Category Archives: News

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Un anno tra noi, festa a sorpresa per il vescovo Antonio

Nella tarda mattinata di lunedì 30 gennaio è stato organizzato un piccolo rinfresco per mons. Napolioni con il taglio della torta

Festa a sorpresa per il vescovo Antonio nel primo anniversario della sua ordinazione episcopale e del suo ingresso in diocesi. Nella tarda mattinata di lunedì 30 gennaio è stato allestito un semplice rinfresco nella sala conferenze della Curia dove spiccava una curiosa torta offerta da una pasticceria del centro storico. Continue reading »

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Con il convegno di pastorale giovanile aperta ufficialmente la fase preparatoria del Sinodo

L'annuale iniziativa nell'ambito della Settimana dell'educazione si è svolta il 28 gennaio in Seminario: on-line gli interventi di don Maiolini e del prof. Garelli

Il rapporto giovani-fede: questo l’attenzione del Convegno diocesano di pastorale giovanile che, nel cuore della Settimana dell’educazione, ha visto convenire nel pomeriggio di sabato 28 gennaio in Seminario giovani, educatori e sacerdoti. Continue reading »

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Dai Promessi Sposi un messaggio di misericordia

Successo per il musical proposto dai ragazzi di Castelleone nella serata di sabato 28 gennaio. Uno degli eventi diocesano della Settimana dell'educazione

All’interno della Settimana dell’Educazione 2017 ha trovato un posto particolare il musical «I promessi sposi» proposto dai ragazzi dell’Oratorio di Castelleone, spettacolo che è il frutto di un lavoro comune che sperimenta in modo originale e creativo una proposta educativa. Il gruppo teatrale Dirottateatro, da alcuni anni attivo all’interno dell’oratorio di Castelleone, opera con l’obiettivo di riuscire ad avvicinare ragazzi e giovani a una seria proposta di vita attraverso la preparazione di spettacoli teatrali. Solitamente la scelta privilegia il genere musical, anche perché la musica è una forma artistica coinvolgente e molto apprezzata dal pubblico giovanile.

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Nomine del vescovo Napolioni: mons. Lafranconi assistente dell’istituto S. Angela Merici e don Rini di Coldiretti

Con decreti in data 25 gennaio

Mons. Antonio Napolioni, con decreti in data 25 gennaio 2017, ha nominato:

• S. E. Mons. Dante Lafranconi Assistente Ecclesiastico della Compagnia «S. Orsola» – Istituto Secolare «S. Angela Merici» di Cremona

• il Rev.do Mons. Vincenzo Rini Consigliere Ecclesiastico della Federazione Provinciale «Coltivatori Diretti» di Cremona.

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Gemellaggio terremoto/26. Consegnato il contributo dell’A.S.D. Dinamo Zaist

Il diario di Nicoletta D'Oria Colonna, di Caritas Cremonese, sui luoghi del sisma dove lunedì è atteso il Presidente della Repubblica, che a Camerino incontrerà la gente sotto il tendone donato dai cremonesi

28 gennaio 2017

Nei giorni scorsi (mercoledì 25 gennaio) a Camerino ho partecipato ad un proficuo incontro in Curia sulla mappatura che l’Arcidiocesi sta avviando. I lavori sono iniziati alle 14.30 con la promessa di terminare prima del tramonto perché le strade gelano (… lo dico subito che non ci siamo riusciti) ed è stata per me la prima occasione per conoscere tutti coloro che stanno realizzando questo ambizioso progetto.

La Diocesi di Camerino-San Severino Marche desidera infatti intraprendere un percorso di conoscenza della realtà socio-economica e pastorale di tutto il territorio con l’aiuto dei parroci e dei volontari locali. Il progetto è voluto dall’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro e dal direttore della Caritas diocesana, mons. Luigi Verolini, in collaborazione con l’Ufficio di pastorale giovanile guidato da suor Gina Masi. In questa occasione ho incontrato Matteo, operatore che in Caritas a Genova si occupa dei senza dimora. La Caritas di Genova si è gemellata con la Caritas di Camerino e sarà interessante e stimolante confrontarsi tra noi. A guida dell’incontro di mappatura abbiamo avuto l’arcivescovo Brugnaro che spesso ci ha riportati sulla necessità di educare alla carità, specialmente se è quando la si è ricevuta. Il prossimo incontro di équipe sulla mappatura lo avremo il 31 gennaio, questa volta preceduto da un pranzetto insieme, così da avere la possibilità di conoscerci meglio.

