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Martedì in Cattedrale la Messa di inaugurazione dell’anno accademico della Scuola diocesana di musica sacra

La celebrazione nella memoria di santa Cecilia. A seguire la cerimonia di consegna degli attestati di compimento studi ad allievi ed ex allievi

In occasione della memoria di santa Cecilia, patrona dei musicisti, martedì 22 novembre nella Cattedrale di Cremona, gli allievi delle classi d’organo della Scuola diocesana di musica sacra “Dante Caifa”, insieme al coro “Marc’Antonio Ingegneri”, animeranno la messa delle ore 18. Questa iniziativa si pone tradizionalmente come inaugurazione del nuovo anno accademico della Scuola, che è nata nel 1986 come “Scuola d’Organo” e che ora è gestita dalla Associazione “Marc’Antonio Ingegneri”. Continue reading »

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Gemellaggio terremoto/4. Non si era mai vista prima d’ora la montagna “alzarsi”: gli anziani sono i più sfiduciati

Il diario di Nicoletta D'Oria Colonna, di Caritas Cremonese, sui luoghi del sisma. Ipotesi di sostegno delle aziende del territorio con acquisti “solidali” della “Filiera corta” di Cremona

Giovedì 17 novembre

Alle 7 del mattino nel camper ci sono cinque gradi, ma io ho dormito benissimo e non ho nemmeno sentito che “è passato” Il terremoto. Qui parlano del terremoto come di una persona per quanto ci sono abituati. Continue reading »

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Inaugurata al Museo Civico di Cremona la sala del Platina

Insieme al prezioso armadio del Perinsigne Capitolo della Cattedrale esposte alcune opere lignee da tempo nei magazzini

Inaugurata ufficialmente nel pomeriggio di venerdì 18 novembre, al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, la nuova sala deputata ad ospitare, dopo un importante intervento di climatizzazione finanziato dal Comune di Cremona, l’Armadio del Platina, di proprietà del Perinsigne Capitolo della Cattedrale. Continue reading »

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75 anni fa il martirio di Zanardi e Barosi, questa sera Messa nella chiesa di San Pietro a Soncino

Il 19 novembre 1941 un gruppo di soldati trucidò i due missionari cremonesi del PIME insieme a padre Girolamo Lazzaroni e Bruno Zanella

Sabato 19 novembre, nella chiesa parrocchiale di San Pietro a Soncino, alle ore 18, sarà celebrata una s. Messa in ricordo del martirio del soncinese padre Mario Zanardi. Aveva solo 37 anni di cui 14 di missione. In questa giornata, infatti, ricorrono i 75 anni dall’eccidio in terra di Cina di quattro missionari del Pime da parte di un gruppo di soldati. Oltre a Zanardi anche il bergamasco padre Girolamo Lazzaroni (aveva 27 anni e solo due di missione), il vicentino padre Bruno Zanella (32 anni e cinque di missione) e il cremonese monsignor Antonio Barosi di 40 anni (ne aveva trascorsi sedici in Cina) originario della comunità di Solarolo Rainerio. La Parrocchia, i parenti e il circolo ACLI “p. Mario Zanardi” invitano cittadini e fedeli a riunirsi per fare memoria. Per i quattro martiri sono in fase di ultimazione ricerche e compilazioni storiche per iniziare il processo di beatificazione, questo grazie anche ai rapporti più distensivi tra la S. Sede e il governo cinese.

Nella foto padre Zanardi

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Giornata pro-orantibus: il 21 novembre a S. Sigismondo il vescovo Martinelli

L'ausiliare di Milano presiederà i Vespri per la comunità claustrale domenicana e i religiosi della diocesi, in comunione spirituale con le Visitandine di Soresina

Lunedì 21 novembre si celebra la giornata mondiale pro-orantibus, nella quale la Chiesa prega per tutti i “contemplativi”, donne e uomini che quotidianamente pregano per tutti i fratelli. In questa occasione nella chiesa monastica di S. Sigismondo, a Cremona, le religiose e i religiosi della diocesi si incontrano per un momento di preghiera insieme a mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano. Continue reading »

