Si impara da piccoli a diventare grandi

In occasione della prima Giornata mondiale dei bambini ospiti di Chiesa di Casa Sara Butti (insegnante scuola primaria), Michela Colombo (capo scout Agesci) e Paola Parma (Ostetricia Ospedale Cremona)

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«Si impara da piccoli a diventare grandi». Sono queste le parole usate da Michela Colombo, capo scout di Cassano d’Adda, durante la nuova puntata del talk diocesano Chiesa di Casa per celebrare la prima Giornata mondiale dei bambini voluta da Papa Francesco e che si celebra domenica 26 maggio. Lo sguardo è quindi focalizzato sull’oggi e sul domani, secondo la giovane scout milanese, che ha sottolineato quanto sia importante «camminare insieme a loro e aiutarli a diventare uomini e donne della partenza, cioè capaci di fare una scelta di vita e di servizio».

Un grande obiettivo, una missione che, tuttavia, non è esente da fatiche. «Relazionarsi con i bambini non è sempre semplice – ha raccontato Sara Butti, insegnante della scuola primaria Realdo Colombo di Cremona – perché si genera un carico di dubbi e responsabilità non indifferente. Sorgono domande e perplessità su ciò che si sta facendo ed è necessario mettersi in discussione. Non sempre regoliamo il nostro registro su di loro. Eppure è una sfida meravigliosa».

La visione, nonostante le fatiche, resta quindi assolutamente positiva. Non è un caso che Papa Francesco, nel suo messaggio per la Giornata, si sia rivolto ai bambini affermando che sono «la gioia dell’umanità».

E a confermare questa grande emozione positiva sono arrivate le parole di Paola Parma, coordinatrice del reparto di Ostetrica dell’Ospedale di Cremona. «Ogni nascita porta con sé un augurio lieto e gioioso, nonostante le fatiche che la gravidanza e il parto rappresentano per ogni madre, padre e neonato. Questo perché ognuno dei piccoli che vediamo nascere in reparto ha quello sguardo potente che è capace, in un attimo, di far innamorare di lui i suoi genitori». Inoltre, secondo l’ostetrica, «c’è una gioia innata che abita il nostro reparto: le nostre pazienti non sono malate, bensì vivono un momento così speciale da richiedere una cura e un’attenzione particolare».

La gioia portata dai bambini non si limita però al momento della nascita. I sorrisi e le battute dei più piccoli sono, molto spesso, effettivamente straordinari ed egualmente distintivi. Secondo Sara Butti, questa capacità dei bambini è legata al fatto che «vivono con grande spensieratezza: sono persone pure e trasparenti, per questo riescono a gioire di tutto. Generalmente anche molto più di noi adulti».

Un’altra caratteristica che rende speciali i bambini è la loro assoluta spontaneità. «I sorrisi, gli abbracci, le bocche spalancate arrivano anche per le cose più piccole – ha raccontato con occhi lucenti Michela Colombo – è proprio per questo l’entusiasmo che manifestano è così contagioso».

La Giornata mondiale dei bambini diventa allora una nuova occasione per ricordarne e sottolinearne preziosità e valore. Allo stesso tempo, c’è una necessità di tutela che è sempre richiesta per chi si trova a ricoprire ruoli educativi e formativi nei confronti dei piccoli. Da un lato è richiesta per la loro condizione; dall’altro, perché genitori, insegnanti ed educatori sono chiamati a crescere gli adulti di domani.

 

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Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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