Il giorno seguente (26 gennaio) mi sono recata con Corrado, referente della Caritas vicariale di Castelraimondo e agronomo per professione, a visitare l’azienda “Angeli”, a Capriglia, una deliziosa frazione di Pieve Torina. Mirco e Giovanni sono due giovani imprenditori e allevatori di pecore e vacche, inoltre coltivano legumi, zafferano e tartufi e producono formaggio. Hanno uno spaccio che si chiama “Delizie dei fratelli Angeli”, ma in vendita non c’è molto perché il terremoto ha rovinato tutto. Abitano con gli anziani genitori lì vicino ai loro animali, perché – mi spiegano – gli animali non si devono lasciare mai. Ripetono che qui sono tutti “stracchi”, cioè stanchissimi, perché le condizioni di vita sono pesanti: i genitori dormono in una roulotte senza servizi, loro due e la moglie di Mirco in un vecchio container che fa condensa continuamente. A mangiare si recano in una stanzetta con la stufa, vicino alla casa inagibile, mentre intorno è tutto ghiaccio e fango.

A Capriglia di solito vi abitano circa trentacinque persone: adesso sono rimasti loro e due coppie di anziani. Un gruppo di studiosi dell’università di Costanza ha messo dei collari speciali a un cane, una pecora e una vacca perché stanno facendo uno studio sulla correlazione tra la sensibilità degli animali e l’imminenza dei terremoti. Giovanni ha la voglia di chi, a ventisei anni, non si rassegna a vedere finire tutto così e pensa a che cosa si può fare per riportare vita nella sua piccola Capriglia. Giovanni e Corrado mi raccontano di istrici, tassi e delle ghiande rovinate dalla brinata tardiva e poi ancora dei cinghiali che si sono mangiati tutti i bulbi del fiore di zafferano.

Sotto allo strato di ghiaccio di un rivolo vedo scorrere l’acqua: la voglia di vivere trionfa.

Questa sera (sabato 28 gennaio), a Cremona, ho incontrato le pallavoliste dell’A.S.D. Dinamo Zaist. Le ragazze, che giocano nel campionato di serie C, insieme alla società sportiva che fa riferimento all’oratorio di S. Francesco d’Assisi, nel quartiere Zaist di Cremona, hanno raccolto 500 euro che hanno devoluto alle popolazioni terremotate del Centro Italia, nello specifico attraverso i progetti che Caritas Cremonese sta portando avanti in loco.

Domani pomeriggio ripartirò per Pian di Pieca insieme alla psicologa Gloria Manzoli. Tanti gli appuntamenti già in agenda, tra i quali uno anche molto particolare: la visita a Camerino del Presidente della repubblica Mattarella, che incontrerà la gente del posto proprio nel tendone riscaldato realizzato grazie al contributo dei cremonesi.

Photogallery

Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

 

 

 

Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti

 

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Aperte le iscrizioni al pellegrinaggio adolescenti a Roma

Da lunedì 17 a mercoledì 19 aprile il consueto appuntamento per i ragazzi di 14 e 15 anni. Conclusione con l'udienza con Papa Francesco

Anche quest’anno nei giorni successivi a Pasqua si svolgerà il consueto pellegrinaggio diocesano a Roma per i ragazzi di 14 e 15 anni. “Lascia la tua orma” è lo slogan dell’iniziativa, promossa dalla Federazione Oratori Cremonesi, guidata da don Paolo Arienti. Continue reading »

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«La conversione obiettivo primario della mia vita»

Mercoledì 25 gennaio, alle 18, in Cattedrale mons. Lafranconi ha celebrato una solenne Eucaristia per i 25 anni di episcopato. Con lui i vescovi Napolioni, Delpini, Malvestiti e Lupi

«San Paolo mi ha sempre accompagnato nella mia vocazione e l’ordinazione episcopale nel giorno che fa memoria della sua conversone mi ha continuamente spinto a considerare la conversione come l’obiettivo primario della mia vita». È la confidenza, intima e delicata, che il vescovo Lafranconi ha condiviso con la folta assemblea che mercoledì 25 gennaio è convenuta in Cattedrale per festeggiare insieme con lui 25 anni di episcopato. Continue reading »

