Archivi della categoria: News

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Pranzo per 400 persone alla Casa dell’Accoglienza

Oltre al Vescovo e alle autorità cittadina anche i profughi e tutti gli ospiti delle opere segno della Caritas

Un appuntamento irrinunciabile per mons. Lafranconi è il pranzo alla Casa dell’Accoglienza subito dopo il solenne Pontificale di Sant’Omobono. Smessi i preziosi abiti liturgici, il Vescovo ha indossato l a solita talare nera e, accompagnato dal direttore di Caritas cremonese, don Antonio Pezzetti, ha varcato il portone del grande stabile di via Sant’Antonio del Fuoco, vero e proprio centro di solidarietà per tutto il territorio.

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Inaugurata la nuova struttura della San Vincenzo per la distribuzione dei pacchi alimentari

Al piano superiore ricavati alcuni appartamenti per il progetto Sprar

Ormai da alcuni anni la consuetudine vuole che in occasione della solennità patronale di sant’Omobono si inauguri in diocesi qualche struttura di servizio e carità. È stato così anche quest’anno, con un taglio del nastro doppio: il centro di distribuzione alimenti della Conferenza diocesana della S. Vincenzo de’ Paoli e alcuni alloggi che, attraverso la Caritas, serviranno per l’accoglienza nell’ambito del progretto Sprar (Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). L’inaugurazione ha avuto luogo alla presenza del vescovo Dante Lafranconi e del sindaco Gianluca Galimberti. Continua a leggere »

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L’ammissione agli ordini sacri di Arrigo Duranti

Il giovane studente di terza teologia, originario di Soncino, è stato riconosciuto idoneo a continuare la formazione verso il ministero presbiterale

La giornata di festa dedicata al patrono Sant’Omobono si è conclusa alle 17 in Cattedrale con il canto dei Secondi Vespri Pontificali e l’ammissione agli ordini del diaconato e del presbiterato di Arrigo Duranti, classe 1990, originario della parrocchia Santa Maria Assunta e San Giacomo apostolo in Soncino.

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In Sant’Omobono l’esempio del nuovo umanesimo

Nell'omelia del Pontificale del patrono mons. Lafranconi ha ricordato alcuni tratti fondamentali del Santo: la preghiera, la carità e la sua instancabile opera di pacificazione tra opposte fazioni

Omobono come modello di quel nuovo umanesimo che la Chiesa italiana sta ricercando attraverso le riflessioni del Convegno di Firenze e che senza dubbio mostra i tratti della vita di Gesù nell’intensa preghiera, nell’instancabile carità e nella continua opera di pace. Così mons. Lafranconi, reduce dalla grande assise del capoluogo toscano che si conclude proprio oggi, ha tratteggiato la figura del patrono della città nel Pontificale solenne presieduto in mattinata in Cattedrale  e concelebrato da una cinquantina di sacerdoti, tra i quali il vicario generale, mons. Mario Marchesi, i delegati episcopali e i canonici del Capitolo. Ad impreziosire la celebrazione i canti del coro della Cattedrale diretto da don Graziano Ghisolfi e accompagnato all’organo dal maestro Fausto Caporali. Come al solito il servizio liturgico è stato assicurato dai seminaristi diocesani e dai diaconi permanenti coordinati dal cerimonieri don Flavio Meani. Il Vangelo è stato proclamato da don Francesco Gandioli, di Gallignano, che il prossimo  11 giugno sarà ordinato sacerdote.

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L’augurio del sindaco Galimberti alla città: “Essere attenta a se stessa, a partire dalle povertà e dalle fragilità”. Prima della Messa Pontificale, davanti all’urna del Santo il tradizionale omaggio dei ceri

In cripta la delegazione dell'Amministrazione comunale di Cremona e quella della Provincia

Ha lasciato Palazzo Comunale intorno alle 10.15 la delegazione dell’Amministrazione comunale, diretta in Cattedrale per le solenni celebrazioni patronali presiedute dal Vescovo. Ad aprire il corteo lo stendardo del Comune, seguito da due agenti della polizia locale con i tre ceri che di lì a poco sarebbero stati accesi accanto all’urna del Patrono.

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Lettera del Vescovo Lafranconi alla diocesi nell’imminenza dell’apertura del Giubileo

Alcune indicazioni di carattere spirituale e pastorale per vivere al meglio questo anno che Papa Francesco aprirà l'8 dicembre nella basilica di San Pietro in Vaticano

A poco meno di un mese dall’apertura del Giubileo della misericordia, fortemente voluto da Papa Francesco, mons. Dante Lafranconi ha scritto una lettera alla diocesi con indicazioni di carattere pastorale e spirituale per vivere al meglio questo anno di grazia. Il Pontefice aprirà la Porta santa in San Pietro martedì 8 dicembre, mentre il Vescovo inaugurerà il Giubileo domenica 13 dicembre, alle ore 16, aprendo la porta della misericordia in Cattedrale. Contemporaneamente i suoi più stretti collaboratori presiederanno solenni Eucaristie nelle altre tre chiese giubilari: il Santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio, il Santuario della Beata Vergine della Misericordia a Castelleone, il Santuario della Fontana di Casalmaggiore. Da segnalare che giovedì 26 novembre, alle ore 10, si terrà in Seminario un incontro di carattere teologico-pastorale sul sacramento della Confessione a cui sono invitati tutti i sacerdoti. Due i relatori: il biblista don Maurizio Compiani tratterà il tema: “La confessione sacramento della misericordia”, mentre don Alberto Franzini, teologo e parroco della Cattedrale si soffermerà su “I confessori segno della misericordia del Padre”. Di seguito il testo integrale della lettera di mons. Lafranconi.

 

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Si avvicina l’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia, che, come sapete, sarà aperto da papa Francesco l’8 Dicembre, festa dell’Immacolata Concezione di Maria. La Domenica successiva (13 Dicembre), il Santo Padre ha stabilito che “in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione. Ogni Chiesa particolare, quindi, sarà direttamente coinvolta a vivere questo Anno Santo come un momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale. Il Giubileo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa” (Bolla di indizione “Misericordiae vultus”, n. 3).

 

1) L’obiettivo del Giubileo

L’intento del Papa è chiaro: mettere in luce che la misericordia di Dio vuole raggiungere tutti gli uomini, in ogni parte del mondo, nelle periferie geografiche che sono le Chiese particolari non meno che nelle periferie esistenziali che sono le situazioni umane dell’indifferenza religiosa e relazionale. Per questo motivo il Papa chiama all’impegno tutti i cristiani perché “nelle nostre parrocchie, nelle comunità, nelle associazioni e nei movimenti, insomma, dovunque vi sono dei cristiani, chiunque deve poter trovare un’oasi di misericordia” (Misericordiae vultus, n. 12).

Il Giubileo, quindi, non deve limitarsi a quei momenti specifici e significativi delle celebrazioni, delle proposte spirituali forti, delle iniziative di meditazione e di cultura che si svolgeranno durante l’anno, ma deve ricondurci ad un modo di pensare misericordioso come quello di Gesù (conversione) e deve pervadere tutte le nostre relazioni perché siano espressioni di misericordia. E’ il tessuto quotidiano della vita che deve essere impregnato dalla rugiada della misericordia offerta da Gesù Cristo “per una feconda storia da costruire con l’impegno di tutti nel prossimo futuro” (Misericordiae vultus, n. 5). In questo senso siamo chiamati tutti ad usufruire del dono della misericordia che sperimentiamo nel sacramento della Penitenza vissuto non come momento a sè stante, ma inserito in un cammino di continua e progressiva conformazione a Gesù sulla scia del Vangelo e in comunione con la Chiesa.

 

2) L’apertura del Giubileo nella nostra Chiesa particolare

La celebrazione di apertura del Giubileo in Diocesi è fissata per la Domenica 13 Dicembre alle ore 16. Si svolgerà contemporaneamente nelle quattro chiese giubilari: in Cattedrale presieduta dal Vescovo inizierà col rito di apertura della “Porta della Misericordia” cui seguirà la celebrazione dell’Eucaristia; nel Santuario di Santa Maria del Fonte in Caravaggio presieduta da mons. Mario Marchesi, Vicario generale; nel Santuario della Beata Vergine della Misericordia in Castelleone presieduta da mons. Mario Barbieri, Delegato episcopale per il clero; nel Santuario della Fontana in Casalmaggiore presieduta da don Irvano Maglia, Delegato episcopale per la pastorale, con la celebrazione della Santa Messa. In queste tre parrocchie e in tutte le parrocchie della città di Cremona sono sospese tutte le celebrazioni pomeridiane dell’Eucaristia dando rilievo alla solenne apertura del Giubileo a cui possa partecipare una rappresentanza dei fedeli delle altre parrocchie della Zona o delle Zone pastorali limitrofe. La celebrazione della Cattedrale avrà inizio con la processione che prenderà l’avvio dalla chiesa di Santa Maria Maddalena in via 11 Febbraio. Raccomando ai sacerdoti e ai fedeli di partecipare anche alla processione, riconoscendo il valore simbolico e spirituale del pellegrinaggio come “segno peculiare dell’Anno Santo, perché icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza… e segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere che richiede impegno e sacrificio” (Misericordiae vultus, n. 14).

In tutte queste chiese per la durata dell’Anno Santo sarà sempre possibile negli orari stabiliti trovare dei sacerdoti per le confessioni, come pure nelle chiese della Città (Barnabiti e Cappuccini) che sono tradizionalmente un punto di riferimento per tanti fedeli che chiedono il sacramento della Riconciliazione.

Ai sacerdoti – tutti – che, sia pure in misura diversa, esercitano questo ministero, il Papa ricorda di essere “un vero segno della misericordia del Padre” (Misericordiae vultus, n. 17). Il Giubileo, pertanto, è, per noi sacerdoti, occasione provvidenziale per una sosta di riflessione e di preghiera che favorisca un rinnovamento spirituale, teologico e pastorale nello svolgere il nostro compito delicato e prezioso a servizio dei penitenti.

Per questa ragione ho ritenuto utile un incontro che si terrà in Seminario Giovedì 26 Novembre alle ore 10 a cui sono invitati tutti i sacerdoti e particolarmente coloro che saranno a disposizione per le confessioni nelle chiese giubilari. A questo incontro seguirà una ripresa del tema nelle Zone pastorali Giovedì 10 Dicembre per un confronto più ristretto sulla base di una scheda che verrà predisposta.

 

3) I luoghi esistenziali del Giubileo

Assieme alle chiese giubilari, che rappresentano, per così dire, i luoghi “liturgici” dell’Anno Santo, vanno tenuti presenti i luoghi “esistenziali” che sono tutti quei luoghi e quelle situazioni del vivere in cui si fa reale e concreto l’esercizio della misericordia. E’ il variegato panorama delle relazioni quotidiane che deve essere innervato dalla misericordia: quella che riceviamo gratuitamente da Dio e che gratuitamente offriamo ai fratelli. Significativamente il Papa ha concentrato questo duplice aspetto della misericordia – ricevuta e donata – nel motto dell’Anno Santo: “Misericordiosi come il Padre” (Misericordiae vultus, n. 14).

In questa prospettiva, vorrei richiamare l’attenzione su alcuni ambiti della vita che richiedono particolarmente di essere abitati dalla misericordia.

a) La famiglia, troppo spesso messa a rischio da tensioni e incomunicabilità che, generando conflitti e  divisioni, la rendono inospitale per grandi e piccoli (sposi/genitori, figli, nonni, …). La misericordia risulta allora una componente assolutamente necessaria a rigenerare l’amore e quella complicità affettiva che consente una serena vita quotidiana e favorisce la buona educazione dei figli.

b) Ci sono categorie di persone come gli anziani, i malati, i disabili, che spesso soffrono la solitudine e il disagio di molti e svariati limiti, a cui possiamo farci prossimi. Al di là del doveroso impegno dei familiari, sono preziose le relazioni di buon vicinato che non solo vincono la tentazione dell’indifferenza ma rinsaldano il tessuto della convivenza sociale.

c) Anche i carcerati e i profughi ci interpellano sul versante della misericordia. Senza disattendere le esigenze della giustizia, il Papa ci ricorda che questa è solo “il primo passo necessario e indispensabile”, ma incompleto se non approda all’accoglienza e al perdono che purtroppo è sempre più raro nella nostra cultura (cfr Misericordiae vultus, n. 10).

d) A tutte queste categorie si aggiunge quella dei nuovi poveri: persone che hanno perso o non trovano il lavoro; separati e divorziati che hanno dovuto abbandonare l’abitazione e non arrivano a coprire le spese col proprio stipendio, come si verifica anche per alcuni pensionati.

Queste situazioni, che ho ricordato a titolo esemplificativo, sono un incompleto spaccato delle “Opere di misericordia corporale”, a cui il mondo vasto e variegato del volontariato si dedica con encomiabile dedizione, offrendo una bella testimonianza di misericordia. Mi auguro che il Giubileo veda moltiplicarsi la schiera di questi volontari anche tra i giovani; segno che esso perdura oltre l’Anno Santo.

Non dimentichiamo neanche le “Opere di misericordia spirituale”. Nella vita quotidiana non è raro incontrare persone che hanno bisogno di essere consolate, o che sono in ricerca di verità e vanno sostenute col consiglio, col dialogo paziente, con la parola incoraggiante della fede, o persone amareggiate da offese e umiliazioni che anelano a ritrovare la pace interiore e forse anche la forza di perdonare. Non cadiamo nell’indifferenza, e, se non possiamo fare altro, preghiamo per loro. Anche pregare per i vivi e per i defunti è un’Opera di misericordia spirituale.

 

4) L’Anno giubilare e… dopo

Durante l’Anno Santo non mancheranno iniziative e proposte per comprendere meglio e vivere intensamente la misericordia. Di volta in volta se ne darà informazione attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Ma ciò che rende vero l’Anno Santo è che lo stile di vita a tutti i livelli – personale e comunitario, familiare e sociale, ecclesiale e civile – sia ispirato dalla misericordia che nelle parole e nell’opera di Gesù trova il modello più vero e il fondamento più sicuro. Ciò che conta soprattutto è che il Giubileo sia un passo di conversione che tocca la vita.

L’Anno Santo si chiuderà il 20 Novembre 2016, solennità di Gesù Cristo Signore dell’universo. Ma la misericordia non ha termine. Né quella di Dio, né quella degli uomini. L’Anno Santo è un’occasione straordinaria per riscoprire la misericordia di Dio verso di noi e per adeguare ad essa i nostri pensieri e le nostre opere. Potremmo definirlo un “tirocinio” per imparare ad essere “misericordiosi come il Padre” (Misericordiae vultus, n.14). E’ il bisogno di tutti e forse anche il desiderio, magari inconsapevole o inespresso, di molti. Certamente di papa Francesco interprete acuto e sapiente delle aspirazioni più profonde dell’uomo: “come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del regno di Dio già presente in mezzo a noi” (Misericordiae vultus, n. 5).

Cremona, 1 Novembre 2015

                                                                                      + Dante, vescovo

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In Casa dell’Accoglienza fervono i preparativi per la festa patronale. Sabato mattina alle 9.30 al Centro pastorale diocesano il card. Montenegro chiude la Settimana della Carità

Nel cortile della struttura di viale Trento e Trieste una struttura per i pranzi del 13 e 14 novembre

Fervono i preparati, alla Casa dell’Accoglienza di Cremona, per la realizzazione della tensostruttura che il giorno di S. Omobono ospiterà il consueto pranzo, promosso da Caritas e S. Vincenzo, del Vescovo con gli ospiti delle rispettive strutture. Sabato 14 sarà la volta del momento conviale, che sarà anche occasione per festeggiare i 100 anni di mons. Mario Cavalleri, alla presenza del card. Francesco Montenegro, che in mattinata interverrà al Centro pastorale diocesano.
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Domenica in tutte le chiesa la preghiera per la Francia. Il dolore del Pontefice

Francesco ai microfoni di TV2000: "Sono tanto vicino al popolo francese tanto amato, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per tutti loro"

Domenica 15 novembre in tutte le chiese  la preghiera per la Francia. La Chiesa italiana, “profondamente colpita dagli attacchi terroristici che hanno insanguinato Parigi”, in una nota esprime solidarietà “alla Chiesa che è in Francia e a tutto il suo popolo” e “assicura che in tutte le comunità cristiane domani, giorno che fa memoria della Risurrezione del Signore, la preghiera si eleverà unanime in suffragio delle vittime e in segno di vicinanza ai feriti e alle loro famiglie, come a tutti i soccorritori”.

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Due incontri per riaggiornare la Guida diocesana dedicata alla mistagogia

Convocati preti e catechisti in vista della revisione del sesto volume della collana edita da Queriniana. Appuntamenti il 18 novembre a Caravaggio e il 25 novembre a Cremona

Le Guide per l’iniziazione cristiana predisposte dalla nostra diocesi ed edite da Queriniana sono in fase di progressiva riedizione. Se il primo volume – dedicato alla “Prima evangelizzazione” – e il secondo – “Verso i sacramenti: la parte biblica” – sono già stati aggiornati e già pubblicati, gli altri sono in stato di avanzamento e saranno pronti a breve. Il lavoro sull’ultima guida, la sesta, dedicata alla mistagogia, è, invece, tutto da impostare. Per questo motivo gli uffici catechistico e di pastorale giovanile hanno individuato due serate per una condivisione libera e aperta con chi ha già utilizzzato quest’ultimo strumento ed ha una certa esperienza concreta.

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Azione Cattolica Ragazzi: torna la “due-giorni” di formazione per educatori

A Cascina Moreni sabato 14 e domenica 15 novembre si rifletterà su come accostare i ragazzi delle medie

Dopo un anno di pausa di riflessione torna, rinnovata e rianimata da nuove energie, la due giorni educatori dell’Azione Cattolica Cremonese. La proposta di quest’anno si presenta con molte novità tutte da scoprire: la tematica, le metodologie e anche le facce. Infatti, oltre a tutti i fedelissimi delle due giorni, si invitano calorosamente ad aderire a questa bella iniziativa anche tutti gli educatori acr, ma anche tutti i ragazzi che sono interessati a diventarlo o che si interessano di formazione in parrocchia.

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