Lettera ai lombardi in attesa della visita del Papa

Il Santo Padre Francesco sarà a Milano il 25 marzo prossimo. Un evento che riguarda tutta la Regione ecclesiastica

image_pdfimage_print

“In questa terra, laboriosa fino alla frenesia e forse incerta fino allo smarrimento, generosa fino allo sperpero e forse intimorita fino alla spavento, sentiamo il bisogno e domandiamo la grazia di essere confermati in quella fede che gli Apostoli ci hanno trasmesso e che attraversa i secoli fino a noi. Ci incamminiamo verso l’evento della visita papale con il desiderio che non si riduca a esperienza di una emozione intensa e passeggera: sia piuttosto una grazia che conforti, confermi, orienti la nostra fede, nel nostro cammino verso la Pasqua, in preghiera con Maria e offra ragioni e segni per la speranza di tutti gli uomini e le donne della nostra terra”.

Inizia così la lettera inviata, nell’imminenza del Natale, dal Consiglio Episcopale Milanese a tutti i fedeli e cittadini ambrosiani, insieme a tutti i lombardi, per prepararsi alla visita apostolica di Papa Francesco a Milano, in programma il 25 marzo 2017. Un evento di fede che coinvolgerà tutte le diocesi della regione.

“L’intensità di quella giornata – si legge nella missiva – rivela l’affetto del Papa e il suo desiderio di raggiungere tutti e noi tutti vogliamo prepararci a ricambiare l’affetto e a farci raggiungere dalla sua parola. Vogliamo tutti essere presenti, non pretendendo il privilegio di essere i primi, i vicini, i preferiti, ma desiderando la grazia di essere benedetti dentro il popolo numeroso che questa città esprimerà in quell’occasione”.

“Ci prepariamo a ringraziare il Papa per il dono del Giubileo straordinario della Misericordia annunciato in Misericordiae vultus – si legge ancora nella lettera –. Avremo cura che l’abbondante effusione di grazie, sperimentata da molti, continui a portare frutto nel vivere il sacramento della riconciliazione nelle nostre chiese e nelle chiese penitenziali (in coerenza con quanto ci chiede il Papa nella lettera apostolica Misericordia et misera, in cui sono richiamati anche altri aspetti importanti del cammino successivo al Giubileo)”.

“Dobbiamo insistere sulla conversione missionaria delle nostre comunità e la responsabilità della testimonianza di cui deve farsi carico ogni battezzato”, viene poi sottolineato. E ancora: “Nessuno deve lasciarsi rubare la gioia dell’evangelizzazione (EG 83), che diventa conversazione quotidiana, educazione alla fede nelle famiglie, pratica ordinaria negli affetti, nel lavoro, nella festa. Un ‘popolo numeroso’ ha bisogno del Vangelo e questa nostra città lo invoca con segni e linguaggi molteplici”.

Il testo integrale della lettera

 

Il programma della visita

Il Santo Padre partirà alle 7.10 dall’aeroporto di Ciampino. Alle 8 è previsto l’arrivo all’aeroporto di Milano-Linate, dove il Papa sarà accolto dall’arcivescovo Angelo Scola e dalle istituzioni.

La prima tappa, alle 8.30, alle Case Bianche di via Salomone-via Zama, nella parrocchia di San Galdino: papa Francesco visiterà due famiglie. Alle 9, sul piazzale, rivolgerà un breve saluto e incontrerà i rappresentanti delle famiglie residenti e di famiglie Rom, islamiche, immigrate.

Layout 1

Poi lo spostamento in auto verso il Duomo, con arrivo previsto alle 10. In Cattedrale si recherà nello scurolo di San Carlo per l’adorazione del Santissimo Sacramento e la venerazione delle reliquie di San Carlo; incontrerà i sacerdoti e i consacrati rispondendo ad alcune loro domande. Alle 11 saluterà i fedeli radunati in Piazza Duomo, reciterà l’Angelus e benedirà i fedeli sulla piazza.

Poi il trasferimento a San Vittore, dove alle 11.30 saluterà il personale della Direzione e della Polizia penitenziaria e, nell’area carceraria, incontrerà i detenuti ed entrerà in alcune celle. Alle 12.30, nel Terzo raggio, il pranzo con 100 detenuti.

Alle 13.45 il Santo Padre lascerà San Vittore e si trasferirà in auto al Parco di Monza, dove, nell’area dell’ex ippodromo, attraverserà i vari reparti in cui è suddivisa l’area, salutando i fedeli. Nella zona della sacrestia sarà accolto dalle Autorità locali e avrà un breve incontro con i Vescovi concelebranti e gli organizzatori della visita. Alle 15 avrà inizio la solenne concelebrazione eucaristica, al termine della quale il cardinale Scola porgerà il suo ringraziamento.

Alle 16.30 il trasferimento per l’ultima tappa allo stadio Meazza a San Siro dove, alle 17.30, incontrerà i ragazzi cresimandi, i genitori, i padrini e le madrine, rispondendo ad alcune domande di un cresimando, di un genitore e di un catechista.

Alle 18 il Santo Padre lascerà lo stadio e raggiungerà l’aeroporto di Milano-Linate, dove alle 18.30 è previsto il congedo. Alle 19.30 l’atterraggio all’aeroporto di Ciampino.

Il sito ufficiale www.papamilano2017.it

 

Il logo dell’evento

image

Mani che accolgono, le montagne e il Duomo: questo il logo per la visita di Papa Francesco a Milano, ideato da Adriano Attus (direttore creativo del Sole 24 Ore) e Luca Pitoni (designer e direttore creativo di Donna Moderna):.

L’elaborazione del logo è partita tenendo come punto di riferimento la frase biblica degli Atti degli apostoli scelta come titolo della visita del Papa alle terre ambrosiane: “In questa città io ho un popolo numeroso, dice il Signore” (At. 18,10).

L’idea di popolo è rappresentata nel logo dalle mani che si tendono verso il Papa. Mani che sono anche ali angeliche, ali delle colombe della pace, ma che nel loro insieme raffigurano il profilo del Duomo. Un profilo che ricorda anche le montagne che caratterizzano le zone nord della Diocesi di Milano.

Il popolo, i fedeli, dalla terra con le loro mani aperte vanno verso il Santo Padre, che nella parte superiore del logo tutti abbraccia.

L’abbraccio del Papa diventa anche un sorriso.

La composizione delle due parti del logo delinea al centro una croce.

In questo logo è raffigurata l’osmosi tra la città e il Pontefice. «Abbiamo voluto rendere al massimo la semplicità auspicata dal Santo Padre, togliendo dal logo ogni riferimento all’apparato liturgico – commentano Attus e Pitoni –. Tutta Milano, quella religiosa e quella laica, tende le proprie mani, che rappresentano anche il Duomo, al Papa, che abbraccia, sorride e dona speranza e pace a tutti».

Facebooktwittermail