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La ProfiloTours ora viaggia anche sul web

Attivo il nuovo sito internet dell'agenzia turistica diocesana: una vetrina multimediale di tutti gli itinerari proposti

Nuova vetrina per l’agenzia turistica diocesana ProfiloTours, ora anche sul web. Attivo, infatti, il nuovo sito internet www.profilotours.it. Specializzata nelle proposte di pellegrinaggi in Terra Santa, a Roma e nei principali santuari mariani del mondo, come Lourdes e Fatima, l’agenzia promuove anche il turismo religioso e veicola un turismo a misura d’uomo nelle principali località d’arte europee e mondiali. Continue reading »

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Scout in marcia da Crema a Caravaggio: l’apertura del pellegrinaggio con il vescovo Antonio

L'occasione è stato il 70° del gruppo di Crema che, sin dalle origini, con questo gesto ha voluto ringraziare la Madonna per la rinascita dello Scoutismo che era stato soppresso dal fascismo

È stato il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, già assistente nazionale Scout, ad aprire ufficialmente, nella serata di sabato 28 gennaio, il tradizionale pellegrinaggio Scout da Crema a Caravaggio. Una appuntamento che proprio quest’anno ha festeggiato la sua 70esima edizione, coincidendo con il 70° di fondazione del gruppo Scout di Crema. L’evento si è collocato, inoltre, nell’ambito del centenario della nascita dello Scoutismo cattolico in Italia. Continue reading »

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Giunta all’ospedale di Kansele una prima parte della somma raccolta durante l’Avvento di Fraternità

Intervista a don Ghilardi, incaricato diocesano per la pastorale missionaria, che dall'11 al 19 gennaio è stato a Mbuji Mayi, nella Repubblica Democratica del Congo, dove sorge il nosocomio nel quale opera il cremonese Paolo Carini

Don Maurizio Ghilardi, incaricato diocesano per la pastorale missionaria, dall’11 al 19 gennaio è stato a Mbuji Mayi, nella Repubblica Democratica del Congo, dove sorge l’ospedale di Kansele nel quale opera il cremonese Paolo Carini. Proprio a favore di questa struttura sanitaria è stato devoluto quanto raccolto da parrocchie e comunità religiose durante l’«Avvento di fraternità». Il sacerdote cremonese ha portato una prima parte della somma di denaro che servirà a Carini per rendere più dignitosi e funzionali gli ambienti. A don Ghilardi abbiamo rivolto alcune domande.

Don Maurizio a che punto sono i lavori nell’ospedale di Kansele?

«Innanzitutto bisogna specificare che dell’intero ospedale solo ad una parte è stata riservata la raccolta in quanto, su indicazione dello stesso Paolo Carini, sarebbe impossibile mettere mano a tutto la struttura in così poco tempo e i fondi non basterebbero a coprire tutte le spese; l’attenzione si è quindi concentrata sul reparto di pediatria e su quello di ginecologia e ostetricia. Le condizioni locali, in questo momento, necessitano in modo urgente di questi due servizi in ragione del numero di nascite e di patologie neonatali sulle quali bisogna intervenire tempestivamente».

Durante il sopralluogo, cosa avete potuto constatare, in termini di necessità?

«Bisogna distinguere la vita al di fuori dell’ospedale, che è molto simile a quella di tutte le nazioni sub sahariane, da quello che accade all’interno della struttura ospedaliera. Nella città di Mbuji Mayi colpisce la grande povertà, l’assenza delle utenze fondamentali: acqua potabile ed energia elettrica sono praticamente inesistenti in gran parte delle abitazioni (in queste settimane, essendo stagione delle piogge ci si può lavare con l’acqua piovana, ma l’acqua da bere è un problema in quanto non ci sono risorse idriche). L’instabilità politica, poi, ha generato anche un’insicurezza nella vita sociale pubblica: sono molte le forze militari disseminate per le vie sia della capitale Kinshasa sia per le strade di Mbuji Mayi. La conferenza episcopale congolese ha fatto del proprio meglio ed è riuscita ad ottenere nuove elezioni da colui che dovrebbe essere ormai il presidente uscente Kabila. Il vescovo di Mbuji Mayi è intervenuto personalmente in diverse zone della città e in alcuni villaggi per far sì che molti miliziani ribelli deponessero le armi. Si respira una calma apparente che dovrebbe arrivare fino al prossimo dicembre, mese nel quale si terranno le elezioni».