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Gemellaggio terremoto/3. L’incontro con il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu. Richiesta di tonno, grana e salumi

Il diario di Nicoletta D'Oria Colonna, operatrice di Caritas Cremonese sui luoghi del sisma dell'arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche

Mercoledì 16 novembre

Finalmente il sole! Ma il mattino è freddo, ci sono 2 gradi. Parto presto con don Luigi per andare a Camerino: ho appuntamento con una signora, alla quale porto dei generi di conforto mandati da una parente di Cremona. Dopo abbiamo un incontro importante: con l’arcivescovo mons. Francesco Giovanni Brugnaro, il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu, i rappresentanti della Delegazione Caritas Marche e i rappresentanti Caritas delle vicarie.

L’incontro si svolge presso il Seminario Nuovo. Camerino sembra una città bombardata.

Apprendo che gli abitanti di Camerino sono ospitati in 77 strutture, alberghi e campeggi, in una vasta area costiera tra Martinsicuro e Rimini. Molti di loro affrontano quotidianamente un pendolarismo pesante, insostenibile per tempi lunghi, impensabile per i bambini. Per il momento le scuole resteranno chiuse fino al 21 novembre.

Le tre Chiese di Camerino sono inagibili e anche le strutture collegate. Manca un luogo di aggregazione che possa accogliere i minori e li possa aiutare a trascorrere il troppo tempo libero. Scout, catechisti, volontari organizzano l’animazione presso il Palazzetto in cui dormono ancora 250 persone. Qui a pranzo sono in 1.500.

La paura e l’angoscia, insieme all’impossibilità di organizzare il futuro accompagnano il quotidiano. Nelle zone di montagna (Ussita, Castelsantangelo, Pieve Torina, …) circa l’80% della gente è andata via, verso la costa.

Ci sono interi paesi inagibili: penso a don Nello, che pernotta nel dormitorio con gli altri ed ha “l’ufficio” in macchina. Delle 53 chiese della sua Vicaria, ben 40 sono state dichiarate inagibili. E “quelle buone” sono in posti isolati sulla montagna.

Molte persone hanno perso la casa ma anche il lavoro. Infatti, in alcuni posti come Visso, per esempio, molte sono seconde case e il turismo rappresenta un’importante fonte di guadagno che viene meno perché negozianti, ristoratori, agricoltori non vendono. A Castelraimondo, che si trova sempre nella parte montana, si stava dando vita a nuovi progetti agricoli soprattutto per i giovani che, purtroppo, adesso si fermano. L’agricoltura non ha un “piano B” … e penso anche alla difficoltà di far transitare le greggi per una strada diversa, perché la solita è impraticabile…
A San Severino nel Palazzetto dormono circa 200 persone: chi poteva si è organizzato in autonomia e ha cercato soluzioni alternative.

Tutti i colleghi hanno sottolineato l’importanza della vicinanza alle persone: la Caritas deve sostenere le persone nella loro fatica quotidiana. Bisogna valorizzare le risorse locali e suscitare responsabilità. Le delegazioni dovranno lavorare insieme sollecitando e rinforzando le Caritas locali. Con fantasia, quella fantasia della carità che ci fa cercare soluzioni specifiche per ogni problema. Perché per noi non c’è la gente, ma ci sono storie e vite. I tempi per la ricostruzione saranno lunghi, adesso si stanno individuando i luoghi in cui posare i container. Le persone sono chiamate a scegliere se restare negli alberghi sulla costa oppure rientrare in paese… ma molti di loro in realtà devono decidere senza possibilità di scelta. Penso a Norcia dove sono stati creati solo due blocchi di servizi igienici: è evidente che la gente è scoraggiata a restare.

L’incontro si è concluso con la promessa di incontrarci spesso. La prossima settimana incontrerò i rappresentanti della Delegazione Caritas Marche.

Il pomeriggio sono andata a San Ginesio, il paese è tutto zona rossa.

