L’augurio del Vescovo a don Luca Bosio in tre verbi: «Capire, cercare e vivere»

Il nuovo parroco dell’unità pastorale “Mons. Antonio Barosi” di Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido si è insediato ufficialmente nel pomeriggio di sabato 23 settembre

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Le comunità di Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio e Voltido hanno accolto con grande entusiasmo don Luca Bosio, nuovo parroco dell’unità pastorale “Mons. Antonio Barosi”, che alle 18.30 del pomeriggio di sabato 23 settembre ha preso si è insediato ufficialmente.

Un grande applauso ha accolto l’arrivo del sacerdote che, in processione, affiancato dal vescovo Antonio Napolioni e da alcuni altri sacerdoti, in particolare il collaboratore parrocchiale don Gian Paolo Mauri, ha ricevuto il saluto delle Amministrazioni comunali, rappresentate dai sindaci dei paesi che formano l’unità pastorale «Mons. Antonio Barosi»: il sindaco di Casteldidone Pierromeo Vaccari, il primo cittadino di San Giovanni in Croce Pierguido Asinari, quello di Solarolo Rainerio (con la frazione San Lorenzo Aroldo) Vittorio Ceresini e il sindaco di Voltido Giorgio Borghetti. A dare voce a tutti è stato il sindaco Asinari che ha evidenziato come le comunità siano pronte ad affidarsi alla nuova guida spirituale cariche di un forte sentimento di gratitudine verso don Umberto Zanaboni e una forte nostalgia del precedente parroco, don Diego Pallavicini, ma soprattutto sicure del grande legame che si formerà all’insegna del lavoro e della collaborazione con don Bosio.

 

Il saluto del sindaco Asinari

Accompagnati dai fedeli, dalle autorità e dai numerosi sacerdoti, il vescovo e il nuovo parroco hanno fatto il loro ingresso nella chiesa di San Giovanni in Croce. Subito dopo è iniziata la celebrazione solenne presieduta dal Vescovo di Cremona. Dopo la lettura del decreto di nomina si è intonato il canto di invocazione allo Spirito Santo. La Messa è proseguita con l’aspersione dell’assemblea e l’incensazione dell’altare da parte del nuovo parroco, seguiti dal saluto di Alessandra Nolli, in rappresentanza dell’intera unità pastorale.

 

Il saluto del rappresentante parrocchiale

 

Nella sua omelia mons. Napolioni, riferendosi al nuovo parroco, ha detto che «il primo verbo dei tre che consegno a don Luca è “capire” Gesù. Perché Gesù a volte pensiamo di averlo capito, ma magari lo abbiamo rivestito dei nostri costumi». Ha poi aggiunto che «il secondo verbo è “cercare” il Signore: per capire il Signore bisogna cercarlo. Perché c’è, è dappertutto e il Regno di Dio è in mezzo a voi». Ha poi concluso con il terzo verbo: «vivere», sottolineando che «il Cristo morto e risorto si nasconde in noi, vive in noi, palpita in noi e spinge dentro il cuore, di ragazzi e adulti. Chiama per quanto ama e cambia lo sguardo sulla vita: dallo sguardo dei programmi e dei risultati alla logica dei frutti».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

 

La celebrazione si è conclusa con il saluto alla comunità del nuovo parroco, che con un filo di emozione nelle sue parole ha detto che «ringrazio Gesù, che da una vita non mi fa mancare la sua benevolenza e la sua misericordia». E ancora: «Tutti quelli che cercano Dio possono cercarlo e anche trovarlo». Con un affidamento speciale a Maria, a san Giuseppe, a san Giovanni Battista, a san Lorenzo, a san Michele – ha detto ricordando i patroni delle parrocchie – e anche a testimoni quali padre Antonio Barosi (missionario del Pime originario di Solarolo Rainerio ucciso in Cina il 19 novembre 1941), cui è intitolata l’unità pastorale, e padre Valentino Bosio (missionario della Congregazione dei preti della missione originario di San Giovanni in Croce). «Affido alla loro intercessione che questo desiderio rimanga sempre vivo e possa vedere che il Signore lo realizza in mezzo a noi».

 

Il saluto del nuovo parroco

 

Alla fine della Messa, in sagrestia sono state apposte le firme sull’atto di immissione davanti ai testimoni, lasciando quindi spazio ai saluti nell’informalità all’interno dell’oratorio parrocchiale.

 

 

Biografia del nuovo parroco

Classe 1977, originario di Sospiro, don Luca Bosio è stato ordinato sacerdote il 15 giugno 2002. È stato vicario nella parrocchia “S. Michele Vetere” in Cremona (2002-2011) e in quella di Rivolta d’Adda (2011-2019). Dal 2019 era vicario della parrocchia di Buzzoletto e di quelle di Viadana (“S. Maria Annunciata”, “S. Maria Assunta e S. Cristoforo”, “S. Pietro apostolo” e “Ss. Martino e Nicola”).

 

 

Il saluto di don Luca Bosio sul bollettino pastorale

Un saluto ai miei futuri parrocchiani, che ancora non conosco, ma che già porto nel cuore! Questo accade non perché sono “buono”, ma perché Gesù fa così a chi lo segue: gli allarga il cuore e gli fa desiderare di poter amare chi incontra, chiunque sia. Ed è una promessa che Gesù realizza per tutti, per il parroco e per la sua comunità.

Per quale scopo Gesù ha iniziato la Chiesa? Per quale scopo ha voluto riuniti in comunità i credenti in Lui? Perché si aiutino l’un l’altro, secondo le diverse vocazioni e i carismi, a conoscere sempre meglio Dio e la Sua misericordia; affinché, conoscendo Dio e la Sua misericordia, ne provino stupore e l’accolgano; affinché, accogliendola, la possano condividere “fino agli estremi confini della terra”.

Monsignor Antonio Barosi e padre Valentino Bosio, nostri conterranei, lo hanno fatto, offrendo l’intera esistenza, raggiungendo confini lontanissimi; ciascuno di noi lo può fare: vivendo il cammino di fede nella comunità, riceve e accoglie l’amore di Dio e lo porta ai confini degli estremi bisogni di chi abita accanto a lui. “Guardate l’umiltà di Dio e aprite il cuore al Signore” (canto di Lourdes, 29 luglio 2023).

Noi possiamo fare tante e diverse iniziative di bene, ma è Gesù la radicale risposta di bene che il cuore di un uomo attende. Ce lo mostra l’avvenimento della visita di Maria alla cugina Elisabetta, narrato nel vangelo di Luca: Maria porta ad Elisabetta Gesù, nel suo grembo, ed è la presenza di Gesù che fa sussultare di gioia e di speranza chi lo incontra, “perché il protagonista della storia è il mendicante: Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo” (Don Giussani, 30 maggio 1998).

Percorriamo insieme il cammino che Dio ci darà da compiere, mettiamo in gioco il meglio di noi, facciamoci perdonare il peggio, e Dio farà la Sua opera per noi e con noi. Buona strada, fratelli!

Don Luca

 

 

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Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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