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Tutta Regona ha accolto il parroco San Vincenzo Grossi Messa del Vescovo Lafranconi

Oggi altre due tappe dell'urna: Vicobellignano e Gombito

È tornato trionfalmente nella sua Regona, quella piccola parrocchia di campagna che in poco meno di dieci anni egli seppe trasformare, secondo una felice definizione di mons. Bonomelli, nel “conventino della diocesi”. A pochi giorni dalla canonizzazione la comunità di San Patrizio, insieme alle altre quattro dell’unità pastorale di Pizzighettone, ha accolto, nel pomeriggio di sabato 7 novembre, l’urna con le reliquie di San Vincenzo Grossi, sacerdote cremonese fondatore dell’istituto “Figlie dell’Oratorio”, ma soprattutto parroco santo della quotidianità. Alle 16 la reliquia è giunta in paese accolta dal parroco don Enrico Maggi, dal vicario don Andrea Lamperti Tornaghi, dal collaboratore don Andrea Bastoni, dalle autorità cittadine, dalla banda locale e da moltissime persone, così tante da non riuscire ad entrare in chiesa per la preghiera. In serata, alle 21, mons. Lafranconi, attorniato da una trentina di sacerdoti, ha celebrato la solenne Eucaristica nella memoria liturgica di San Vincenzo Grossi. Presenti molti fedeli dell’unità pastorale e delle “Figlie dell’Oratorio” con la madre generale Rita Rasero. Al centro della chiesa tra un tripudio di fiori la grande urna con il corpo del santo rivestito di finissimi paramenti bianchi.

Ascolta l’omelia di mons. Lafranconi
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La lunga teoria di ministranti e sacerdoti è stata aperta dal vicario don Lamperti Tornaghi che portava in mano il cero pasquale accesso, segno di Cristo Risorto che continua a mostrare la sua potenza e la sua luce nella vita dei santi.

Dopo il saluto liturgico ha preso la parola Giancarlo Bissolotti che a nome del consiglio pastorale ha dato il benvenuto al Vescovo sottolineando la grande responsabilità di avere un santo in casa che sprona a continuare l’opera di evangelizzazione e di educazione delle nuove generazioni.

La celebrazione è proseguita poi con l’aspersione del popolo con l’acqua benedetta, chiaro richiamo al battesimo, il sacramento che chiama tutti alla santità, alla piena figliolanza di Dio.

Nell’omelia mons. Lafranconi si è soffermato in modo particolare sullo zelo pastorale di don Vincenzo nella piccola comunità di Regona. Pur essendo giovanissimo – aveva solo quattro anni di Messa – egli si impegnò subito per l’educazione della gioventù, anche andando incontro a critiche aspre dei suoi confratelli. Tale opera formativa egli non la volle compiere da solo, per questo si attorniò di alcune donne che formarono la prima comunità delle Figlie dell’Oratorio. «Egli aveva capito – ha commentato il presule – che sopratutto le ragazze aveva bisogno di guide sagge e sicure».

Ricordando poi un fatto accaduto in paese – l’aggressione di don Vincenzo da parte di tre uomini e il suo desiderio di mettere tutto a tacere – il Vescovo ha rimarcato come il male si posso vincere anche con il silenzio, il perdono, il bene. Per mons. Lafranconi la spettacolarizzazione della violenza e dei fatti efferati, compiuta molto spesso in maniera dolosa dai mezzi di comunicazione, non fa altro che amplificare il malessere che serpeggia nella società. Non si tratta di abdicare a un giusto sentimento di giustizia, ma di evitare di fare da gran cassa a tutto ciò che è negativo e che abbruttisce l’uomo.

La celebrazione è continuata con la preparazione della mensa da parte di alcune suore di don Grossi: prima la tovaglia, poi i fiori con i ceri e infine i doni consegnati al vVescovo: il pane e il vino necessari per il sacrificio eucaristico.

Al termine dell’Eucaristia mons. Lafranconi si è recato dinanzi all’urna per recitare la preghiera al santo e per ascoltare l’inno composto da Domenico Spelta, direttore della schola cantorum di Regona che ha impreziosita la Messa con alcuni brani polifonici di grande impatto.

Prima della benedizione conclusiva il parroco don Maggi ha ringraziato mons. Lafranconi per la sua presenza e ha chiesto a don Grossi due grazie: la santità dei sacerdoti e una maggiore coesione dell’unità pastorale.

