Il “Messiah” di Händel per il concerto di Natale in Cattedrale

Protagonisti della serata sono stati il Coro Costanzo Porta e l’Orchestra Cremona Antiqua diretti dal maestro Antonio Greco

image_pdfimage_print

Sono stati il Coro Costanzo Porta e l’Orchestra Cremona Antiqua, sotto la direzione del maestro Antonio Greco, a proporre, nella serata di giovedì 22 dicembre in Cattedrale, il tradizionale concerto di Natale offerto alla città con il “Messiah” di Händel.

Le possenti vigorose voci di Paola Valentina Molinari, soprano, Anna Bessi, mezzosoprano, Francisco Fernandez Rueda, tenore, e Fulvio Bettini, baritono, hanno contribuito mirabilmente alla riuscita di uno dei capolavori della letteratura musicale di tutti i tempi.

Gli applausi fragorosi del pubblico intervenuto lo hanno testimoniato, così come l’accogliere estasiasi tutti in piedi il bis dell’Hallelujah.

La serata, con la collaborazione e il patrocino del Comune di Cremona, è stata realizzata con il contributo della Fondazione Arvedi-Buschini.

L’esecuzione del concerto ha rispettato la tripartizione dell’architettura monumentale dell’opera, presentando la vicenda di Gesù in tre sezioni: la prima parte dedicata alla Nascita, la seconda alla Passione e Resurrezione, l’ultima alla vittoria finale di Cristo sulla morte, quale destino di resurrezione di tutta l’umanità redenta.

Come ha sottolineato il parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini, nel saluto introduttivo, alla presenza del vescovo Antonio Napolioni, la Cattedrale, scrigno di arte sacra dipinta, raffigurata e affrescata, è diventata “palcoscenico, grembo fecondo per accogliere il capolavoro di Händel nei suoi contenuti biblici”.

Il concerto, dedicato alla figura del Messia Gesù, con l’annuncio della gioia di una nascita, è stato anche occasione da parte del parroco della Cattedrale per augurare a tutti un sereno e gioioso Natale, nonostante le criticità che accompagnano la nostra avventura umana e scuotono non poco il nostro paesaggio sociale.

La musica, almeno per circa due ore e mezza, ha avuto questo potere: esulare temporaneamente dai rigori dei “freddi” di varia natura – personale, relazionale, sociale, professionale – per riscaldare l’animo nel caldo luminoso tepore di una capanna, entrando a far parte così di quel presepe nell’attesa di una nuova nascita: l’arrivo del Messia, la nascita di Gesù Bambino, accanto però alla (ri)nascita di ciascuno, sempre.

Libretto di sala

Ha collaborato Giusy Rosato

 

I protagonisti del concerto

Il Coro Costanzo Porta, nato nel 1993 per volontà di Antonio Greco, si è messo in luce aggiudicandosi premi in concorsi nazionali ed internazionali. Ha preso parte a importanti rassegne, quali il Festival dei due Mondi di Spoleto, il Ravenna Festival, il Festival Monteverdi di Cremona, il Maggio Musicale Fiorentino. Ha intrapreso diverse collaborazioni con gruppi strumentali, quali l’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, I Vrtuosi italiani, l’Orchestra Barocca di Venezia e Andrea Marcon, con l’Orchestra i Pomeriggi Musicali di Milano.

Nel 2013 il coro ha partecipato al Progetto MusMa, creato dal Programma Culturale dell’Unione Europea, eseguendo la prima mondiale di quattro pezzi contemporanei per coro, composti appositamente per questo progetto.

Il Coro ha all’attivo cinque incisioni, tra cui una prima mondiale della Messa da Requiem K 626 di Mozart nella trascrizione per soli, coro e pianoforte a quattro mani di Carl Czerny (Discantica, 2011); il contributo corale ad un arrangiamento sinfonico di brani di Fabrizio De Andrè in collaborazione con la London Simphony Orchestra per la direzione di Geoff Westley (Sony, 2011); una silloge di composizioni sacre di Tebaldini per coro e organo (Tactus, 2012).

Dal 2004 al Coro si è affiancato un gruppo strumentale che successivamente ha preso il nuovo nome di Cremona Antiqua. L’orchestra porta avanti, unitamente al Coro e all’Ensemble vocale Costanzo Porta, l’esplorazione del repertorio Barocco, inteso nella sua più larga accezione, dal primo Seicento italiano al pieno Settecento, con grande flessibilità nella scelta dei programmi e dei relativi organici. Fin dall’esordio, avvenuto in occasione della XXI edizione del Festival di Cremona “C. Monteverdi” con Le Cantate Sacre di Johann Sebastian Bach [BWV 106, 131, 105], il gruppo ha suscitato apprezzamenti entusiastici per l’elevato virtuosismo, coniugato a una incantevole qualità timbrica, in armonico equilibrio con le già affermate doti del Coro.

 

Facebooktwittermail