Don Alberto Martinelli: «Più ci diamo una mano e più diventiamo famiglia del Signore che sa dare una buona testimonianza»

Il nuovo parroco di Bonemerse si è insediato ufficialmente nel primo pomeriggio di sabato 23 settembre con la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni

image_pdfimage_print

Guarda la photogallery completa

 

La comunità di Bonemerse ha accolto nel pomeriggio di sabato 23 settembre don Alberto Martinelli come nuovo parroco. Sul sagrato della chiesa parrocchiale il sindaco Luca Ferrarini ha dato il benvenuto al vescovo e al nuovo parroco, parole che non hanno tralasciato il riconoscimento della parrocchia come importante realtà della vita del paese, sottolineando anche l’impegno da parte dell’Amministrazione comunale per una sincera collaborazione.

 

L’intervento del sindaco Ferrarini

 

Subito dopo in chiesa è iniziata la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni e concelebrata da diversi sacerdoti. Tra loro anche don Giuseppe Salomoni, già collaboratore al Cambonino che d’ora in poi aiuterà don Martinelli nella nuova parrocchia.

Nelle prime file i familiari del nuovo parroco, che lo hanno voluto accompagnare in questo nuovo percorso, insieme ai fedeli della comunità del Cambonino dove il sacerdote è stato parroco per dieci anni.

Alla lettura del decreto di nomina da parte del vicario zonale don Antonio Pezzetti è seguito un canto di invocazione allo Spirito Santo. Quindi, l’aspersione dell’altare e dell’assemblea seguita dall’incensazione dell’altare da parte di don Alberto.

Un rappresentante della parrocchia ha quindi salutato il nuovo parroco dando spazio all’entusiasmo, alle aspettative e al timore davanti alle novità: «Sta a noi riempire i nostri spazi con occasioni di incontro e di preghiera: possa tu accompagnare e benedire questo nuovo inizio per costruire insieme una nuova storia di fede e di via».

 

Il saluto della comunità

 

Il vescovo Napolioni nella sua omelia ha voluto sottolineare: «Se vogliamo un futuro del Cristianesimo non affidiamolo solo al buon senso e alla tradizione, perché non ha speranza un Cristianesimo così. Infatti il Cristianesimo è sempre rinato dai santi, dai piccoli e dalla fantasia con cui Dio ha messo nel cuore di chiunque il suo Spirito e la sua presenza».

«Insieme a don Alberto – ha quindi affermato – vi mando anche don Giuseppe, che lo segue per amicizia dalla parrocchia del Cambonino, dove ha collaborato per oltre vent’anni». «Che devono fare questi preti? Non devono far capire il Vangelo a chi non lo vuol capire, ma cercare il Signore: innanzitutto dentro di sé, ma anche in ogni angolo della parrocchia. In ogni angolo, in ogni ragazzo, in ogni malato, in ogni italiano e straniero e anche in chi crede di non avere nulla a che fare con Dio. Insieme a tutti voi». «Diventiamo esploratori della Parola – ha quindi invitato mons. Napolioni – lasciamoci stupire dai mille segni della Sua presenza che ci circondano».

 

L’omelia del vescovo Napolioni

 

La celebrazione è quindi continuata con la liturgia eucaristica e dopo le Comunioni ha visto il nuovo parroco prendere la parola per un saluto alla sua nuova comunità. In particolare ha voluto mettere in luce l’aspetto comunitario: «Più ci diamo una mano e più diventiamo famiglia del Signore che sa dare una buona testimonianza: il bene arriva perché quando ci si vuole bene le cose si risolvono e la comunità cresce»

 

Il saluto del nuovo parroco

 

Per concludere il pomeriggio di gioia, dopo le firme dell’atto di immissione alla presenza dei testimoni, è stato quindi il momento di un rinfresco in oratorio. Incontri di commiato insieme alla festa e alle prime parole di conoscenza tra i nuovi sacerdoti e la comunità di Bonemerse, insieme anche a quelle di Bagnara e Gerre Borghi, frazioni del Comune di Cremona comprese nella parrocchia di S. Maria Nascente, ora affidata alla cura di don Alberto Martinelli.

