Sabato alle 18.30 a Romanengo l’ingresso di don Massimo Cortellazzi

L'accoglienza del nuovo parroco di Romanengo, Casaletto di Sopra e Melotta alla casa di riposo Opera Pia Vezzoli dove alle 18.15 inizierà la processione per la chiesa parrocchiale

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Sarà presieduta sabato 16 settembre dal vescovo Antonio Napolioni, alle 18.30 nella chiesa parrocchiale dei Ss. Giovanni Battista e Biagio, a Romanengo, la Messa di insediamento di don Massimo Cortellazzi, nuovo parroco di parroco di Romanengo, Melotta e Casaletto di Sopra. Prende il testimone rispettivamente da don Emilio Merisi, per Romanengo, e don Giuseppe Nevi, per Casaletto di Sopra e Melotta, di cui negli ultimi otto anni don Cortellazzi è stato collaboratore parrocchiale.

L’accoglienza del nuovo parroco sarà presso la casa di riposo Opera Pia Vezzoli, da dove alle 18.15 partirà la processione verso la chiesa parrocchiale, sul cui sagrato don Cortellazzi e monsignor Napolioni riceveranno il saluto da parte dei sindaci di Romanengo e Casaletto di Sopra (con la frazione di Melotta), Attilio Polla e Roberto Moreni.

In chiesa, all’inizio della Messa, sarà letto il decreto di nomina e il nuovo parroco aspergerà l’assemblea, incensando poi la mensa eucaristica, prima di ricevere il saluto ufficiale della comunità attraverso un suo rappresentante del Consiglio pastorale. Sarà proprio il nuovo parroco a proclamare il Vangelo e, al termine dell’omelia tenuta dal Vescovo, recitare il Credo, evidenziando così che sarà lui il primo responsabile della diffusione della fede nella comunità. Al termine della Messa prenderà quindi la parola per i saluti e i ringraziamenti. In un clima di festa che proseguirà poi in oratorio dove è previsto un rinfresco di benvenuto.

Per prepararsi all’ingresso del nuovo parroco sono stati organizzati alcuni specifici momenti di riflessione e preghiera. In particolare le Messe delle 18.30 di giovedì 14 e venerdì 15 settembre saranno caratterizzate da una riflessione sul ministero sacerdotale. Inoltre sempre giovedì 14 settembre, alle 20.45, don Marco D’Agostino, rettore del Seminario di Cremona, terrà una lectio divina per approfondire il tema “La figura del sacerdozio nel nostro tempo”.

Domenica 17 settembre la comunità di Casalmorano si unirà a quella di Casirate d’Adda che alle 11.15 accoglierà don Emilio Merisi, che assume l’incarico di collaboratore parrocchiale ad Arzago d’Adda e Casirate d’Adda.

 

Biografia del nuovo parroco

Don Massimo Cortellazzi, classe 1973, originario di Ponteterra, è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1998. Dal 1998 al 2002 è stato vicario della parrocchia “S. Maria Assunta” in Cremona e mansionario della Cattedrale. Successivamente è stato vicario delle parrocchie “S. Maria Annunciata”, “S. Maria Assunta e S. Cristoforo” e “Ss. Martino e Nicola” in Viadana (2002-2009) e di quella di Vailate (2009-2014). Nel 2014 è stato nominato collaboratore parrocchiale di Isengo e Soncino, e l’anno successivo anche di Casaletto di Sopra e Melotta. Di queste due parrocchie ora è stato nominato parroco insieme a quella di Romanengo, Melotta.

 