Servono tonno, grana e salumi. Ogni gesto di solidarietà è ben accetto: gli alimenti che vorranno essere donati negli uffici Caritas di Cremona (via Stenico) raggiungeranno presto le zone terremotate.

Domani arriverà Fermano, il volontario della Caritas di Crema che opererà con me.

Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

Photogallery del 16 novembre

Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti

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Sabato sera “Canto di Misericordia” a Pizzighettone con il Coro Polifonico Cremonese

A chiusura del Giubileo sarà proposta la cantata composta dal maestro cremonese Federico Mantovani

A conclusione del Giubileo della Misericordia, la sera di sabato 19 novembre, alle 21, nella chiesa di S. Bassiano, a Pizzighettone, il Coro Polifonico Cremonese proporrà si esibirà nel “Canto di Misericordia”, una complessa cantata sacra in cui si alternano il coro, una voce recitante, le voci soliste di soprano, mezzosoprano, tenore, baritono.  Continue reading »

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Gemellaggio terremoto/2. Tanti sacrifici pur di mantenere la propria dimensione familiare, le abitudini, l’intimità e non lasciare terra e animali

Il diario di Nicoletta D'Oria Colonna, operatrice di Caritas Cremonese sui luoghi del sisma dell'arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche

Martedì 15 novembre 2016 – Pian di Pieca

Ieri (lunedì 14 novembre) durante la cena c’è stata una scossa di terremoto: un gran boato e il resto della sera è trascorso raccontando questo fatto.

Questa mattina con le operatrici volontarie Lina, Luciana e Memetta ho fatto il giro delle famiglie di Cerreto una frazione di San Ginesio. La nebbia non ci faceva scorgere lontano, ma i monti sono già imbiancati. Fa freddo. Molte case a Cerreto sono inagibili. Ho saputo che ci sono interi paesi abbandonati. Anche oggi ci sono state due scosse. Le persone sono stressate da questo sciame sismico. È finita la “tremella”? Chiede una bimba dell’asilo.

Siamo state da una coppia che ha pecore e agnelli. E “le sode”, che sono le pecore gravide. La loro casa è inagibile, ma non la lasciano perché in giro ci sono i lupi e… i ladri. Hanno acquistato un container a caro prezzo, di tasca propria. Quasi tutti quelli che incontriamo non vogliono andare al “palazzetto” e preferiscono fare sacrifici ma mantenere la propria dimensione familiare, le abitudini, l’intimità. E poi, appunto, ci sono gli animali e la terra.

Secondo quanto richiesto dal direttore della Caritas, mons. Luigi Verolini, abbiamo approntato – e sperimentiamo – una sorta di “centro d’ascolto itinerante”. La questione ricorrente riguarda tempi e modalità per la ricostruzione.

La cena è stata piacevolissima a tavola con don Luigi, Felice, la maestra ed una famiglia con cui si è riso al racconto di aneddoti locali.

Abbiamo dato ai bambini alcuni regalini mandati da “amici” di Cremona. Uno di loro, otto anni, dorme in macchina con il papà: ha paura ad andare a casa.

Ho preparato sacchi a pelo per una famiglia e poi un piccolo lusso: una rapida doccia calda.

Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

Photogallery del 15 novembre

Archivio dello speciale post-terremoto

 

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Venerdì sera a Mozzanica l’ultimo incontro della Settimana della Carità guardando alle “opere segno” della Caritas

Intervengono Cristiano Beltrami, vicedirettore di Caritas Cremonese, e Mario Mantovani, psicologo di Casa della Speranza

Ultimo appuntamento della Settimana della Carità la sera di venerdì 18 novembre sul tema “Come le opere segno interrogano le nostre comunità parrocchiali”. L’appuntamento è alle 20.45 all’oratorio di Mozzanica e non, come inizialmente previsto, al Santuario di Caravaggio. Intervengono Cristiano Beltrami (in foto), vicedirettore di Caritas Cremonese, e Mario Mantovani, psicologo di Casa della Speranza. Continue reading »

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Gemellaggio terremoto/1. A Pian di Pieca attiva la base operativa di Caritas Cremonese