Per tutta la notte la chiesa di Regona è rimasta aperta per l’adorazione dei fedeli. Il mattino seguente, dopo la recita delle lodi, l’urna è partita alla volta di Vicobellignano. Don Vincenzo, infatti, fu parroco in questa frazione di Casalmaggiore dal 1883 fino alla sua morte (1917). La comunità riunita accoglierà il santo in mattinata e alle 11 si riunirà nella chiesa di Santa Maria Assunta per la solenne Eucarestia presieduta da mons. Lafranconi. Prima che l’urna lasci il paese per continuare il transito verso Gombito, alle 16.30 è prevista la celebrazione del Vespro.

Alle 18.15 l’urna sarà accolta nella piazza di Gombito alla presenza del sindaco con la giunta riunita e delle forze dell’ordine. Nella chiesa parrocchiale, poi, sarà celebrato il Vespro con il canto gregoriano e verrà esposta l’Eucarestia per l’adorazione che continuerà tutta la notte. Proprio in questo paese dal 1918 al 1923 il nipote di don Vincenzo, Ubaldo Grossi, ricoprì il ruolo di parroco – dopo essere stato vicario a Vicobellignano insieme allo zio sacerdote. A Gombito, inoltre, fu parroco anche don Angelo Bernabè fino al 1918, quando venne inviato a Vicobellignano per succedere al defunto don Vincenzo Grossi.

Lunedì, dopo la messa delle 8.30, le reliquie di san Vincenzo partiranno alla volta di Maleo.

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Domenica e lunedì in Cattedrale la Madonna pellegrina di Loreto

Il simulacro sta toccando tutte le diocesi della Lombardia su invito dell'Unitalsi che ha rinnovato le cariche di tutte le Sottosezioni

In queste settimane la Madonna pellegrina di Loreto sta sostando nelle dieci diocesi lombarde accolta dai volontari e dagli amici dell’Unitalsi, la benemerita associazione che si preoccupa di accompagnare e assistere i malati nei loro viaggi nei maggiori santuari mariana, Lourdes soprattutto. La statua è giunta il 7 novembre scorso e si accomiaterà dalla nostra regione il 5 dicembre. «L’auspicio  – spiegano i responsabili regionali – è che tutti i volontari e amici aprano non solo le chiese delle loro comunità, ma anche il loro cuore, per accoglierla con affetto filiale questa Madre misericordiosa».

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A Roma per la canonizzazione di Grossi

Proposte da Pizzighettone e Vicobellignano per ragazzi, giovani e famiglie

Anche la Diocesi di Cremona con il suo Vescovo domenica 18 ottobre sarà in piazza S. Pietro per la canonizzazione del sacerdote cremonese don Vincenzo Grossi. Diversi i gruppi presenti, con differenti programmi di viaggio.

 

La proposta diocesana

Il Segretariato diocesano pellegrinaggi, attraverso l’agenzia ProfiloTours, ha predisposto per l’occasione un programma di viaggio, in sinergia con le Figlie dell’Oratorio (la congregazione fondata da don Grossi) e la Diocesi di Lodi (dove l’istituto religioso ha la propria casa madre).

Il pellegrinaggio diocesano vede coinvolte le realtà legate alla figura del nuovo santo o alla presenza delle sue suore: Cremona, Pizzighettone, Sesto Cremonese e Viadana.

La partenza dei pellegrini è fissata la mattina di sabato 17 ottobre. Nel pomeriggio a Roma, nella basilica di Santa Prassede, il momento di spiritualità che darà ufficialmente inizio al pellegrinaggio.

A caratterizzare la mattinata di domenica sarà la solenne cerimonia di canonizzazione del Santo pizzighettonese in piazza San Pietro. Nel pomeriggio tempo per relax e turismo, con una visita panoramica guidata alla città.

L’ultimo momento previsto per il gruppo cremonese nella Capitale sarà lunedì 19 ottobre. I pellegrini cremonesi, insieme a mons. Lafranconi, si ritroveranno con i fedeli lodigiani guidati da mons. Maurizio Malvestiti e la delegazione delle Figlie dell’Oratorio con la nuova generale, madre Rita Rasero, per la Messa di ringraziamento, prevista nella basilica di S. Giovanni dei Fiorentini. Al termine, la visita alle “Camere di san Filippo Neri”. Dopo il pranzo, la partenza alla volta di Cremona, dove il rientro è previsto in serata.

 

Giovani e famiglie pizzighettonesi

Dalle parrocchie in riva all’Adda anche una proposta di pellegrinaggio – dal titolo “La via è aperta: bisogna andare” – per adolescenti, giovani e famiglie. Una prima modalità di partecipazione, rivolta ad adolescenti e giovani, prevede la sistemazione in palestra; la seconda è pensata, invece, per adulti e famiglie. Per entrambi i gruppi il pernottamento è previsto presso il Collegio Internazionale Seraphicum di Roma (zona Eur).