Il saluto di don Massimo Cortellazzi

Carissimi battezzati di Romanengo, Casaletto di Sopra e Melotta: il Signore sia con voi! Il primo ringraziamento lo rivolgo al Vescovo Antonio, che mi ha accordato una grande fiducia, alla quale cercherò di rispondere con l’impegno necessario. Ringrazio i parroci che vado a sostituire in questo avvicendamento, don Emilio Merisi e don Giuseppe Nevi. Se anche non arriverò alla stessa perspicacia amministrativa, spero di dare continuità almeno a quella pastorale. Nel contempo ringrazio della loro amicizia don Mario Marinoni (ex parroco), don Fabrizio Ghisoni, don Gabriele Barbieri, don Paolo Tomasi e il diacono Raffaele Ferri, con i quali ho condiviso l’impegno pastorale negli ultimi anni nell’Unità Pastorale di Soncino, Isengo, Casaletto di Sopra e Melotta. Provengo da un paesino della bassa mantovana, Ponteterra – per lo più sconosciuto – frazione di Sabbioneta – decisamente più nota – cittadina gonzaghesca. Nato nell’ormai lontano 1973, sono il terzo e ultimo figlio di Abele e Rosa, che non ringrazierò mai abbastanza. Fui accettato nel 1991 all’interno della comunità del Seminario diocesano di Cremona e il 20 giugno 1998 fui ordinato prete. Mi sono occupato finora di tre oratori, nella parrocchia della Cattedrale di Cremona, in quella di Viadana Castello e poi di Vailate, accumulando 17 anni di esperienza in quell’ambito, insieme a quello dell’Insegnamento della Religione Cattolica nei vari istituti che in quelle parrocchie sorgono. Negli ultimi otto anni sono stato assegnato come Collaboratore all’Unità Pastorale di Soncino. Da quando sono prete ho studiato un po’ di filosofia all’Università di Parma e di psicologia all’Università di Bergamo. Strimpello pianoforte ed organo, avendo anche frequentato qualche Conservatorio e Accademia di musica. Completo il quadretto dicendo che non mi è mancata l’occasione di dedicarmi alla direzione dei cori parrocchiali dove sono capitato e alla composizione. Un ringraziamento particolare lo rivolgo anche al Corpo Bandistico della Città di Vailate, col quale ho collaborato intensamente anche in epoca recente come direttore ospite. L’ultima esplorazione è stata quella nel cosiddetto “mondo del lavoro”, essendo stato assunto come autista di autobus turistici per circa un anno e mezzo presso una ditta di Offlaga (BS). Ho la gioia di avere cinque bravi nipoti, che normalmente trascuro, ma che non lo fanno pesare in alcun modo. Venendo a noi. Siamo dei manutentori: la vita che abbiamo, la fede che ci guida, la parrocchia che abitiamo, non le abbiamo inventate noi. Ce le siamo trovate dentro e di fronte, come cosa nostra. Ma anche intorno e sopra, come cose molto più grandi di noi. In ogni caso, quello che realmente rimane in nostro potere è la loro manutenzione. Essere un manutentore comporta una profondità speculativa, uno spessore umano ed una intelligenza emotiva, che rivelano la grandezza dell’essere umano, anche quando non abbia in repertorio le parole precise per descriverli. Il manutentore, a patto che non ripeta all’infinito, compulsivamente, lo stesso gesto, come un forsennato che spolveri anche i rami dei platani sul ciglio della strada, di fronte all’oggetto del suo lavoro, prima di cominciare, risponde principalmente a quattro domande, questioni che accompagnano dalle origini la più seria indagine filosofica del mondo occidentale. Per questo parlo di profondità speculativa. Il manutentore si chiede innanzitutto: Che cos’è? Poi: Come funziona? Quindi: A cosa serve? Infine: Che valore ha? Il suo lavoro, con o senza parole, manifesta come abbia risposto a queste domande. Che si tratti del pavimento del bar dell’oratorio o della salute o della propria fede cristiana, il compito è la manutenzione. Non c’è alternativa. Anche non far nulla è manutenzione. Con il segno “-” (meno) davanti. E parlo di spessore umano perché il manutentore fa quello che è necessario. Anche quando ci si sporca le mani. Anche quando la puzza scoraggerebbe chiunque. Il manutentore sa che quella cosa è da fare. E non diserta. Parlo di intelligenza emotiva perché il manutentore deve trovare dentro di sé il punto di equilibrio dell’ansia, della fretta, dell’ira, della noia, dello stress e di mille altre variabili interiori. Perché il suo lavoro va fatto con calma e precisione. Altrimenti l’aereo cade. E qualcuno si fa del male sul serio. Pertanto la “metafora” o “immagine” od “orizzonte” o “sfondo integratore”, che preferisco nel raccontare la vita o la comunità cristiana è il “cantiere” della manutenzione, come diceva il nostro Vescovo Antonio nel 2016. Il quale, come sapete, ha trovato il tempo di scrivere una lettera indirizzata proprio a noi, al termine della Visita pastorale del gennaio di quest’anno. Da buon supervisore (episcopo) ci ha indicato alcune priorità e attenzioni, che dovremo insieme tradurre in processi, con la Sapienza, l’Intelletto, il Consiglio, la Fortezza, la Scienza, la Pietà e il Timore di Dio, che lo Spirito vorrà accordarci. Buon lavoro a tutti!

Don Massimo

 

Nuovi parroci, dal 16 settembre al 15 ottobre gli ingressi

Chiara Allevi
TeleRadio Cremona Cittanova
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