Il diario di Nicoletta D'Oria Colonna, operatrice di Caritas Cremonese sui luoghi del sisma dell'arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche

 

Lunedì 14 novembre – Partenza per Pian di Pieca

Ore 8.20 partenza da Cremona. Arrivo esattamente cinque ore dopo. Per strada pioggia e un po’ di traffico a Bologna. Avvicinandomi vedo il mare e gli alberghi in cui sono ospitate moltissime delle famiglie terremotate. Penso alla tristezza del mare d’inverno, aumentata dal disagio di essere lontani dalla propria casa, distrutta. Più tardi i volontari della Caritas locale mi racconteranno che sarebbe necessario ricompattare le comunità, far sentire la vicinanza a chi è andato via. Mi hanno anche raccontato di una signora che, in questa occasione, per la prima volta in 92 anni ha visto il mare.

Uscita Civitanova poi Strada Statale 77 fino a Belforte del Chienti, quindi si esce e si comincia una strada tortuosa tra colli di leopardiana memoria … bella e generosa qui la natura, anche in questa stagione! Tra attraversamenti improvvisi di scoiattoli e case collassate, arrivo a Pian di Pieca. Qui il camper di Caritas Cremonese è parcheggiato vicino alla chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, struttura del Settecento (attualmente inagibile) con un bellissimo campanile del Duecento. A disposizione alcune lavatrici e asciugatrici donate dalla Parrocchia e dall’Avis di Castelverde.

Qui i pasti sono preparati da donne del luogo che, a titolo volontario, cucinano quanto viene procurato dalla Protezione civile e con qualche aggiunta di donazioni private. Vengono serviti circa 150 pasti al giorno. Colazione alle 7.30, poi chi può va al lavoro e i bimbi delle Elementari e delle Medie vanno a scuola. La scuola ha riaperto oggi (14 novembre, ndr), però si fanno i turni e qualcuno frequenta di pomeriggio. Ho avuto subito occasione di conoscere il signor Felice, capo-campo e assessore del Comune di San Ginesio. A pranzo pasta al sugo, tonno e insalata.

Giusto il tempo di prendere confidenza con il camper e poi è iniziata la riunione con don Luigi Verolini e i rappresentanti delle Caritas parrocchiali di questa Vicaria.

Appunti dalla riunione. Incontrare la gente per rilevare i bisogni reali. Ascoltare e non fare prediche. Stare in silenzio. Avere sensibilità per provocare le parole. Far sentire la vicinanza con amore cristiano. Prevenire la depressione. Trasmettere sia un messaggio umano che evangelico. Andare di casa in casa con i parroci. Contrastare il coro del lamento. Presentare i beni portati dal terremoto: ora la vita si condivide, solidarietà, riconciliazioni, purificazione del culto (adesso siamo fuori dalle chiese e preghiamo “in spirito e verità”, sono caduti muri ma… anche miti come quello della proprietà della casa).

Alla riunione sono intervenuti anche i Frati Minori – fra Moreno Portaluppi e il padre provinciale fra Ferdinando Campana – che hanno detto di aver molti e ingenti danni, soprattutto a San Liberato.

Questa Vicaria, una delle sei di questa Arcidiocesi, è composta da 13 parrocchie. In due paesi (Cessapalombo e Camporotondo) non c’è più un posto dove dire la Messa è stare insieme.  A Cessapalombo non c’è più neanche il parroco, don Lorenzo, che sta ad Alba Adriatica. Bisogna andare a trovare anche chi sta in albergo. La Chiesa non è fatta solo di Messa.

Ore 18.30 Rosario nel tendone e poi Messa.

A cena brodino, bastoncini di pesce e verdura. Ogni pasto ad un tavolo diverso per non far torto a nessuno e conoscere tutti. Ci sono circa dieci bambini, uno è un lattante. Giocano a Monopoli.

Martedì al via il giro delle case, da Cerreto, con tre volontarie.

Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

Photogallery del 14 novembre

Archivio dello speciale post-terremoto

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