L’augurio del sindaco Galimberti alla città: “Essere attenta a se stessa, a partire dalle povertà e dalle fragilità”. Prima della Messa Pontificale, davanti all’urna del Santo il tradizionale omaggio dei ceri

In cripta la delegazione dell'Amministrazione comunale di Cremona e quella della Provincia

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Ha lasciato Palazzo Comunale intorno alle 10.15 la delegazione dell’Amministrazione comunale, diretta in Cattedrale per le solenni celebrazioni patronali presiedute dal Vescovo. Ad aprire il corteo lo stendardo del Comune, seguito da due agenti della polizia locale con i tre ceri che di lì a poco sarebbero stati accesi accanto all’urna del Patrono.

Insieme al primo cittadino Gianluca Galiberti anche il vicesindaco Maura Ruggeri, gli assessori Barbara Manfredini e Mauro Platè, il presidente del Consiglio Comunale Simona Pasquali, il segretario generale Pasquale Criscuolo, il comandante della Municipale Pier Luigi Sforza e il consigliere Luca Burgazzi. Non mancava neppure la rappresentanza della Provincia di Cremona, con il consigliere Davide Viola e il comandante della Polizia provinciale Mauro Barborini.

Ad accogliere la doppia delegazione sulla piazza, all’ingresso della Cattedrale, il parroco mons. Alberto Franzini, che ha quindi accompagnato il gruppo nella cripta, dove c’era il vescovo Dante Lafranconi e il Capitolo della Cattedrale già schierati davanti all’urna del Patrono.

Salutando le delegazioni comunali e provinciali, il Vescovo ha anzitutto ricordato come questo gesto di antica tradizione voglia esprimere il desiderio della città di essere contagiata dall’amore, dalla fede e dalla carità di Omobono, questo perché ciascuno con la sua vita possa dare il proprio contributo al bene comune. Il pensiero di mons. Lafranconi è andato anche al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze, inaugurato con un Vespro caratterizzato proprio dall’accensione di tanti ceri: un numero così elevato che la loro accensione è proseguita per buona parte della preghiera.

Quindi l’accensione dei ceri da parte del Vescovo. Il primo e l’ultimo sono stati portati dal sindaco Galimberti, mentre il secondo è stato offerto dal rappresentante provinciale Davide Viola. Al termine tutti i presenti hanno recitato la preghiera a S. Omobono scritta dallo stesso presule.

Alle 10.30 ha quindi avuto inizio, in una Cattedrale gremita, la solenne Messa Pontificale presieduta dal Vescovo.

Prima delle celebrazioni patronali il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha rilasciato un’intervista esclusiva al nostro portale. L’augurio a Cremona è quello di “essere attenta a se stessa, a partire dalle povertà e dalle fragilità”. Una attenzione – ha richiamato il primo cittadino – che deve sempre essere presente nella vita di ogni cittadino: “ognuno deve contribuire in prima persona”, sperimentando “nella vita almeno un po’ quella capacità di dono mostrata da sant’Omobono, perché una società, credente o no, si fonda anche su questo”.

Di seguito l’intervento audio del sindaco Galimberti sul significato della solennità di sant’Omobono oggi.

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