Il valore dell’accoglienza tra carità e “buonismo”. Dialogo a Chiesa di Casa

Ospiti in questa puntata don Maurizio Ghilardi, incaricato diocesano Migrantes e Giusi Biaggi, presidente della cooperativa "Nazareth"

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“Accoglienza. Tra carità e buonismo”. È questo il titolo dell’ultima puntata di Chiesa di Casa, il talk di approfondimento diocesano a cui hanno preso parte don Maurizio Ghilardi, incaricato diocesano Migrantes e Giusi Biaggi, presidente del consorzio nazionale CGM e della cooperativa “Nazareth”, ente cremonese che si occupa dei minori stranieri non accompagnati. Uno sguardo dunque ai «più piccoli», non solo anagraficamente, costretti a fuggire e a cercare, oltremare e oltre i confini, qualche segno di pace, di fratellanza, di vita dignitosa, che nei loro Paesi non riescono più a trovare.

«I piccoli sono coloro che non hanno voce in capitolo; i piccoli sono coloro che devono pagare i prezzi elevatissimi di scente fatti grandi; i piccoli sono coloro che partono dai loro paesi necessariamente perché creiamo condizioni tali per cui non si può più aiutarli a casa loro, visto che non lo facciamo» sottolinea don Maurizio Ghilardi. «I piccoli sono coloro che nella Chiesa ovviamente devono avere il massimo dell’attenzione. E non sono sempre soltanto i minori, cioè i piccoli – nel senso anagrafico del termine – che partono, sono anche i rappresentanti di famiglie intere che, economicamente parlando, non possono permettersi di partire e, dunque, cercano di spingere almeno un rappresentante, perché almeno lui o lei si salvi da situazioni ormai al limite della sopravvivenza».

Ma se per parlare di piccoli l’attenzione volge inevitabilmente sui minori, ecco che anche le associazioni, gli enti, le cooperative dedicate entrano in gioco. Ed è questo, ad esempio, il caso della cooperativa “Nazareth”, che opera in questo campo da più di vent’anni. «I ragazzi che arrivano sono ragazzi carichi di responsabilità, mandati con la missione di poter avere un percorso di successo in Europa che consenta un sostegno alla famiglia d’origine», spiega Giusi Biaggi. E prosegue: «Il legame tra questi ragazzi e la comunità di origine è dunque fortissimo, tanto da essere un elemento che crea addirittura un appesantimento nel percorso».

 

 

Sarebbe alquanto scontato e ridondante sottolineare ancora una volta quanto questo cammino migratorio sia difficoltoso per coloro che partono in cerca di rinascita. Una difficoltà che però – e forse passa inosservata – viene aggravata anche da una sorta di confusione comunicativa. «Un conto sono le narrazioni che abbiamo noi e che produciamo noi sul nostro territorio, e un conto sono le informazioni che ricevono questi ragazzi dai loro mezzi di comunicazione e conoscenza – evidenzia don Ghilardi –. Questo genera il pensiero di poter entrare in Europa in maniera piuttosto libera e tranquilla, e invece c’è una Comunità europea che si trova, al suo interno, totalmente divisa, ancora una volta su delle tematiche fondamentali, dimenticando che c’è un continente europeo con delle grosse responsabilità nei confronti di altri continenti».

Un appello che si trasforma in testimonianza. Testimonianza di un’attività di accoglienza che richiede però notevoli sforzi, tra la carenza di posti, che magari genera a sua volta carenza di personale, e mille altre difficoltà. «Un legame con qualsiasi persona è una responsabilità, un dovere, un problema e una risorsa – ci tiene a sottolineare Giusi Biaggi –. Quello che penso sia doveroso da parte della nostra società civile è quello di tenere dentro tutte queste parole, con oggettività, nel tema della migrazione, che è doveroso ma non è facile, e far sì che sia un tema di comunità, non delegato solo ad alcuni». Un messaggio a cui si associa anche il pensiero di don Ghilardi, che, riferendosi alla presenza delle comunità etniche nel territorio diocesano, chiede di «non sovraccaricare le piccole comunità cristiane parrocchiali, ma di vivere tutto in relazione con gli organismi che hanno strumenti per accompagnare le persone in una formazione di questo genere».

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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