 

 

Biografia del nuovo parroco

Classe 1966, originario della parrocchia “S. Sigismondo” in Cremona, don Alberto Martinelli è stato ordinato sacerdote il 20 giugno 1998. È stato vicario nelle parrocchie “S. Leonardo” in Casalmaggiore (1998-2004), “S. Agata” in Cremona (2004-2008) e Pizzighettone e Gera d’Adda (2008-2013). Inoltre tra il 2005 e il 2008 è stato segretario dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici. Dal 2013 era parroco della parrocchia “Santi Nazaro e Celso in S. Giuseppe” nel quartiere Cambonino di Cremona. Prende il testimone da don Mario Bardelli diventato parroco dell’unità pastorale formata dalle parrocchie di Casalmorano, Azzanello, Castelvisconti e Mirabello Ciria.

 

 

Saluto di don Alberto Martinelli sul giornalino parrocchiale

Chiamati a mettere Gesù al centro

Grande sarebbe la tentazione di pronunciare dei discorsi, di dire qualcosa di molto importante o di programmatico, ma un nuovo parroco quando arriva, volente o non, è sempre l’ultimo e un po’ come uno straniero di passaggio. Arrivo in questa comunità cristiana che ha già una sua storia, vita e ricchezza, e per questo ringrazio don Mario che mi ha preceduto e tutti i parroci e preti che qui a Bonemerse hanno prestato servizio. In questa storia ora mi inserisco anch’io. Attraverso il vescovo, il Signore mi manda qui per condividere, per tutto il tempo che ci sarà dato, la passione per Lui e per tutti i fratelli e sorelle.

E mi vengono in mente le parole del parroco di San Sigismondo, don Giuseppe Boroni Grazioli, che mi accompagnò in seminario, e prima di entrare mi disse: “Strano compito quello del prete. Non ha niente di suo da dare, tranne i difetti e le incapacità. Non ha niente da inventare; gli è stato consegnato il Vangelo, che è di Cristo Gesù. Ed è tanto più prete quanto più si dimostra servo fedele al Vangelo. Quindi di non preoccuparmi, perché il prete non deve far nulla, tranne annunciare qualcosa che non è suo, ma è del Signore. Più uno cerca di vivere quello che annuncia e più diventa un vero cristiano, un autentico discepolo del Signore. Prima di essere prete dovrai essere un uomo vero, un buon marito, un ottimo padre, un gioioso educatore alla luce del Signore, allora diventerai un bravo prete”. Cosa che ha sempre cercato di fare nella sua vita. Messaggio che ho sempre tenuto in mente e che ho cercato di mettere in atto.

Potete immaginare i sentimenti che provo iniziando a fare il parroco in una nuova realtà. Già da ora vi chiedo di accompagnarmi nella preghiera e di aiutarmi nell’essere guida di questa comunità. Nel cuore porto la tristezza di dover lasciare la comunità del Cambo, per l’esattezza la parrocchia dei Santi Nazaro e Celso in San Giuseppe nel quartiere Cambonino in Cremona. Ma c’è anche la gioia e la speranza di poter servire il Signore in questa, per me nuova, comunità di bona emerse. Nell’amore a Dio e al prossimo c’è tutto il programma di vita del discepolo di Gesù. Né di più, né di meno. In questi anni di vita sacerdotale ho maturato la convinzione profonda che la chiesa appartiene al Signore e che fare la sua volontà e la cosa più importante.

Ma cosa significa fare oggi, qui a Bonemerse, la volontà di Dio? Non ci sono ricette facili. Nessuno ha risposte preconfezionate, a portata di mano. Nella sfida della trasmissione della fede siamo chiamati a lavorare assieme, verso una sempre più grande collaborazione, sinergia, valorizzando tutti i carismi e scoprendone di nuovi. Insieme dunque siamo chiamati a mettere Gesù al centro della nostra vita e della nostra comunità. Insieme, seguendo i suoi passi, vivendo la bella avventura di essere suoi discepoli e amici: nell’annuncio del Vangelo, che a tutti deve essere proclamato, senza distinzioni, senza paure, fedeli alla Parola di Dio e attenti ai segni dei tempi; nella celebrazione dell’eucaristia e dei sacramenti, come una comunità-famiglia che qui arriva e che da qui parte per portare al mondo la speranza e la gioia di questo incontro; nell’urgenza di scoprire le nuove frontiere della carità perché nessuno sia lasciato fuori o in disparte e perché ogni persona, vicina o lontana, possa sentirsi nella nostra parrocchia come a casa sua. Come in una famiglia. Il Signore ci trovi disponibili a incontrarlo nella Parola di Dio, nella preghiera comunitaria e personale, nel fratello e sorella che è sempre busseranno alla porta delle nostre case.

Ciao a tutti e che il Signore possa sempre dire bene di noi.

Don Alberto

 

 

Tutte le news relative agli ingressi 2023

 

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail