Pranzo per 400 persone alla Casa dell’Accoglienza

Oltre al Vescovo e alle autorità cittadina anche i profughi e tutti gli ospiti delle opere segno della Caritas

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Un appuntamento irrinunciabile per mons. Lafranconi è il pranzo alla Casa dell’Accoglienza subito dopo il solenne Pontificale di Sant’Omobono. Smessi i preziosi abiti liturgici, il Vescovo ha indossato l a solita talare nera e, accompagnato dal direttore di Caritas cremonese, don Antonio Pezzetti, ha varcato il portone del grande stabile di via Sant’Antonio del Fuoco, vero e proprio centro di solidarietà per tutto il territorio.

Ad attendere il Presule quasi quattrocento persone tra profughi, ospiti delle diverse opere segno di Caritas – tra di essi anche quelli di Casa della Speranza – utenti delle Cucine Benefiche gestite dalla San Vincenzo diocesana, volontari e operatori oltre che tanti amici e benefattori. Il pranzo si è svolto in una tensostruttura montata per l’occasione nel grande cortile della Casa: qui hanno comodamente trovato posto tutti gli invitati. Al tavolo d’onore oltre al vescovo c’era il questore Bonaccorso, il comandante provinciale dei Carabinieri Cesare Lenti, il sindaco Galimberti i e i vertici della San Vincenzo. Ottimo e abbondante il menù: antipasti di mare, risotto, arrosto e dolce. Al termine un gruppo di africani ha iniziato a suonare i bonghi e a ballare, cosa che era stata già fatta all’arrivo di mons. Lafranconi come segno di benvenuto e riconoscenza per quanto la Chiesa cremonese sta facendo in questi mesi per gli uomini e le donne che giungono dal Continente Nero in cerca di un futuro migliore.

Photogallery del pranzo alla Casa dell’Accoglienza

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