La partenza da Pizzighettone venerdì 16 ottobre alle 13.30: in serata l’arrivo a Roma.

La giornata di sabato 17 sarà dedicata alla visita della città: le famiglie potranno muoversi in autonomia, mentre per i ragazzi è previsto un itinerario unitario.
Domenica 18 il gruppo parteciperà in piazza S. Pietro alla Messa di canonizzazione. Dopo il pranzo, la partenza per il rientro.

 

Il pellegrinaggio di Vicobellignano

Anche la parrocchia di Vicobellignano ha predisposto un pellegrinaggio che, facendo tappa in alcune località italiane di interesse religioso e culturale, avrà il proprio culmine nella celebrazione di canonizzazione.

Nella prima mattina di sabato 17 ottobre è prevista la partenza del gruppo da Vicobellignano. In mattinata tappa ad Arezzo, antica città etrusca e romana, terra di vescovi-conti e di famiglie guerriere le cui torri punteggiano ancora il centro medievale.

In serata l’arrivo a Roma, dove domenica mattina è prevista la partecipazione alla Messa di canonizzazione in piazza S. Pietro.

Nel pomeriggio di domenica 18 ottobre il trasferimento a Bolsena, dove nel 1263 avvenne il più famoso miracolo eucaristico della storia, che ha dato origine alla festa del Corpus Domini.

Nella mattinata di lunedì 19 ottobre è in programma la visita alla grandiosa abbazia di Monte Oliveto Maggiore, uno dei principali complessi monastici d’Italia. Tappa a Siena per il pranzo e tempo libero per la visita della città; quindi il rientro a Vicobellignano.

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Mons. Lafranconi: “È l’uomo che fa il volto della società”

Nella prima domenica di Avvento il tradizionale incontro del Vescovo con il mondo politico, amministrativo, economico e sociale. Lo sguardo al nuovo umanesimo radicato in Gesù Cristo, con l’impegno a vivere come opportunità le tante sfide del mondo d’oggi

È un vero e proprio cambiamento d’epoca quello che la società sta vivendo. Tante le sfide da poter cogliere come opportunità. Lo ha sottolineato il vescovo Lafranconi nel tradizionale incontro di inizio Avvento con i rappresentanti del mondo politico, amministrativo, economico e sociale. Una lunga e articolata riflessione che ha preso spunto dal Convegno ecclesiale nazionale di Firenze “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Proprio Cirsto risulta, infatti, l’esemplare originale di cui ogni uomo è copia, e nello stesso tempo il criterio per giudicare l’uomo e tutto ciò che è umano. Continua a leggere »

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L’ordinazione episcopale del cremasco mons. Franco Manenti. Presente anche il vescovo Lafranconi

Curioso avvicendamento di presuli tra il nostro territorio e le Marche: mentre Crema dona un vescovo a Senigallia, la diocesi di Camerino offre un presule a Cremona

Festa di Chiesa e festa di popolo nella diocesi sorella di Crema: il vicario generale e parroco della Santissima Trinità, mons. Franco Manenti, nel pomeriggio di domenica 22 novembre è stato ordinato vescovo. Eletto il 17 ottobre titolare della Chiesa di Senigallia, vi farà il suo ingresso il 10 gennaio. A concelebrare questa solenne liturgia anche l’amministratore apostolico di Cremona Dante Lafranconi, accompagnato dal segretario e cerimoniere don Flavio Meani e da alcuni sacerdoti docenti dell’Istituto superiore di scienze religiose colleghi del nuovo vescovo. Presente anche il rettore del Seminario, don Enrico Trevisi.

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Al Teatro San Carlo di Caravaggio «La Scelta». In scena testimonianze dalla guerra nell’Ex Jugoslavia

Lo spettacolo, promosso dalla Caritas della zona prima e dalla parrocchia dei Santi Fermo e Rustico, si terrà sabato 28 novembre

Coraggio, fratellanza e umanità sui campi di battaglia durante la guerra nell’Ex Jugoslavia. Queste le tematiche al centro dello spettacolo «La Scelta. E tu cosa avresti fatto?», che sabato 28 novembre, alle ore 21, sarà proposto al teatro «San Carlo» presso l’Oratorio «San Luigi Gonzaga» di Caravaggio. L’evento è  organizzato dalla Caritas della zona pastorale prima e della parrocchia dei Santi Fermo e Rustico.

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Il saluto al Vescovo di AC, CL e Neocatecumeni

Al nuovo vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, tre tra le maggiori aggregazioni ecclesiali operanti in diocesi hanno indirizzo un saluto e un augurio: l’Azione Cattolica, Comunione e Liberazione e il Cammino Neocatecumenale. Ne pubblichiamo interamente i messaggi.

 

Azione Cattolica: «Confermiamo il nostro impegno al servizio delle persone»

L’Azione Cattolica di Cremona accoglie con gioia il nuovo Vescovo Antonio, da poco nominato e che si appresta a guidare la nostra Chiesa particolare. Questo momento di cambiamento nella storia della Chiesa cremonese ci interpella e ci stimola a ripensare e confermare il nostro impegno al servizio delle persone che incontriamo nella quotidianità della nostra esperienza, e verso le quali testimoniamo la gioia della Buona Notizia di Gesù.

Al nuovo Vescovo consegniamo le nostre esperienze come strumento di evangelizzazione ma anche opportunità di crescita e formazione di un laicato responsabile, disponibile, attento ai cambiamenti della società e alle nuove domande degli uomini, delle donne, dei giovani, dei ragazzi e di quanti cercano il Signore.

Ci uniamo quindi in preghiera per ringraziare il Signore per questo nuovo dono e per pregarlo affinché conceda al Vescovo Antonio la sapienza per guidare la Chiesa e mettere a frutto i doni e i talenti che essa porta. Ringraziamo il Signore anche per il Vescovo Dante, che ci ha accompagnato in questi anni, perché gli conceda serenità e ancora nuove opportunità di servizio gioioso alla Sua missione.

La Presidenza diocesana di Azione Cattolica

 

Comunione e Liberazione: «La fede in Gesù unica risposta al grido di felicità dell’uomo»

Eccellenza Reverendissima, a nome della comunità diocesana di Comunione e Liberazione La ringrazio di aver risposto alla chiamata del Signore che La condurrà a guidare e servire la Chiesa cremonese come successore del Vescovo Dante Lafranconi, nel solco ininterrotto della successione apostolica.

Siamo rimasti colpiti dal messaggio che ci ha paternamente inviato nell’imminenza della Sua nomina, soprattutto laddove ci richiama al fatto che “… Veramente la realtà è sempre superiore alle nostre idee, ai nostri schemi. Specie quando si lascia fecondare dalla fantasia dello Spirito, che sempre ama e guida la sua Chiesa, anche in questo tempo. Allora lo sconcerto umano può scomparire, e il dono della fede apre all’obbedienza …” e dove ci invita a “… tenere fisso lo sguardo su Gesù, che ci viene incontro, ci precede sempre …”.

Queste parole sono state l’ennesima occasione per porci quella fondamentale domanda, rivoltaci anche recentemente da Papa Francesco allo stadio di Firenze: “ chi è Gesù per gli uomini e le donne di oggi? … Ma voi, chi dite che io sia? (Mt 16.15)”.

Chi è Gesù per me? Attraverso l’incontro con il Carisma donato da Dio a don Luigi Giussani abbiamo riconosciuto che la fede in Gesù Cristo è l’unica possibilità di risposta a quel grido di felicità e salvezza che alberga nel nostro cuore e nel cuore di ogni uomo, di ogni tempo e luogo.

Gesù è entrato per sempre nella storia umana e vi continua a vivere, con la sua bellezza e potenza, in quel corpo fragile e sempre bisognoso di purificazione, ma anche infinitamente ricolmo dell’amore divino, che è la Chiesa” (Papa Benedetto XVI).

Non desideriamo altro, attraverso tutti i nostri limiti, che vivere con la Chiesa e per la Chiesa e servire con tutto noi stessi, in filiale obbedienza a Lei, questa Chiesa cremonese, assicurandoLe la nostra preghiera ed il nostro sostegno nella Sua nuova missione episcopale.

In attesa di presto incontrarLa, ci affidiamo alla Madonna, perché ci aiuti ogni giorno a diventare degni delle promesse di Cristo. “Veni Sancte Spiritus, Veni per Mariam”.

Avv. Paolo Achille Mirri
Responsabile Fraternità di Comunione e Liberazione Diocesi di Cremona

 

Cammino Neocatecumenale: « Siamo pronti a metterci in gioco per una Chiesa in uscita»

Carissimo Vescovo Antonio, quando arriverà nella Sua diocesi di Cremona troverà anche noi, i fratelli delle comunità del Cammino Neocatecumenale.

