Archivi della categoria: Diocesane

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«Dove sono due o tre…», il messaggio del vescovo per l’anno pastorale che inizia

Pubblichiamo il messaggio del vescovo Antonio Napolioni nell'introduzione ai "Percorsi pastorali 2019/20", tra bilanci e prospettive

L’estate vede ogni anno, nella nostra diocesi, la pubblicazione e diffusione della programmazione pastorale diocesana, dapprima con la bozza di calendario disponibile via internet, in modo da orientare per tempo le programmazioni locali. Poi, con questa pubblicazione, ricca di contenuti e strumenti che con fiducia affido a tutti i membri del popolo di Dio. Grato ai tanti che, a vario titolo e in diversi campi, hanno faticato e continuano ad impegnarsi perché la Chiesa locale sia vitale e vivace, in ricerca della volontà di Dio e del bene dei fratelli. Continua a leggere »

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In viaggio sulle rotte della fede

Intervista a don Roberto Rota in vista delle prossime mete, tra pellegrinaggi e occasioni di turismo religioso

Il pellegrinaggio diocesano del 2019, presieduto dal vescovo Napolioni, porterà (dal 2 all’8 settembre) un gruppo di cremonesi a percorrere le strade della Grecia seguendo la predicazione di San Paolo: da Filippi a Tessalonica e Atene, da Corinto fino a Micene e ad Epidauro, dove sorge uno dei più grandi teatri antichi. Così, i luoghi dove la nascente religione cristiana incontrò la cultura classica – nel viaggio organizzato dall’Ufficio per la pastorale del turismo con ProfiloTours – diventano occasione per conoscere e approfondire l’esperienza cristiana nella tradizione ortodossa greca. Continua a leggere »

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#Bellestories, ultimi giorni per votare sui social le migliori foto dei Grest

Basta un "like" sulle foto preferite, che potranno essere anche condivise attraverso i social per aiutarle a vincere il premio finale

Ultimi giorni per votare, sulla pagina Facebook della Diocesi di Cremona, gli scatti inviati dagli oratori cremonesi che hanno preso parte al contest fotografico #BELLESTORIES, promosso da Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali e Federazione Oratori Cremonesi in occasione del Grest 2019. Continua a leggere »

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«Il lavoro tra precarietà e vocazione creativa», la riflessione di don Bruno Bignami per “Vocazioni”

Il sacerdote cremonese direttore dell'Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro guarda al rapporto tra i giovani e il mondo del lavoro in un articolo sulla rivista dell'Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni

«Come può il messaggio evangelico incrociare il mondo del lavoro?» nell’epoca della precarietà e della rivoluzione digitale. «Dov’è l’attività della Provvidenza in una pianificazione necessariamente strategica e oculata (nulla è lasciato al caso nella formazione delle competenze)?». Da domande come queste muove la riflessione di don Bruno Bignami, sacerdote cremonese direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, pubblicata dalla rivista “VocazionI“.

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#Bellestories, l’oratorio di Rivolta d’Adda vince il contest fotografico del Grest 2019

Il più votato è risultato lo scatto che ritrae un bambino rivolto verso il tabernacolo dove era esposto il Santissimo: "Bella storia. Io sarò con te"

È l’oratorio Sant’Alberto Quadrelli di Rivolta d’Adda il vincitore del contest fotografico promosso, in occasione del Grest 2019 “Bella storia”, dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali in sinergia con la Federazione Oratori Cremonesi. A consentire all’oratorio del borgo rivierasco di primeggiare è stato uno scatto che ritrae un ragazzino rivolto verso il tabernacolo con esposta l’Eucaristia. Sulla maglietta del bambino il titolo del Grest 2019: “Bella storia. Io sarà con te. Rivolta d’Adda”. Continua a leggere »

Luca Maestri
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L’ultimo saluto a don Roberto Ziglioli: «Ringraziamo il Signore per aver avuto un prete come lui» (AUDIO)

Il vescovo Napolioni ha presieduto la celebrazione delle esequie nella mattinata di martedì 9 luglio nella Basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio

Ultimo saluto, nella mattinata di martedì 9 luglio, per don Roberto Ziglioli nel luogo che era a lui più caro, il Santuario di Santa Maria del Fonte del quale è stato per diversi anni rettore. A presiedere le esequie del sacerdote morto domenica mattina all’età di 87 anni all’ospedale Caimi di Vailate (dove era ricoverato da un paio di mesi), è stato il vescovo Antonio Napolioni, con il vescovo emerito Dante Lafranconi, il vicario generale della diocesi don Massimo Calvi ed una quindicina di altri sacerdoti concelebranti.

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Luca Maestri
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“Se saremo fratelli. Un Cortile aperto sui sogni di Dio”: il messaggio del vescovo Antonio per l’anno oratoriano 2019/20

Ecco il tema scelto per il cammino degli oratori nel prossimo anno pastorale che rifletterà sul "discorso comunitario" di Gesù nel capitolo 18 del Vangelo di Matteo. Presto disponibili tutti i materiali e i sussidi preparati dalla Focr

“Se saremo fratelli. Un cortile aperto sui sogni di Dio”. E’ questo il titolo dell’anno oratoriano 2019-2020 per la diocesi di Cremona. In linea con il tema scelto per l’anno pastorale, la riflessione anche per gli oratori muove dal quarto discorso del Vangelo di Matteo, il “discorso comunitario”.