E l’ospedale?

«La zona ospedaliera è tutto un cantiere. Gran parte delle strutture precedenti, ormai più che fatiscenti, sono state abbattute per lasciare spazio alle nuove costruzioni. Ovviamente non dobbiamo pensare ai cantieri europei ma a quello che realmente si può fare in una zona dove anche per l’ospedale avere l’acqua pulita da usare nei reparti è quasi una chimera. Lo stesso vale per l’energia elettrica. Attualmente solo dalle 11 del mattino fino a mezzogiorno arriva la corrente che consente, in quell’ora, di far funzionare i pochi computer che ci sono e soprattutto le strumentazioni diagnostiche (l’ecografo, ad esempio). I farmaci, che sono a carico dei degenti, sono pochi. Il medico che sta prestando servizio in pediatria fa del proprio meglio, ma se si pensa che in una condizione di povertà ai degenti spetta pagare l’uso del letto e i farmaci e che i familiari devono soggiornare con il malato in ospedale cucinando per se stessi e per il malato stesso e in più devono lavare la biancheria stando in ospedale… sembra non esserci mai limite al peggio!».

Oltre alla struttura muraria ci sono altri interventi necessari da fare?

«Si sta approntando un impianto fotovoltaico per poter dare energia elettrica sufficiente per far funzionare della culle termiche, che arriveranno in un secondo momento, per poter conservare in frigorifero quei farmaci che vanno conservati a basse temperature. Lo stesso impianto dovrebbe far partire delle pompe per far scorrere l’acqua, accuratamente filtrata, che dalle cisterne di raccolta dovrà raggiungere i nuovi reparti».

Insieme al nostro Paolo Carini, chi lavora all’interno della struttura?

«La direzione generale è affidata al Vescovo di Mbuji Mayi, il quale ha incaricato un suo sacerdote di seguire tutta l’andamento quotidiano; un fratello della comunità dei domenicani, originario del luogo, si occupa del personale, Paolo si occupa della questione economica relativa alle degenze, degli stipendi del personale e degli acquisiti così anche, insieme ad altri volontari italiani che si alternano, della prosecuzione dei lavori».

Avete potuto incontrare la comunità cattolica locale?

«Sì, siamo stati ospiti un pomeriggio di mons. Emanuel Bernard, vescovo della diocesi, con alcuni rappresentanti del clero locale, il quale ha dato la massima disponibilità per coloro che del nostro clero o dei laici volesse sperimentare la missione in Congo; poi abbiamo incontrato la parrocchia nella quale ha sede l’ospedale, affidata alla comunità dei frati minori conventuali (tutti congolesi) con i quali abbiamo vissuto l’Eucarestia domenicale. Un momento molto forte, bello, contrassegnato da una povertà dignitosa e di grande vitalità. L’età media dei fedeli presenti non superava i trent’anni, in un Paese dove l’aspettativa di vita è di sessant’anni!!! Abbiamo poi conosciuto le suore di San Vincenzo de Paoli (anch’esse tutte congolesi) che portano avanti un orfanotrofio con trenta bambini (qualcuno della nostra diocesi si sta preparando per andare a fare servizio estivo proprio in questa struttura). Al momento la struttura non è in grado di ospitante altri, ma la necessità sarebbe almeno tre volte tanto».

Avete portato con voi qualcosa che rappresentasse la nostra terra?

«Non potevano mancare salame e torrone, insieme ad un primo contributo da parte della diocesi e di numerosi privati che in diversi modi hanno voluto partecipare a questo progetto. Per onestà bisogna però dire che i passaggi aeroportuali e doganali non sono semplicissimi in Congo, portare qualcosa è piuttosto complesso. Si sa, ciascuno cerca di vivere come può in una situazione difficile e ad ogni passo ci si sente chiamare: “Monsieur le blanche, monsieur le blanche!!! (che significa: uomo bianco). Lasciamo a voi immaginare le richieste che ne seguivano».

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