno, uomini e donne, ragazzi, giovani ed adulti, bianchi e neri, e , lo scrivo con un brivido di commozione, le varie aree della favela divise per fazioni ed in lotta tra loro. Si chiama “Folia dos Reis”, con centinaia di persone ai margini delle strade e dei vicoli della favela, o affacciati alle finestre di casa, ad ammirare il lungo corteo composto da musici, cantori, percussionisti, lettori, cantori , persino pagliacci … e i tre re magi preceduti dalla stella. Un modo festoso e popolare che rimette al centro il grande avvenimento, il fatto storico della nascita di Gesù e l’adorazione dei Magi (tre ragazzini che, accompagnati da musiche e balli, si staccano momentaneamente dalla marea di persone al seguito per recarsi in alcune abitazioni private ed omaggiare il Bambino, ottenendo in cambio dolci e bevande).
Per l’occasione, in un misto di curiositù e nostalgia, metton fuori la testa dalla propria finestra anche coloro che hanno abbandonato la nostra fede o sono passati ad altri mondi religiosi.

 

Scopri e leggi l’edizione natalizia di Riflessi Magazine 

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Le piccole luci del “bairro”. Gloria Manfredini racconta il primo mese di missione a Salvador de Bahia

Pubblichiamo la testimonianza che Gloria Manfredini, la missionaria laica partita lo scorso ottobre per il Brasile, ha inviato raccontando le sue prime settimane a Salvador de Bahia. Finalmente il 17 ottobre sono atterrata a Salvador de Bahia e confesso che dopo 2 anni di pandemia chiusi nelle proprie case, riducendo attività e incontri al minimo, mi ha fatto un effetto alquanto strano arrivare in una … Continua a leggere »

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Don Ezio Bellini: «Per me “missione” è andare dentro i popoli, in mezzo ai popoli»

Intervista al sacerdote di Villacampagna rientrato dal Brasile dopo otto anni di servizio a Mogi das Cruzes

Ha fatto rientro in Italia, dopo otto anni di missione a Mogi das Cruzes, in Brasile, don Ezio Bellini (in foto accanto al vescovo Napolioni, durante la sua visita in Brasile nel luglio 2017). Il sacerdote classe 1946, originario di Villacampagna, laureato in Teologia e licenziato in Filosofia, aveva iniziato il proprio ministero come vicario a Soncino e Soresina, partendo poi per il Brasile nel 1986. Dopo ventotto anni di servizio come “fidei donum”, nel 2004 era rientrato in Italia svolgendo per alcuni, nei quali è stato insegnante in Seminario e ha collaborato con le parrocchie di Soncino e Ticengo. Sino al 2013, quando era ripartito per il Brasile, dove è stato vicerettore dell’Istituto Paolo VI, l’università filosofico-teologica della diocesi di Mogi das Cruzes, collegata alla Facoltà teologica di S. Paolo, oltre che viceparroco della Cattedrale di Mogi.

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Matteo Cattaneo
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È arrivata sino in Brasile la “Settimana della carità”, l’iniziativa di solidarietà promossa della Chiesa cremonese in occasione della festa patronale di sant’Omobono. Dall’8 al 14 novembre, infatti, anche la comunità di Salvador de Bahia ha vissuto questa occasione che vuole ricordare l’importanza del dono gratuito e della carità nei confronti del prossimo. Nella parrocchia brasiliana di Gesù Cristo Salvatore, infatti, il legame con Cremona è sempre più forte: qui opera il sacerdote “fidei donum” cremonese don Davide Ferretti, che da ottobre è affiancato da Gloria Manfredini e nelle prossime settimane potrà contare anche sul supporto di un altro giovane cremonese, Marco Allegri, che proprio durante la veglia diocesana dei giovani, che si terrà al palasport di Cremona nella serata del 20 novembre, riceverà il mandato missionario dal vescovo Antonio Napolioni. Continua a leggere »

Luca Marca
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Mons. Barosi e padre Zanardi, 80 anni del loro martirio

Furono uccisi il 19 novembre 1941 a Dingcun insieme ad altri due missionari del Pime

Il 19 novembre ricorre l’ottantesimo anniversario del martirio di mons. Antonio Barosi, originario di Solarolo Rainerio e amministratore apostolico di Kaifeng, e dei missionari del Pime (Pontificio istituto missioni estere) Mario Zanardi (di Soncino, in foto) Bruno Zanella e Gerolamo Lazzaroni, uccisi nel 1941 a Dingcun, nella provincia di Henan, in Cina.

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Matteo Cattaneo
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Catechesi e Sacramenti nella parrocchia di Salvador de Bahia

È stato un mese di ottobre molto ricco quello vissuto nella parrocchia Jesus Cristo Ressuscitado di Salvador de Bahia, in Brasile. I due momenti più importanti sono stati la celebrazione delle Prime comunioni per un gruppo di 23 ragazzi e la celebrazione del sacramento delle Cresima per 30 tra giovani e adulti. L’anno scorso, a causa della pandemia, i sacramenti non sono stati celebrati e così, dopo due anni di preparazione, si è potuto arrivare a questi momenti così importanti.

La celebrazione delle Cresime è stata presieduta dal vescovo ausiliare di Salvador, che ha invitato giovani e adulti a continuare sempre più il cammino di adesione a Cristo e alla Chiesa con la forza e la responsabilità del dono dello Spirito Santo.

In Brasile la realtà è assai diversa dall’Italia. Molti adulti arrivano al sacramento della Cresima dopo un cammino di conoscenza e di adesione alla comunità cristiana cattolica e con la consapevolezza di un momento importante per la loro vita. Diversi non hanno alle spalle altri cammini spirituali, mentre alcuni provengono da famiglie di tradizione protestante a cui loro non hanno aderito. Alle spalle ci sono storie molto diverse, alcune di sofferenza, altre di ricerca, altre ancora di semplice amicizia con alcuni cattolici.

Sono continuati i cammini di catechesi anche per gli altri gruppi. La domenica mattina dopo la Messa (per ora ancora con numero chiuso, anche se la chiesa è grande e permette molte presenze) i vari gruppi si sono ritrovati per continuare i loro cammini, e dopo catechismo un po’ di giochi e una buona merenda. Catechismo qui vuol dire proprio partire da zero. I ragazzi spesso non hanno alle spalle delle famiglie di supporto e le conoscenze religiose sono spesso molto, molto scarse, ma c’è in molti la voglia di sapere e di iniziare un cammino (come detto supportato spesso da una buona merenda, perché spesso la pancia è vuota).

Metà ottobre ha voluto dire anche l’arrivo da Cremona di Gloria Manfredini. In questi giorni sta riprendendo confidenza con la lingua e sta cominciando a conoscere le varie realtà. A breve inizierà anche l’attività all’asilo e al dopo-scuola chiamato Kilombo.

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«Obrigado!», il saluto commosso di Salvador de Bahia a don Emilio Bellani

Circondato dall’allegria della sua comunità, colmo dell’emozione del saluto e della gratitudine per undici anni di cammino condiviso, don Emilio Bellani ha salutato la comunità della parrocchia di Gesù Cristo Risorto di Salvador de Bahia, dove ha prestato il suo servizio di sacerdote missionario e parroco con passione e instancabile impegno. Nella sua ultima settimana in terra brasiliana, non è bastato qualche acciacco ad impedirgli … Continua a leggere »

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