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E’ tornato al Signore don Roberto Ziglioli

Deceduto all'età di 87 anni dopo una intensa vita sacerdotale a servizio della Chiesa locale

E’ tornato alla casa del Padre don Roberto Ziglioli, dopo 65 anni di ministero sacerdotale. Nato a Fontanella (BG) nel febbraio del 1932, ha ricevuto l’Ordinazione presbiterale a Caravaggio nel giugno del 1954 e nel cimitero di Caravaggio riposerà.

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Diaconato, un servizio guardando a Cristo

Prospettive e iniziative per il nuovo anno pastorale del Servizio diocesano per il Diaconato permanente

Il 28 maggio 2019, il Diaconato permanente ha festeggiato il 25° anniversario della sua nascita in diocesi di Cremona. Dopo che il Concilio Vaticano II lo aveva ripristinato, mons. Enrico Assi avviò in diocesi il percorso vocazionale di discernimento e di preparazione dei candidati. Fu quindi mons. Giulio Nicolini a ordinare i primi sette diaconi. Attualmente i diaconi permanenti in diocesi sono 13 (di cui 8 sposati e 5 celibi); cinque sono poi i candidati, di cui quattro sono già accoliti; due aspiranti, cioè persone orientate al percorso di discernimento vocazionale.

È Flavio Carli, da molti anni ordinato diacono e oggi attivo nelle opere di caritative, in particolare con la San Vincenzo de’ Paoli, a spiegare che cosa sia il diaconato permanente: «La caratteristica prima del nostro operato è il servire gli altri, tutti i giorni. Io ad esempio attualmente sono responsabile del magazzino della San Vincenzo insieme a un collega volontario. I nostri compiti sono quelli di mantenere pulito il luogo dove i poveri vengono a prendere gli alimenti, perché la dignità del povero passa anche di lì».

Le attività sono tante: procurare il materiale, tenere contatti con le ditte e le realtà come il Banco Alimentare che alimentano il nostro deposito, organizzare la distribuzione. «Ci sono, certo, anche tante difficoltà – osserva il diacono -. La prima di tutte è riuscire ad ascoltare i poveri che incontriamo andando oltre i pregiudizi, per valutare gli effettivi bisogni di ciascuno. Ci sono alcuni che mentono, altri che ingigantiscono… Noi però siamo al servizio di tutti: la mentalità del diacono nasce dalle parole di Maria a Cana: “Fate quello che Lui vi dirà”. Così quello che ho imparato in questi anni di diaconato, è che bisogna avere la capacità di pensare di essere perdenti, perdenti con i poveri».

Il diaconato è in effetti, una realtà antica e nuova, allo stesso tempo. Antica in riferimento alle comunità cristiane dei primi secoli; nuova perché re-introdotta col Concilio Vaticano II, dopo tanti secoli di assenza. Non fa dunque meraviglia che un po’ tutti si fatichi a capire bene di che cosa si stia parlando. Spesso accade che, non avendo punti precisi di riferimento, ciascuno tende a immaginarla partendo dalle figure ecclesiali che già conoscono. Si paragona così il diacono al sacerdote, o al religioso, o al laico impegnato in parrocchia, salvo poi accorgersi che il diacono non è identificabile con nessuno di questi soggetti. Il diacono è anzitutto legato al Vescovo e ne è sua espressione, soprattutto in relazione alla carità. I Padri della Chiesa solevano dire che i diaconi sono la sua mano, il suo piede, il suo orecchio… Grazie al sacramento dell’Ordine che riceve, il Diacono è un ministro di Cristo a tutti gli effetti: ha il compito di proclamare il Vangelo e può tenere l’omelia; ha l’obbligo di celebrare la liturgia delle ore a nome dell’intera Chiesa; spesso celebra la liturgia del battesimo, benedice le nozze, accompagna alla sepoltura i defunti.

«La difficoltà nel diaconato – riflette ancora Flavio Carli – è quella di far capire che, nonostante nelle Scritture sembrino quasi due figure antitetiche (una più contemplativa e l’altra attiva), Marta e Maria ballano insieme. Noi oggi siamo portati a essere “attivi” e basta, come se tutto il significato della nostra esistenza dovesse esaurirsi con il fare delle cose. Le Scritture ci invitano a fare un passo in più: servire guardando a Gesù. Noi diaconi ci ispiriamo infatti a Cristo servo, possiamo e vogliamo solo seguirlo. Siamo stati fatti diaconi per la carità, la carità nel servizio».

Un altro aspetto decisivo è la solidarietà con la famiglia, moglie e i figli. «Se è sposato, la vocazione al diaconato deve essere condivisa totalmente con la moglie, mentre i figli sono più liberi. Il punto vero – che non spiegano mai – è che il diacono deve seppellire l’uomo vecchio. Deve diventare un marito e un padre nuovo. Non sempre la nostra figura è capita: ci sono alcuni sacerdoti che ci accolgono a braccia aperte, altri meno. Qualcuno non ha ancora compreso che noi non abbiamo compiti specifici se non quello di servire nel bisogno. Siamo disponibili a tutto. Che ogni cristiano sia chiamato a servire il suo prossimo nel nome di Cristo è fuori discussione. Ma appunto per questo il diacono esiste: per ricordare a tutti che il Cristianesimo è servizio».

 

Formazione

Incontro mensile presso il Seminario di Cremona: 13 settembre 2019, 26 ottobre, 23 novembre, 11 gennaio 2020, 22 febbraio, 28 marzo e 18 aprile

Giornate interdiocesane

Presso il Santuario di Caravaggio, appuntamento interdiocesano di spiritualità: 1 dicembre 2019, 1 marzo 2020 e 1-2 giugno

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