Ci troverà nella parrocchia cittadina di S. Ilario e in altre due parrocchie, dislocate ai punti estremi della diocesi, quasi a voler comprendere tutto quanto il territorio: Viadana e Cassano d’Adda.

E ci troverà – se vorrà fare un giro per la città nelle domeniche del tempo pasquale – nelle piazze, per cantare, ballare, portare annunci e testimonianze. Sa, noi siamo particolarmente attratti dall’ “odore delle pecore”, è tipico del nostro carisma cercare le persone là dove le persone vivono e si muovono e raggiungerle con lo stesso annuncio di salvezza che ha raggiunto noi.

Salutiamo con riconoscenza il Vescovo Dante, che ci ha voluto bene e ci ha sempre incoraggiato.

Accogliamo con entusiasmo Lei, Vescovo Antonio, e siamo ansiosi di averla in mezzo a noi. Venga a trovarci, La aspettiamo.

Conoscerà le nostre famiglie, i nostri figli, vedrà questo piccolo popolo che si è radunato intorno ad un annuncio risuonato per la prima volta ormai 25 anni fa (era il 1990).

Siamo pronti a metterci in gioco perché la Chiesa sia sempre più una Chiesa “in uscita”. Eccellenza, può contare su di noi!

Cammino Neocatecumenale – Cremona

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Mons. Lafranconi a Soresina: “La Vita consacrata testimonianza della signoria e della libertà di Cristo”

Sabato 21 novembre al Monastero della Visitazione Vespri presieduti dall'amministratore apostolico in occasione della Giornata mondiale “pro orantibus”

Nel pomeriggio di sabato 21 novembre, in occasione della Giornata mondiale “pro orantibus”, a favore cioè delle monache di clausura, l’amministratore apostolico mons. Dante Lafranconi ha presieduto la celebrazione del Vespro nella chiesa del Monastero della Visitazione di Soresina insieme alle claustrali visitandine e alle rappresentanti degli altri ordini religiosi presenti in diocesi. La celebrazione, che quest’anno ha assunto un particolare significato collocandosi nell’ultimo scorcio dell’Anno della Vita consacrata, è avvenuta in comunione spirituale con l’altro monastero di clausura presente in diocesi: quello delle Domenicane di S. Sigismondo, a Cremona. Continua a leggere »

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Video saluto alla Chiesa cremonese del vescovo eletto mons. Napolioni

"Grazie di questa vostra disponibilità. E soprattutto della preghiera"

Video saluto alla Chiesa cremonese del vescovo eletto mons. Antonio Napolioni. Nel messaggio, registrato mercoledì 18 novembre a Camerino nell’ambito dell’incontro con la delegazione cremonese guidata da mons. Lafranconi, a meno di 48 ore dall’annuncio, il nuovo vescovo esprime il desiderio di venire presto a Cremona, dando a tutti l’appuntamento al giorno della sua ordinazione episcopale nella Catterale di S. Maria Assunta: nel pomeriggio di sabato 30 gennaio.

“La gioia e la commozione di tanta gente – afferma mons. Napolioni – mi dice che quello che sta accadendo non mi riguarda solo individualmente, ma è un evento di Chiesa. Veramente è l’amore di Dio che si manifesta, nella pochezza delle nostre vicende umane, e ci dice: camminate insieme”.

“Avremo tempo sia per prepararci, ma soprattutto per vivere insieme tutto il tempo che il Signore vorrà – continua il Vescovo eletto – conoscendoci, riconoscendo le sue tracce, lodando Dio e mettendoci a servizio dei più deboli”.

Infine un grazie: “Grazie di questa vostra disponibilità. E soprattutto della preghiera, che vi chiedo di non far mancare a un povero uomo, credente, che è chiamato a guidare i fratelli sulle vie del Vangelo”.

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Il reportage da Camerino con video e foto

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In Ospedale secondo incontro sull’accompagnamento spirituale in alcuni casi difficili: on-line i contributi audio

Il 19 novembre intervento del dottor Bottura sulla cura della dimensione interiore nei malati di Alzheimer

Continua in tema di formazione la collaborazione avviata lo scorso anno tra l’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, diretto da don Maurizio Lucini, e l’Azienda ospedaliera di Cremona con l’intento di proporre un ciclo di incontri per i volontari che si accostano ai malati, i cappellani, i religiosi e tutti gli operatori sanitari. Tema affrontato quello dell’accompagnamento spirituale in alcuni casi difficili. Continua a leggere »

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